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Subject: [Scienza] Astronomia
Ma la grande "corsa" punta a due mondi morti dove la vita non è possibile. luna e marte. Non un pianeta abitabile e (per ora) irraggiungibile.
Il fatto che siano pianeti morti è la nostra più grande fortuna e anche la loro. Siamo distruttori seriali, lo facciamo nell'unico pianeta in cui possiamo vivere, casa nostra, figurati in un pianeta sconosciuto!! Almeno la Luna e Marte sono già morti al massimo potremmo svolgere la stessa funizione degli avvoltoi.
Trovassimo mai un pianeta con una civiltà più evoluta della nostra ci mettono 5 minuti 5 prima di bandirci per sempre...o dichiarci guerra
(edited)
Il fatto che siano pianeti morti è la nostra più grande fortuna e anche la loro. Siamo distruttori seriali, lo facciamo nell'unico pianeta in cui possiamo vivere, casa nostra, figurati in un pianeta sconosciuto!! Almeno la Luna e Marte sono già morti al massimo potremmo svolgere la stessa funizione degli avvoltoi.
Trovassimo mai un pianeta con una civiltà più evoluta della nostra ci mettono 5 minuti 5 prima di bandirci per sempre...o dichiarci guerra
(edited)
distruttori seriali mi pare un po' presto... dobbiamo ancora finire di distruggere questo pianeta... dacci un po' di tempo!
:P
:P
Per quanto a volte condivida questo pensiero ricordo che seguendo i principi della materia non distruggiamo nulla, semplicemente trasformiamo, esattamente come fa l'universo in ogni attimo della propria esistenza.
Per mano nostra, di un futuro impatto di materia, di cambiamenti astrali, la terra cambierà e diventerà altro. Prendiamone semplicemente e serenamente atto.
Per questo motivo SI - sempre - alla ricerca e all'abbattimento dei confini. L'arrivo a un pianeta "morto", come lo definite, può essere anche propulsore verso viaggi più remoti e soprattutto può dimezzare, frazionare i viaggi verso nuove mete, sfruttando l'elastico delle orbite intorno al sole. Finché ragioniamo con partenze dalla terra ragioneremo come primitivi che hanno appena scoperto l'agricoltura e si sono costruiti una capanna per sentirsi al sicuro.
Per mano nostra, di un futuro impatto di materia, di cambiamenti astrali, la terra cambierà e diventerà altro. Prendiamone semplicemente e serenamente atto.
Per questo motivo SI - sempre - alla ricerca e all'abbattimento dei confini. L'arrivo a un pianeta "morto", come lo definite, può essere anche propulsore verso viaggi più remoti e soprattutto può dimezzare, frazionare i viaggi verso nuove mete, sfruttando l'elastico delle orbite intorno al sole. Finché ragioniamo con partenze dalla terra ragioneremo come primitivi che hanno appena scoperto l'agricoltura e si sono costruiti una capanna per sentirsi al sicuro.
Metto qua. Davvero simile :O
https://tech.everyeye.it/notizie/pechino-come-blade-runner-2049-tempesta-sabbia-violenta-decennio-505579.html
https://tech.everyeye.it/notizie/pechino-come-blade-runner-2049-tempesta-sabbia-violenta-decennio-505579.html
solo uno degli n-mila esempi della ricaduta sulla vita di tutti i giorni dell' "inutile" corsa allo spazio
Mi presento: mi chiamo QC Bot ed in questo momento mi trovo in molti ospedali nel mondo.
Sono un robot completamente automatizzato, capace anche di relazionarmi con l'essere umano. Posso essere usato per qualsiasi compito, come portare i farmaci ai pazienti o accompagnarli alle visite specialistiche, portare via lavanderia sporca e rifiuti sanitari o consegnare le vivande, ma anche registrare a distanza i segni vitali dei pazienti e inviarli in tempo reale a un tablet o uno smartphone utilizzato dai medici. Gli infermieri possono usare il mio lettore di codici a barre per registrare i farmaci e tenere sempre sotto controllo interazioni e scadenze, oppure utilizzare il mio schermo touch per videochiamare un medico o un operatore in un altro reparto. Il tutto mentre mi muovo autonomamente nel difficile ambiente ospedaliero, evitando ostacoli grazie al sistema di telecamere stereoscopiche disposte sulla mia superficie.
