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Subject: [SERIE B]
Ma chi ha approvato questa regola?
E poi, è forse vietato cercare di cambiarla? No di certo!
E poi, è forse vietato cercare di cambiarla? No di certo!
Beh.. il tuo discorso regge.. Ma io mi vergognerei se il presidente della Nocerina si comportasse come si è comportato Corioni...
teoricamente hai ragione, ma potevate fare una figura molto migliore e non l'avete fatta!
invece:
Una settimana fa, sempre all'Olimpico di Torino, Pioli finì sotto accusa per aver bestemmiato dalla panchina. Si sollevò un polverone, ma il Toro non sporse denuncia e non venne presa nessuna decisione e il tecnico del Sassuolo guidò i neroverdi nel ritorno della semifinale
Una settimana fa, sempre all'Olimpico di Torino, Pioli finì sotto accusa per aver bestemmiato dalla panchina. Si sollevò un polverone, ma il Toro non sporse denuncia e non venne presa nessuna decisione e il tecnico del Sassuolo guidò i neroverdi nel ritorno della semifinale
Beh.. il tuo discorso regge.. Ma io mi vergognerei se il presidente della Nocerina si comportasse come si è comportato Corioni...
Più o meno c'è da vergognarsi di tutto quello che ha fatto Corioni, escluso Baggio.
Quest'ultimo episodio mi sembra proprio il minimo!
Più o meno c'è da vergognarsi di tutto quello che ha fatto Corioni, escluso Baggio.
Quest'ultimo episodio mi sembra proprio il minimo!
Ma senti chi parla!!!
Uno che tifa una squadra che aveva negli anni '80/'90 una difesa formata da Bruno, Annoni, Cravero e Policano
non confonderti.
non mi stavo certo lamentando del gioco duro del brescia: come hai detto pure tu, io tifo per la squadra in cui giocavano Bruno e Policano, per la squadra che anni prima era famosa per il "tremendismo", per una squadra che è abituata a non finire le partite in 11...
in campo diamocele pure; anche Bianchi, se può, lascia il marcatore a terra senza fiato.
trovo squallida una società che pensa di avvantaggiarsi nella finale dicendo "maestra, maestra, Bianchi ha bestemmiato".
detto ciò, se il brescia passerà in A senza fare il piagnina, complimenti.
ma, comunque e sempre, forza TORO
Uno che tifa una squadra che aveva negli anni '80/'90 una difesa formata da Bruno, Annoni, Cravero e Policano
non confonderti.
non mi stavo certo lamentando del gioco duro del brescia: come hai detto pure tu, io tifo per la squadra in cui giocavano Bruno e Policano, per la squadra che anni prima era famosa per il "tremendismo", per una squadra che è abituata a non finire le partite in 11...
in campo diamocele pure; anche Bianchi, se può, lascia il marcatore a terra senza fiato.
trovo squallida una società che pensa di avvantaggiarsi nella finale dicendo "maestra, maestra, Bianchi ha bestemmiato".
detto ciò, se il brescia passerà in A senza fare il piagnina, complimenti.
ma, comunque e sempre, forza TORO
mi tocca tifare toro dopo la figura del brescia!
secondo me non hanno fatto una brutta figura.
C'è di mezzo un risultato sportivo importante, investimenti etc.
Chiede l'applicazione di una regola stupida non è sbagliato, è la regola che è stupida, ma una volta che c'è chi ne ha interesse non può essere biasimato perchè chiede che sia rispettata.
Poi nel caso in questione che la situazione sia ridicola non c'è neanche da scriverlo, però non è certo colpa del Brescia (nè del Toro), alla fine loro hanno intravisto la possibilità di ottenere un vantaggio e ci hanno provato.
C'è di mezzo un risultato sportivo importante, investimenti etc.
Chiede l'applicazione di una regola stupida non è sbagliato, è la regola che è stupida, ma una volta che c'è chi ne ha interesse non può essere biasimato perchè chiede che sia rispettata.
