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Subject: Crisi economica
Questa è la solita leggenda metropolitana che ci siano 10 fancazzisti sulle spalle.
Non è che bisogna parlare per forza di fancazzisti...
Ma se in Italia ci sono 60 M di persone, 22M di lavoratori, 3.6M di dipendenti pubblici, una quantità indecifrabile di assenteisti e raccomandati...
A voler stare proprio di manica larga, ciascun lavoratore ne ha 3 sul groppone.
Questo senza entrare nel merito di chi ne ha bisogno o meno. Solo un dato di fatto.
Non è che bisogna parlare per forza di fancazzisti...
Ma se in Italia ci sono 60 M di persone, 22M di lavoratori, 3.6M di dipendenti pubblici, una quantità indecifrabile di assenteisti e raccomandati...
A voler stare proprio di manica larga, ciascun lavoratore ne ha 3 sul groppone.
Questo senza entrare nel merito di chi ne ha bisogno o meno. Solo un dato di fatto.
ennò, scusa... Tu praticamente hai detto "facciamo il PIL diviso 60 milioni e ciascuno si prenda una fetta".
no io ho fatto notare quanto è la ricchezza prodotta procapite. poi ho scritto un post che comincia con:
ma vedi questa semplificazione non doveva servire a dire che si deve guadagnare senza lavoro (quella prima a troy era una battuta)
ma che si deve guadagnare con il lavoro!!!
con tanto di grassetto.
non sono comunista nè credo nel reddito senza merito.
Credo nella redistribuzione però, che è diverso!
no io ho fatto notare quanto è la ricchezza prodotta procapite. poi ho scritto un post che comincia con:
ma vedi questa semplificazione non doveva servire a dire che si deve guadagnare senza lavoro (quella prima a troy era una battuta)
ma che si deve guadagnare con il lavoro!!!
con tanto di grassetto.
non sono comunista nè credo nel reddito senza merito.
Credo nella redistribuzione però, che è diverso!
A voler stare proprio di manica larga, ciascun lavoratore ne ha 3 sul groppone.
ma 3 sul groppone di cosa?? parli anche di vecchi ed anziani? perchè 22Mx3=popolazione italiana.
Li assenteisti li punisci, i raccomandati non è detto che non lavorino.
Il problema è che se non c'è lavoro per tutti, per cui magari qualcuno è più scarico, è bene diminuire le ore di lavoro in modo tale da lavorare tutti.
Il lavoro non è un premio, è nella nostra costituzione perchè senza lavoro non mangi. E' la base per poter vivere, avere una casa, curarsi!
ma 3 sul groppone di cosa?? parli anche di vecchi ed anziani? perchè 22Mx3=popolazione italiana.
Li assenteisti li punisci, i raccomandati non è detto che non lavorino.
Il problema è che se non c'è lavoro per tutti, per cui magari qualcuno è più scarico, è bene diminuire le ore di lavoro in modo tale da lavorare tutti.
Il lavoro non è un premio, è nella nostra costituzione perchè senza lavoro non mangi. E' la base per poter vivere, avere una casa, curarsi!
ma 3 sul groppone di cosa?? parli anche di vecchi ed anziani? perchè 22Mx3=popolazione italiana.
Scolta, non è troppo difficile il calcolo:
22M-fancazzisti=circa 15M. (in quantità equivalenti)
60M-15M=45M
15M lavorano, 45M no. Quindi ognuno ne ha sul groppone 3.
Questo, ripeto, senza entrare nel merito di chi ha diritto o meno di non lavorare. Vedi anziani, bambini, inabili, ecc.
Il resto del tuo post non lo commento perché abbiamo visioni completamente diverse che non possono incontrarsi. La tua la rispetto ma non la condividerò mai.
Scolta, non è troppo difficile il calcolo:
22M-fancazzisti=circa 15M. (in quantità equivalenti)
60M-15M=45M
15M lavorano, 45M no. Quindi ognuno ne ha sul groppone 3.
