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Subject: Crisi economica
il petrolio sta oltre i 100 dollari
non è un dettaglio da poco
non è un dettaglio da poco
guarda che questo non fa che aggravare la cosa
cioè: tu stato sai che il prezzo dei carburanti è già da usura e che fai? invece di capire se è vero che le compagnie fanno cartello alzi le tasse sopra i carburanti portando il sistema al collasso?
magari un politico può essere idiota.......... ma un TECNICO dovrebbe capire che + tasse - soldi - consumi = recessione e cittadini alla canna del gas
porca puttana, ma non si rendono conto di come hanno ridotto il paese???????????
cioè: tu stato sai che il prezzo dei carburanti è già da usura e che fai? invece di capire se è vero che le compagnie fanno cartello alzi le tasse sopra i carburanti portando il sistema al collasso?
magari un politico può essere idiota.......... ma un TECNICO dovrebbe capire che + tasse - soldi - consumi = recessione e cittadini alla canna del gas
porca puttana, ma non si rendono conto di come hanno ridotto il paese???????????
cioè: tu stato sai che il prezzo dei carburanti è già da usura e che fai? invece di capire se è vero che le compagnie fanno cartello alzi le tasse sopra i carburanti portando il sistema al collasso?
Gia' gia', abbiamo lo stato che alza le accise e le compagnie che fan cartello ed alzano (basta vedere l'andamento del petrolio qua prezzo petrolio tra marzo ed aprile e' sceso (di poco), la benza no)
magari un politico può essere idiota.......... ma un TECNICO dovrebbe capire che + tasse - soldi - consumi = recessione e cittadini alla canna del gas
e questo fa pensare ad un'altra eventualita' che fa rima con correnti o dementi
Gia' gia', abbiamo lo stato che alza le accise e le compagnie che fan cartello ed alzano (basta vedere l'andamento del petrolio qua prezzo petrolio tra marzo ed aprile e' sceso (di poco), la benza no)
magari un politico può essere idiota.......... ma un TECNICO dovrebbe capire che + tasse - soldi - consumi = recessione e cittadini alla canna del gas
e questo fa pensare ad un'altra eventualita' che fa rima con correnti o dementi
Il petrolio è solo la leva inflazionistica peggiore sui prezzi al consumo. Ergo inflazione e minore potere d'acquisto.
L'energia è l'altra leva
L'energia è l'altra leva
Brescia, lancia i due figli dal balcone e poi si getta nel vuoto
Assurdo, altri figli di questa crisi. Premesso che reputo di una stupidità assoluta fare gesti del genere, ma è altrettanto vero che la psicologia umana ti porta a fare gesti che a mente lucida riterresti ignobili...ma non giustifico queste persone, né oggi né mai, perché cosa pensano di risolvere così ? E cosa hanno fatto di male, quelle povere creature ? Quando l'ho letto mi si è accapponata la pelle...il bimbo di 4 anni soprattutto, avrà capito tutto, 6 piani sono 18 metri.........
Assurdo, altri figli di questa crisi. Premesso che reputo di una stupidità assoluta fare gesti del genere, ma è altrettanto vero che la psicologia umana ti porta a fare gesti che a mente lucida riterresti ignobili...ma non giustifico queste persone, né oggi né mai, perché cosa pensano di risolvere così ? E cosa hanno fatto di male, quelle povere creature ? Quando l'ho letto mi si è accapponata la pelle...il bimbo di 4 anni soprattutto, avrà capito tutto, 6 piani sono 18 metri.........
Non voglio minimizzare, ma vorrei che queste recenti statistiche sui suicidi venissero confrontate con quelle degli anni precedenti.
Tutti gli anni ci sono suicidi, ma ora sono enfatizzati in questo modo dalla stampa.
Non mi stupirei se il numero di suicidi di quest'anno non fosse diverso da quello degli scorsi anni, quando però non venivano repirtati.
Tutti gli anni ci sono suicidi, ma ora sono enfatizzati in questo modo dalla stampa.
Non mi stupirei se il numero di suicidi di quest'anno non fosse diverso da quello degli scorsi anni, quando però non venivano repirtati.
Sarebbe interessante...comunque mi premeva più parlare del gesto in sè...a me davvero mi si accappona la pelle quando leggo di ste cose...
