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Subject: Crisi economica
5% è un ottimo risultato.
Semestrali e annuali e biennali erano andati anche oltre il 6-7%
Ma lol, oltre il 7% i fondi di Londra e New York smettono di inserire i titoli nei loro portafogli, superata la soglia del 7% praticamente eravamo con un piede nella fossa, il fatto di ritornare al 5% è positivo solo in quella ottica, ma resta un rendimento INSOSTENIBILE per le casse dello stato (cioè le ns tasche) e che dimostra un grande rischio percepito dal mercato..
Vogliamo negare che le ultime aste erano state estremamente positive?
si!!!
ma stiamo scherzando?
Positivo è tornare alle percentuali del precrisi (e se fossimo a posto coi conti sarebbe cosa fatta..) attorno al 2, max 3%..
Semestrali e annuali e biennali erano andati anche oltre il 6-7%
Ma lol, oltre il 7% i fondi di Londra e New York smettono di inserire i titoli nei loro portafogli, superata la soglia del 7% praticamente eravamo con un piede nella fossa, il fatto di ritornare al 5% è positivo solo in quella ottica, ma resta un rendimento INSOSTENIBILE per le casse dello stato (cioè le ns tasche) e che dimostra un grande rischio percepito dal mercato..
Vogliamo negare che le ultime aste erano state estremamente positive?
si!!!
ma stiamo scherzando?
Positivo è tornare alle percentuali del precrisi (e se fossimo a posto coi conti sarebbe cosa fatta..) attorno al 2, max 3%..
Ma come cazzo si fa pensare di tornare a percentuali precrisi in 2 mesi con di mezzo le vacanze e con l'Europa che non da il segnale decisivo?
Insostenibile il 5%?
E chi te lo ha raccontata sta panzana?
Ma poi, già priam della crisi l'Italia pagava intorno al 4% di interesse medio sui titoli pubblici in circolazione.
Del resto la migliore risposta ai downgrade la stanno dando le borse, italiana compresa.
Insostenibile il 5%?
E chi te lo ha raccontata sta panzana?
Ma poi, già priam della crisi l'Italia pagava intorno al 4% di interesse medio sui titoli pubblici in circolazione.
Del resto la migliore risposta ai downgrade la stanno dando le borse, italiana compresa.
Ma come cazzo si fa pensare di tornare a percentuali precrisi in 2 mesi con di mezzo le vacanze e con l'Europa che non da il segnale decisivo?
ma che stiamo a dire?
io l'ho sempre sostenuto che la crisi non ce l'aveva una soluzione, solo contesto questa valutazione positiva di un dato NEGATIVO!!!
Insostenibile il 5%?
E chi te lo ha raccontata sta panzana?
ma lol, fai i conti di cosa costa rifinanziare il debito al 5%..
Ma poi, già priam della crisi l'Italia pagava intorno al 4% di interesse medio sui titoli pubblici in circolazione.
falso.. e cmq tra 4 e 5% c'è un abisso in termini di affidabilità..
Del resto la migliore risposta ai downgrade la stanno dando le borse, italiana compresa.
interessante, com'è che le reazioni della borsa dovrebbero dirmi che i conti pubblici sono al sicuro?
Lo capisce chiunque che è come una barca in cui affondano tutti assieme, non è certo tra di loro che devi trovare chi ti dice che stanno affondando..
ma che stiamo a dire?
io l'ho sempre sostenuto che la crisi non ce l'aveva una soluzione, solo contesto questa valutazione positiva di un dato NEGATIVO!!!
Insostenibile il 5%?
E chi te lo ha raccontata sta panzana?
ma lol, fai i conti di cosa costa rifinanziare il debito al 5%..
Ma poi, già priam della crisi l'Italia pagava intorno al 4% di interesse medio sui titoli pubblici in circolazione.
falso.. e cmq tra 4 e 5% c'è un abisso in termini di affidabilità..
Del resto la migliore risposta ai downgrade la stanno dando le borse, italiana compresa.
interessante, com'è che le reazioni della borsa dovrebbero dirmi che i conti pubblici sono al sicuro?
Lo capisce chiunque che è come una barca in cui affondano tutti assieme, non è certo tra di loro che devi trovare chi ti dice che stanno affondando..