Poi nel caso in questione che la situazione sia ridicola non c'è neanche da scriverlo, però non è certo colpa del Brescia (nè del Toro), alla fine loro hanno intravisto la possibilità di ottenere un vantaggio e ci hanno provato.
infatti, han fatto benissimo..
come quando qualcuno fa gol con l'uomo a terra, che 10 volte su 10 fa finta..
la regola è che ci deve pensare l'arbitro, quindi io vado avanti e non mi fermo se non me lo dice il direttore di gara..
purtroppo non sono riuscito a vedere le immagini incriminate, di sicuro se il brescia ha fatto richiesta e in un primo momento bianchi era squalificato, il forte sospetto c'era...
che poi sia stupida è un altro discorso, ma noi siamo italiani e intrinsecamente il rispetto delle regole non ci s'ha..
come quando qualcuno fa gol con l'uomo a terra, che 10 volte su 10 fa finta..
la regola è che ci deve pensare l'arbitro, quindi io vado avanti e non mi fermo se non me lo dice il direttore di gara..
purtroppo non sono riuscito a vedere le immagini incriminate, di sicuro se il brescia ha fatto richiesta e in un primo momento bianchi era squalificato, il forte sospetto c'era...
che poi sia stupida è un altro discorso, ma noi siamo italiani e intrinsecamente il rispetto delle regole non ci s'ha..
infatti, han fatto benissimo..
già, e stanno continuando a tenere fede alla nomea del Brescia!
La Stampa
Blitz dei tifosi bresciani, insulti
e minacce nel ritiro granata
Duecento ultrà nella hall
dell'hotel sul Lago d'Iseo
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
Un blitz in piena regola, un assalto con urla e minacce nel cuore della notte. Si sono vissuti momenti di tensione e di paura ieri sera nel ritiro del Toro sul lago d'Iseo: duecento ultrà del Brescia sono andati ad aggredire, fortunatamente solo in modo verbale, la squadra di Stefano Colantuono.
Poco dopo le 23 nella hall e nel cortile dell'albergo che ospitava i granata sono risuonate urla, insulti e intimidazioni nei confronti dei calciatori e del presidente Cairo, presente nel ritiro. La situazione non è degenerata grazie anche alla presenza dei due agenti Digos della Questura di Torino, presenti nel bresciano per tutelare l'incolumità e la serenità del Toro. La vigilia della finalissima, dunque, è degenerata e sembra riproporre lo stesso clima del giugno 1998, quando il Torino si giocava la serie A con il Perugia di Gaucci: alla vigilia della partita di ritorno in Umbria, infatti, la squadra granata venne aggredita nel suo ritiro dai tifosi biancorossi.
Cancellato il fair-play da parte del Brescia, sia a livello societario che di tifoseria, adesso tutte le attenzioni si spostano sulla partita di domani sera. La Questura di Brescia ha già consigliato ai tifosi granata di non mettersi in viaggio se non in possesso di regolare biglietto. I cancelli dell'obsoleto stadio Rigamonti apriranno con largo anticipo, intorno alle 17,30, per evitare code e pericolosi assembramenti.
Saranno comunque circa tremila i tifosi del Toro che arriveranno a Brescia: i 2.400 biglietti del settore ospiti ieri sono stati venduti in poche ore, ma grazie alle sollecitazioni del presidente Cairo, insieme con i prefetti delle due città, questa mattina saranno disponibili altri 400 tagliandi per i torinisti. E il Comune di Torino tornerà alla carica con Prefetto e Sky per autorizzare l’allestimento di un maxischermo in piazza San Carlo, onde evitare ulteriori tensioni e problemi.
già, e stanno continuando a tenere fede alla nomea del Brescia!