Questo, ripeto, senza entrare nel merito di chi ha diritto o meno di non lavorare. Vedi anziani, bambini, inabili, ecc.
Il resto del tuo post non lo commento perché abbiamo visioni completamente diverse che non possono incontrarsi. La tua la rispetto ma non la condividerò mai.
Spread oltre il 7% mo' chi cazzo lo ripaga il debito pubblico?
15M lavorano, 45M no. Quindi ognuno ne ha sul groppone 3.
come arrivi a questo calcolo è discutibile, metti i 3.5M di dipendenti pubblici insieme a fancazzisti e raccomandati, tanto per non generalizzare...
La tua la rispetto ma non la condividerò mai.
perchè sei nato nella parte fortuna del pianeta e/o con una famiglia che ti ha permesso un istruzione e tanto altro.
come arrivi a questo calcolo è discutibile, metti i 3.5M di dipendenti pubblici insieme a fancazzisti e raccomandati, tanto per non generalizzare...
La tua la rispetto ma non la condividerò mai.
perchè sei nato nella parte fortuna del pianeta e/o con una famiglia che ti ha permesso un istruzione e tanto altro.
Parte fortunata?
Sono cresciuto in una serra, piuttosto.
Comunque 7M di fancazzisti certo che è un dato discutibile, anche perché è totalmente a spanne!
I 3.5M di dipendenti pubblici non li metto tutti dentro, ma solo una parte.
Comunque non cambia molto se ne conti 7M, 1M o zero. Il succo è che la popolazione attiva in Italia è veramente bassa. Soprattutto per un problema demografico.
Sono cresciuto in una serra, piuttosto.
Comunque 7M di fancazzisti certo che è un dato discutibile, anche perché è totalmente a spanne!
I 3.5M di dipendenti pubblici non li metto tutti dentro, ma solo una parte.
Comunque non cambia molto se ne conti 7M, 1M o zero. Il succo è che la popolazione attiva in Italia è veramente bassa. Soprattutto per un problema demografico.
Spread oltre il 7% mo' chi cazzo lo ripaga il debito pubblico?
Lui secondo me non ha detto una cosa così stupida come può sembrare la prima volta che si legge l'articolo...
“Italiani, acquistiamo tutti Btp”
Lui secondo me non ha detto una cosa così stupida come può sembrare la prima volta che si legge l'articolo...
“Italiani, acquistiamo tutti Btp”
Lui secondo me non ha detto una cosa così stupida come può sembrare la prima volta che si legge l'articolo...
in un momento in cui i politici non sanno che fare perchè non sanno cosa sta succedendo, e gli "esperti" cercano di convincerci che è giusto farci del male per far star bene loro, è molto facile fare proposte più sensate :)
cmq il ragionamento funziona, ma non credo ci sia abbastanza risparmio liquido in mano nostra da poter fare la differenza
in un momento in cui i politici non sanno che fare perchè non sanno cosa sta succedendo, e gli "esperti" cercano di convincerci che è giusto farci del male per far star bene loro, è molto facile fare proposte più sensate :)
cmq il ragionamento funziona, ma non credo ci sia abbastanza risparmio liquido in mano nostra da poter fare la differenza
ROMA - "Comprate titoli si stato" rcista l'inserzione nella pagina del Corriere. L'imprenditore ha acquistato un'intera pagina per invitare gli italiani a compare i titoli di Stato e aiutare il Paese ad uscire da un periocoloso avvitamento della crisi. Non si tratta di Della Valle: questa voltà l'iniziativa è stata presa da un libero professionista che ha firmato l'appello. Si chiama Giuliano Melani, lavora come responsabile leasing di una grande banca italiana, e lancia la sua proposta proprio mentre alcune banche internazionali riducono la propria esposiziona verso il debito sovrano dei paesi in difficoltà, Italia compresa.
di questa iniziativa ne ha parlato anche report. Interessante.
di questa iniziativa ne ha parlato anche report. Interessante.