Anche a me. Ma di solito ce n'è qualche caso ogni anno.
Anche se di solito sono le madri, e non i padri.
Anche se di solito sono le madri, e non i padri.
Quando l'ho letto mi si è accapponata la pelle...
Da quando sono padre, sono diventato ipersensibile a notizie del genere.
Il cucciolo di 14 mesi poverino, non si sarà reso conto di niente (spero per lui)
Quello di 4 anni... non oso pensare.
E non oso pensare lo shock della moglie, roba da rimanere in stato catatonico per tutta la vita.
Però bisogna dire che qui la crisi economica c'entra relativamente, per arrivare a fare una cosa del genere si deve essere ben bacati. Potrei"capire" per certi versi il suicidio, figlio della disperazione e di una personalità sicuramente debole e provata dagli eventi...
ma ammazzare i due figli? Come si può?? Qui si tratta di pura follia.
Da quando sono padre, sono diventato ipersensibile a notizie del genere.
Il cucciolo di 14 mesi poverino, non si sarà reso conto di niente (spero per lui)
Quello di 4 anni... non oso pensare.
E non oso pensare lo shock della moglie, roba da rimanere in stato catatonico per tutta la vita.
Però bisogna dire che qui la crisi economica c'entra relativamente, per arrivare a fare una cosa del genere si deve essere ben bacati. Potrei"capire" per certi versi il suicidio, figlio della disperazione e di una personalità sicuramente debole e provata dagli eventi...
ma ammazzare i due figli? Come si può?? Qui si tratta di pura follia.
quando uno è in depressione può essere capace di tutto,che una persona sana dica che questi sono gesti ignobili è facile,se quella stessa persona finirà depresso,non sarà più in grado di pensare cosas è ignobile o meno
http://www.termolionline.it/notizie/resta-senza-lavoro-con-moglie-e-2-figlima-il-padrone-di-casa-non-gli-fa-pagare-laffitto-33583.html
Resta senza lavoro con moglie e 2 figli e il padrone di casa non gli fa pagare l'affitto
TERMOLI. Le cronache nazionali grondano di storie di ordinaria follia: per piccole e grandi somme di danaro, l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia e le banche spingono individui e famiglie alla disperazione, allo strozzinaggio o al suicidio.
Se questa volta la storia vera, che ora racconto, non è finita con l’immagine agghiacciante e frequentissima di un drammatico sfratto, bisogna dire grazie ad un galantuomo termolese, per il quale, se avesse accettato di essere citato con nome e cognome, varrebbe l’invocazione notissima, “santo subito”.
Ma, giustamente, le buone azioni restano sconosciute e se ne viene a conoscenza per puro caso, nel mio, facendo una normalissima anticamera nello studio di un commercialista termolese. Seduto vicino a me un signore di mezz’età, un po’ preoccupato; il tempo passa e con gli astanti si intreccia un dialogo che, via via, attira completamente la mia attenzione. Il signor Francesco non è preoccupato per la dichiarazione dei redditi, che in ogni caso gli porterà via un bel po’ di euro, il problema è che, paradossalmente, non sa come sbrogliare una matassa in cui si è avvolto per generosità. Ha una casa semiarredata a Campobasso, affittata da qualche anno, con regolare contratto, per 500 euro al mese, ad una coppia con due bambini; dal mese di Settembre a tutt’oggi l’affitto non gli è stato pagato e, con molta molta probabilità, non gli sarà pagato ancora per molto tempo. Ma Francesco non è preoccupato per questo, o meglio il problema è che nella dichiarazione dei redditi questa voce mancante scatenerà i segugi dell’Ufficio delle Imposte, che vorranno saperne le motivazioni; dire semplicemente “gli inquilini non mi hanno pagato l’affitto e non possono farlo”, che cosa innescherà?
Non per lui, beninteso, ma per la coppia morosa. Perché qui bisogna raccontare bene la storia: Anna e Giulio ricompongono per amore due vite un po’ sbrindellate, lei ha una figlia piccola, lui è reduce da un matrimonio fallito; lei lavora con poco guadagno in un supermercato, lui, che è un quarantenne lucano, va avanti con contratti a tempo alla Fiat di Melfi e fa il pendolare. Abitano, per modo di dire, nella casa della mamma di Anna, uno sgabuzzino senza luce, dove resistono fino a quando la donna non resta incinta.
