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Subject: Spam libero
Ci ha lasciato anche Kirk Douglas
Chi non sa di chi si tratta è ignobilmente giovane, ai limiti dell'imbarazzo
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Chi non sa di chi si tratta è ignobilmente giovane, ai limiti dell'imbarazzo
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Chi non sa di chi si tratta è ignobilmente giovane, ai limiti dell'imbarazzo
Neanche tanto. Mi viene da dire che anche nella ns generazione lo conoscono bene i grandi appassionati di cinema.
Dovrei rivedermi Orizzonti di gloria per dare una rinfrescata...
(edited)
Dovrei rivedermi Orizzonti di gloria per dare una rinfrescata...
la triste scelta dei fucilabili....
la triste scelta dei fucilabili....
Due parrucchieri e pure aggratis. Che tempi belli però, tanta nostalgia.
Io comunque ho sempre desiderato di bere una birra con Austin, ogni volta che la apriva mi veniva la voglia Ahahahaha
Io comunque ho sempre desiderato di bere una birra con Austin, ogni volta che la apriva mi veniva la voglia Ahahahaha
Oggi è il #29febbraio, il che rende il 2020 un anno #bisestile :
Questa semplice animazione realizzata da @Pictoline, che abbiamo tradotto per voi, mostra perché dobbiamo aggiungere al nostro calendario un giorno ogni quattro anni!
Dobbiamo ringraziare Giulio Cesare per questa bizzaria. All'epoca della Roma repubblicana il calendario era uno strano misto di anno solare e anno lunare. I mesi erano 12 ed erano tutti da 29 o 31 giorni, tranne febbraio, il mese della purificazione o "Februa", che durava 28 giorni perché i romani erano superstiziosi e consideravano sfortunati i numeri pari. In questo modo i conti tornavano alla perfezione, e l'anno durava esattamente 12 mesi... lunari. Cioè 354 giorni. Occasionalmente diventavano 355 quando si aggiungeva a febbraio il "bis-sextilis", termine che significa "contare due volte il sesto giorno prima delle calende di marzo", cioè il 24 febbraio.
Tuttavia i dieci giorni mancanti causavano la rapida deriva delle stagioni nel calendario, e per questo la massima autorità religiosa di Roma, il Pontefice Massimo, decretava periodicamente l'aggiunta di UN INTERO MESE di 23 giorni, mercedonio, in mezzo a febbraio. Frequenza, durata e posizionamento di mercedonio e bisestile dipendevano dal Pontefice Massimo, che spesso e volentieri prendeva cantonate.
Quando Cesare ritornò a Roma vittorioso dopo la conclusione della guerra civile, nel 46 a.C., si trovò di fronte a un calendario talmente sballato che dovette aggiungere TRE MESI intercalari per riportare la data dell'equinozio di primavera a marzo! Poté farlo proprio perché era nei suoi poteri, e il disastro era colpa sua. Il Pontefice Massimo era nientemeno che Cesare stesso, ma per gli ultimi dieci anni era stato troppo impegnato a conquistare mezzo mondo per curarsi della questione. Di conseguenza il 708 Ab Urbe Condita, come i romani chiamano il 46 a.C., durò ben 445 giorni. Dopo questo disastro Cesare decise che era ora di finirla con i mesi aggiunti a caso, e grazie a una sua conoscenza, l'astronomo Sosigene di Alessandria, riformò il calendario. Ora i mesi erano da 30 o 31 giorni (tranne febbraio perché continuava a portare sfiga) e ogni quattro anni si sarebbe aggiunto un giorno bisestile. L'anno è divisibile per quattro? Bisestile. Così fu per 1600 anni, fino al 1582.
Purtroppo nemmeno 365,25 è una buona approssimazione della durata di un anno. Migliore di 350 per carità, ma più si vuole essere precisi più sono piccoli gli effetti da considerare. Il tempo che intercorre tra due equinozi di primavera, il cosiddetto anno tropico, è di 365,242196, un po' meno quindi di 365,25. La conseguenza è che l'anno giuliano alla lunga va alla deriva e si allontana da quello tropico, spostando le stagioni. La soluzione fu trovata da Papa Gregorio XIII, e prevede che ogni 400 anni si saltino tre bisestili: i secoli non divisibili per 400. Nessuno di noi ha avuto questa esperienza, perché il 2000 è stato un normalissimo bisestile, ma il 2100 non lo sarà.
Questa semplice animazione realizzata da @Pictoline, che abbiamo tradotto per voi, mostra perché dobbiamo aggiungere al nostro calendario un giorno ogni quattro anni!
Dobbiamo ringraziare Giulio Cesare per questa bizzaria. All'epoca della Roma repubblicana il calendario era uno strano misto di anno solare e anno lunare. I mesi erano 12 ed erano tutti da 29 o 31 giorni, tranne febbraio, il mese della purificazione o "Februa", che durava 28 giorni perché i romani erano superstiziosi e consideravano sfortunati i numeri pari. In questo modo i conti tornavano alla perfezione, e l'anno durava esattamente 12 mesi... lunari. Cioè 354 giorni. Occasionalmente diventavano 355 quando si aggiungeva a febbraio il "bis-sextilis", termine che significa "contare due volte il sesto giorno prima delle calende di marzo", cioè il 24 febbraio.
Tuttavia i dieci giorni mancanti causavano la rapida deriva delle stagioni nel calendario, e per questo la massima autorità religiosa di Roma, il Pontefice Massimo, decretava periodicamente l'aggiunta di UN INTERO MESE di 23 giorni, mercedonio, in mezzo a febbraio. Frequenza, durata e posizionamento di mercedonio e bisestile dipendevano dal Pontefice Massimo, che spesso e volentieri prendeva cantonate.
Quando Cesare ritornò a Roma vittorioso dopo la conclusione della guerra civile, nel 46 a.C., si trovò di fronte a un calendario talmente sballato che dovette aggiungere TRE MESI intercalari per riportare la data dell'equinozio di primavera a marzo! Poté farlo proprio perché era nei suoi poteri, e il disastro era colpa sua. Il Pontefice Massimo era nientemeno che Cesare stesso, ma per gli ultimi dieci anni era stato troppo impegnato a conquistare mezzo mondo per curarsi della questione. Di conseguenza il 708 Ab Urbe Condita, come i romani chiamano il 46 a.C., durò ben 445 giorni. Dopo questo disastro Cesare decise che era ora di finirla con i mesi aggiunti a caso, e grazie a una sua conoscenza, l'astronomo Sosigene di Alessandria, riformò il calendario. Ora i mesi erano da 30 o 31 giorni (tranne febbraio perché continuava a portare sfiga) e ogni quattro anni si sarebbe aggiunto un giorno bisestile. L'anno è divisibile per quattro? Bisestile. Così fu per 1600 anni, fino al 1582.
Purtroppo nemmeno 365,25 è una buona approssimazione della durata di un anno. Migliore di 350 per carità, ma più si vuole essere precisi più sono piccoli gli effetti da considerare. Il tempo che intercorre tra due equinozi di primavera, il cosiddetto anno tropico, è di 365,242196, un po' meno quindi di 365,25. La conseguenza è che l'anno giuliano alla lunga va alla deriva e si allontana da quello tropico, spostando le stagioni. La soluzione fu trovata da Papa Gregorio XIII, e prevede che ogni 400 anni si saltino tre bisestili: i secoli non divisibili per 400. Nessuno di noi ha avuto questa esperienza, perché il 2000 è stato un normalissimo bisestile, ma il 2100 non lo sarà.