Secondo me, invece, non è una grande idea. Acquistare debito pubblico risolve temporaneamente i problemi,fornendo liquidità immediata alle casse statali. Ma quei titoli tra 3,5,10 anni dovranno essere rimborsati con tassi d'interesse mostruosi. Ciò causerà circa 10 miliardi di euro all'anno di maggiore spesa pubblica in futuro. La soluzione non è vendere titoli obbligazionari, che sono solo carta straccia (non si sa neppure se tra 3,5 o 10 anni la baracca sarà ancora in piedi), ma attuare riforme strutturali, che ci consentano di non dover fare ricorso continuo in futuro dello strumento fallace dell'emissione di titoli obbligazionari. Se può interessarvi ho realizzato questo articolo sullo spread, che analizza le cause di questo problema. Tanti saluti.
http://liberlex.altervista.org/blog/2011/11/cosa-e-spread-bund-tedeschi-btp-italiani/
(edited)
http://liberlex.altervista.org/blog/2011/11/cosa-e-spread-bund-tedeschi-btp-italiani/
(edited)
fantastico vedere come chi ci governa non capisca nulla di ciò che dice benetazzo.
bhè, guardate questa:
Venezia, il Mose nelle mani di un inquisito
Un’attrazione fatale lega le opere pubbliche e i manager che hanno avuto guai con la giustizia. L’ultimo caso è quello del Magistrato delle acque di Venezia, un incarico di peso, uno dei più importanti a livello nazionale perché tra l’altro deve gestire i lavori del Mose, il gigantesco sistema delle paratie mobili contestato da molti, ma che nelle intenzioni di chi l’ha voluto dovrebbe salvare la città dall’acqua alta, una delle poche grandi opere uscita a fatica dal libro dei sogni dei governi Berlusconi ed effettivamente trasformata in lavori. Secondo i piani ufficiali l’imponente struttura, la cui prima pietra fu posta la bellezza di 22 anni fa, dovrebbe essere finalmente pronta nel 2014, quindi stando almeno alle promesse siamo alle fasi finali e cruciali. Proprio in vista di questo rush è prevista un’ulteriore pioggia di finanziamenti (crisi permettendo) sull’ordine dei miliardi di euro in direzione Venezia.
A SOVRINTENDERE questa enorme partita mattonar-finanziaria, il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli ha voluto all’inizio di novembre un dirigente pubblico che in passato ebbe guai serissimi con i tribunali e che si salvò per il rotto della cuffia da una condanna certa. Questo manager si chiama Ciriaco D’Alessio, 63 anni di Bonito nell’Avellinese, è un dirigente di prima fascia del ministero e le avventure giudiziarie che lo hanno riguardato non solo non gli hanno troncato la carriera, ma è come se fossero state considerate un attestato di benemerenza e avessero fatto curriculum. D’Alessio fu arrestato il 14 maggio 1993 a Milano, città dove fino a poco tempo prima aveva svolto il delicato incarico di Provveditore alle opere pubbliche. Aveva incassato una bustarella di 400 milioni di lire per un appalto stradale e i magistrati lo accusarono quindi di corruzione aggravata e violazione della legge sul finanziamento dei partiti, perché parte di quei quattrini erano finiti proprio nelle casse dei partiti.
Nell’inchiesta era coinvolto anche Gianni Prandini, allora ministro democristiano dei Lavori pubblici, lo stesso che alcuni anni prima, nel 1989, aveva inaugurato l’avvio dei lavori del Mose assieme al ministro socialista e veneziano Gianni De Michelis. Le testimonianze rese da D’Alessio su quegli affari di corruzione furono giudicate di “fondamentale importanza” dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Parlamento che poi dette il suo assenso alla possibilità di processare il ministro democristiano. La Giunta scrisse che “anche il Provveditore delle opere pubbliche di Milano, Ciriaco D’Alessio, ha confermato di aver consegnato personalmente al Prandini somme di denaro da parte di imprenditori”. Al processo l’ex ministro fu condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione per le tangenti sugli appalti, sentenza poi annullata nel 2003 per un vizio di forma. D’Alessio fu più fortunato perché nel 2001 il reato che gli veniva contestato fu ritenuto caduto a causa della prescrizione.
