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Subject: [Scienza] Astronomia
Ricordo, ormai 20 anni fa, un episodio dei Simpson in cui c'era da monitorare qualche missione spaziale... e gli ingegneri a terra (quelli che si vedono sempre seduti vicini sulle varie file davanti agli schermi) rispondevano a Bart qualcosa come "non sappiamo nulla, qui sui monitor abbiamo solo indici d'ascolto tv"
Probabilmente non c'erano abbastanza spettatori su YouTube ieri allora. Nel canale ufficiale della NASA erano poco meno di 2kk
È quello dell'anno scorso, non quello di ieri. Godurioso quasi più del lancio.
Sì, ho visto che proprio al momento dell'atterraggio è apparso "Of Course I Still Love You LOSS OF SIGNAL"... devo dire ho pensato ai "sospettosi" di ogni genere che in quel momento dicevano "Haha!..." :)
Ho postato l'altro come risposta ironica al Soyuz che parte tra fulmini e saette.
Solo ironica sia chiaro, tra Stazione spaziale MIR e missioni Venera i russi sono spettacolari
Ho postato l'altro come risposta ironica al Soyuz che parte tra fulmini e saette.
Solo ironica sia chiaro, tra Stazione spaziale MIR e missioni Venera i russi sono spettacolari
Sembra la terra con qualche ritocco qui e là... ammazza che fantasia sto vecchietto con la barba :P
Abbondanti concentrazioni di fosfina (PH3), un gas che sulla Terra è prodotto prevalentemente da organismi biologici anaerobici (che non richiedono, cioè, la presenza di ossigeno per il proprio metabolismo) sono state rilevate nell'atmosfera di Venere. A darne notizia è un articolo pubblicato su Nature Astronomy: in una regione delle nubi di Venere compresa tra i 53 e i 62 km dalla superficie, i telescopi James Clerk Maxwell e ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) hanno individuato la firma chimica di questo composto in due campagne di osservazioni condotte nel 2017 e nel 2019.
In molti, nelle ore che hanno preceduto la scadenza dell'embargo della notizia, hanno accolto quel che filtrava dalle fonti più informate come un possibile indizio della presenza di forme di vita nell'ostile atmosfera venusiana. Ma gli scienziati del MIT e delle Università di Cardiff e di Cambridge, che hanno firmato la ricerca, non sembrano di questo avviso. La presenza di fosfina - dicono - non sarebbe una prova solida della presenza di microrganismi, ma indica piuttosto che su Venere «sono in corso processi chimici o geologici potenzialmente sconosciuti».
https://www.focus.it/scienza/spazio/fosfina-nelle-nuvole-di-venere-una-firma-chimica-compatibile-con-la-vita
Chi ha paura del buio?
è con Matteo Miluzio
e Filippo Bonaventura
.
1d tSghapnonsored
·
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Tutti
Doveva essere l’anno di Marte, e invece è diventato l’anno di Venere. Con la scoperta della fosfina nell’atmosfera venusiana l’attenzione di tutti si è improvvisamente spostata dal pianeta della guerra a quello dell’amore. Che come allegoria non è male.
La notizia è passata ovunque, ma stanno ancora circolando ancora alcune domande ricorrenti. Eccovi una mini-guida per fare bella figura alle feste parlando della notizia astronomica dell’anno!
1. COSA È STATO SCOPERTO?
Gli scienziati hanno individuato tra le nubi di Venere una molecola chiamata fosfina, in cui un atomo di fosforo è legato a 3 di idrogeno.
2. PERCHÈ È COSI' IMPORTANTE?
Perchè sulla Terra questa molecola ha origine solamente biologica, ovvero è generata esclusivamente da forme di vita (o in laboratorio, o da microorganismi che vivono in ambienti privi di ossigeno).
3. ABBIAMO TROVATO QUINDI TRACCE DI VITA SU VENERE?
No: una affermazione straordinaria richiede prove straordinarie. Al momento gli scienziati hanno testato tutti i principali di meccanismi abiotici (=non biologici) capaci di produrre fosfina (vulcani, radiazione solare, meteoriti, procesi geologici o atmosferici) e nessuno di questi si avvicina anche solo lontanamente alle quantità osservate.
