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Subject: Crisi economica
Uno dei più grandi produttori di petrolio del mondo…
Già. Il problema secondo fini analisti è proprio quello, troppi soldi. Una situazione incredibile...
Già. Il problema secondo fini analisti è proprio quello, troppi soldi. Una situazione incredibile...
I problemi del Venezuela sono 3:
Aggancio della valuta nazionale al dollaro
Non esistono industrie
Embargo USA
Aggancio della valuta nazionale al dollaro
Non esistono industrie
Embargo USA
Draghi ha detto che la ripresa economica si è vista. A Brescia, Firenze, Napoli? Io sono scioccato dalle sue parole.
tu non capisci
abbiamo buttato per strada quante?1000 di famiglie? sono un danno collaterale
ma con le morti del covid quanti soldi abbiamo risparmiato con l'inps e la sanità?
abbiamo buttato per strada quante?1000 di famiglie? sono un danno collaterale
ma con le morti del covid quanti soldi abbiamo risparmiato con l'inps e la sanità?
https://www.ilsole24ore.com/art/il-metano-prezzi-record-allarme-bollette-l-autunno-AEFp3Rd
Archiviamo anche la leggenda RdC e fannulloni
“Alcune attività non apriranno perché non si trovano più camerieri. Non si trova personale stagionale: è uno dei risultati paradossali dell’introduzione del reddito di cittadinanza“. Parola di Vincenzo De Luca, che lo scorso 14 maggio rilanciava così in un video-intervento il grido di dolore dei ristoratori e baristi campani. Di lì settimane di lamentazioni da parte di albergatori e gestori di stabilimenti balneari affossati, a detta loro, dall’assenza di lavoratori causata dall’eccesso di sussidi. “Il fenomeno viene segnalato da Nord a Sud, con percentuali allarmanti quantificate tra il 50 e il 75 per cento”, aveva del resto anticipato Repubblica l’11 maggio. I dati amministrativi dell’Inps pubblicati due giorni fa raccontano tutt’altra storia: a maggio sono stati attivati la bellezza di 142.272 rapporti di lavoro stagionali. Quasi il doppio rispetto al 2017 e 50mila in più sia rispetto al 2018 – prima dell’introduzione del reddito di cittadinanza – sia rispetto al 2019. Una ricerca d’archivio conferma che si tratta di un record da almeno otto anni a questa parte (le serie arrivano fino al 2014). A dispetto della presunta carenza, e nonostante condizioni di lavoro tutt’altro che invitanti e spesso del tutto irregolari, come raccontato nella video inchiesta de ilfattoquotidiano.it (PRIMA PUNTATA / SECONDA PUNTATA / TERZA PUNTATA).
L’Osservatorio sul precariato diffuso dall’istituto previdenziale giovedì scorso mostra che, con il traino dell’industria, il mercato del lavoro in Italia è ripartito a un buon ritmo prima ancora dell’inizio dell’ottima stagione turistica. Le assunzioni da parte di datori di lavoro privati sono state nei primi cinque mesi 2.412.000, ovviamente in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 segnato dal lockdown, a fronte di 1,79 milioni di contratti cessati. E nel mese di maggio a spiccare, rispetto agli anni pre Covid, è proprio l’andamento dei contratti stagionali. “Particolarmente accentuato risulta il recupero, negli ultimi tre mesi, delle assunzioni stagionali e in somministrazione”, chiosa l’Inps. Quest’anno il boom degli stagionali, che di solito si registra in giugno con l’avvio della stagione estiva (è quello che è successo anche nel 2020, con 166mila contratti attivati), è arrivato infatti in anticipo, probabilmente per effetto del passaggio della maggior parte delle Regioni in zona gialla. Così, se nel 2015 le assunzioni erano state 80mila, nel 2016 74mila, nel 2017 78mila, nel 2018 90.500 e nel 2019 91mila, quest’anno si sono superate le 140mila.
Certo, i dati Inps fotografano i flussi e non lo stock di lavoratori, per cui bisogna tener conto del fatto che le attività partivano con staff ridotti all’osso dall’anno pandemico e dalle nuove restrizioni di inizio 2021. Ma, in attesa dei dati relativi a giugno (quando forse potrà emergere un effetto di esaurimento della platea potenziale), l’incremento è stato tale che risulta davvero arduo parlare di assenza di offerta. E il confronto con gli anni pre reddito di cittadinanza dà la prova che dopo l’introduzione del sussidio targato M5s il numero di lavoratori disposti ad accettare questi posti non è affatto calato, anzi. Smentendo le affermazioni di Matteo Renzi secondo cui il rdc sarebbe “diseducativo” in quanto riduce l’incentivo a “soffrire, rischiare, giocarsela”. A maggio oltre 140mila persone hanno firmato contratti stagionali nonostante compensi spesso inferiori alla soglia di povertà e nonostante, in base alle regole attuali, l’aiuto statale sia soggetto a una decurtazione di 1 euro per ogni euro in più guadagnato.