DA MAGISTRATO delle acque, D’Alessio si occuperà non solo del Mose, ma anche della bonifica di Marghera e in entrambi i casi incrocerà un altro manager che sembra un suo gemellino: Piergiorgio Baita. Anche Baita ebbe guai seri con la giustizia ai tempi della Prima Repubblica, anche lui 19 anni fa fu arrestato e rinchiuso nel carcere di Venezia, fu poi prodigo di testimonianze e di racconti sulle “logiche di spartizione tra Dc e Psi”, come scrissero allora i giornali, e alla fine sfuggì per un soffio alla condanna mentre venivano giudicati colpevoli 7 tra amministratori e manager che con lo stesso Baita avevano fatto affari. Anche Baita non solo non è rimasto azzoppato per questi episodi, ma è stato baciato da una carriera luminosa. Ora ricopre 72 incarichi in 40 società diverse, presidente, consigliere, amministratore, è diventato il re del mattone della Laguna e con la sua ditta Mantovani è presente in tutte le grandi opere pubbliche della città e dei dintorni. Con D’Alessio farà coppia fissa e avrà le mani in pasta su tutto ciò che conta, dal Mose al disinquinamento, appunto.
Prima dell’approdo a Venezia, D’Alessio non era stato affatto relegato in un qualche sottoscala del ministero di Porta Pia a Roma, anzi. È stato Provveditore per le opere pubbliche in Piemonte e in Calabria, per esempio, e nel 2005, ai tempi del precedente governo Berlusconi, fu indicato dal ministro Beppe Pisanu come rappresentante dell’Interno nel comitato per le Olimpiadi invernali di Torino. Un anno fa Matteoli gli affidò l’ennesimo incarico prestigioso e delicato: Provveditore per le opere pubbliche in Toscana, proprio al posto di uno dei massimi esponenti della cricca degli appalti statali, quel Fabio De Santis tanto caro a Denis Verdini, coordinatore Pdl. Già allora ci fu chi ebbe da ridire per quella designazione ritenuta azzardata. Parole al vento: non solo hanno fatto finta di niente, ma con la nomina di D’Alessio a Venezia hanno rincarato la dose.
io dico,sottolineando quella frase, che chi ha sbagliato, con le opere pubbliche, per legge, non può più avere ruoli pubblici.
Venezia, il Mose nelle mani di un inquisito
Un’attrazione fatale lega le opere pubbliche e i manager che hanno avuto guai con la giustizia. L’ultimo caso è quello del Magistrato delle acque di Venezia, un incarico di peso, uno dei più importanti a livello nazionale perché tra l’altro deve gestire i lavori del Mose, il gigantesco sistema delle paratie mobili contestato da molti, ma che nelle intenzioni di chi l’ha voluto dovrebbe salvare la città dall’acqua alta, una delle poche grandi opere uscita a fatica dal libro dei sogni dei governi Berlusconi ed effettivamente trasformata in lavori. Secondo i piani ufficiali l’imponente struttura, la cui prima pietra fu posta la bellezza di 22 anni fa, dovrebbe essere finalmente pronta nel 2014, quindi stando almeno alle promesse siamo alle fasi finali e cruciali. Proprio in vista di questo rush è prevista un’ulteriore pioggia di finanziamenti (crisi permettendo) sull’ordine dei miliardi di euro in direzione Venezia.
A SOVRINTENDERE questa enorme partita mattonar-finanziaria, il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli ha voluto all’inizio di novembre un dirigente pubblico che in passato ebbe guai serissimi con i tribunali e che si salvò per il rotto della cuffia da una condanna certa. Questo manager si chiama Ciriaco D’Alessio, 63 anni di Bonito nell’Avellinese, è un dirigente di prima fascia del ministero e le avventure giudiziarie che lo hanno riguardato non solo non gli hanno troncato la carriera, ma è come se fossero state considerate un attestato di benemerenza e avessero fatto curriculum. D’Alessio fu arrestato il 14 maggio 1993 a Milano, città dove fino a poco tempo prima aveva svolto il delicato incarico di Provveditore alle opere pubbliche. Aveva incassato una bustarella di 400 milioni di lire per un appalto stradale e i magistrati lo accusarono quindi di corruzione aggravata e violazione della legge sul finanziamento dei partiti, perché parte di quei quattrini erano finiti proprio nelle casse dei partiti.