4. QUALI ALTRI INDIZI FANNO SOSPETTARE UNA ORIGINE BIOLOGICA?
Oltre al fatto che la fosfina sulla Terra sia prodotta solo da esseri viventi, e che i microorganismi terrestri, se fossero gli stessi di Venere, sarebbero capaci di spiegare perfettamente le quantità osservate, tale molecola è stata osservata in uno strato atmosferico le cui condizioni ambientali sono molto vicine a quelle terrestri.
5. QUALE SPIEGAZIONE A PARTE QUELLA BIOLOGICA?
Potrebbero essere dei fenomeni chimici esotici a noi sconosciuti, o processi geologici ignoti, o qualche lacuna MOLTO GROSSA nella nostra comprensione dei meccanismi di formazione e evoluzione dei pianeti rocciosi.
A seguire la seconda parte con alcune domande un po' meno ovvie!
Matteo e Filippo
è con Matteo Miluzio
e Filippo Bonaventura
.
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Doveva essere l’anno di Marte, e invece è diventato l’anno di Venere. Con la scoperta della fosfina nell’atmosfera venusiana l’attenzione di tutti si è improvvisamente spostata dal pianeta della guerra a quello dell’amore. Che come allegoria non è male.
La notizia è passata ovunque, ma stanno ancora circolando ancora alcune domande ricorrenti. Eccovi una mini-guida per fare bella figura alle feste parlando della notizia astronomica dell’anno!
1. COSA È STATO SCOPERTO?
Gli scienziati hanno individuato tra le nubi di Venere una molecola chiamata fosfina, in cui un atomo di fosforo è legato a 3 di idrogeno.
2. PERCHÈ È COSI' IMPORTANTE?
Perchè sulla Terra questa molecola ha origine solamente biologica, ovvero è generata esclusivamente da forme di vita (o in laboratorio, o da microorganismi che vivono in ambienti privi di ossigeno).
3. ABBIAMO TROVATO QUINDI TRACCE DI VITA SU VENERE?
No: una affermazione straordinaria richiede prove straordinarie. Al momento gli scienziati hanno testato tutti i principali di meccanismi abiotici (=non biologici) capaci di produrre fosfina (vulcani, radiazione solare, meteoriti, procesi geologici o atmosferici) e nessuno di questi si avvicina anche solo lontanamente alle quantità osservate.
4. QUALI ALTRI INDIZI FANNO SOSPETTARE UNA ORIGINE BIOLOGICA?
Oltre al fatto che la fosfina sulla Terra sia prodotta solo da esseri viventi, e che i microorganismi terrestri, se fossero gli stessi di Venere, sarebbero capaci di spiegare perfettamente le quantità osservate, tale molecola è stata osservata in uno strato atmosferico le cui condizioni ambientali sono molto vicine a quelle terrestri.
5. QUALE SPIEGAZIONE A PARTE QUELLA BIOLOGICA?
Potrebbero essere dei fenomeni chimici esotici a noi sconosciuti, o processi geologici ignoti, o qualche lacuna MOLTO GROSSA nella nostra comprensione dei meccanismi di formazione e evoluzione dei pianeti rocciosi.
A seguire la seconda parte con alcune domande un po' meno ovvie!
Matteo e Filippo
Proseguiamo con la nostra carrellata di “tutto quello che avreste voluto sapere sulla fosfina venusiana ma non avete mai osato chiedere”!
6. COME HANNO SCOPERTO LA FOSFINA?
Solo da telescopi a terra, nessuna sonda. In particolare è stato usato il radiotelescopio ALMA in Cile (un array di oltre 60 antenne) e il radiotelescopio JMCT alle Hawaii, una singola antenna di 15 metri, che hanno ottenuto spettri nel submillimetrico ad alta risoluzione permettendo di individuare la presenza di fosfina tramite il suo assorbimento di onde radio.