La cosa sorprendente? Devo la mia esistenza alla ricerca spaziale. Anzi, precisamente devo la mia esistenza proprio alle missioni marziane. Proprio a quei robottini che ora sono su Marte e che molta gente ritiene inutili sprechi di risorse, di tempo, di soldi. Io infatti sono letteralmente un rover con tecnologia marziana pensato per gli ospedali. I miei creatori, negli anni '90, lavoravano al MIT quando la NASA chiese loro di realizzare la tecnologia per un rover con autonomia di movimento e capacità di acquisire obiettivi. Tra questi c’era Daniel Theobald, che realizza il sistema di Rocky 7, il primo prototipo di mini-rover che venne poi testato per la prima volta nel 1996 e preparò la strada per i rover successivi, dal Sojourner a Spirit e Opportunity.
Quegli studenti del MIT fondarono poi nel 1999 la Vecna Techonologies, l’azienda che oggi mi commercializza: vedete nella foto tutto il mio splendore!
Io sono quindi un testimone diretto: se ora sono in mezzo a voi umani è grazie alla vostra sete di conoscenza che vi spinge a esplorare sempre oltre, sviluppando tecnologie prima inesistenti, che contribuiscono al progresso della vostra specie, hanno ricadute benefiche nella vostra vita quotidiana e vii insegnano, soprattutto, a non avere paura del buio.
Matteo
Mi presento: mi chiamo QC Bot ed in questo momento mi trovo in molti ospedali nel mondo.
Sono un robot completamente automatizzato, capace anche di relazionarmi con l'essere umano. Posso essere usato per qualsiasi compito, come portare i farmaci ai pazienti o accompagnarli alle visite specialistiche, portare via lavanderia sporca e rifiuti sanitari o consegnare le vivande, ma anche registrare a distanza i segni vitali dei pazienti e inviarli in tempo reale a un tablet o uno smartphone utilizzato dai medici. Gli infermieri possono usare il mio lettore di codici a barre per registrare i farmaci e tenere sempre sotto controllo interazioni e scadenze, oppure utilizzare il mio schermo touch per videochiamare un medico o un operatore in un altro reparto. Il tutto mentre mi muovo autonomamente nel difficile ambiente ospedaliero, evitando ostacoli grazie al sistema di telecamere stereoscopiche disposte sulla mia superficie.
La cosa sorprendente? Devo la mia esistenza alla ricerca spaziale. Anzi, precisamente devo la mia esistenza proprio alle missioni marziane. Proprio a quei robottini che ora sono su Marte e che molta gente ritiene inutili sprechi di risorse, di tempo, di soldi. Io infatti sono letteralmente un rover con tecnologia marziana pensato per gli ospedali. I miei creatori, negli anni '90, lavoravano al MIT quando la NASA chiese loro di realizzare la tecnologia per un rover con autonomia di movimento e capacità di acquisire obiettivi. Tra questi c’era Daniel Theobald, che realizza il sistema di Rocky 7, il primo prototipo di mini-rover che venne poi testato per la prima volta nel 1996 e preparò la strada per i rover successivi, dal Sojourner a Spirit e Opportunity.
Quegli studenti del MIT fondarono poi nel 1999 la Vecna Techonologies, l’azienda che oggi mi commercializza: vedete nella foto tutto il mio splendore!
Io sono quindi un testimone diretto: se ora sono in mezzo a voi umani è grazie alla vostra sete di conoscenza che vi spinge a esplorare sempre oltre, sviluppando tecnologie prima inesistenti, che contribuiscono al progresso della vostra specie, hanno ricadute benefiche nella vostra vita quotidiana e vii insegnano, soprattutto, a non avere paura del buio.