E' meglio se ti occupi di altra roba piuttosto che che di economia.
sole24ore
da cui leggo:
Spread stabile
Lo spread BTp-Bund è balzato a 509 punti (contro i 488 della vigilia) per poi ripiegare sotto i 500. Il rendimento resta sotto il 7%, a quota 6,7%. «Il taglio del rating italiano a BBB+ «ridurrà definitivamente la base di investitori» sui bond del Paese. Lo osserva in una nota Alessandro Giansanti, fixed-income strategist di Ing, aggiungendo che l'Italia «avrà bisogno di un forte spostamento verso gli investitori interni o sarà molto difficile per il Paese continuare ad emettere lo stesso ammontare di bond». «Il supporto della Bce e' altamente necessario».
ma devo leggere che le cose vanno benissimo!!!
da cui leggo:
Spread stabile
Lo spread BTp-Bund è balzato a 509 punti (contro i 488 della vigilia) per poi ripiegare sotto i 500. Il rendimento resta sotto il 7%, a quota 6,7%. «Il taglio del rating italiano a BBB+ «ridurrà definitivamente la base di investitori» sui bond del Paese. Lo osserva in una nota Alessandro Giansanti, fixed-income strategist di Ing, aggiungendo che l'Italia «avrà bisogno di un forte spostamento verso gli investitori interni o sarà molto difficile per il Paese continuare ad emettere lo stesso ammontare di bond». «Il supporto della Bce e' altamente necessario».
ma devo leggere che le cose vanno benissimo!!!
E' meglio se ti occupi di altra roba piuttosto che che di economia.
una bella risposta IT..
voglio fatti non frasette lasciate a metà.. altrimenti non mi convinco!
una bella risposta IT..
voglio fatti non frasette lasciate a metà.. altrimenti non mi convinco!
vabbè se hai contributi per la discussione ok, altrimenti soprassederei..
«Avere la faccia tosta», nel senso di «non avere vergogna», è un'espressione molto usata anche in Grecia e si adatta perfettamente a quanto denunciato il 12 gennaio dai media greci. Nonostante la gravissima crisi economica che attanaglia il Paese - quasi un milione di disoccupati e un quinto della popolazione sotto la soglia di povertà - e mentre il governo si prepara, su pressioni della troika, a tagliare lo stipendio minimo garantito e i sussidi pensionistici oltre a tredicesima e quattordicesima mensilità nel settore privato, i partiti greci hanno avuto la faccia tosta di aumentarsi i finanziamenti pubblici
La notizia si è diffusa dopo che il ministro degli Interni, Tassos Gianitsis, ha risposto all'interpellanza fatta sulla questione dal deputato Lefteris Avgenakis del piccolo partito Alleanza Democratica guidato dall'ex ministro degli Esteri Dora Bakoyannis. «Il finanziamento pubblico dei partiti per il 2011» ha detto il ministro, «è aumentato di circa sei milioni di euro rispetto al 2010». In cifre, nel 2011 i partiti politici greci hanno ricevuto finanziamenti ordinari per 54.018.624 euro, mentre per il 2010 erano ammontati a 48.800.000 euro sotto la voce «finanziamenti per ricerche e manifestazioni culturali».
La notizia si è diffusa dopo che il ministro degli Interni, Tassos Gianitsis, ha risposto all'interpellanza fatta sulla questione dal deputato Lefteris Avgenakis del piccolo partito Alleanza Democratica guidato dall'ex ministro degli Esteri Dora Bakoyannis. «Il finanziamento pubblico dei partiti per il 2011» ha detto il ministro, «è aumentato di circa sei milioni di euro rispetto al 2010». In cifre, nel 2011 i partiti politici greci hanno ricevuto finanziamenti ordinari per 54.018.624 euro, mentre per il 2010 erano ammontati a 48.800.000 euro sotto la voce «finanziamenti per ricerche e manifestazioni culturali».
Come nella Bucarest degli Anni 90, nella Grecia sull'orlo del baratro sono aumentati sensibilmente i casi di abbandono di bambini per motivi economici. In un Paese nel quale, già nel 2010, l'Istituto greco di statistica aveva indicato in 3 milioni di abitanti (circa il 25% della popolazione), i cittadini sulla soglia di povertà, nel 2011 il dramma della famiglie rimaste prima senza lavoro e poi senza casa è esploso.
