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Subject: Crisi economica
notizie vecchie di anni, son anni che si sà che non veniamo pagati un c..zo.....e pure adesso sta ministra che se ne esce situazione da scardinare.......aaaaaaaaajhhahhahahahh
l'inganno è che ci vogliono fare pensare che la ripresa economica sia da favorire semplificando le regole del lavoro e scardinando il welfare..
come si ci fosse davvero un problema di produttività e non una crisi della domanda..
come si ci fosse davvero un problema di produttività e non una crisi della domanda..
Beh, adesso si raschia il fondo...
Lo stipendio tedesco è piu alto ma deve essere considerato anche come pressione fiscale sulla busta paga e, non ultimo, il fatto che i germanici non accantonano nulla per il TFR.
Se andiamo avanti su questa falsariga mi tocca accettare le gabbie salariali della lega..
Lo stipendio tedesco è piu alto ma deve essere considerato anche come pressione fiscale sulla busta paga e, non ultimo, il fatto che i germanici non accantonano nulla per il TFR.
Se andiamo avanti su questa falsariga mi tocca accettare le gabbie salariali della lega..
Sabrina FerilliRoma, 4 aprile 2012 - “Ho avuto tante volte la tentazione di fare le valigie e di lasciare l’Italia. Ci portano all’esasperazione”. Questo uno dei passi più importanti dello “sfogo” di Sabrina Ferilli, intervistata da Alfonso Signorini su Chi. “Sono sempre rimasta - spiega l’atrice - perché sono legata alla mia storia. Io adoro il mio Paese, amo gli italiani, mi ci riconosco: e’ un popolo che in questo momento e’ smarrito, ma resta il migliore del mondo. Però la gente non è lo Stato. E lo Stato, questo Stato, è cattivo".
"Alcuni politici - continua l'attrice - continuano a sostenere che bisogna chiedere i soldi solo ai ricchi. Io sono arrivata a pagare il 60 per cento e più di tasse perché due lire ce le ho. Ma, dico io, se tu devi fare un bottino di quattrini tramite le tasse, e lo devi fare perché altrimenti ‘sto Paese va a zero, non lo puoi fare sul dieci per cento della popolazione, che sono i cosiddetti ricchi. Quelli già li spremi. E’ inevitabile che devi andare sulle fasce più basse, perché sono quelle che contano più lavoratori. Invece no, lo Stato decide di spremere ancora di più i ricchi e quelli che fanno? Vanno a vivere da un’altra parte. Se tu come Stato mi chiedi più del 65 per cento di tasse, io sono costretto a chiudere”.
quotidiano.net
"Alcuni politici - continua l'attrice - continuano a sostenere che bisogna chiedere i soldi solo ai ricchi. Io sono arrivata a pagare il 60 per cento e più di tasse perché due lire ce le ho. Ma, dico io, se tu devi fare un bottino di quattrini tramite le tasse, e lo devi fare perché altrimenti ‘sto Paese va a zero, non lo puoi fare sul dieci per cento della popolazione, che sono i cosiddetti ricchi. Quelli già li spremi. E’ inevitabile che devi andare sulle fasce più basse, perché sono quelle che contano più lavoratori. Invece no, lo Stato decide di spremere ancora di più i ricchi e quelli che fanno? Vanno a vivere da un’altra parte. Se tu come Stato mi chiedi più del 65 per cento di tasse, io sono costretto a chiudere”.
quotidiano.net
Il problema è la Ferilli non sa o fa finta di non sapere che molti quel 50% di tasse non le pagano.
Poi meglio che taccia visto che fino ad ora chi ha tirato la carretta e lo ha preso in quel posto sono sempre state le fasce basse, riforma monti compresa.
Poi meglio che taccia visto che fino ad ora chi ha tirato la carretta e lo ha preso in quel posto sono sempre state le fasce basse, riforma monti compresa.
-_-
povera
del resto s'è stancata di DARE IL CULO per questo paese.............
povera
del resto s'è stancata di DARE IL CULO per questo paese.............
a me fanno ridere quando dicono il 60% di tasse, il 55% di tasse, dato che calcolano pure i soldi della benzina.... come se altri, con molti meno soldi, le tasse come quelle non le pagano.
Eh no! Il culo l'ha dato al nero, quindi non l'ha fatto per il Paese.
Ragazzi, la Ferilli si è espressa in un modo molto antipatico (ma bisognerebbe vedere bene cosa ha detto e cosa è stato riportato), ma è innegabile che ha detto una verità molto importante: i "ricchi" in Italia non ci sono più perché si sono spostati tutti a Monaco, Svizzera, Londra, USA, Caraibi, ecc.