7. SE LA FOSFINA È TANTO IMPORTANTE, PERCHÉ VIENE FUORI SOLO ADESSO?
Perché è soltanto dall’anno scorso che si parla di fosfina come biosegnatura. Prima non se la filava praticamente nessuno.
8. SE CI SONO MICRORGANISMI SU VENERE, POSSIAMO AVERLI PORTATI NOI CON LE SONDE SOVIETICHE?
Anche se qualche microrganismo fosse sopravvissuto al lancio, al viaggio e all’ingresso in atmosfera venusiana, le sonde del programma Venera hanno trascorso nella la fascia “abitabile” dell’atmosfera non più di qualche secondo ciascuna. Ma anche se dei tardigradi nostrani fossero comunque finiti lì, difficilmente avrebbero potuto riprodursi a un ritmo tale da produrre in 40 anni le circa 100.000 tonnellate di fosfina che abbiamo osservato.
9. LA FOSFINA OSSERVATA PUÒ ESSERE IL RESIDUO DI FORME DI VITA CHE ORA NON CI SONO PIÙ?
No, la fosfina è altamente reattiva e ha vita breve nell’atmosfera di Venere. Siccome esistono molti processi noti in grado di distruggerla, se ne osserviamo tanta vuol dire che qualcosa la sta producendo ORA.
10. OK, QUANDO RIUSCIAMO A MANDARE LÌ UNA SONDA?
Nonostante quello che abbiamo imparato dai disaster movie americani, le missioni spaziali non si preparano dalla sera alla mattina. Una missione che vada a studiare uno specifico strato dell’atmosfera venusiana sarebbe incredibilmente complessa da progettare e realizzare. Necessiterebbe di un pallone sonda appositamente progettato per lo scopo. Non potrebbe essere pronta prima di un paio di decenni. Per questo motivo i prossimi dati che ci aiuteranno a capirci qualcosa di più verranno necessariamente presi da terra.
(bonus) 11. PERCHÉ MAI DOVREMMO SUPPORRE CHE LA VITA SU VENERE SIA SIMILE A QUELLA TERRESTRE? NON È RIDUTTIVO? NON È ARROGANTE?
Siamo d’accordo che lassù potrebbe esserci qualche forma di vita ignota con una biochimica ignota che produce molecole ignote. Come del resto potrebbe anche esserci una teiera in orbita tra Marte e Giove. Ma come cerchiamo prove dell’esistenza di una teiera di cui non sappiamo niente? Capite che non è proprio possibile, neanche con tutta la buona volontà del mondo, cercare indizi di una vita totalmente ignota che presenta caratteristiche totalmente ignote: non sapremmo nemmeno cosa potrebbe costituire un indizio! Cerchiamo quello che conosciamo non perché siamo arroganti ma perché altrimenti non sapremmo proprio cosa guardare.
Filippo e Matteo
6. COME HANNO SCOPERTO LA FOSFINA?
Solo da telescopi a terra, nessuna sonda. In particolare è stato usato il radiotelescopio ALMA in Cile (un array di oltre 60 antenne) e il radiotelescopio JMCT alle Hawaii, una singola antenna di 15 metri, che hanno ottenuto spettri nel submillimetrico ad alta risoluzione permettendo di individuare la presenza di fosfina tramite il suo assorbimento di onde radio.
7. SE LA FOSFINA È TANTO IMPORTANTE, PERCHÉ VIENE FUORI SOLO ADESSO?
Perché è soltanto dall’anno scorso che si parla di fosfina come biosegnatura. Prima non se la filava praticamente nessuno.
8. SE CI SONO MICRORGANISMI SU VENERE, POSSIAMO AVERLI PORTATI NOI CON LE SONDE SOVIETICHE?
Anche se qualche microrganismo fosse sopravvissuto al lancio, al viaggio e all’ingresso in atmosfera venusiana, le sonde del programma Venera hanno trascorso nella la fascia “abitabile” dell’atmosfera non più di qualche secondo ciascuna. Ma anche se dei tardigradi nostrani fossero comunque finiti lì, difficilmente avrebbero potuto riprodursi a un ritmo tale da produrre in 40 anni le circa 100.000 tonnellate di fosfina che abbiamo osservato.