A questo punto fanno il grande passo, trovano un appartamento ampio e luminosissimo, fuori Campobasso e l’affittuario, appunto il signor Francesco, quando vede in che tugurio vive la famigliola, scala il prezzo assolutamente fuori mercato, regalando un piccolo paradiso di luce e verde alla modica cifra di 500 euro.
Nasce un maschietto, la famiglia è felice, con i due stipendi vivono dignitosamente, anche se non riescono ad accantonare nessun risparmio, dati il costo della vita, i bisogni elementari di sussistenza per un introito complessivo che sfiora i 1.500 euro mensili. Che sfiorava, così bisogna precisare. Il rullo compressore della crisi s’è messo in moto da parecchio e travolge per primi i più deboli: Anna perde il lavoro perché il suo supermercato chiude i battenti. Si tira la cinghia, si stringono i denti e la vita procede. Poi il contratto a tempo di Giulio non viene rinnovato; la liquidazione, per poco che sia, non gli viene ancora data, manca la documentazione ufficiale di licenziamento, che gli consentirebbe di ricevere il sussidio di disoccupazione. Ergo, l’affitto non si paga da Settembre 2011 e siamo alla fine di Maggio 2012.
Non so come sopravvivono Anna e Giulio, come coprono almeno le spese delle utenze di luce e gas e come alimentano i due bambini. So che il padrone di casa con il commercialista ha concluso che, per mettere le cose in regola senza penalizzare i poveri inquilini, trasformerà il contratto di affitto in contratto di comodato d’uso a…zero euro. Francesco ha dei nipotini di tenera età e in un lampo ha immaginato le parti rovesciate: e se i suoi pulcini avessero dovuto vivere in uno stanzino senza luce, come i piccoli di Anna e Giulio? Non sarebbe né umano né giusto per i suoi nipoti, come per tutti i bimbi sfortunati della terra. Il denaro dell’affitto, per fortuna, non gli cambia la vita e lui è ancora uno di quegli individui che comprendono e compatiscono e solidarizzano.
E’ solo una storia termolese, meridionale, locale, anonima come le vite di tanta gente silenziosa e dignitosa, pur nel bisogno e nella miseria. Forse Anna e Giulio sanno bene di aver trovato un uomo dal cuore grande, che sicuramente non permetterà mai che loro siano sfrattati. Ma il mio pensiero va, ora sì sdegnato, alle famiglie sfrattare dalle loro abitazioni quando queste sono di proprietà di istituzioni e banche, o semplicemente di padroni che all’altro mondo preferiscono portare un computo esatto del dare e soprattutto dell’avere. E allora, questa non è una storia di ordinaria ragioneria, è invece un esempio straordinario di cuore disinteressato e di umanità davvero solidale, senza i quali i quattro, già bastonati dalla vita più volte, starebbero in una roulotte arrugginita o, come si sente dalle cronache senz’anima, in un’auto col freddo e col rovente solleone. O nel vecchio bunker della nonna. Bravo Francesco e…”santo subito”!!!
Michela Tartaglia
Resta senza lavoro con moglie e 2 figli e il padrone di casa non gli fa pagare l'affitto
TERMOLI. Le cronache nazionali grondano di storie di ordinaria follia: per piccole e grandi somme di danaro, l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia e le banche spingono individui e famiglie alla disperazione, allo strozzinaggio o al suicidio.
Se questa volta la storia vera, che ora racconto, non è finita con l’immagine agghiacciante e frequentissima di un drammatico sfratto, bisogna dire grazie ad un galantuomo termolese, per il quale, se avesse accettato di essere citato con nome e cognome, varrebbe l’invocazione notissima, “santo subito”.
