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Subject: [Scienza] Astronomia
è un disegno, suggestivo, ma solo un disegno di fantasia
chiaramente la cosa non ha senso, il pianeta non può "bruciare", inoltre non può avvicinarsi così tanto a una stella senza frantumarsi per l'effetto marea
chiaramente la cosa non ha senso, il pianeta non può "bruciare", inoltre non può avvicinarsi così tanto a una stella senza frantumarsi per l'effetto marea
e' un disegno ok, ma e' stato fatto in parte sulla base di esami spettroscopici e fotometrici.
La situazione e' verosimile a quello che sta per succere all'esopianeta Wasp-12b l'atmosfera e' sparita quasi del tutto e l'effetto marea è 10 volte piu' forte di quello terrestre ma per marea non si parla solo come pensiamo noi all'acqua del mare, bensi a una distorsione del pianeta stesso.
Immaginiamo un pallone che piu' e' sottoposto a effetto marea e piu' diventa ovalizzato.
La situazione e' verosimile a quello che sta per succere all'esopianeta Wasp-12b l'atmosfera e' sparita quasi del tutto e l'effetto marea è 10 volte piu' forte di quello terrestre ma per marea non si parla solo come pensiamo noi all'acqua del mare, bensi a una distorsione del pianeta stesso.
Immaginiamo un pallone che piu' e' sottoposto a effetto marea e piu' diventa ovalizzato.
ma anche la nostra crosta terrestre si ovalizza come per questo pianeta solo che nell'ordine di qualche centimetro. infatti ci sono alcune teorie che stanno prendendo consistenza sulla generazione dei terremoti dovuti al passaggio della marea terrestre.
Le forze di marea sono anche sui corpi solidi, e si manifestano sotto forma di deformazioni più o meno pronunciate. La luna per esempio, che è molto più piccola della terra, provoca su quest'ultima oltre alle maree che conosciamo noi (quelle sull'acqua, che data la loro coesione sono più visibili) anche una distorsione lungo l'asse terrestre di qualche centimetro. Poca roba certo, se raffrontato alla dimensione dell'asse stesso. L'opposto invece è molto più interessante: la terra stessa provoca un effetto di marea sulla luna, e questa volta data la differenza di masse in gioco, l'effetto è ben più visibile. Si parla di qualche metro, in questo caso. Certo non visibile a occhio umano, ma pur sempre di un effetto interessante si tratta. Pensate voi cosa può accadere se la differenza di masse sia ancora più accentuata (e non è difficile vedendo che differenze ci sono nel solo nostro sistema solare tra un corpo e l'altro).
non è tanto stupida, sai? non è efficace come precisione ma non è lontana dalla realtà.
Qualcuno si preoccupa però di una forza di marea esercitata non sull'acqua ma sulla crosta terrestre, causando (secondo la leggenda metropolitana) lo "sgretolamento delle placche tettoniche" e, in definitiva, catastrofici terremoti.
Per quanto fantascientifico possa sembrare, questa strana marea esiste davvero ed è l'unico fenomeno che potrebbe realmente avere qualche conseguenza "malefica". Fortunatamente però non c'è motivo di preoccuparsi perché non provoca quegli effetti e non avviene esattamente in quel modo. Vediamo come:
Gli effetti combinati della Luna e del Sole provocano, oltre alle maree ordinarie, delle maree atmosferiche e perfino "maree terrestri". Queste ultime però, poichè la crosta non è fluida coma l'acqua e l'aria, hanno effetti di modestissima entità.
Una marea consueta può variare il livello dell'acqua in modo visibile (dal cm a oltre 10m), la marea terrestre invece non agisce in modo apprezzabile ad occhio nudo.
Una marea terrestre non provoca certamente lo sgretolamento della litosfera nè può provocare un terremoto. Tuttavia potrebbe influire su un evento sismico.
Il terremoto è lo sfogo elastico dopo una frattura provocata da un lento accumulo di tensioni. Immaginiamo di piegare lentamente una spada: all'inizio pur aumentando la pressione non succede nulla perché la lama è flessibile ma quando la forza che si sta esercitando supererà un certo limite, la spada si spezzerà e le due estremità prenderanno ad oscillare per un certo tempo. La spada è la crosta terrestre e le oscillazioni dopo la rottura sono il terremoto.
