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Subject: Tennis
Andrea Scanzi
34 min ·
PECCATORE REDIME!
Con la serenità di chi sa, Peccatore è approdato alla semifinale di Anversa. È già 100 al mondo e ha appena 18 anni. Uno così predestinato, nel tennis italiano, non si vedeva da decenni. Non chiedetemi di essere stupito: non lo sono, ve ne parlo da un bel po’ (io come tanti) e siamo solo all’inizio.
Oggi Peccatore ha dispensato del simpatico Tiafoe, breakkandolo con chirurgia implacabile nonostante le badilate dell’americano al servizio, riuscendo poi a uscire dalle sporadiche buche delle palle break con prime efferate. Lucido, freddo, prescelto. Jannik fa quasi paura. Con lui e Matthew Berrettini, in Italia ci sarà da divertirsi.
Domani Peccatore troverà il pingue Wawrinka o il maligno Simon. Come vi avevo detto ieri che lo vedevo alla pari (come minimo) con Tiafoe, così oggi vi annunzio (?) che domani a mio avviso perderà. Ma sarei felice di sbagliare, e in ogni caso non sposta nulla: Peccatore è condannato a divellere, signoreggiare e redimere. Intendo dunque indurvi ora al generare, con lui e per lui, somma Lode. Preghiamo.
per chi non segue Scanzi, non cercate Peccatore su google
:D
34 min ·
PECCATORE REDIME!
Con la serenità di chi sa, Peccatore è approdato alla semifinale di Anversa. È già 100 al mondo e ha appena 18 anni. Uno così predestinato, nel tennis italiano, non si vedeva da decenni. Non chiedetemi di essere stupito: non lo sono, ve ne parlo da un bel po’ (io come tanti) e siamo solo all’inizio.
Oggi Peccatore ha dispensato del simpatico Tiafoe, breakkandolo con chirurgia implacabile nonostante le badilate dell’americano al servizio, riuscendo poi a uscire dalle sporadiche buche delle palle break con prime efferate. Lucido, freddo, prescelto. Jannik fa quasi paura. Con lui e Matthew Berrettini, in Italia ci sarà da divertirsi.
Domani Peccatore troverà il pingue Wawrinka o il maligno Simon. Come vi avevo detto ieri che lo vedevo alla pari (come minimo) con Tiafoe, così oggi vi annunzio (?) che domani a mio avviso perderà. Ma sarei felice di sbagliare, e in ogni caso non sposta nulla: Peccatore è condannato a divellere, signoreggiare e redimere. Intendo dunque indurvi ora al generare, con lui e per lui, somma Lode. Preghiamo.
per chi non segue Scanzi, non cercate Peccatore su google
:D
effe [del] to
Barros
purtroppo sia Wawrinka che Simon sono due vecchi gattoni del circuito e la vedo nerissima. Wawrinka ha una potenza clamorosa e Simon ributta di là anche sua madre se gliela tiri. Però a 18 anni appena fatti entrare nei 100 è tanta roba...speriamo si confermi
per chi segue le vicende FIT; c'è una ragione FIT in quest rinascita del tennis italiano o è solo caso generazionale?
Questo perchè nel corso degli ultimi 30 anni sulla conduzione FIT se ne sono sentite di ogni
Questo perchè nel corso degli ultimi 30 anni sulla conduzione FIT se ne sono sentite di ogni
e intanto sinner con lorenzi va in semifinale anche nel doppio. E Seppi a Mosca fa fuori khachanov (top ten) e va in semifinale...che giornata!
per me completamente casuale. Non abbiamo avuto maschi nella top ten per decenni, ricordo l'ultimo decente della generazione era Gaudenzi che oscillava tra 20 e 40. Quello con il potenziale, in un paese come il nostro, prima o poi arriva. Ricordo che 20 anni fa parlavano benissimo di un altro "astro nascente" (Natali), questo poi si è perso e pure male... ciclicamente ne esce sempre uno, speriamo che a questo giro non sia un'altra meteora.
Camporese era andato nella top 20 mondiale mi pare...lo vidi live a Bolzano in coppa davis,primi anni 90...che bello :-)
mi sa che è così, come è stato casuale l'exploit femminile appena terminato
Natali proprio non me lo ricordo.