BAMBINI ABBANDONATI DALLE MADRI. Le cronache locali hanno iniziato a raccontare di giovani madri, spesso single, costrette a lasciare i loro bambini nei centri religiosi o in case famiglia di associazioni di volontariato, dopo che, per mesi, si erano malnutrite pur di non far mancare il cibo ai figli.
Le richieste di aiuto ai parroci, nell'ultimo anno, sono salite da poche decine ad alcune centinaia. Molte donne, dopo aver portato i bambini nei centri, non si fanno più vive per la vergogna di essere arrivate a tanto.
NUOVA STRETTA DELLA TROIKA. Altre invece scelgono di sfidare lo stigma sociale, uscendo allo scoperto in un Paese tradizionalista come la Grecia che vive la richiesta di aiuto economico, al di fuori della famiglia, ancora come un'onta. In uno Stato sempre più ricattato dai creditori della Troika, l'unica certezza è che nel 2012 questi casi sono destinati ad aumentare ancora di più.
In visita ad Atene dal 14 al 16 gennaio, la triade di Fondo monetario internazionale, Banca centrale europea e Unione europea vogliono chiedere al premier Lucas Papademos nuove tasse, licenziamenti a tappeto e riduzione dei salari minimi.
Le nuove misure, in cambio del pacchetto di aiuti di 130 miliardi di euro deciso al vertice Ue del 26 ottobre, equivalgono a più tasse, nuovi tagli agli stipendi e alle pensioni, e licenziamenti di migliaia di lavoratori, di cui 150 mila solo tra i dipendenti pubblici.
In un Paese in cui, per volere della Troika, i salari minimi garantiti dovranno essere portati sotto i 600 euro mensili, la macelleria sociale è destinata a essere altissima
BAMBINI ABBANDONATI DALLE MADRI. Le cronache locali hanno iniziato a raccontare di giovani madri, spesso single, costrette a lasciare i loro bambini nei centri religiosi o in case famiglia di associazioni di volontariato, dopo che, per mesi, si erano malnutrite pur di non far mancare il cibo ai figli.
Le richieste di aiuto ai parroci, nell'ultimo anno, sono salite da poche decine ad alcune centinaia. Molte donne, dopo aver portato i bambini nei centri, non si fanno più vive per la vergogna di essere arrivate a tanto.
NUOVA STRETTA DELLA TROIKA. Altre invece scelgono di sfidare lo stigma sociale, uscendo allo scoperto in un Paese tradizionalista come la Grecia che vive la richiesta di aiuto economico, al di fuori della famiglia, ancora come un'onta. In uno Stato sempre più ricattato dai creditori della Troika, l'unica certezza è che nel 2012 questi casi sono destinati ad aumentare ancora di più.
In visita ad Atene dal 14 al 16 gennaio, la triade di Fondo monetario internazionale, Banca centrale europea e Unione europea vogliono chiedere al premier Lucas Papademos nuove tasse, licenziamenti a tappeto e riduzione dei salari minimi.
Le nuove misure, in cambio del pacchetto di aiuti di 130 miliardi di euro deciso al vertice Ue del 26 ottobre, equivalgono a più tasse, nuovi tagli agli stipendi e alle pensioni, e licenziamenti di migliaia di lavoratori, di cui 150 mila solo tra i dipendenti pubblici.
In un Paese in cui, per volere della Troika, i salari minimi garantiti dovranno essere portati sotto i 600 euro mensili, la macelleria sociale è destinata a essere altissima
Sessanta caccia Eurofighter per 3,9 miliardi di euro, fregate francesi per oltre quattro miliardi, motovedette per 400 milioni, e poi carri armati, elicotteri Apache e sommergibili tedeschi per altri 2 miliardi di euro. E’ la lista della spesa militare per il prossimo futuro. E la notizia ha dell’incredibile: perché il paese che sta per impegnare queste cifre in armamenti è la Grecia, che forse in primavera lascerà l’euro per tornare alla dracma. Gli ospedali di Atene trattano solo i casi urgenti, gli autisti degli autobus sono in sciopero, nelle scuole mancano ancora i libri di testo e migliaia di dipendenti statali manifestano contro il proprio licenziamento. Il governo greco annuncia un nuovo piano di rigore che non risparmierà nessuno. A parte l’esercito e l’industria delle armi: due settori neppure sfiorati dall’austerity che sta terremotando il popolo greco.