Il piccolissimo contributo della marea terrestre potrebbe al massimo agire come la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso pieno, potrebbe cioè fornire l'ultimo incremento di forza che mancava per rompere la roccia e, in definitiva, determinare l'istante della rottura.
In conclusione l'effetto mareale non può provocare un sisma ma potrebbe (in rari casi) sollecitarlo localmente lá dove fosse già latente. Presto o tardi il sisma sarebbe stato comunque inevitabile.
Per quanto fantascientifico possa sembrare, questa strana marea esiste davvero ed è l'unico fenomeno che potrebbe realmente avere qualche conseguenza "malefica". Fortunatamente però non c'è motivo di preoccuparsi perché non provoca quegli effetti e non avviene esattamente in quel modo. Vediamo come:
Gli effetti combinati della Luna e del Sole provocano, oltre alle maree ordinarie, delle maree atmosferiche e perfino "maree terrestri". Queste ultime però, poichè la crosta non è fluida coma l'acqua e l'aria, hanno effetti di modestissima entità.
Una marea consueta può variare il livello dell'acqua in modo visibile (dal cm a oltre 10m), la marea terrestre invece non agisce in modo apprezzabile ad occhio nudo.
Una marea terrestre non provoca certamente lo sgretolamento della litosfera nè può provocare un terremoto. Tuttavia potrebbe influire su un evento sismico.
Il terremoto è lo sfogo elastico dopo una frattura provocata da un lento accumulo di tensioni. Immaginiamo di piegare lentamente una spada: all'inizio pur aumentando la pressione non succede nulla perché la lama è flessibile ma quando la forza che si sta esercitando supererà un certo limite, la spada si spezzerà e le due estremità prenderanno ad oscillare per un certo tempo. La spada è la crosta terrestre e le oscillazioni dopo la rottura sono il terremoto.
Il piccolissimo contributo della marea terrestre potrebbe al massimo agire come la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso pieno, potrebbe cioè fornire l'ultimo incremento di forza che mancava per rompere la roccia e, in definitiva, determinare l'istante della rottura.
In conclusione l'effetto mareale non può provocare un sisma ma potrebbe (in rari casi) sollecitarlo localmente lá dove fosse già latente. Presto o tardi il sisma sarebbe stato comunque inevitabile.
E in corso una discussione con alcuni amici, qualcuno sa spiegare in modo semplice, se la luce che proviene dalla luna è frutto dell'illuminazione diretta del sole, oppure se è la terra che riflette la luce alla luna.
Ciao Gino, la luce naturale presente nell'universo proviene dalle reazioni nucleari che avvengono nelle stelle. La Terra assorbe una gran quantità di luce e la quantità riflessa non è sufficiente a "controilluminare" corpi celesti nelle immediate prossimità (come ad esempio la luna); o, perlomeno, non è sufficiente a controilluminare la Luna in modo che a noi quest'ultima risulti visibile. Non è semplice spiegare i complessi meccanismi comprovanti che la riflessione luminosa della Luna non può provenire interamente (in realtà neanche in una frazione apprezzabile) dalla Terra. Tuttavia, proviamo ad invertire i ruoli. Chiediamoci se per caso il Sole (che é una stella) non sia in grado di illuminare la Luna. Ci sono dubbi su questo? Io credo di no. E ci sono dubbi sul fatto che la Luna, adeguatamente posizionata rispetto agli osservatori sulla Terra, mostrerebbe la faccia illuminata dal Sole a questi osservatori? Se ci sono dubbi su questo forse non ci si è sufficientemente soffermati a riflettere sul fatto che la Luna orbita in uno spazio tridimensionale, non in un piano.
Ad ogni modo, non ci sono dubbi: la luminosità della Luna vista dalla Terra è principalmente opera dell'azione diretta del Sole e in misura molto minore opera della luce riflessa dagli altri astri (cioè dell'azione indiretta del Sole).
Spero di essermi spiegato e che sia sufficiente per i tuoi scopi.