9. LA FOSFINA OSSERVATA PUÒ ESSERE IL RESIDUO DI FORME DI VITA CHE ORA NON CI SONO PIÙ?
No, la fosfina è altamente reattiva e ha vita breve nell’atmosfera di Venere. Siccome esistono molti processi noti in grado di distruggerla, se ne osserviamo tanta vuol dire che qualcosa la sta producendo ORA.
10. OK, QUANDO RIUSCIAMO A MANDARE LÌ UNA SONDA?
Nonostante quello che abbiamo imparato dai disaster movie americani, le missioni spaziali non si preparano dalla sera alla mattina. Una missione che vada a studiare uno specifico strato dell’atmosfera venusiana sarebbe incredibilmente complessa da progettare e realizzare. Necessiterebbe di un pallone sonda appositamente progettato per lo scopo. Non potrebbe essere pronta prima di un paio di decenni. Per questo motivo i prossimi dati che ci aiuteranno a capirci qualcosa di più verranno necessariamente presi da terra.
(bonus) 11. PERCHÉ MAI DOVREMMO SUPPORRE CHE LA VITA SU VENERE SIA SIMILE A QUELLA TERRESTRE? NON È RIDUTTIVO? NON È ARROGANTE?
Siamo d’accordo che lassù potrebbe esserci qualche forma di vita ignota con una biochimica ignota che produce molecole ignote. Come del resto potrebbe anche esserci una teiera in orbita tra Marte e Giove. Ma come cerchiamo prove dell’esistenza di una teiera di cui non sappiamo niente? Capite che non è proprio possibile, neanche con tutta la buona volontà del mondo, cercare indizi di una vita totalmente ignota che presenta caratteristiche totalmente ignote: non sapremmo nemmeno cosa potrebbe costituire un indizio! Cerchiamo quello che conosciamo non perché siamo arroganti ma perché altrimenti non sapremmo proprio cosa guardare.
Filippo e Matteo
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/28/marte-una-rete-di-laghi-salati-sotto-i-ghiacci-del-polo-sud-la-scoperta-degli-scienziati-italiani/5946557/
Non un solo specchio di acqua liquida nel sottosuolo del Pianeta rosso. C’è una vera e propria rete di laghi salati sotto i ghiacci del polo Sud di Marte, che potrebbe aiutare a riscrivere la storia del clima sul pianeta e a far luce sull’eventuale esistenza di forme di vita elementare. Intorno al lago scoperto nel 2018 da un gruppo italiano, ce ne sono altri tre, descritti sulla rivista Nature Astronomy dagli stessi autori del primo studio, coordinati da Elena Pettinelli e Sebastian Emanuel Lauro, dell’Università di Roma Tre, con Roberto Orosei, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Hanno partecipato ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e italiani che lavorano in Australia (University of Southern Queensland) e Germania (Jacobs University di Brema). Anche i nuovi laghi sono stati scoperti con il radar Marsis, fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) alla missione Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).
Non un solo specchio di acqua liquida nel sottosuolo del Pianeta rosso. C’è una vera e propria rete di laghi salati sotto i ghiacci del polo Sud di Marte, che potrebbe aiutare a riscrivere la storia del clima sul pianeta e a far luce sull’eventuale esistenza di forme di vita elementare. Intorno al lago scoperto nel 2018 da un gruppo italiano, ce ne sono altri tre, descritti sulla rivista Nature Astronomy dagli stessi autori del primo studio, coordinati da Elena Pettinelli e Sebastian Emanuel Lauro, dell’Università di Roma Tre, con Roberto Orosei, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Hanno partecipato ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e italiani che lavorano in Australia (University of Southern Queensland) e Germania (Jacobs University di Brema). Anche i nuovi laghi sono stati scoperti con il radar Marsis, fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) alla missione Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).
E possiamo solo immaginare cosa avranno il privilegio di scoprire le generazioni future.