Matteo
Perchè spendere soldi per osservare delle galassie a miliardi di anni luce da noi? Perchè spedire un elicotterino di 2 kg su un pianeta alieno e farlo volare così lontano da noi?
Prima di rispondere, osservate questa immagine. Quella che vedete NON è una foto spaziale, ma una mammografia, e quelle indicate dalle frecce sono microcalcificazioni che sono indicative a volte, purtroppo, di un cancro al seno.
E' stato possibile individuare con nitidezza quelle microcalcificazioni grazie al mitico telescopio Hubble. Proprio lui. Vi starete chiedendo come, e la risposta è più impensabile di quanto immaginiate.
Come sapete, le prime immagini di Hubble erano totalmente sfocate a causa del fatto che lo specchio primario era stato levigato eccessivamente e risultava appiattito di 2 millesimi di millimetro di troppo. Più o meno un cinquantesimo dello spessore di un foglio di carta, ma abbastanza per far rimbalzare la luce incidente leggermente fuori fuoco. Si svilupparono così, prima della sua riparazione, varie tecniche per cercare di migliorare la gamma dinamica e la risoluzione spaziale delle immagini inizialmente sfocate di Hubble.
QUESTE tecniche sono state applicate anche alla medicina e, nella fattispecie, ha permesso ai medici di individuare calcificazioni nel seno femminile più piccole rispetto a prima e che altrimenti sarebbero rimaste invisibili, determinando una diagnosi e un trattamento più precoce. Quanto prima il cancro viene trovato e trattato e, ovviamente, maggiori sono le probabilità che un paziente possa riprendersi completamente.
Questo è uno dei tanti, tantissimi, infiniti esempi di come la ricerca spaziale possa migliorare la vita di TUTTI noi. Anche quando, apparentemente, un progetto sembra non avere i risultati sperati, anche da un presunto fallimento le ricadute sulla vita quotidiana degli esseri umani sono enormi.
Ricordatevelo, ricordatelo a tutti. La ricerca spaziale non è solo un mero sfizio dell'essere umano per soddisfare la propria curiosità. La ricerca spaziale è vita, nel senso letterale della parola. Investendo direttamente in ambito medico avremmo raggiunto lo stesso risultato? Forse si, probabilmente no, magari in tempi molto più lunghi. Sono proprio le condizioni estreme a cui lo spazio ci obbliga a operare ciò che ci spinge oltre i nostri limiti, scovando soluzioni a ciò che non era considerato un problema qui sulla Terra.
Lo stesso possiamo dire delle missioni marziane. Ingenuity è costato solamente 85 milioni di dollari, tra Europa e Stati Uniti sono SETTE centesimi per abitante. Sette centesimi che in futuro contribuiranno, direttamente o indirettamente, a migliorare le nostre vite, anche se ora sembra qualcosa di impensabile.
Ogni volta che i meravigliosi traguardi della ricerca spaziale si prendono, momentaneamente, la scena ecco che divampano le domande sul significato ultimo di ciò che stiamo vedendo.
Domande che possono essere comprensibili, legittime, se poste con curiosità e volontà di saperne di più, visti i tanti problemi che affliggono il nostro fragile pianeta. Potremmo rispondere in tanti modi, senza dover per forza trovare una giustificazione materiale. D'altronde l'essere umano è un esploratore, è nella sua natura scoprire e illuminare con la fiamma del sapere ciò che era celato dietro il muro dell'oscurità, per non avere mai paura del buio.
Investire nella scienza significa progresso, significa, molto spesso, VITA. Non lamentatevene, anzi siate orgogliosi di esserne parte, anche se con pochi centesimi.