Ma, giustamente, le buone azioni restano sconosciute e se ne viene a conoscenza per puro caso, nel mio, facendo una normalissima anticamera nello studio di un commercialista termolese. Seduto vicino a me un signore di mezz’età, un po’ preoccupato; il tempo passa e con gli astanti si intreccia un dialogo che, via via, attira completamente la mia attenzione. Il signor Francesco non è preoccupato per la dichiarazione dei redditi, che in ogni caso gli porterà via un bel po’ di euro, il problema è che, paradossalmente, non sa come sbrogliare una matassa in cui si è avvolto per generosità. Ha una casa semiarredata a Campobasso, affittata da qualche anno, con regolare contratto, per 500 euro al mese, ad una coppia con due bambini; dal mese di Settembre a tutt’oggi l’affitto non gli è stato pagato e, con molta molta probabilità, non gli sarà pagato ancora per molto tempo. Ma Francesco non è preoccupato per questo, o meglio il problema è che nella dichiarazione dei redditi questa voce mancante scatenerà i segugi dell’Ufficio delle Imposte, che vorranno saperne le motivazioni; dire semplicemente “gli inquilini non mi hanno pagato l’affitto e non possono farlo”, che cosa innescherà?
Non per lui, beninteso, ma per la coppia morosa. Perché qui bisogna raccontare bene la storia: Anna e Giulio ricompongono per amore due vite un po’ sbrindellate, lei ha una figlia piccola, lui è reduce da un matrimonio fallito; lei lavora con poco guadagno in un supermercato, lui, che è un quarantenne lucano, va avanti con contratti a tempo alla Fiat di Melfi e fa il pendolare. Abitano, per modo di dire, nella casa della mamma di Anna, uno sgabuzzino senza luce, dove resistono fino a quando la donna non resta incinta.
A questo punto fanno il grande passo, trovano un appartamento ampio e luminosissimo, fuori Campobasso e l’affittuario, appunto il signor Francesco, quando vede in che tugurio vive la famigliola, scala il prezzo assolutamente fuori mercato, regalando un piccolo paradiso di luce e verde alla modica cifra di 500 euro.
Nasce un maschietto, la famiglia è felice, con i due stipendi vivono dignitosamente, anche se non riescono ad accantonare nessun risparmio, dati il costo della vita, i bisogni elementari di sussistenza per un introito complessivo che sfiora i 1.500 euro mensili. Che sfiorava, così bisogna precisare. Il rullo compressore della crisi s’è messo in moto da parecchio e travolge per primi i più deboli: Anna perde il lavoro perché il suo supermercato chiude i battenti. Si tira la cinghia, si stringono i denti e la vita procede. Poi il contratto a tempo di Giulio non viene rinnovato; la liquidazione, per poco che sia, non gli viene ancora data, manca la documentazione ufficiale di licenziamento, che gli consentirebbe di ricevere il sussidio di disoccupazione. Ergo, l’affitto non si paga da Settembre 2011 e siamo alla fine di Maggio 2012.
Non so come sopravvivono Anna e Giulio, come coprono almeno le spese delle utenze di luce e gas e come alimentano i due bambini. So che il padrone di casa con il commercialista ha concluso che, per mettere le cose in regola senza penalizzare i poveri inquilini, trasformerà il contratto di affitto in contratto di comodato d’uso a…zero euro. Francesco ha dei nipotini di tenera età e in un lampo ha immaginato le parti rovesciate: e se i suoi pulcini avessero dovuto vivere in uno stanzino senza luce, come i piccoli di Anna e Giulio? Non sarebbe né umano né giusto per i suoi nipoti, come per tutti i bimbi sfortunati della terra. Il denaro dell’affitto, per fortuna, non gli cambia la vita e lui è ancora uno di quegli individui che comprendono e compatiscono e solidarizzano.
E’ solo una storia termolese, meridionale, locale, anonima come le vite di tanta gente silenziosa e dignitosa, pur nel bisogno e nella miseria. Forse Anna e Giulio sanno bene di aver trovato un uomo dal cuore grande, che sicuramente non permetterà mai che loro siano sfrattati. Ma il mio pensiero va, ora sì sdegnato, alle famiglie sfrattare dalle loro abitazioni quando queste sono di proprietà di istituzioni e banche, o semplicemente di padroni che all’altro mondo preferiscono portare un computo esatto del dare e soprattutto dell’avere. E allora, questa non è una storia di ordinaria ragioneria, è invece un esempio straordinario di cuore disinteressato e di umanità davvero solidale, senza i quali i quattro, già bastonati dalla vita più volte, starebbero in una roulotte arrugginita o, come si sente dalle cronache senz’anima, in un’auto col freddo e col rovente solleone. O nel vecchio bunker della nonna. Bravo Francesco e…”santo subito”!!!