Finché non abbassiamo drasticamente le tasse (o diventiamo civili come i paesi nordici, ma imho ci sono più probabilità che un cammello passi dalla cruna di un ago) non verremo mai fuori da questo loop.
Finché non abbassiamo drasticamente le tasse (o diventiamo civili come i paesi nordici, ma imho ci sono più probabilità che un cammello passi dalla cruna di un ago) non verremo mai fuori da questo loop.
molti di quei ricchi si sono trasferiti là solo come residenza per non pagare le tasse,ma stanno a tutti gli effetti in italia,sono evasori vedi il caso Valentino Rossi
in fatti quando vengono beccati poi piangono e accusano di complotto................
dicesi "fittizia residenza all'estero"
difficile da beccare ma non impossibile
dicesi "fittizia residenza all'estero"
difficile da beccare ma non impossibile
poi come vediamo ormai giornalmente,se i ricchi piangono i poveri si impiccano o si buttano dal balcone per disperazione,quindi non so proprio cosa abbiano da lamentarsi quelli che la Ferilli definisce"gente che ha 2 soldi da parte"
Non si arresta, purtroppo, la lunga catena di suicidi causati dalla crisi economica. Imprenditori, artigiani, disoccupati, pensionati, le categorie più a rischio. Mercoledì 4 aprile sono stati addirittura tre i casi di persone che si sono tolte la vita: un uomo di 59 anni, titolare di un'azienda romana specializzata in costruzioni in alluminio sull'orlo del fallimento; un 39enne trentino e una persona di 51 anni che aveva perso il lavoro a Milano.
DIECI CASI ALL'INIZIO DEL 2012. Ma nei primi tre mesi del 2012 si sono contati almeno una decina di casi. L'ultimo appena il giorno prima, il 3 di aprile, quando un'anziana di 78 anni di Gela si è uccisa lanciandosi dal terrazzo di casa. L'Inps le aveva ulteriormente ridotto la pensione di 200 euro (da 800 a 600) e la signora ha deciso di farla finita.
Pochi giorni prima, invece, un artigiano di 57 anni si è impiccato all'interno della sua bottega di cornici a Roma a causa dei «problemi economici». Il 27 marzo era stato Giuseppe Pignataro, 49 anni, di Trani, a compiere un gesto estremo, lanciandosi dal balcone della sua abitazione. L'uomo, che faceva l'imbianchino, si è tolto la vita a causa delle difficoltà nel trovare un'occupazione stabile in grado di fornire un reddito degno alla propria famiglia.
Sempre a marzo, il 23, un imprenditore quarantaquattrenne di Cepagatti (Pescara) si è impiccato nella sua azienda. Strozzato dai debiti, non ha retto alla vergogna di non poter pagare gli stipendi ai dipendenti e all'incertezza sulla sua capacità di garantire un futuro al figlio e alla compagna.
Anche lo scorso 21 marzo tre suicidi in un giorno
Un'altra data terribilè stata il 21 marzo, quando in tutta Italia, si sono verificati tre casi: un uomo di 47 anni, che gestiva un'attività commerciale ma da due anni era senza lavoro, si è ucciso con un colpo di pistola nella sua automobile nel cosentino; un imprenditore edile, di 53 anni, in crisi da tempo per i crediti che non riusciva a riscuotere e che vantava nei confronti di pubbliche amministrazioni e di privati, si è tolto la vita impiccandosi in una baracca dietro casa nel bellunese; e la tragedia ha sfiorato anche il Salento, dove un giovane artigiano di 29 anni si è impiccato a Scorano (Lecce). L'uomo ha lasciato un biglietto spiegando che non riusciva a trovare un altro lavoro e che era disperato.
All'inizio del mese, il 9 marzo, Vincenzo Di Tinco, 60 anni, titolare di un negozio di abbigliamento si è impiccato ad un albero a Ginosa Marina (Taranto). In pochi giorni si era visto addebitare, forse per errore, 4.500 euro di commissioni bancarie e rifiutare un prestito di poco più di mille euro.
DEBITI E POCO LAVORO LE CAUSE PIÙ FREQUENTI. A febbraio un elettricista di Sanremo, 47 anni, si è suicidato sparandosi al capo con una pistola. L'uomo era stato licenziato qualche settimana fa dalla ditta nella quale lavorava da molti anni. Era in difficoltà economiche anche un imprenditore 64enne di Firenze, che si è impiccato all'interno del capannone della sua azienda. Con lo stesso tragico gesto, un altro imprenditore, di 57 anni, questa volta a Paternò (Catania) ha posto fine alle sue ansie, in un deposito di proprietà della ditta della quale era titolare, in preda alla disperazione a causa dei debiti contratti dalla sua azienda.
lettera43
DIECI CASI ALL'INIZIO DEL 2012. Ma nei primi tre mesi del 2012 si sono contati almeno una decina di casi. L'ultimo appena il giorno prima, il 3 di aprile, quando un'anziana di 78 anni di Gela si è uccisa lanciandosi dal terrazzo di casa. L'Inps le aveva ulteriormente ridotto la pensione di 200 euro (da 800 a 600) e la signora ha deciso di farla finita.