La Stampa
Blitz dei tifosi bresciani, insulti
e minacce nel ritiro granata
Duecento ultrà nella hall
dell'hotel sul Lago d'Iseo
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
Un blitz in piena regola, un assalto con urla e minacce nel cuore della notte. Si sono vissuti momenti di tensione e di paura ieri sera nel ritiro del Toro sul lago d'Iseo: duecento ultrà del Brescia sono andati ad aggredire, fortunatamente solo in modo verbale, la squadra di Stefano Colantuono.
Poco dopo le 23 nella hall e nel cortile dell'albergo che ospitava i granata sono risuonate urla, insulti e intimidazioni nei confronti dei calciatori e del presidente Cairo, presente nel ritiro. La situazione non è degenerata grazie anche alla presenza dei due agenti Digos della Questura di Torino, presenti nel bresciano per tutelare l'incolumità e la serenità del Toro. La vigilia della finalissima, dunque, è degenerata e sembra riproporre lo stesso clima del giugno 1998, quando il Torino si giocava la serie A con il Perugia di Gaucci: alla vigilia della partita di ritorno in Umbria, infatti, la squadra granata venne aggredita nel suo ritiro dai tifosi biancorossi.
Cancellato il fair-play da parte del Brescia, sia a livello societario che di tifoseria, adesso tutte le attenzioni si spostano sulla partita di domani sera. La Questura di Brescia ha già consigliato ai tifosi granata di non mettersi in viaggio se non in possesso di regolare biglietto. I cancelli dell'obsoleto stadio Rigamonti apriranno con largo anticipo, intorno alle 17,30, per evitare code e pericolosi assembramenti.
Saranno comunque circa tremila i tifosi del Toro che arriveranno a Brescia: i 2.400 biglietti del settore ospiti ieri sono stati venduti in poche ore, ma grazie alle sollecitazioni del presidente Cairo, insieme con i prefetti delle due città, questa mattina saranno disponibili altri 400 tagliandi per i torinisti. E il Comune di Torino tornerà alla carica con Prefetto e Sky per autorizzare l’allestimento di un maxischermo in piazza San Carlo, onde evitare ulteriori tensioni e problemi.
Giustizia è (quasi) fatta
MASSIMO GRAMELLINI
Ostentando un distacco ipocrita, cerco di anestetizzare il cuore con le immagini di festa che arrivano dai Mondiali in Sudafrica. La verità è che non me ne importa niente: della festa, dei Mondiali e del Sudafrica. Per me l’unica partita che conta, la più importante della storia, si giocherà domenica sera ed è la finale dei playoff di serie B fra Brescia e Torino, dove la squadra dei Buoni - la mia, ovviamente - tenterà di vendicare l’ignobile furto subìto all’andata.
Quando l’arbitro ha annullato un gol all’ultimo minuto che mai avrebbe annullato in qualunque altro stadio dell’universo, e un difensore ha picchiato impunemente il mio capitano, e i dirigenti della squadra avversaria, anziché benedire tutta quella grazia ricevuta, hanno tenuto un comportamento al di sotto della soglia minima di sportività (che persiste, sia pur bassissima, persino nel calcio), denunciando la presunta bestemmia che il capitano avrebbe pronunciato con le labbra ancora sporche di sangue, nella speranza di ottenere la sua squalifica per la sfida decisiva.
Dopo alterne sentenze, il capitano giocherà, ma la consapevolezza di essere stato comunque vittima di un sopruso scuote la bestia emotiva accucciata dentro di me. So di essere una persona impossibile, in questi momenti. Eppure sento di stare dalla parte della ragione, che poi è la consapevolezza di tutti i faziosi. Non riesco a rinunciare all’ultima illusione dell’infanzia. Che in un mondo dove tutto fa schifo allo stesso modo, il mio Toro resti qualcosa di diverso e proprio per questo si erga a bersaglio innocente di tanto orrore.
