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Subject: [Scienza] Astronomia
il problema è che poi deve pure funzionare la sonda... tra le eruzioni solari e tutto il resto è quella la sfida più grossa.
Ho letto un po' la wiki ma non ho trovato molti satelliti operativi, son per lo più rottami. Il telescopio spaziale Spitzer è l'unico che sia durato un po' ma una volta terminato l'elio per il raffreddamento la cosa s'è complicata.... c'è da vedere se come ripetitore serva tenerlo freddo
Ho letto un po' la wiki ma non ho trovato molti satelliti operativi, son per lo più rottami. Il telescopio spaziale Spitzer è l'unico che sia durato un po' ma una volta terminato l'elio per il raffreddamento la cosa s'è complicata.... c'è da vedere se come ripetitore serva tenerlo freddo
Una bella sfida con le sue difficoltà, ma non così impossibile
Molti eliocentrici sono rottami destinati ad altro (orbite geostazionarie, ad esempio) e finiti lì per errori e/o imprevisti. Mandato con una progettazione ad hoc, non vedo grossi problemi per un satellite di comunicazioni per triangolare segnali da/per Marte.
Vero però che la manutenzione è un'operazione impossibile. Se smette di funzionare (o se non funziona da principio) quel satellite è perso, non si può tentare quel che si può fare sui geostazionari terrestri.
Molti eliocentrici sono rottami destinati ad altro (orbite geostazionarie, ad esempio) e finiti lì per errori e/o imprevisti. Mandato con una progettazione ad hoc, non vedo grossi problemi per un satellite di comunicazioni per triangolare segnali da/per Marte.
Vero però che la manutenzione è un'operazione impossibile. Se smette di funzionare (o se non funziona da principio) quel satellite è perso, non si può tentare quel che si può fare sui geostazionari terrestri.
è un ambiente "leggermente" ostile avrebbe meno difficoltà creare una comunità negli abissi dell'oceano
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Marte o l'orbita eliocentrica?
Nel primo caso assolutamente sì
Nel secondo... non così tanto
Nel primo caso assolutamente sì
Nel secondo... non così tanto
scusami stavo parlando del post con la missione su marte:D
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20 Marzo 2015 dovrebbe esserci un'eclissi degna di nota.
Qualcuno ne sa qualcosa di più?
Qualcuno ne sa qualcosa di più?
Qui si vedrà poco e sarà parziale, sarà totale solo su Fær Øer e Svalbard...
Dite che sia vero?
Ho trovato la news per caso :)
http://www.fmcreciendo.com.ar/nota/4537/nasa-anuncia-cuatro-dias-de-completa-oscuridad-
Ho trovato la news per caso :)
http://www.fmcreciendo.com.ar/nota/4537/nasa-anuncia-cuatro-dias-de-completa-oscuridad-
non vedo l'ora... anche perchè ho atteso invano i famosi 6 giorni di oscurità tra 16 e 22 dicembre 2014 (http://huzlers.com/nasa-confirms-earth-will-experience-6-days-total-darkness-december-2014/) ...e anche i 3 del 2012 :)
probabilità alta... la Nasa sul suo sito tace
p.s.
dai commenti sul sito dell'annuncio
Damian Frigerio
Es una noticia FALSA-- en el sitio OFICIAL de la Nasa no se muestra la noticia--- además, no es la primera vez que se corre la voz de ésta noticia falsa que captura muchas mentes...
quoto :)
(edited)
p.s.
dai commenti sul sito dell'annuncio
Damian Frigerio
Es una noticia FALSA-- en el sitio OFICIAL de la Nasa no se muestra la noticia--- además, no es la primera vez que se corre la voz de ésta noticia falsa que captura muchas mentes...
quoto :)
(edited)
http://www.huffingtonpost.it/2015/03/18/sole-nasa-pubblica-immagini-buchi-neri-giganti_n_6892280.html?ref=fbpr
AIUTO! nuova incredibile scoperta parascientifica dei giornalisti italiani
p.s. notare che prima dell'aggiornamento, stimolato dai commenti (ormai la cosa più godibile delle pagine dei giornali online), il Sole era allegramente definito PIANETA per tutto l'articolo :)
Il sole si sta spegnendo? Una nuova immagine della NASA mostra le zone di buio sulla superficie
Ilaria Betti, L'Huffington Post
Pubblicato: 18/03/2015 12:49 CET Aggiornato: 4 ore fa
Il Sole si sta spegnendo? Una nuova immagine della NASA mostra due enormi zone d'ombra, situate vicino ai poli: ricoprirebbero quasi il 10% della superficie della stella, la più estesa mai registrata nella storia delle osservazioni solari. C'è da preoccuparsi? È la stessa NASA a spiegare di cosa si tratterebbe: "I cosiddetti 'buchi coronali' sono zone in cui la corona del sole è più scura, la temperatura più fredda delle aree circostanti e il plasma ha una minore densità. Posso creare tempeste solari in grado di influenzare anche la Terra".
Il "vento solare" è costantemente emesso dal Sole, ma diventa più intenso quando compaiono i "buchi neri". Questo potrebbe costituire un pericolo per il nostro pianeta: le emissioni di particelle solari potrebbero essere letali. Fortunatamente, l'atmosfera funziona da scudo protettivo. Ciò a cui si può assistere, dunque, quando il Sole si "macchia" è un aumento delle aurore boreali.