Matteo
Credits: Credits: Avice O’Connell, University of Rochester Medical Center
[url=https://ibb.co/JCVh01k][/url]
Prima di rispondere, osservate questa immagine. Quella che vedete NON è una foto spaziale, ma una mammografia, e quelle indicate dalle frecce sono microcalcificazioni che sono indicative a volte, purtroppo, di un cancro al seno.
E' stato possibile individuare con nitidezza quelle microcalcificazioni grazie al mitico telescopio Hubble. Proprio lui. Vi starete chiedendo come, e la risposta è più impensabile di quanto immaginiate.
Come sapete, le prime immagini di Hubble erano totalmente sfocate a causa del fatto che lo specchio primario era stato levigato eccessivamente e risultava appiattito di 2 millesimi di millimetro di troppo. Più o meno un cinquantesimo dello spessore di un foglio di carta, ma abbastanza per far rimbalzare la luce incidente leggermente fuori fuoco. Si svilupparono così, prima della sua riparazione, varie tecniche per cercare di migliorare la gamma dinamica e la risoluzione spaziale delle immagini inizialmente sfocate di Hubble.
QUESTE tecniche sono state applicate anche alla medicina e, nella fattispecie, ha permesso ai medici di individuare calcificazioni nel seno femminile più piccole rispetto a prima e che altrimenti sarebbero rimaste invisibili, determinando una diagnosi e un trattamento più precoce. Quanto prima il cancro viene trovato e trattato e, ovviamente, maggiori sono le probabilità che un paziente possa riprendersi completamente.
Questo è uno dei tanti, tantissimi, infiniti esempi di come la ricerca spaziale possa migliorare la vita di TUTTI noi. Anche quando, apparentemente, un progetto sembra non avere i risultati sperati, anche da un presunto fallimento le ricadute sulla vita quotidiana degli esseri umani sono enormi.
Ricordatevelo, ricordatelo a tutti. La ricerca spaziale non è solo un mero sfizio dell'essere umano per soddisfare la propria curiosità. La ricerca spaziale è vita, nel senso letterale della parola. Investendo direttamente in ambito medico avremmo raggiunto lo stesso risultato? Forse si, probabilmente no, magari in tempi molto più lunghi. Sono proprio le condizioni estreme a cui lo spazio ci obbliga a operare ciò che ci spinge oltre i nostri limiti, scovando soluzioni a ciò che non era considerato un problema qui sulla Terra.
Lo stesso possiamo dire delle missioni marziane. Ingenuity è costato solamente 85 milioni di dollari, tra Europa e Stati Uniti sono SETTE centesimi per abitante. Sette centesimi che in futuro contribuiranno, direttamente o indirettamente, a migliorare le nostre vite, anche se ora sembra qualcosa di impensabile.
Ogni volta che i meravigliosi traguardi della ricerca spaziale si prendono, momentaneamente, la scena ecco che divampano le domande sul significato ultimo di ciò che stiamo vedendo.
Domande che possono essere comprensibili, legittime, se poste con curiosità e volontà di saperne di più, visti i tanti problemi che affliggono il nostro fragile pianeta. Potremmo rispondere in tanti modi, senza dover per forza trovare una giustificazione materiale. D'altronde l'essere umano è un esploratore, è nella sua natura scoprire e illuminare con la fiamma del sapere ciò che era celato dietro il muro dell'oscurità, per non avere mai paura del buio.
Investire nella scienza significa progresso, significa, molto spesso, VITA. Non lamentatevene, anzi siate orgogliosi di esserne parte, anche se con pochi centesimi.
Matteo
Credits: Credits: Avice O’Connell, University of Rochester Medical Center
[url=https://ibb.co/JCVh01k][/url]
The Ingenuity helicopter has successfully completed its historic flight on Mars and safely landed back on the surface, according to NASA
Peccato che l'elicottero lo abbiano già inventato altrimenti sarebbe stato un altro pezzo da poter aggiungere dopo il rover
Peccato che l'elicottero lo abbiano già inventato altrimenti sarebbe stato un altro pezzo da poter aggiungere dopo il rover