MASSIMO GRAMELLINI
Ostentando un distacco ipocrita, cerco di anestetizzare il cuore con le immagini di festa che arrivano dai Mondiali in Sudafrica. La verità è che non me ne importa niente: della festa, dei Mondiali e del Sudafrica. Per me l’unica partita che conta, la più importante della storia, si giocherà domenica sera ed è la finale dei playoff di serie B fra Brescia e Torino, dove la squadra dei Buoni - la mia, ovviamente - tenterà di vendicare l’ignobile furto subìto all’andata.
Quando l’arbitro ha annullato un gol all’ultimo minuto che mai avrebbe annullato in qualunque altro stadio dell’universo, e un difensore ha picchiato impunemente il mio capitano, e i dirigenti della squadra avversaria, anziché benedire tutta quella grazia ricevuta, hanno tenuto un comportamento al di sotto della soglia minima di sportività (che persiste, sia pur bassissima, persino nel calcio), denunciando la presunta bestemmia che il capitano avrebbe pronunciato con le labbra ancora sporche di sangue, nella speranza di ottenere la sua squalifica per la sfida decisiva.
Dopo alterne sentenze, il capitano giocherà, ma la consapevolezza di essere stato comunque vittima di un sopruso scuote la bestia emotiva accucciata dentro di me. So di essere una persona impossibile, in questi momenti. Eppure sento di stare dalla parte della ragione, che poi è la consapevolezza di tutti i faziosi. Non riesco a rinunciare all’ultima illusione dell’infanzia. Che in un mondo dove tutto fa schifo allo stesso modo, il mio Toro resti qualcosa di diverso e proprio per questo si erga a bersaglio innocente di tanto orrore.
insomma due articoli proprio imparziali..
ribadisco che non ci vedo nulla di male nel chiedere l'applicazione di una regola.
Per quanto riguarda gli schiamazzi notturni portano bene,
contro l'Inter quest'anno ci hanno provato a Roma per la finale di C.Italia, a Siena per l'ultima giornata e a Barcellona perla semifinale di champions..
ribadisco che non ci vedo nulla di male nel chiedere l'applicazione di una regola.
Per quanto riguarda gli schiamazzi notturni portano bene,
contro l'Inter quest'anno ci hanno provato a Roma per la finale di C.Italia, a Siena per l'ultima giornata e a Barcellona perla semifinale di champions..
In poche parole il torino sta chiedendo di poter tirare le magliette, di poter bestemmiare in campo e di non avere il tifo contro...
Per quanto riguarda gli schiamazzi notturni portano bene,
massì, minimizziamo sempre, poi quando c'è il morto, vai di ipocrisia!
.... intimidazioni nei confronti dei calciatori e del presidente Cairo, presente nel ritiro. La situazione non è degenerata grazie anche alla presenza dei due agenti Digos della Questura di Torino ....
massì, minimizziamo sempre, poi quando c'è il morto, vai di ipocrisia!
.... intimidazioni nei confronti dei calciatori e del presidente Cairo, presente nel ritiro. La situazione non è degenerata grazie anche alla presenza dei due agenti Digos della Questura di Torino ....
Brescia-Torino è a carte bollate
Mareco denuncia, Bianchi assolto
LA BUFERA. L'antivigilia della sfida che vale la serie A trascorre ancora tra scambi di accuse e colpi di scena: niente calcio. Il difensore paraguayano querela il presidente Cairo per diffamazione. E la Corte di Giustizia toglie la giornata di stop al centravanti granata.
* 12/06/2010
Un momento di tensione al termine di Torino-Brescia di mercoledì sera. FOTOLIVE
Brescia. «Zio cane, Bianchi ci sarà». La notizia dell'annullamento della squalifica di Rolando Bianchi, il centravanti del Torino fermato per una giornata causa bestemmia, arriva poco dopo le 18,30 quando il Brescia ha appena iniziato l'allenamento a Coccaglio.
Qualche ora prima, amezzogiorno e un quarto, Victor Hugo Mareco, attraverso un comunicato del Brescia, annuncia di aver chiesto al Consiglio federale della Federcalcio l'autorizzazione a querelare il presidente del Torino Urbano Cairo dopo le affermazioni rilasciate giovedì.