Camporese e Pistolesi sì, drittomani
Camporese e Pistolesi sì, drittomani
Ma tra le promesse del tennis come non ricordare il mitico Palpacelli, riciclatosi poi come bomber nella mia u21 di sokker :-) Non scherzo, veramente era una promessa: https://it.eurosport.com/tennis/l-incredibile-storia-di-roberto-palpacelli-il-piu-forte-di-tutti_sto6716891/story.shtml
e di tutti gli sport, il calcio ne è pieno: da Tomás Felipe Carlovich "el Trinche" a Jorge “el mago” González a Robin Friday
... e pure il basket ha il suo GOAT sconosciuto, si fa per dire perchè è una vera leggenda cui è stato dedicato anche un film, Earl Manigault
“Per ogni Michael Jordan, c’è un Earl Manigault. Non tutti ce la possono fare”
-Earl Manigault
... e pure il basket ha il suo GOAT sconosciuto, si fa per dire perchè è una vera leggenda cui è stato dedicato anche un film, Earl Manigault
“Per ogni Michael Jordan, c’è un Earl Manigault. Non tutti ce la possono fare”
-Earl Manigault
impossibile ricordarlo, si perse prima. Diciamo che nei tornei giovanili era considerato uno dei campioni annunciati della sua generazione. Yari Natali è quasi coetaneo (e amico) di Fognini e credo che ad oggi non abbia neanche 30 anni, forse ha provato anche a riproporsi nei pro. Pensare che da under non aveva rivali in italia e per allenarsi doveva cercarne all'estero... storie incredibili.
eh, il salto nei pro è davvero difficile da pronosticare. ricordo anche quinzi che vinse wimbledon junior, si issò al n. 150 del mondo e poi stop. oggi non è vecchio, ma veleggia costante tra i 300 e 400 del mondo. l'avversario che sconfisse in finale in quel wimbledon junior sta rientrando da un infortunio ed è 120 del mondo, ma l'anno scorso era 19 mi pare...tutt'altra categoria insomma. di quel palpacelli avevo sentito parlare anche io, penso non abbia nemmeno messo il naso tra i pro quindi è anche difficile parlare di talento sprecato
parlando di fit, qui c'è qualcuno che ha classifica fit?
Barros to
effe [del]
Andrea Scanzi
3 h ·
PECCATORE DIVELLE, GLORIFICA E SCIABORDA
(Quel che accadrà o dovrebbe accadere a Sinner)
Da quanto ci conosciamo, ragazzi? Da un bel po’. Vi fidate di me, giusto? Salvate quindi queste mie parole, giacché sono Tavole del Verbo. Da quanto vi parlo di Peccatore? Almeno un anno. E non sono certo stato il primo: chi ama (fino alla malattia) il tennis segue da tempo le sue gesta. Io devo la scoperta ad Adriano Aiello, amico pazzo, che me ne parla da tempo e per primo ha sdoganato la qualifica (cristologica e messianica) di “Peccatore”. Per tutto il 2019 ho seguito i tornei di Peccatore, guardandomeli pure in streaming e commentandoli in una pagina Facebook di pazzi (che non cito, altrimenti diventiamo troppi). Peccatore ha divelto, sconquassato, redento e preconizzato per tutto l’anno, con una maturità incostituzionale per i suoi (al tempo) neanche 18 anni.
La sua vittoria alle Next Gen Finals, in sé, mi dice poco e non mi stupisce. Detesto i tornei che non danno punti ATP e non li guardo, come non guardo amichevoli o quella sbroscia onanista chiamata Laver Cup: nello sport o c’è il cacio in palio oppure è masturbazione a pagamento. È chiaro però che la virulenza sanguinaria e talora eccessiva con cui ha martirizzato gli avversari, sangue e viscere ovunque, ha colpito i più. Ieri ero a Pescara e a un certo punto ho dovuto interrompere lo spettacolo perché le 750 persone in sala erano terrorizzate dalle urla strazianti che provenivano poco lontano. Ho dovuto tranquillizzarli con parole ferme: “Intendo dirvi che non deve albergare la paura nei vostri cuori, giacché il calvario che udite proviene dalla giusta macellazione di De Minaur a Milano per mano del Peccatore. Preghiamo”. E le genti hanno pregato.
