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Subject: Crisi economica

2020-12-31 19:09:31
Peggio ancora
2020-12-31 19:39:13
con la cassa integrazione covid le aziende non hanno nessun costo, nemmeno a livello previdenziale.
Ma se capita che l'azienda chiude per fallimento o cessazione volontaria..... non ci so cazzi che tengano.
2021-01-02 19:41:49
Ti ringrazio per lo spunto di riflessione sull'accordo UE Vs Cina.

Sto leggendo un articolo sul financial Times e ne riporto un pezzo
Is the deal consistent with EU goals on human rights?
The EU claims that “universal, indivisible and interdependent” human rights are “at the heart” of its relations with other countries. But the accord has raised concerns among rights activists because of allegations — denied by Beijing — that Uighur Muslims detained in the western region of Xinjiang are being used as forced labour


Da quello che ho capito Trump (ma anche altri Stati) avevano rallentato le trattative con la Cina fino a che questa non avesse aperto alla trasparenza e all'improvement dei diritti umani.

La EU arriva e chiude un deal, di fatto, facendo un passo avanti ma accettando di chiudere gli occhi sulle pratiche sporche
(sovrapproduzione, prezzi sleali, uso dei prigionieri come forza produttiva free, scopiazzatura delle tecnologie, falsificazione merci, etc)
2021-01-02 21:38:12
Purtroppo la valanga di liquidità che riversiamo dal 2000 agli amici Made in Cina ci sta tornando sotto forma di acquisto coatto di tutto quello su cui possono mettere le mani

Si saranno comprati pure i politici :/ d'altro canto, mica devono fare l'interesse nazionale. Bisogne uscirne con le tascone piene
2021-01-03 00:41:59
Concordo

Adesso mi fa senso che se compri un prodotto Apple ti arriva direttamente dalla Cina ma ti dicono
"designed in San Francisco"
2021-01-03 06:04:49
La Cina compra da sempre. E mica perché sono peggiori di altri: semplicemente comprarsi i paesi costa meno che andare a farci la guerra. USA docet.
2021-01-03 08:16:38
Trump poteva avere tanti difetti ma era l’unico che aveva una visione corretta del sistema economico, sistema ormai fagocitato dalla Cina

Il problema non sono i prodotti ma quanto la Cina acquisisce in materia di debito pubblico di altri paesi, li fagocita letteralmente senza bisogno di parlare di diritti umani dei lavoratori o altro di cui a Pechino se ne fottono bellamente.

Ripeto: ci mangeranno vivi grazie alla nostra politically correct visione del cazzo di un mercato dove gli attori si comportano senza regole e andando contro le regole.
Boicottarla e cacciarla fuori da quel mercato sarebbe l’unica soluzione nell’immediato
2021-01-03 11:04:08
Keynes a bretton woods propose la soluzione a questi problemi di squilibrio della bilancia commerciale, anche con l'obiettivo di prevenire nuove guerre. Ovviamente i vincitori della guerra non ne vollero sentire nemmeno parlare (che cosa la vinci a fare una guerra se poi non puoi imporre a tutto il mondo i tuoi beni?)

Nihil novo sub soli.
2021-01-03 15:37:41
Si è vero, da dire che da allora l’impero britannico è andato a gambe per aria con tutto il blocco sovietico.
Sono cresciuti invece gli sconfitti (tranne l’Italia), però di certo il concetto base di keynes era lungimirante
2021-01-19 12:59:01
L’autocritica del Financial Times: austerità e tagli non aiutano l’economia in crisi

Ocse e Fondo monetario internazionale dicono ai governi che i costi di un indebitamento eccessivo per le economie avanzate sono molto inferiori rispetto a quanto si credesse in precedenza. L'appello di Orszag, Rubin e Stiglitz per un nuovo approccio
di L’editoriale della redazione | 18 Gennaio 2021

L’ortodossia fiscale è cambiata. Oggi sia l’Ocse che il Fondo monetario internazionale dicono ai governi che i costi di un indebitamento eccessivo per le economie avanzate, in un contesto di tassi di interesse che sembrano rimanere bassi, sono molto inferiori rispetto a quanto si credesse in precedenza. E i benefici sono maggiori, perché in questo modo i governi si fanno carico di una parte del fardello che abitualmente ricade sulle banche centrali nel sostegno alle economie in crisi. L’obiettivo del pareggio di bilancio può essere abbandonato, almeno temporaneamente.