Fin qui la battaglia verbale e non. Ma si va oltre. Il telefono di casa di Gigi Maifredi viene tempestato di chiamate da parte di sedicenti ultrà granata. Il numero del consulente tecnico del Brescia viene messo su Facebook. Dall'altra parte della cornetta una vagonata di insulti, persino minacce di morte che inducono Maifredi a rivolgersi alla Polizia postale e a presentare denuncia. E a chiudere il telefono.
L'ANTIVIGILIA della partita che vale la serie A trascorre in questo clima bestiale, tra colpi di carte bollate. Calcio zero.
Tutto ruota intorno alla decisione della Corte di Giustizia Federale della Figc di accogliere il ricorso del Torino. Giovedì la Figc, avvalendosi della prova Tv su segnalazione del presidente del Brescia Gino Corioni, aveva squalificato il centravanti granata per una giornata. Apriti cielo. Nel pomeriggio il numero uno del Toro Cairo, che non parlava dei sei mesi, convoca una conferenza stampa in cui annuncia ricorso, giurando sul fatto che Bianchi non ha pronunciato un'espressione blasfema. Ma va oltre. Scarica una valanga di accuse sui giocatori del Brescia e in particolare su Victor Mareco: «A un nostro giocatore, prima dell'inizio, ha detto "Oggi appena scendo in campo picchio Bianchi". E l'ha fatto. Poi, dopo l'ammonizione, ha detto a Scaglia: "So dove abiti, ti brucio la casa"».
Parole pesantissime. E Mareco, che a caldo aveva preferito non commentare, ha affidato la replica all'ufficio legale del Brescia. E querelerà Cairo.
Tornando a Bianchi, difeso dagli avvocati Andrea Stanchi ed Edoardo Chiacchio, la Corte di Giustizia Federale ha deciso di accogliere il ricorso del Torino dopo 40 minuti di udienza, e oltre 4 ore di camera di consiglio: «Le immagini del filmato visionato - si legge nella motivazione della Corte presieduta da Gerardo Mastrandrea - non consentono, in presenza di varie incertezze circa il labiale, di raggiungere, con ragionevoli connotati di certezza, la prova dell'effettiva pronuncia dell'espressione blasfema addebitata al Sig. Bianchi». Inoltre «non è possibile accertare con certezza che il Quarto Uomo, pur essendo vicino al Sig. Bianchi, abbia effettivamente visto e percepito il calciatore nell'atto di proferire la presunta frase blasfema, non riportata comunque a referto o nel rapporto di competenza».
DA PARTE del Brescia nessun commento. Nè dall'allenatore, nè dai giocatori, nè dal presidente Corioni, che giovedì aveva definito giusta la squalifica di Bianchi: «Domenica ci sarò, è adrenalina pura - il commento del centravanti del Toro -. E che a questa grande gioia segua l'apoteosi». Il direttore sportivo Gianluca Petrachi aggiunge: «Credo sia stata fatta giustizia, Bianchi si è meritato di arrivare fino in fondo e siamo contenti che potrà giocare una gara così importante. Era stato penalizzato per una decisione abbastanza particolare».
E sulle polemiche roventi di queste ore Petrachi auspica che «vinca il buon senso. È una partita di calcio». Lo dice adesso, dopo che ha ottenuto ciò che voleva. Meglio tardi che mai.
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Minimizziamo.... minimizziamo....
Mareco denuncia, Bianchi assolto
LA BUFERA. L'antivigilia della sfida che vale la serie A trascorre ancora tra scambi di accuse e colpi di scena: niente calcio. Il difensore paraguayano querela il presidente Cairo per diffamazione. E la Corte di Giustizia toglie la giornata di stop al centravanti granata.