Pochi giorni prima, invece, un artigiano di 57 anni si è impiccato all'interno della sua bottega di cornici a Roma a causa dei «problemi economici». Il 27 marzo era stato Giuseppe Pignataro, 49 anni, di Trani, a compiere un gesto estremo, lanciandosi dal balcone della sua abitazione. L'uomo, che faceva l'imbianchino, si è tolto la vita a causa delle difficoltà nel trovare un'occupazione stabile in grado di fornire un reddito degno alla propria famiglia.
Sempre a marzo, il 23, un imprenditore quarantaquattrenne di Cepagatti (Pescara) si è impiccato nella sua azienda. Strozzato dai debiti, non ha retto alla vergogna di non poter pagare gli stipendi ai dipendenti e all'incertezza sulla sua capacità di garantire un futuro al figlio e alla compagna.
Anche lo scorso 21 marzo tre suicidi in un giorno
Un'altra data terribilè stata il 21 marzo, quando in tutta Italia, si sono verificati tre casi: un uomo di 47 anni, che gestiva un'attività commerciale ma da due anni era senza lavoro, si è ucciso con un colpo di pistola nella sua automobile nel cosentino; un imprenditore edile, di 53 anni, in crisi da tempo per i crediti che non riusciva a riscuotere e che vantava nei confronti di pubbliche amministrazioni e di privati, si è tolto la vita impiccandosi in una baracca dietro casa nel bellunese; e la tragedia ha sfiorato anche il Salento, dove un giovane artigiano di 29 anni si è impiccato a Scorano (Lecce). L'uomo ha lasciato un biglietto spiegando che non riusciva a trovare un altro lavoro e che era disperato.
All'inizio del mese, il 9 marzo, Vincenzo Di Tinco, 60 anni, titolare di un negozio di abbigliamento si è impiccato ad un albero a Ginosa Marina (Taranto). In pochi giorni si era visto addebitare, forse per errore, 4.500 euro di commissioni bancarie e rifiutare un prestito di poco più di mille euro.
DEBITI E POCO LAVORO LE CAUSE PIÙ FREQUENTI. A febbraio un elettricista di Sanremo, 47 anni, si è suicidato sparandosi al capo con una pistola. L'uomo era stato licenziato qualche settimana fa dalla ditta nella quale lavorava da molti anni. Era in difficoltà economiche anche un imprenditore 64enne di Firenze, che si è impiccato all'interno del capannone della sua azienda. Con lo stesso tragico gesto, un altro imprenditore, di 57 anni, questa volta a Paternò (Catania) ha posto fine alle sue ansie, in un deposito di proprietà della ditta della quale era titolare, in preda alla disperazione a causa dei debiti contratti dalla sua azienda.
lettera43
il motivo è che i ricchi hanno il potere per andare a lamentarsi in tv o ai giornali. e c'hanno pure la faccia come il culo (la ferilli che si lamenta è un'offesa alla decenza)
ai poveri (ma ora rientreranno tra i poveri anche quelli della borghesia) lo se li fila nessuno.
E alla fine si ammazzano.
Ma dovessi ammazzarmi io sai quanti me li porto dietro? uff... ai voglia te......
ai poveri (ma ora rientreranno tra i poveri anche quelli della borghesia) lo se li fila nessuno.
E alla fine si ammazzano.
Ma dovessi ammazzarmi io sai quanti me li porto dietro? uff... ai voglia te......
quello che dico anche io... :)
comunque ti posso dire una cosa karlà? sei un uomo di stato contro questo stato... dici a tutte le forze armate che si fa la rivoluzione? :P
io sto organizzando gli agricoltori con le cisterne piene di letame... ci faremo un giretto :D
ahahha
comunque ti posso dire una cosa karlà? sei un uomo di stato contro questo stato... dici a tutte le forze armate che si fa la rivoluzione? :P
io sto organizzando gli agricoltori con le cisterne piene di letame... ci faremo un giretto :D
ahahha
io ste cose le posso dire solo da uomo della strada...............
la versione ufficiale è che "tutto ottimo e abbondante, signore"
:(
la versione ufficiale è che "tutto ottimo e abbondante, signore"
:(