Questa convinzione sembra ormai diffusa in tutto l’arco politico. Personalità politiche tanto distanti quanto la premier ombra del partito laburista britannico Anneliese Dodds e Christine Lagarde, presidente della Bce ed ex politica di centro-destra, hanno chiesto entrambe ai governi di non interrompere prematuramente gli aiuti ai settori economici colpiti dalla pandemia.

Ulteriore testimonianza di questo consenso è un documento pubblicato di recente dal Peterson Institute for International Economics, in cui si sostiene che l’obiettivo dei prossimi anni debba essere elaborare una politica economica in grado di adattarsi a tutte le stagioni. Il testo è anche un campanello d’allarme contro chi crede che il futuro debba per forza assomigliare al presente.

Il primo dato notevole di questo documento è che sia stato firmato di comune accordo da autori tanto diversi quanto Peter Orszag, ex direttore del Congressional Budget Office degli Stati Uniti, Robert Rubin, il segretario del Tesoro che ha gestito le eccedenze di bilancio durante la presidenza di Bill Clinton, e Joseph Stiglitz, Nobel ed economista di sinistra. Ma del resto, come sottolineano giustamente gli stessi autori, gli economisti commettono spesso errori e le cose possono cambiare rapidamente, in tutte le direzioni.

Che le opinioni condivise dagli economisti possano essere sbagliate si è visto in modo manifesto con la crisi finanziaria del 2008, quando molte organizzazioni, tra cui anche il Financial Times, si sono schierate in favore dell’austerità fiscale. Ma i fatti poi sono cambiati, e così le idee degli economisti: radicalmente. L’inflazione, la crescita e i tassi di interesse non si sono ripresi come previsto. E ciò non solo ha mantenuto bassi gli interessi sul debito, ma ha anche dimostrato che i tagli di spesa hanno avuto un impatto negativo peggiore del previsto.

Non sono queste ragioni sufficienti per abbandonare l’obiettivo della sostenibilità fiscale, tuttavia. I governi possono solitamente prolungare le scadenze dei debiti a tassi d’interesse ragionevoli e senza grandi problemi. Ma c’è sempre il rischio che i mercati comincino a remare contro i governi, e che gli interessi sul debito aumentino così tanto da rendere obbligata la scelta tra un default doloroso e un’austerità feroce. Tenere sotto controllo le loro finanze pubbliche, perciò, può evitare agli Stati di trovarsi un giorno di fronte a un’alternativa del genere.

Come scrivono Orszag, Rubin e Stiglitz, oggi le ragioni del calo dei tassi d’interesse non sono ben note, ma comprenderle è fondamentale per avviare un percorso di indebitamento a lungo termine. Inoltre, le cosiddette “regole empiriche” imposte dall’alto risultano spesso inadatte. Il tetto del 3 per cento sul deficit imposto ai membri della zona euro è stato inventato arbitrariamente da due funzionari francesi. Orszag, Rubin e Stiglitz si schierano invece a favore di una pianificazione economica adattabile. La loro ricetta: allungare le scadenze dei debiti, dare più peso agli stabilizzatori automatici come ammortizzatori e sussidi di disoccupazione, e prevedere un meccanismo “semi-autonomo” di spesa in infrastrutture, da aumentare quando la crescita scende.

In ogni caso, un approccio fiscale più flessibile non deve modificare il ruolo delle banche centrali. È importante che le banche centrali continuino a “stampare” denaro solo per raggiungere gli obiettivi di inflazione che hanno stabilito e non per finanziare la spesa pubblica: il quantitative easing è giustificato dall’inflazione bassa, non dal deficit elevato. I tassi di interesse dovrebbero essere fissati in base alle esigenze dell’economia reale, non a quelle dei ministri delle finanze. Nel Regno Unito gli investitori si chiedono se la Banca d’Inghilterra non stia varando le misure che sta varando semplicemente per compensare il debito pubblico britannico. Quando il debito è elevato, le banche centrali devono custodire la loro credibilità ancora più gelosamente. Sì, i fatti sono cambiati, ma tutto il resto non deve cambiare.