Update:
Come ti ha già anticipato druga, le eclissi sono dovute proprio al fatto che la Luna si viene a trovare esattamente in mezzo al fascio luminoso proveniente dal Sole, generando un cono d'ombra proporzionale alla distanza e al raggio della sfera lunare. Se fosse vero dunque che la Terra fosse sufficiente da sola ad illuminare la Luna, tu vedresti la Luna bianca anche durante un'eclissi. Invece, accade esattamente il contrario: la Luna diventa nera con contorni fluorescenti che delineano la luce solare; la luminosità dal punto di vista dell'osservatore diventa via via sempre più debole man mano che l'osservatore si trova nel punto corrispondente al centro della base del cono d'ombra, punto nel quale la luminosità è teoricamente zero (dovrebbe sembrare notte, anche se in realtà non è proprio così a causa di altri fattori).
(modificato)
certo che il dono di rendere complicate risposte semplici ce l'hai ericì... :D
Ciao Gino, la luce naturale presente nell'universo proviene dalle reazioni nucleari che avvengono nelle stelle. La Terra assorbe una gran quantità di luce e la quantità riflessa non è sufficiente a "controilluminare" corpi celesti nelle immediate prossimità (come ad esempio la luna); o, perlomeno, non è sufficiente a controilluminare la Luna in modo che a noi quest'ultima risulti visibile. Non è semplice spiegare i complessi meccanismi comprovanti che la riflessione luminosa della Luna non può provenire interamente (in realtà neanche in una frazione apprezzabile) dalla Terra. Tuttavia, proviamo ad invertire i ruoli. Chiediamoci se per caso il Sole (che é una stella) non sia in grado di illuminare la Luna. Ci sono dubbi su questo? Io credo di no. E ci sono dubbi sul fatto che la Luna, adeguatamente posizionata rispetto agli osservatori sulla Terra, mostrerebbe la faccia illuminata dal Sole a questi osservatori? Se ci sono dubbi su questo forse non ci si è sufficientemente soffermati a riflettere sul fatto che la Luna orbita in uno spazio tridimensionale, non in un piano.
Ad ogni modo, non ci sono dubbi: la luminosità della Luna vista dalla Terra è principalmente opera dell'azione diretta del Sole e in misura molto minore opera della luce riflessa dagli altri astri (cioè dell'azione indiretta del Sole).
Spero di essermi spiegato e che sia sufficiente per i tuoi scopi.
Update:
Come ti ha già anticipato druga, le eclissi sono dovute proprio al fatto che la Luna si viene a trovare esattamente in mezzo al fascio luminoso proveniente dal Sole, generando un cono d'ombra proporzionale alla distanza e al raggio della sfera lunare. Se fosse vero dunque che la Terra fosse sufficiente da sola ad illuminare la Luna, tu vedresti la Luna bianca anche durante un'eclissi. Invece, accade esattamente il contrario: la Luna diventa nera con contorni fluorescenti che delineano la luce solare; la luminosità dal punto di vista dell'osservatore diventa via via sempre più debole man mano che l'osservatore si trova nel punto corrispondente al centro della base del cono d'ombra, punto nel quale la luminosità è teoricamente zero (dovrebbe sembrare notte, anche se in realtà non è proprio così a causa di altri fattori).
(modificato)
certo che il dono di rendere complicate risposte semplici ce l'hai ericì... :D
è un disegno, suggestivo, ma solo un disegno di fantasia
ma cavolo, m'han fregato, ho letto che si riferiva al telescopio Hubble...
ma cavolo, m'han fregato, ho letto che si riferiva al telescopio Hubble...
comunque riguardo l'ovalizzazione del pianeta credo sia maggiore nel caso in cui il pianeta sia formato da gas, no?
2010-05-26 09:38:10 akiro a Baluba
è un disegno, suggestivo, ma solo un disegno di fantasia
ma cavolo, m'han fregato, ho letto che si riferiva al telescopio Hubble...
va beh ke e' potente ma un immagine del genere l'avresti solamente con un "apparecchio" in orbita o cmq molto vicino astronomicamente (qualche milione di km credo, sicuramente nn anni luce)
Il telescopio Hubble ha raccolto la prova
Il pianeta divorato dalla stella
La stella nana Wasp-12 sta «mangiando» il vicino pianeta e tra dieci milioni di anni non esisterà più
Il telescopio Hubble ha raccolto la prova
Il pianeta divorato dalla stella
La stella nana Wasp-12 sta «mangiando» il vicino pianeta e tra dieci milioni di anni non esisterà più
L’occhio del telescopio spaziale Hubble della Nasa ha finalmente raccolto la prova: la stella nana Wasp-12 sta divorando il vicino pianeta e tra dieci milioni di anni non esisterà più. Lo chiamano cannibalismo cosmico. Succede tra galassie grandi e piccole, tra due stelle, e ora si visto che il fenomeno si verifica anche fra una stella ed un suo pianeta.