Michela Tartaglia
Non so se è una bufala, mi informerò meglio nelle giuste sedi. per ora la posto perchè sono sdegnato.
Sei hai 2 minuti di tempo leggi con attenzione questo articolo...scoprirai come sarebbe facile uscire dalla crisi se i malfattori fossero assicurati alla giustizia,pagando i loro debiti,ma siamo in Italia..i tg non ne parlano,i giornali fanno finta di niente.gli interessi in balllo sono enormi e chi ha scoperto gli scheletri negli armadi,dopo anni di onorato servizio è costretto a dimettersi,leggi e se vuoi fallo sapere a tutti in che paese di merda,nostro malgrado viviamo,anche se purtroppo lo sanno gia' tutti,anche i neonati.
Umberto Rapetto non è più un colonnello della Guardia di Finanza. Ufficialmente e formalmente si è trattato di dimissioni. In verità, pare che desse parecchio fastidio ai “poteri forti”, alla politica e alla criminalità organizzata. Per questo è stato “gentilmente invitato” a farsi da parte.Chi è Umberto Rapetto? Per i più si tratta di un nome insignificante. Eppure siamo di fronte a un super esperto di informatica e lotta alle frodi. Autore di numerose pubblicazioni, è anche docente universitario. Gli Stati Uniti ce lo invidiano.Le sue competenze e la sua intensissima attività hanno consentito al nostro Stato di individuare migliaia di evasori fiscali. Peccato che poi le somme concretamente recuperate sono minime. Per cinque anni, Rapetto ha seguito tutti i componenti delle organizzazioni che gestivano il gioco d’azzardo in Italia senza pagare le imposte. Finchè un giorno, ha chiuso il dossier, facendolo arrivare ai carabinieri: ha fatto arrestare quindici persone. Rapetto si è presentato in giudizio con migliaia di pagine di prove e con conti precisi: le società dei videopoker sotto accusa devono allo Stato di 98 miliardi, 456 milioni, 756 mila euro. Cifra mostruosa, superiore persino alle ultime quattro manovre finanziarie messe assieme. Gli imputati che sono stati tutti condannati penalmente hanno patteggiato, anche se Rapetto era contrario: il colonnello sosteneva che dovevano restituire fino all’ultimo centesimo di euro. Alla fine i giudici si sono rivolti alla Corte dei Conti la quale ha preso atto della condanna penale della Cassazione e ha imposto agli imputati il pagamento di appena 2,5 miliardi di euro. Lo sconto è di quelli che nemmeno nel più pazzo dei supermercati: 96,5%! Qualcuno ne ha parlato in tv? Ovvio che no, la farfallina di Belen, i dettagli delle cenette simpatiche di Arcore o il sole in Primavera sono argomenti ben più importanti.
In sintesi, l’attività del colonnello Rapetto consente di accertare 98 miliardi e mezzo di evasione fiscale ad opere delle società che operano nel gioco d’azzardo. E che fa lo Stato? Concede uno sconto del 96,5%! Già, perché se a non pagare le imposte è un piccolo imprenditore o un normale cittadino, si interviene con i carri armati. Se a a evadere sono le grandi società, si va coi guanti, c’è il super premio. Quel premio che non c’è stato per Rapetto. Costretto a dimettersi perché faceva fin troppo bene il proprio mestiere. Proprio sicuri che una Repubblica in cui l’immoralità è la norma debba essere festeggiata? Fate voi
Sei hai 2 minuti di tempo leggi con attenzione questo articolo...scoprirai come sarebbe facile uscire dalla crisi se i malfattori fossero assicurati alla giustizia,pagando i loro debiti,ma siamo in Italia..i tg non ne parlano,i giornali fanno finta di niente.gli interessi in balllo sono enormi e chi ha scoperto gli scheletri negli armadi,dopo anni di onorato servizio è costretto a dimettersi,leggi e se vuoi fallo sapere a tutti in che paese di merda,nostro malgrado viviamo,anche se purtroppo lo sanno gia' tutti,anche i neonati.