Nell’inchiesta era coinvolto anche Gianni Prandini, allora ministro democristiano dei Lavori pubblici, lo stesso che alcuni anni prima, nel 1989, aveva inaugurato l’avvio dei lavori del Mose assieme al ministro socialista e veneziano Gianni De Michelis. Le testimonianze rese da D’Alessio su quegli affari di corruzione furono giudicate di “fondamentale importanza” dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Parlamento che poi dette il suo assenso alla possibilità di processare il ministro democristiano. La Giunta scrisse che “anche il Provveditore delle opere pubbliche di Milano, Ciriaco D’Alessio, ha confermato di aver consegnato personalmente al Prandini somme di denaro da parte di imprenditori”. Al processo l’ex ministro fu condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione per le tangenti sugli appalti, sentenza poi annullata nel 2003 per un vizio di forma. D’Alessio fu più fortunato perché nel 2001 il reato che gli veniva contestato fu ritenuto caduto a causa della prescrizione.
DA MAGISTRATO delle acque, D’Alessio si occuperà non solo del Mose, ma anche della bonifica di Marghera e in entrambi i casi incrocerà un altro manager che sembra un suo gemellino: Piergiorgio Baita. Anche Baita ebbe guai seri con la giustizia ai tempi della Prima Repubblica, anche lui 19 anni fa fu arrestato e rinchiuso nel carcere di Venezia, fu poi prodigo di testimonianze e di racconti sulle “logiche di spartizione tra Dc e Psi”, come scrissero allora i giornali, e alla fine sfuggì per un soffio alla condanna mentre venivano giudicati colpevoli 7 tra amministratori e manager che con lo stesso Baita avevano fatto affari. Anche Baita non solo non è rimasto azzoppato per questi episodi, ma è stato baciato da una carriera luminosa. Ora ricopre 72 incarichi in 40 società diverse, presidente, consigliere, amministratore, è diventato il re del mattone della Laguna e con la sua ditta Mantovani è presente in tutte le grandi opere pubbliche della città e dei dintorni. Con D’Alessio farà coppia fissa e avrà le mani in pasta su tutto ciò che conta, dal Mose al disinquinamento, appunto.
Prima dell’approdo a Venezia, D’Alessio non era stato affatto relegato in un qualche sottoscala del ministero di Porta Pia a Roma, anzi. È stato Provveditore per le opere pubbliche in Piemonte e in Calabria, per esempio, e nel 2005, ai tempi del precedente governo Berlusconi, fu indicato dal ministro Beppe Pisanu come rappresentante dell’Interno nel comitato per le Olimpiadi invernali di Torino. Un anno fa Matteoli gli affidò l’ennesimo incarico prestigioso e delicato: Provveditore per le opere pubbliche in Toscana, proprio al posto di uno dei massimi esponenti della cricca degli appalti statali, quel Fabio De Santis tanto caro a Denis Verdini, coordinatore Pdl. Già allora ci fu chi ebbe da ridire per quella designazione ritenuta azzardata. Parole al vento: non solo hanno fatto finta di niente, ma con la nomina di D’Alessio a Venezia hanno rincarato la dose.
io dico,sottolineando quella frase, che chi ha sbagliato, con le opere pubbliche, per legge, non può più avere ruoli pubblici.
Ma insomma, quali sono queste banche???
Ce lo dica chiaro, così scriviamo loro una bella letterina! :)
Ce lo dica chiaro, così scriviamo loro una bella letterina! :)
te l'hanno scritta loro, solo che si sono firmati BCE...