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Subject: Crisi economica

2012-04-05 20:09:45

quello può farlo c'è tutta una dottrina a riguardo.


io non me lo ricordo un caso simile. ma sono relativamente giovane
2012-04-05 20:13:50
Berlusca è stato sfiduciato dalle camere?
2012-04-05 20:21:48
quello può farlo c'è tutta una dottrina a riguardo.

io non me lo ricordo un caso simile. ma sono relativamente giovane


Non è mai successo. Però Cossiga minacciò di farlo. Ne nacque una polemica e Cossiga che era docente di diritto costituzionale spiego il perchè e molti altri giuristi concordarono. L'unica limitazione è l'ultimo semestre e basta.

Art. 88.

Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.

Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.

(edited)
2012-04-05 20:58:40
Berlusca è stato sfiduciato dalle camere?

Berlusconi si è dimesso dopo che in una votazione importante ha visto che non riusciva più a raggiungere la maggioranza assoluta. Piuttosto che farsi sfiduciare si è dimesso (altro che gesto di responsabilità)
2012-04-05 21:01:14
Berlusca è stato sfiduciato dalle camere?

si. o meglio, quando ha capito che sarebbe successo ha dato lui le dimissioni
e cmq anche in questo caso non sono state sciolte le camere. dato che ha trovato una nuova maggioranza (ridicola)
2012-04-05 21:02:16
si, eheieh, lo so che PUO farlo

ma la realtà è sempre andata come dico io:

finchè c'è una maggioranza in parlamento il capo dello stato non ha mai sciolto le camere

2012-04-05 21:05:48
come il ribaltone di scalfaro
2012-04-05 21:06:53
Il ribaltone fu di Bossi
E anche quello dei responsabili è un ribaltone
2012-04-06 09:17:32
poi che sia al capo delle forze armate........ è un'altra cosa di facciata.

in Italia, come in tutti i paesi del mondo, comanda il Capo del Governo e il Governo stesso di conseguenza.


Facevo la domanda di chi risponde a chi, perché ricordavo le parole di cossiga su possibili colpi di stato in italia. Faceva una distinzione netta tra i vari corpi, affermando che se mai un golpe ci fosse stato, ci sarebbe stato l'appoggio di alcuni corpi e non di altri. Proprio perché alcuni rispondono direttamente al governo, mentre altri a logiche "superiori e conservative". Però non ricordo da che parte stessero carab, pol, eserc.

Ecco il senso della mia domanda.
2012-04-06 10:45:10
negli anni 70 ci fu un grosso colpo di stato organizzato dai carabinieri (se non altro sono il doppio di noi come numero, sono sempre stati simili a un esercito anche bellicamente e sono disposti in modo molto capillare nel territorio)


per tale motivo a tutte le armi furono "tolti" i comandanti generali, nel senso che il comandante generale dei carabinieri era dell'esercito. stessa cosa per la finanza

poi dopo gli anni 2000 è ricambiato tutto. addirittura ora i cc sono una forza armata a se stante, con un proprio comandante generale.

Da qualche anno anche la gf è tornata ad avere un comandante generale proprio e non più dell'esercito.

ma c'è una sostanziale differenza e si vede anche durante le missioni di pace: i carabinieri sono come l'esercito. la finanza è e resta un corpo di polizia economico-finanziaria, solo addestrata militarmente. basti pensare che quasi tutti i finanzieri (tranne i baschi verdi e quelli che fanno antidroga) hanno una pistoletta di dimensioni e portata leggermente ridotte (la famosa beretta 84BB), mentre tutti gli altri hanno la 92

Cmq resta il fatto che, direttamente o indirettamente, tutti rispondono al governo, ce sta poco da fa.

la finanza in teoria è un corpo più autonomo (infatti non dipende dal ministero, ma al ministro, con funzioni di indirizzo) ma vi ricordate la storia "visco-speciale"?

visco pretese che fossero trasferiti alcuni ufficiali milanesi che indagavano contro le coop rosse o la unipol (non ricordo benissimo)
speciale si oppose
alla fine chi ha vinto?


(edited)
2012-04-10 11:38:17
io ci tengo a fare notare che, a dispetto di quanto la propaganda di stato ci vuole fare credere i nostri titoli (btp a 10 anni) stanno al 5.39% (spread a 381 punti circa, ma solo perchè i bund decennali sono attorno allo 1.69%).

deduco che l'attività di depressione della nostra economia attuata da questo governo NON sta avendo successo...
2012-04-10 11:47:29
e beh che ti aspettavi da passera e company .........curriculum del nostro ministro....olivetti fallita, intesa ipercrisi
ora tocca all italia la gestioe di questo fenomeno ovunque va dimostra il suo valore
ciao dalla germania oggi si inizia a studiare 5 ore al giorno tedesco, credo i soldi investiti meglio al giorno doggi .....alttro che bund
2012-04-10 12:09:12
forse è ancora meglio studiare il cinese
2012-04-10 12:11:00
come darti torto........
2012-04-10 12:16:34
tema di una vecchia discussione su questo forum:
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2012/4/10/GEOFINANZA-Che-fine-ha-fatto-l-oro-di-Bankitalia-/3/266174/
scusate ma non so mettere link .....correttamente...
2012-04-11 11:24:57
Contrordine, cari fornitori asiatici. D'ora in poi, ai rubinetti e ai pallottolieri in legno made in Thailandia o Malesia la centrale acquisti Ikea, una vera potenza anche dentro la multinazionale svedese, preferirà i prodotti italiani dei distretti piemontesi che, così, finiranno a far bella mostra di sè nei punti vendita sparsi sul globo.

Per le aziende della filiera made in Italy, infine, c'è la conferma delle loro capacità. È la rivincita del bello e ben fatto, una sorta di revenge storico-industriale rispetto alle piazze asiatiche, corteggiate finora soprattutto per il loro più appetibile costo del lavoro.
E, invece, no. La variabile umana perde fascino, agli occhi di colossi come Ikea, perchè in Asia il costo del lavoro cresce, galoppa a vista d'occhio, quasi un contagio che dalla Cina (il balzo medio dell'ultimo triennio è di circa il 20%, tanto che aziende cinesi, a loro volta, hanno delocalizzato nei Paesi asiatici confinanti) tanto da limare il vantaggio competitivo rispetto alla variabile logistica che, sommata alla capacità di produrre e bene (quasi) a chilometro zero, ripsarmiando sulle emissioni e l'inquinamento riesce ad azzerare le controversie legate ai reclami della clientela su prodotti difettosi o inadeguati.


Una vera e propria piaga, a sentire i responsabili Ikea, quella dei reclami che affligge molte produzioni fatte in Asia, troppo lontano dai punti vendita europei.
Ma ad attirare Ikea, ora, è la flessibilità di distretti piemontesi storici come quello di San Maurizio d'Opaglio o di Gozzano capaci di produrre 30mila rubinetti come Dio comanda just in time seguendo con scrupolo il capitolato e riducendo i costi dello spostamento di rubinetti made in Malesia che valgono ben più del lavoro più o meno flessibile.
«Per noi di Ikea la flessibilità del lavoro, l'articolo 18, per intenderci, non è un problema, quanto l'incertezza dei tempi della burocrazia e della politica», ha dichiarato ai microfoni di Radio 24 l'amministratore delegato di Ikea Italia, Lars Petersson.

ilsole24ore