Fonte: FT

Traduzione di Riccardo Antoniucci

(edited)
2021-01-19 13:32:20
L’autocritica del Financial Times: austerità e tagli non aiutano l’economia in crisi

menomale che fanno autocritica dopo anni in cui hanno parlato di debito pubblico da abbassare taglia da fare Monti genio e Rutte pure.....
2021-01-29 09:17:18
https://www.ilsole24ore.com/art/debito-pubblico-italiano-aumento-quasi-160percento-2021-l-fmi-ma-e-sostenibile-ADe6WNGB

non ho capito: fino ad un anno fa con il debito a 0,1 in più era il dramma mondiale.
oggi al 160% diventa sostenibile?

cosa mi sono perso? ah sì, il cotta come ipotetico PDC
2021-02-04 18:57:28
When the coronavirus forced churches to close their doors and give up Sunday collections, the Roman Catholic Diocese of Charlotte turned to the federal government’s signature small business relief program for more than $8 million.

The diocese’s headquarters, churches and schools landed the help even though they had roughly $100 million of their own cash and short-term investments available last spring, financial records show. When the cash catastrophe church leaders feared didn’t materialize, those assets topped $110 million by the summer.

“I am gratified to report the overall good financial health of the diocese despite the many difficulties presented by the Covid-19 pandemic,” Bishop Peter Jugis wrote in the diocese’s audited financial report released last fall.

As the pandemic began to unfold, scores of Catholic dioceses across the U.S. received aid through the Paycheck Protection Program while sitting on well over $10 billion in cash, short-term investments or other available funds, an Associated Press investigation has found. And despite the broad economic downturn, these assets have grown in many dioceses


L'articolo continua

https://apnews.com/article/catholic-church-get-aid-investigation-39a404f55c82fea84902cd16f04e37b2
(edited)
2021-03-16 06:49:17
Niente male il Joe

Gli Usa verso il primo aumento di tasse dal 1993. Più imposte per redditi alti e profitti societari: serviranno contro la pandemia
La Casa Bianca ha in cantiere un nuovo piano di stimoli da 2mila miliardi. Per finanziarlo si valutano varie ipotesi da un incremento della tassa di successione, ad un inasprimento del prelievo sui redditi più alti e profitti da capitale. La segretaria al Tesoro Janet Yellen: "Lavoriamo a una tassa globale sulle multinazionali"
di F. Q. | 15 Marzo 2021

Chi pagherà i maxi piani di stimoli per l’economia varati dalla Casa Bianca? Lo Stato attraverso il deficit ma non solo. A dare una mano saranno anche multinazionali e ceti abbienti per cui si prospetta un inasprimento della pressione fiscale. Joe Biden starebbe infatti mettendo a punto il primo aumento delle tasse dal 1993 che dovrebbe però riguardare i soli redditi alti, come ha spiegato la segretaria al Tesoro Janet Yellen. La stessa Yellen ha confermato che gli Stati Uniti sono al lavoro con le controparti straniere per la definizione di una tassa globale sulle multinazionali che spesso riescono ad eludere buona parte del prelievo grazie a tecniche che consentono di spostare i profitti nei paradisi fiscali dove le aliquote sono bassissime o inesistenti.

Dopo il piano da 1.900 miliardi di dollari appena varato e destinato soprattutto a fornire sostegno economico alle fasce più deboli della popolazione, la Casa Bianca si appresta a mettere a punto interventi da 2mila miliardi di dollari per sostenere la ripresa economica. Parte di questo secondo pacchetto sarà finanziato con l’incremento delle tasse. Biden accoglie così, almeno in parte, le istanze dell’ala più a sinistra del partito democratico che chiedono interventi per limitare l’incremento delle diseguaglianze con una più vigorosa azione redistributiva.

Non verrà presa in considerazione la proposta della senatrice Elizabeth Warren di un prelievo dal 2 al 3% sui grandissimi patrimoni. Saranno però discusse altre opzioni. Tra queste ci sarebbero l’aumento dell’aliquote sulle società dal 21 al 28%, un incremento dell’imposta sul reddito per chi guadagna più di 400mila dollari l’anno, l’ampliamento dell’imposta di successione, un’aliquota fiscale più elevata sulle plusvalenze per le persone che guadagnano almeno $ 1 milione di dollari all’anno. Va detto che imposte sui profitti delle imprese, sui redditi da capitale, così come le aliquote sui redditi più alti, vengono da decenni di continua riduzione. Pochi giorni fa anche la Gran Bretagna ha annunciato che le tasse sulle grandi aziende saliranno dal 19 al 25% per aiutare il paese a fronteggiare i danni economici della pandemia.

(edited)
2021-03-16 07:35:41
avevi dubbi? è DEM
2021-05-11 20:30:30