A marzo, scrive Claas Tatje su “Presseurop” in un servizio ripreso da “Megachip”, la Grecia dovrebbe ricevere la prossima tranche di aiuti finanziari, che probabilmente supererà gli 80 miliardi di euro: se così fosse, ci sarebbe una possibilità reale di concludere nuovi contratti sugli armamenti. Nel 2010, il bilancio greco della difesa ammontava a circa 7 miliardi di euro: oltre il 3% del Pil, ovvero una percentuale superata solo dagli Stati Uniti. È vero che l’anno seguente il ministero della difesa ha ridotto l’acquisto di nuovi armamenti a 500 milioni di euro, ma in fondo non ha fatto altro che sospendere la richiesta di forniture, che sarà più alta in futuro, come spiega un esperto militare. Perché allora l’Europa – così severa coi conti pubblici greci – non frena sugli armamenti? Perché ci guadagna, accusa Daniel Cohn-Bendit, portavoce dei Verdi al Parlamento europeo.
Chi ricaverà di più da questa politica greca del riarmo è proprio la Germania, aggiunge Claas Tatje: stando al Rapporto sulle esportazioni di armamenti del 2010, in via di pubblicazione, la Grecia è il maggiore acquirente di forniture tedesche dopo il Portogallo, altro paese sull’orlo del fallimento
crediamo ancora che Cristo è morto di sonno?
Oppure ci prepariamo a una rivoluzione globale dove ci si scannerà per un pezzo di pane, dopo questa crisi pilotata da banche e governi?
non appena la monetà non varrà + nulla, vivrà chi avrà merce da scambiare. gli altri moriranno di fame
ecco l'apocalissi prospettata dai maja, altro che sole o tsunami.........
Oppure ci prepariamo a una rivoluzione globale dove ci si scannerà per un pezzo di pane, dopo questa crisi pilotata da banche e governi?
non appena la monetà non varrà + nulla, vivrà chi avrà merce da scambiare. gli altri moriranno di fame
ecco l'apocalissi prospettata dai maja, altro che sole o tsunami.........
i greci devono riuscire ad individuare i responsabili (poche centinaia di persone, alla fin fine), accatastarli in un bel mucchio e risolvere la situazione con un bel falò...
brutale ma efficace
brutale ma efficace
Del resto la migliore risposta ai downgrade la stanno dando le borse, italiana compresa.
da quel che ho capito non è che gli operatori di borsa stiano lì ad aspettare standard & poors per decidere dove e come investire. Quindi da questo punto di vista il declassamento non è il problema, il problema è comunque l'Italia.
Ma come cazzo si fa pensare di tornare a percentuali precrisi in 2 mesi con di mezzo le vacanze e con l'Europa che non da il segnale decisivo?
non credo che sia solo l'Europa il problema. Il problema è che le politiche del governo Berlusconi prima e Monti adesso siano recessive. E creeranno recessione. Questo i mercati lo capiscono e già prima che S&P decretasse il declassamento ci hanno punito.
Ma poi, già priam della crisi l'Italia pagava intorno al 4% di interesse medio sui titoli pubblici in circolazione.
per quanto io mi possa ricordare prima della crisi lo spread con i titoli tedeschi era 80. Quindi non pagavamo il 4% di media.
da quel che ho capito non è che gli operatori di borsa stiano lì ad aspettare standard & poors per decidere dove e come investire. Quindi da questo punto di vista il declassamento non è il problema, il problema è comunque l'Italia.
Ma come cazzo si fa pensare di tornare a percentuali precrisi in 2 mesi con di mezzo le vacanze e con l'Europa che non da il segnale decisivo?
non credo che sia solo l'Europa il problema. Il problema è che le politiche del governo Berlusconi prima e Monti adesso siano recessive. E creeranno recessione. Questo i mercati lo capiscono e già prima che S&P decretasse il declassamento ci hanno punito.
Ma poi, già priam della crisi l'Italia pagava intorno al 4% di interesse medio sui titoli pubblici in circolazione.
per quanto io mi possa ricordare prima della crisi lo spread con i titoli tedeschi era 80. Quindi non pagavamo il 4% di media.