Umberto Rapetto non è più un colonnello della Guardia di Finanza. Ufficialmente e formalmente si è trattato di dimissioni. In verità, pare che desse parecchio fastidio ai “poteri forti”, alla politica e alla criminalità organizzata. Per questo è stato “gentilmente invitato” a farsi da parte.Chi è Umberto Rapetto? Per i più si tratta di un nome insignificante. Eppure siamo di fronte a un super esperto di informatica e lotta alle frodi. Autore di numerose pubblicazioni, è anche docente universitario. Gli Stati Uniti ce lo invidiano.Le sue competenze e la sua intensissima attività hanno consentito al nostro Stato di individuare migliaia di evasori fiscali. Peccato che poi le somme concretamente recuperate sono minime. Per cinque anni, Rapetto ha seguito tutti i componenti delle organizzazioni che gestivano il gioco d’azzardo in Italia senza pagare le imposte. Finchè un giorno, ha chiuso il dossier, facendolo arrivare ai carabinieri: ha fatto arrestare quindici persone. Rapetto si è presentato in giudizio con migliaia di pagine di prove e con conti precisi: le società dei videopoker sotto accusa devono allo Stato di 98 miliardi, 456 milioni, 756 mila euro. Cifra mostruosa, superiore persino alle ultime quattro manovre finanziarie messe assieme. Gli imputati che sono stati tutti condannati penalmente hanno patteggiato, anche se Rapetto era contrario: il colonnello sosteneva che dovevano restituire fino all’ultimo centesimo di euro. Alla fine i giudici si sono rivolti alla Corte dei Conti la quale ha preso atto della condanna penale della Cassazione e ha imposto agli imputati il pagamento di appena 2,5 miliardi di euro. Lo sconto è di quelli che nemmeno nel più pazzo dei supermercati: 96,5%! Qualcuno ne ha parlato in tv? Ovvio che no, la farfallina di Belen, i dettagli delle cenette simpatiche di Arcore o il sole in Primavera sono argomenti ben più importanti.
In sintesi, l’attività del colonnello Rapetto consente di accertare 98 miliardi e mezzo di evasione fiscale ad opere delle società che operano nel gioco d’azzardo. E che fa lo Stato? Concede uno sconto del 96,5%! Già, perché se a non pagare le imposte è un piccolo imprenditore o un normale cittadino, si interviene con i carri armati. Se a a evadere sono le grandi società, si va coi guanti, c’è il super premio. Quel premio che non c’è stato per Rapetto. Costretto a dimettersi perché faceva fin troppo bene il proprio mestiere. Proprio sicuri che una Repubblica in cui l’immoralità è la norma debba essere festeggiata? Fate voi
Si l'ho vista anch'io solo che ho avuto tanto da fare oggi e non ho potuto postare per chiederti informazioni.
Se è vero è uno schifo assoluto.
Se è vero è uno schifo assoluto.
grillo lodice da un sacco di tempo di questa indagine!
I partiti hanno fallito. Di fronte al baratro hanno chiamato i tecnici. I tecnici a loro volta hanno fallito. Di fronte alla prospettiva di essere inseguiti, insieme ai politici, da cittadini armati di forconi hanno chiamato i supertecnici. I supertecnici hanno mangiato la foglia, anche perché non gli resta più nessuno da chiamare.
Amato, Bondi e Giavazzi sono rimasti con il cerino in mano. Devono tagliare, ma non sanno da dove iniziare. E allora perché non chiederlo on line alla casalinga di Voghera ("Italiani, segnalateci gli sprechi")?
Sul sito del governo è stato pubblicato un modulo per ricevere i contributi dei cittadini sui tagli alla spesa con il titolo "Esprimi la tua opinione". Un titolo che di per sé è un'istigazione a delinquere. Paghiamo politici, tecnici e supertecnici per contenere i costi dello Stato e questi hanno la faccia di bronzo di chiedere consiglio a noi, quando sanno benissimo dove tagliare, iniziando da loro stessi.