La dirò secca: Peccatore è un predestinato. Al netto di sfighe e fatalità, si fa fatica a immaginarlo fuori dai 10 (e sto basso) nella sua carriera. Neanche un mese fa ho visto una sua intervista a Sky, accanto aveva il suo coach e secondo padre Riccardo Piatti. Il loro rapporto è radicato e simbiotico. Peccatore, che ha pure la voce da adulto, seraficamente se n’è uscito così: “Il mio obiettivo è diventare numero uno al mondo e vincere più di uno Slam”. Una frase insensata e oscena per un 18enne, ma la verità è che detta da lui appare sensata; pertinente; definitiva. Parliamo di un ragazzo che fino a 13 anni ha giocato a tennis due volte alla settimana, tipo hobby. Ha avuto in dono un talento spaventoso. È nato fenomeno, e in più ha la testa dell’agonista che concepisce la sconfitta come un’onta da lavare nel sangue dell’empio. Di lui mi colpisce il timing sulla palla, che esce dal piatto corde con un “toc” musicale e perfetto. Non sa palleggiare, perché si rompe le palle molto prima: così Peccatore si trova costretto a martirizzare anzitempo. Il suo rovescio bimane è una sentenza biblica. Dritto e servizio possono migliorare tanto, così come (e soprattutto) il gioco di volo. Ha enormi margini di crescita ed è già uno che batte Monfils e De Minaur con l’efferatezza della Wehrmacht. Fa paura, genera sconcerto e solo Barazzutti - le cui convocazioni sono originali come una mazurka morta - poteva preferirgli in Davis Sonego o il catacombale Seppi, anche se i primi a esserne contenti saranno proprio Peccatore & Piatti (che magari gliel’hanno pure chiesto, così possono lavorare serenamente).
Peccatore è un Predestinato Cannibale. Gioca alla Agassi 2.0 e ha la testa di Djokovic: un mostro. Tutto può accadere, e la vittoria agonisticamente inutile alle Next Gen Finals paradossalmente gli fa male perché gli mette fretta, ma come minimo nel
2020 può fare quel che quest’anno ha fatto Auger Aliassime, più grande di un anno, che si è issato nei 20. So che fa impressione sentirselo dire in un paese da 40 anni asfittico nel tennis maschile, ma Peccatore può divenire uno al mondo e vincere Slam: non dico che sia scontato, nulla lo è, ma dico che non stupirebbe affatto (men che meno chi lo segue da sempre). Ha bisogno di lavoro, fortuna, pazienza e giustizia. Una volta usciti di scena i soliti tre, ci sarà spazio eccome per la sua propensione al divellamento crasso, livido e concupiscente. Lasciamolo maturare, sbagliare e sciabordare con la sicumera che gli è geneticamente consona.
Resta da dire di Berrettini, meno predestinato e più mirabile (come empatia e come gioco, ma lì si va sul personale). La sua qualificazione alle ATP Finals è un evento storico che andrà reso festa nazionale. Siamo di fronte a un’epifania che dovrebbe indurvi a generare cortei di giubilo nei secoli, invece vi vedo tristi: ciò è in sé errato e mi ferisce nell’intimo. È probabile che ora Matthew faccia come Panatta 76 e Barazzutti 79, cioè uscire con tre sconfitte, anche perché ha beccato un sorteggio effettuato da Goebbels: chi se ne frega, è irrilevante. Matthew deve continuare così, col sorriso dei giusti e la consapevolezza di chi sa che la vita è solo dolore. I risultati, se gli dèi ci daranno tregua, arriveranno.
3 h ·
PECCATORE DIVELLE, GLORIFICA E SCIABORDA
(Quel che accadrà o dovrebbe accadere a Sinner)
Da quanto ci conosciamo, ragazzi? Da un bel po’. Vi fidate di me, giusto? Salvate quindi queste mie parole, giacché sono Tavole del Verbo. Da quanto vi parlo di Peccatore? Almeno un anno. E non sono certo stato il primo: chi ama (fino alla malattia) il tennis segue da tempo le sue gesta. Io devo la scoperta ad Adriano Aiello, amico pazzo, che me ne parla da tempo e per primo ha sdoganato la qualifica (cristologica e messianica) di “Peccatore”. Per tutto il 2019 ho seguito i tornei di Peccatore, guardandomeli pure in streaming e commentandoli in una pagina Facebook di pazzi (che non cito, altrimenti diventiamo troppi). Peccatore ha divelto, sconquassato, redento e preconizzato per tutto l’anno, con una maturità incostituzionale per i suoi (al tempo) neanche 18 anni.