* 12/06/2010
Un momento di tensione al termine di Torino-Brescia di mercoledì sera. FOTOLIVE
Brescia. «Zio cane, Bianchi ci sarà». La notizia dell'annullamento della squalifica di Rolando Bianchi, il centravanti del Torino fermato per una giornata causa bestemmia, arriva poco dopo le 18,30 quando il Brescia ha appena iniziato l'allenamento a Coccaglio.
Qualche ora prima, amezzogiorno e un quarto, Victor Hugo Mareco, attraverso un comunicato del Brescia, annuncia di aver chiesto al Consiglio federale della Federcalcio l'autorizzazione a querelare il presidente del Torino Urbano Cairo dopo le affermazioni rilasciate giovedì.
Fin qui la battaglia verbale e non. Ma si va oltre. Il telefono di casa di Gigi Maifredi viene tempestato di chiamate da parte di sedicenti ultrà granata. Il numero del consulente tecnico del Brescia viene messo su Facebook. Dall'altra parte della cornetta una vagonata di insulti, persino minacce di morte che inducono Maifredi a rivolgersi alla Polizia postale e a presentare denuncia. E a chiudere il telefono.
L'ANTIVIGILIA della partita che vale la serie A trascorre in questo clima bestiale, tra colpi di carte bollate. Calcio zero.
Tutto ruota intorno alla decisione della Corte di Giustizia Federale della Figc di accogliere il ricorso del Torino. Giovedì la Figc, avvalendosi della prova Tv su segnalazione del presidente del Brescia Gino Corioni, aveva squalificato il centravanti granata per una giornata. Apriti cielo. Nel pomeriggio il numero uno del Toro Cairo, che non parlava dei sei mesi, convoca una conferenza stampa in cui annuncia ricorso, giurando sul fatto che Bianchi non ha pronunciato un'espressione blasfema. Ma va oltre. Scarica una valanga di accuse sui giocatori del Brescia e in particolare su Victor Mareco: «A un nostro giocatore, prima dell'inizio, ha detto "Oggi appena scendo in campo picchio Bianchi". E l'ha fatto. Poi, dopo l'ammonizione, ha detto a Scaglia: "So dove abiti, ti brucio la casa"».
Parole pesantissime. E Mareco, che a caldo aveva preferito non commentare, ha affidato la replica all'ufficio legale del Brescia. E querelerà Cairo.
Tornando a Bianchi, difeso dagli avvocati Andrea Stanchi ed Edoardo Chiacchio, la Corte di Giustizia Federale ha deciso di accogliere il ricorso del Torino dopo 40 minuti di udienza, e oltre 4 ore di camera di consiglio: «Le immagini del filmato visionato - si legge nella motivazione della Corte presieduta da Gerardo Mastrandrea - non consentono, in presenza di varie incertezze circa il labiale, di raggiungere, con ragionevoli connotati di certezza, la prova dell'effettiva pronuncia dell'espressione blasfema addebitata al Sig. Bianchi». Inoltre «non è possibile accertare con certezza che il Quarto Uomo, pur essendo vicino al Sig. Bianchi, abbia effettivamente visto e percepito il calciatore nell'atto di proferire la presunta frase blasfema, non riportata comunque a referto o nel rapporto di competenza».
DA PARTE del Brescia nessun commento. Nè dall'allenatore, nè dai giocatori, nè dal presidente Corioni, che giovedì aveva definito giusta la squalifica di Bianchi: «Domenica ci sarò, è adrenalina pura - il commento del centravanti del Toro -. E che a questa grande gioia segua l'apoteosi». Il direttore sportivo Gianluca Petrachi aggiunge: «Credo sia stata fatta giustizia, Bianchi si è meritato di arrivare fino in fondo e siamo contenti che potrà giocare una gara così importante. Era stato penalizzato per una decisione abbastanza particolare».
E sulle polemiche roventi di queste ore Petrachi auspica che «vinca il buon senso. È una partita di calcio». Lo dice adesso, dopo che ha ottenuto ciò che voleva. Meglio tardi che mai.
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Minimizziamo.... minimizziamo....