Le dimensioni dei "buchi coronali" rimangono, però, impressionanti. Quello più grande è situato nel polo sud della stella e ricopre almeno l'8% della superficie totale del Sole, quasi 230 miliardi di km: ciò lo rende una delle aree più estese mai osservate dagli scienziati. Il più piccolo, invece, è situato nel polo opposto ed ha una forma più allungata: ricoprirebbe circa lo 0,16% della superficie solare.
Non è la prima volta che i buchi coronali fanno la loro comparsa: le prime immagini furono scattate dagli astronauti dello Skylab della NASA tra il 1973 e il 1974. Possono rimanere visibili per un lungo periodo di tempo, anche fino a 5 anni. Una vera "goduria" per gli studiosi, che possono effettuare le loro misurazioni. E uno spettacolo per chi si gusta le immagini, comodamente, dalla Terra.
AIUTO! nuova incredibile scoperta parascientifica dei giornalisti italiani
p.s. notare che prima dell'aggiornamento, stimolato dai commenti (ormai la cosa più godibile delle pagine dei giornali online), il Sole era allegramente definito PIANETA per tutto l'articolo :)
Il sole si sta spegnendo? Una nuova immagine della NASA mostra le zone di buio sulla superficie
Ilaria Betti, L'Huffington Post
Pubblicato: 18/03/2015 12:49 CET Aggiornato: 4 ore fa
Il Sole si sta spegnendo? Una nuova immagine della NASA mostra due enormi zone d'ombra, situate vicino ai poli: ricoprirebbero quasi il 10% della superficie della stella, la più estesa mai registrata nella storia delle osservazioni solari. C'è da preoccuparsi? È la stessa NASA a spiegare di cosa si tratterebbe: "I cosiddetti 'buchi coronali' sono zone in cui la corona del sole è più scura, la temperatura più fredda delle aree circostanti e il plasma ha una minore densità. Posso creare tempeste solari in grado di influenzare anche la Terra".
Il "vento solare" è costantemente emesso dal Sole, ma diventa più intenso quando compaiono i "buchi neri". Questo potrebbe costituire un pericolo per il nostro pianeta: le emissioni di particelle solari potrebbero essere letali. Fortunatamente, l'atmosfera funziona da scudo protettivo. Ciò a cui si può assistere, dunque, quando il Sole si "macchia" è un aumento delle aurore boreali.
Le dimensioni dei "buchi coronali" rimangono, però, impressionanti. Quello più grande è situato nel polo sud della stella e ricopre almeno l'8% della superficie totale del Sole, quasi 230 miliardi di km: ciò lo rende una delle aree più estese mai osservate dagli scienziati. Il più piccolo, invece, è situato nel polo opposto ed ha una forma più allungata: ricoprirebbe circa lo 0,16% della superficie solare.
Non è la prima volta che i buchi coronali fanno la loro comparsa: le prime immagini furono scattate dagli astronauti dello Skylab della NASA tra il 1973 e il 1974. Possono rimanere visibili per un lungo periodo di tempo, anche fino a 5 anni. Una vera "goduria" per gli studiosi, che possono effettuare le loro misurazioni. E uno spettacolo per chi si gusta le immagini, comodamente, dalla Terra.
Vi faccio notare che Martedì 30 giugno potremo ammirare un incontro planetario interessante: la congiunzione fra Giove e Venere.
L'evento è visibile anche a occhio nudo, basta guardare verso ovest appena sotto la costellazione del Leone
Per chi non lo sapesse si può individuare facilmente Venere. È il pianeta più luminoso nel cielo: infatti gli antichi lo chiamavano «Stella del Mattino» o la «Stella della Sera» perchè raggiunge la sua massima brillantezza ( magnitudo apparente) poco prima dell’alba o poco dopo il tramonto.
Giove invece lo si può individuare bene quando il cielo è sufficientemente scuro. Vi posto una foto esplicativa che ha scattato il Mirko.
Perchè non perdersi l'evento?
Semplice, da parte mia cercherò di spiegare in parole semplici ai nipoti il fenomeno ottico che fa sembrare vicinissimi 2 pianeti nonostante siano distanti milioni di chilometri, su orbite diverse e con l0orbita terrestre interposta.
Da parte vostra potrete portare romanticamente la vostra moglie, fidanzata o quant'altro ad ammirare l'evento dando sfoggio di cultura e dimostrazione pratica di cosa succede quando il focoso Giove incontra la conturbante Venere.
Spero solo non sia nuvolo e che troviate un prato morbido come punto di osservazione:D
L'evento è visibile anche a occhio nudo, basta guardare verso ovest appena sotto la costellazione del Leone
Per chi non lo sapesse si può individuare facilmente Venere. È il pianeta più luminoso nel cielo: infatti gli antichi lo chiamavano «Stella del Mattino» o la «Stella della Sera» perchè raggiunge la sua massima brillantezza ( magnitudo apparente) poco prima dell’alba o poco dopo il tramonto.
Giove invece lo si può individuare bene quando il cielo è sufficientemente scuro. Vi posto una foto esplicativa che ha scattato il Mirko.
Perchè non perdersi l'evento?
Semplice, da parte mia cercherò di spiegare in parole semplici ai nipoti il fenomeno ottico che fa sembrare vicinissimi 2 pianeti nonostante siano distanti milioni di chilometri, su orbite diverse e con l0orbita terrestre interposta.
Da parte vostra potrete portare romanticamente la vostra moglie, fidanzata o quant'altro ad ammirare l'evento dando sfoggio di cultura e dimostrazione pratica di cosa succede quando il focoso Giove incontra la conturbante Venere.
Spero solo non sia nuvolo e che troviate un prato morbido come punto di osservazione:D