HUBBLE - Dalla nascita dell’astro e con la stessa materia era nato il corpo planetario che ora l’astro-madre si riprende, distruggendolo. Il fatto era stato suggerito da Shu-lin Li dell’Università di Pechino dopo che l’esopianeta era stato scoperto ancora nel 2008 durante la ricerca condotta da astronomi britannici nota come Wide Area Search. Ma occorreva tutta la potenza di Hubble per raccogliere la debole radiazione che arriva da Wasp-12 nella costellazione Auriga e lontana dalla Terra 600 anni luce. Il pianeta, essendo molto vicino all’astro tanto da compiere un giro completo intorno ad esso in poco più di un giorno, riesce a far sentire in modo violento la sua forza di gravità attirando a sé il materiale di cui è formato lo stesso pianeta noto come Wasp-12b. Esso è analogo nelle caratteristiche al nostro Giove, il gigante del sistema solare, e quindi è gassoso ma quattro volte più grande. Gli strumenti di Hubble misurando sia l’attenuazione della luminosità causata dal transito del corpo planetario sia il tipo di radiazione hanno permesso agli scienziati della Open University britannica di capire che intorno al pianeta c’è una grande nube di materiale costantemente risucchiato dall’astro-madre. Anche nella materia astrale l’universo manifesta la violenza della natura.
Il pianeta divorato dalla stella
La stella nana Wasp-12 sta «mangiando» il vicino pianeta e tra dieci milioni di anni non esisterà più
Il telescopio Hubble ha raccolto la prova
Il pianeta divorato dalla stella
La stella nana Wasp-12 sta «mangiando» il vicino pianeta e tra dieci milioni di anni non esisterà più
L’occhio del telescopio spaziale Hubble della Nasa ha finalmente raccolto la prova: la stella nana Wasp-12 sta divorando il vicino pianeta e tra dieci milioni di anni non esisterà più. Lo chiamano cannibalismo cosmico. Succede tra galassie grandi e piccole, tra due stelle, e ora si visto che il fenomeno si verifica anche fra una stella ed un suo pianeta.
HUBBLE - Dalla nascita dell’astro e con la stessa materia era nato il corpo planetario che ora l’astro-madre si riprende, distruggendolo. Il fatto era stato suggerito da Shu-lin Li dell’Università di Pechino dopo che l’esopianeta era stato scoperto ancora nel 2008 durante la ricerca condotta da astronomi britannici nota come Wide Area Search. Ma occorreva tutta la potenza di Hubble per raccogliere la debole radiazione che arriva da Wasp-12 nella costellazione Auriga e lontana dalla Terra 600 anni luce. Il pianeta, essendo molto vicino all’astro tanto da compiere un giro completo intorno ad esso in poco più di un giorno, riesce a far sentire in modo violento la sua forza di gravità attirando a sé il materiale di cui è formato lo stesso pianeta noto come Wasp-12b. Esso è analogo nelle caratteristiche al nostro Giove, il gigante del sistema solare, e quindi è gassoso ma quattro volte più grande. Gli strumenti di Hubble misurando sia l’attenuazione della luminosità causata dal transito del corpo planetario sia il tipo di radiazione hanno permesso agli scienziati della Open University britannica di capire che intorno al pianeta c’è una grande nube di materiale costantemente risucchiato dall’astro-madre. Anche nella materia astrale l’universo manifesta la violenza della natura.
certo che il dono di rendere complicate risposte semplici ce l'hai ericì... :D
:-) pensa che molti pensano il contrario :-D
aahh, questo mondo, così bello quanto vario...
:-) pensa che molti pensano il contrario :-D
aahh, questo mondo, così bello quanto vario...
a settembre vi scrivero' com'e' il cielo dall'altra parte del mondo ci sono costellazioni che e' una vita che voglio vedere :P