La sua vittoria alle Next Gen Finals, in sé, mi dice poco e non mi stupisce. Detesto i tornei che non danno punti ATP e non li guardo, come non guardo amichevoli o quella sbroscia onanista chiamata Laver Cup: nello sport o c’è il cacio in palio oppure è masturbazione a pagamento. È chiaro però che la virulenza sanguinaria e talora eccessiva con cui ha martirizzato gli avversari, sangue e viscere ovunque, ha colpito i più. Ieri ero a Pescara e a un certo punto ho dovuto interrompere lo spettacolo perché le 750 persone in sala erano terrorizzate dalle urla strazianti che provenivano poco lontano. Ho dovuto tranquillizzarli con parole ferme: “Intendo dirvi che non deve albergare la paura nei vostri cuori, giacché il calvario che udite proviene dalla giusta macellazione di De Minaur a Milano per mano del Peccatore. Preghiamo”. E le genti hanno pregato.
La dirò secca: Peccatore è un predestinato. Al netto di sfighe e fatalità, si fa fatica a immaginarlo fuori dai 10 (e sto basso) nella sua carriera. Neanche un mese fa ho visto una sua intervista a Sky, accanto aveva il suo coach e secondo padre Riccardo Piatti. Il loro rapporto è radicato e simbiotico. Peccatore, che ha pure la voce da adulto, seraficamente se n’è uscito così: “Il mio obiettivo è diventare numero uno al mondo e vincere più di uno Slam”. Una frase insensata e oscena per un 18enne, ma la verità è che detta da lui appare sensata; pertinente; definitiva. Parliamo di un ragazzo che fino a 13 anni ha giocato a tennis due volte alla settimana, tipo hobby. Ha avuto in dono un talento spaventoso. È nato fenomeno, e in più ha la testa dell’agonista che concepisce la sconfitta come un’onta da lavare nel sangue dell’empio. Di lui mi colpisce il timing sulla palla, che esce dal piatto corde con un “toc” musicale e perfetto. Non sa palleggiare, perché si rompe le palle molto prima: così Peccatore si trova costretto a martirizzare anzitempo. Il suo rovescio bimane è una sentenza biblica. Dritto e servizio possono migliorare tanto, così come (e soprattutto) il gioco di volo. Ha enormi margini di crescita ed è già uno che batte Monfils e De Minaur con l’efferatezza della Wehrmacht. Fa paura, genera sconcerto e solo Barazzutti - le cui convocazioni sono originali come una mazurka morta - poteva preferirgli in Davis Sonego o il catacombale Seppi, anche se i primi a esserne contenti saranno proprio Peccatore & Piatti (che magari gliel’hanno pure chiesto, così possono lavorare serenamente).
Peccatore è un Predestinato Cannibale. Gioca alla Agassi 2.0 e ha la testa di Djokovic: un mostro. Tutto può accadere, e la vittoria agonisticamente inutile alle Next Gen Finals paradossalmente gli fa male perché gli mette fretta, ma come minimo nel
2020 può fare quel che quest’anno ha fatto Auger Aliassime, più grande di un anno, che si è issato nei 20. So che fa impressione sentirselo dire in un paese da 40 anni asfittico nel tennis maschile, ma Peccatore può divenire uno al mondo e vincere Slam: non dico che sia scontato, nulla lo è, ma dico che non stupirebbe affatto (men che meno chi lo segue da sempre). Ha bisogno di lavoro, fortuna, pazienza e giustizia. Una volta usciti di scena i soliti tre, ci sarà spazio eccome per la sua propensione al divellamento crasso, livido e concupiscente. Lasciamolo maturare, sbagliare e sciabordare con la sicumera che gli è geneticamente consona.
Resta da dire di Berrettini, meno predestinato e più mirabile (come empatia e come gioco, ma lì si va sul personale). La sua qualificazione alle ATP Finals è un evento storico che andrà reso festa nazionale. Siamo di fronte a un’epifania che dovrebbe indurvi a generare cortei di giubilo nei secoli, invece vi vedo tristi: ciò è in sé errato e mi ferisce nell’intimo. È probabile che ora Matthew faccia come Panatta 76 e Barazzutti 79, cioè uscire con tre sconfitte, anche perché ha beccato un sorteggio effettuato da Goebbels: chi se ne frega, è irrilevante. Matthew deve continuare così, col sorriso dei giusti e la consapevolezza di chi sa che la vita è solo dolore. I risultati, se gli dèi ci daranno tregua, arriveranno.