La pomposa "spending review" prevede un risparmio di 4,2 miliardi nel 2012 per evitare l'aumento dell'Iva di due punti a ottobre. Più che chiamarla "spending reviù", con il solito malcostume di usare parole inglesi per darsi importanza, tipico dei provinciali, dovrebbero chiamarla "presa per il cù". Infatti per tagliare non ci vuole nulla. Si possono risparmiare sette miliardi annui livellando le pensioni a un massimo mensile di 3.000 euro, recuperare i 98 miliardi evasi dalle società di slot machines, un miliardo non erogando finanziamenti pubblici ai partiti, 400 milioni annui tagliando contributi diretti e indiretti ai giornali, 600 milioni annui con il rientro dei nostri soldati dall'Afghanistan, 10 miliardi non comprando i cacciabombardieri F35, qualche miliardo con la soppressione delle Province, un centinaio di milioni annui di risparmio dal Quirinale che costa quattro volte Buckingham Palace, 22 miliardi rinunciando all'inutile TAV in Val di Susa, 3/4 miliardi annui con il ritorno allo Stato delle concessioni autostradali il cui utile va a società private come Benetton. Questi e altri punti sono contenuti nel sondaggio del blog di alcuni mesi fa "I 20 PUNTI DELLA MANOVRA ECONOMICA DEI CITTADINI". Tralascio macchine blu, doppi incarichi, eliminazione dei vitalizi parlamentari, riduzione del 60% degli stipendi di deputati, senatori e consiglieri regionali, le scorte, un tetto massimo di 200.000 euro per i dirigenti di aziende statali, eccetera.
Aiutate i supertecnici. Esprimete la vostra opinione a http://www.governo.it/scrivia/RedWeb_Form.htm (se volete, per condividere, mettete in copia il suggerimento come commento nel blog).
del 2 maggio
avevo letto qualcosa anche di più vecchio che faceva riferimento a questa indagine
(edited)
I partiti hanno fallito. Di fronte al baratro hanno chiamato i tecnici. I tecnici a loro volta hanno fallito. Di fronte alla prospettiva di essere inseguiti, insieme ai politici, da cittadini armati di forconi hanno chiamato i supertecnici. I supertecnici hanno mangiato la foglia, anche perché non gli resta più nessuno da chiamare.
Amato, Bondi e Giavazzi sono rimasti con il cerino in mano. Devono tagliare, ma non sanno da dove iniziare. E allora perché non chiederlo on line alla casalinga di Voghera ("Italiani, segnalateci gli sprechi")?
Sul sito del governo è stato pubblicato un modulo per ricevere i contributi dei cittadini sui tagli alla spesa con il titolo "Esprimi la tua opinione". Un titolo che di per sé è un'istigazione a delinquere. Paghiamo politici, tecnici e supertecnici per contenere i costi dello Stato e questi hanno la faccia di bronzo di chiedere consiglio a noi, quando sanno benissimo dove tagliare, iniziando da loro stessi.
La pomposa "spending review" prevede un risparmio di 4,2 miliardi nel 2012 per evitare l'aumento dell'Iva di due punti a ottobre. Più che chiamarla "spending reviù", con il solito malcostume di usare parole inglesi per darsi importanza, tipico dei provinciali, dovrebbero chiamarla "presa per il cù". Infatti per tagliare non ci vuole nulla. Si possono risparmiare sette miliardi annui livellando le pensioni a un massimo mensile di 3.000 euro, recuperare i 98 miliardi evasi dalle società di slot machines, un miliardo non erogando finanziamenti pubblici ai partiti, 400 milioni annui tagliando contributi diretti e indiretti ai giornali, 600 milioni annui con il rientro dei nostri soldati dall'Afghanistan, 10 miliardi non comprando i cacciabombardieri F35, qualche miliardo con la soppressione delle Province, un centinaio di milioni annui di risparmio dal Quirinale che costa quattro volte Buckingham Palace, 22 miliardi rinunciando all'inutile TAV in Val di Susa, 3/4 miliardi annui con il ritorno allo Stato delle concessioni autostradali il cui utile va a società private come Benetton. Questi e altri punti sono contenuti nel sondaggio del blog di alcuni mesi fa "I 20 PUNTI DELLA MANOVRA ECONOMICA DEI CITTADINI". Tralascio macchine blu, doppi incarichi, eliminazione dei vitalizi parlamentari, riduzione del 60% degli stipendi di deputati, senatori e consiglieri regionali, le scorte, un tetto massimo di 200.000 euro per i dirigenti di aziende statali, eccetera.
Aiutate i supertecnici. Esprimete la vostra opinione a http://www.governo.it/scrivia/RedWeb_Form.htm (se volete, per condividere, mettete in copia il suggerimento come commento nel blog).
del 2 maggio
avevo letto qualcosa anche di più vecchio che faceva riferimento a questa indagine
(edited)