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Subject: Tennis
Ai 3 su 5 è proprio un altro sport. Ho visto gli ultimi due set e il tedesco è stato troppo passivo; Alcaraz se l'è andata a prendere
Partita meravigliosa; vince Sinner, vince il tennis italiano fatto di giocatori diversissimi tra loro.
Sinceramente non credevo avrei più rivisto Berrettini con questa continuità fisica e con questa qualità di gioco
Sinceramente non credevo avrei più rivisto Berrettini con questa continuità fisica e con questa qualità di gioco
Davvero una partita fantastica. Sono rimasto stupito nel vedere Berrettini in questa forma mentale e fisica, davvero una sorpresa ( magari lo è stata pure per Sinner). Partita tirata, con delle giocate stupende. Mi spiace si siano incontrati così presto! Sinner è sempre lui, ma oggi vincere non è stato per nulla facile.
Come spesso capita in questo sport, la testa conta tanto, forse tutto. Berrettini i colpi li ha, ma è entrato in una spirale psicologica negativa. Forse ieri il fatto di incontrare un italiano, per giunta n.1 al mondo, gli ha dato quel "bonus" in più. Da qui si spera riparta e che non si abbatta ulteriormente
Devo dire che se fosse anche un po' meno robusto forse gli gioverebbe in agilità.
Comunque una bellissima partita.
Comunque una bellissima partita.
https://x.com/LiaCapizzi/status/1808978554568520102
@LiaCapizzi
L' ultima volta di Andy Murray nel suo giardino di casa, il Centre Court.
Da brividi.
Amato. Tanto. Ma pure criticato, quando gli davano del noioso, dell'arrogante (qualche volta lo è stato). Inglese quando vinceva, scozzese quando perdeva.
Sopravvissuto a 8 anni ad una strage nella palestra della sua scuola (Dunblane Primary School, 1996).
A 2 anni la racchetta era già il suo giocattolo preferito, da convividere con il fratello maggiore.
E proprio in coppia con Jamie ha voluto chiudere un cerchio nel dare l'addio all'erba del Centrale dell'All England Lawn Tennis Club. Perchè quello di Andy è, e sarà sempre, un affare di famiglia. Come allenatrice, fino ai 14 anni, lei: mamma Judy a volte ingombrante ma super competente, che si è tanto spesa per la crescita del tennis in UK, soprattutto quello femminile, di cui Andy è diventato un paladino.
I titoli Slam, gli ori olimpici, il numero 1 del mondo. E le due vittorie a Wimbledon (2013, 2016) che lo hanno consacrato come campione britannico del secolo. Il quarto dei Fab Four, insieme a Federer, Nadal e Djokovic.
Ma è nella seconda parte della carriera, quella in cui ha vinto poco, che si è visto il vero valore di Murray.
Valore che fa rima con amore.
Amore per il tennis.
I tormenti e i dolori per i due interventi all'anca, il rivestimento (hip resurfacing) con due lamine di acciaio emisferiche che ricoprono l’articolazione. La testardaggine nel voler tornare in campo, nel sentirsi giocatore: decido io quando smettere.
Una volontà esemplare, persino commovente. Un coraggio infinito condito da occhi lucidi e da freddure di irresistibile humor britannico.
Here we are, il rispetto nei suoi confronti è aumentato in modo esponenziale, in ogni angolo del mondo.
Oggi non è esattamente un addio, ma vale come un enorme grazie.
Thanks & proud, Sir Andy
@LiaCapizzi
L' ultima volta di Andy Murray nel suo giardino di casa, il Centre Court.
Da brividi.
Amato. Tanto. Ma pure criticato, quando gli davano del noioso, dell'arrogante (qualche volta lo è stato). Inglese quando vinceva, scozzese quando perdeva.
Sopravvissuto a 8 anni ad una strage nella palestra della sua scuola (Dunblane Primary School, 1996).
A 2 anni la racchetta era già il suo giocattolo preferito, da convividere con il fratello maggiore.
E proprio in coppia con Jamie ha voluto chiudere un cerchio nel dare l'addio all'erba del Centrale dell'All England Lawn Tennis Club. Perchè quello di Andy è, e sarà sempre, un affare di famiglia. Come allenatrice, fino ai 14 anni, lei: mamma Judy a volte ingombrante ma super competente, che si è tanto spesa per la crescita del tennis in UK, soprattutto quello femminile, di cui Andy è diventato un paladino.
I titoli Slam, gli ori olimpici, il numero 1 del mondo. E le due vittorie a Wimbledon (2013, 2016) che lo hanno consacrato come campione britannico del secolo. Il quarto dei Fab Four, insieme a Federer, Nadal e Djokovic.
Ma è nella seconda parte della carriera, quella in cui ha vinto poco, che si è visto il vero valore di Murray.
Valore che fa rima con amore.
Amore per il tennis.
I tormenti e i dolori per i due interventi all'anca, il rivestimento (hip resurfacing) con due lamine di acciaio emisferiche che ricoprono l’articolazione. La testardaggine nel voler tornare in campo, nel sentirsi giocatore: decido io quando smettere.
Una volontà esemplare, persino commovente. Un coraggio infinito condito da occhi lucidi e da freddure di irresistibile humor britannico.
Here we are, il rispetto nei suoi confronti è aumentato in modo esponenziale, in ogni angolo del mondo.
Oggi non è esattamente un addio, ma vale come un enorme grazie.
Thanks & proud, Sir Andy
Che trick Sinner :D
L'espressione di Shelton imperdibile...
edit: eccolo
https://x.com/Wimbledon/status/1809998596823023709
(edited)
L'espressione di Shelton imperdibile...
edit: eccolo
https://x.com/Wimbledon/status/1809998596823023709
(edited)
E niente, se Musetti non ha il suo "momento pollo" non è contento: questo gli è costato il primo set.
Dopodiché in Musetti si incarna Apollo e l'avversario annega... il francese ha una potenza pericolosa ma un tennis lacunoso; con un allenatore giusto salirà parecchio
Non l'ho visto. Quindi alla fine quello che lo ha messo più in difficoltà è stato il buon Darderi nell'altro derby...