Per il resto, l’Osservatorio mensile restituisce un quadro in cui a fare la parte del leone sono ancora una volta i contratti a termine: oltre 1 milione quelli attivati nei primi cinque mesi, contro 451.704 contratti stabili, 248mila stagionali, 381mila in somministrazione e 180mila con contratto intermittente. Le trasformazioni da tempo determinato sono risultate 176.000, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-25%). Dati che confermano quanto anticipato dal presidente Inps Pasquale Tridico, che in un’intervista a Repubblica aveva annunciato come nel primo semestre i contributi che imprese e lavoratori versano all’Istituto siano aumentati dell’8% prefigurando un recupero dei livelli pre Covid entro fine anno. Il saldo annualizzato, cioè la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro negli ultimi 12 mesi, ha fatto registrare una crescita pari a +560mila, frutto soprattutto di un saldo positivo dei contratti stabili (+184.000), ma anche di quelli a tempo determinato (+169.000), in somministrazione (+110.000), stagionali (+91.000) e intermittenti (+8mila).
“Alcune attività non apriranno perché non si trovano più camerieri. Non si trova personale stagionale: è uno dei risultati paradossali dell’introduzione del reddito di cittadinanza“. Parola di Vincenzo De Luca, che lo scorso 14 maggio rilanciava così in un video-intervento il grido di dolore dei ristoratori e baristi campani. Di lì settimane di lamentazioni da parte di albergatori e gestori di stabilimenti balneari affossati, a detta loro, dall’assenza di lavoratori causata dall’eccesso di sussidi. “Il fenomeno viene segnalato da Nord a Sud, con percentuali allarmanti quantificate tra il 50 e il 75 per cento”, aveva del resto anticipato Repubblica l’11 maggio. I dati amministrativi dell’Inps pubblicati due giorni fa raccontano tutt’altra storia: a maggio sono stati attivati la bellezza di 142.272 rapporti di lavoro stagionali. Quasi il doppio rispetto al 2017 e 50mila in più sia rispetto al 2018 – prima dell’introduzione del reddito di cittadinanza – sia rispetto al 2019. Una ricerca d’archivio conferma che si tratta di un record da almeno otto anni a questa parte (le serie arrivano fino al 2014). A dispetto della presunta carenza, e nonostante condizioni di lavoro tutt’altro che invitanti e spesso del tutto irregolari, come raccontato nella video inchiesta de ilfattoquotidiano.it (PRIMA PUNTATA / SECONDA PUNTATA / TERZA PUNTATA).
L’Osservatorio sul precariato diffuso dall’istituto previdenziale giovedì scorso mostra che, con il traino dell’industria, il mercato del lavoro in Italia è ripartito a un buon ritmo prima ancora dell’inizio dell’ottima stagione turistica. Le assunzioni da parte di datori di lavoro privati sono state nei primi cinque mesi 2.412.000, ovviamente in netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 segnato dal lockdown, a fronte di 1,79 milioni di contratti cessati. E nel mese di maggio a spiccare, rispetto agli anni pre Covid, è proprio l’andamento dei contratti stagionali. “Particolarmente accentuato risulta il recupero, negli ultimi tre mesi, delle assunzioni stagionali e in somministrazione”, chiosa l’Inps. Quest’anno il boom degli stagionali, che di solito si registra in giugno con l’avvio della stagione estiva (è quello che è successo anche nel 2020, con 166mila contratti attivati), è arrivato infatti in anticipo, probabilmente per effetto del passaggio della maggior parte delle Regioni in zona gialla. Così, se nel 2015 le assunzioni erano state 80mila, nel 2016 74mila, nel 2017 78mila, nel 2018 90.500 e nel 2019 91mila, quest’anno si sono superate le 140mila.
Certo, i dati Inps fotografano i flussi e non lo stock di lavoratori, per cui bisogna tener conto del fatto che le attività partivano con staff ridotti all’osso dall’anno pandemico e dalle nuove restrizioni di inizio 2021. Ma, in attesa dei dati relativi a giugno (quando forse potrà emergere un effetto di esaurimento della platea potenziale), l’incremento è stato tale che risulta davvero arduo parlare di assenza di offerta. E il confronto con gli anni pre reddito di cittadinanza dà la prova che dopo l’introduzione del sussidio targato M5s il numero di lavoratori disposti ad accettare questi posti non è affatto calato, anzi. Smentendo le affermazioni di Matteo Renzi secondo cui il rdc sarebbe “diseducativo” in quanto riduce l’incentivo a “soffrire, rischiare, giocarsela”. A maggio oltre 140mila persone hanno firmato contratti stagionali nonostante compensi spesso inferiori alla soglia di povertà e nonostante, in base alle regole attuali, l’aiuto statale sia soggetto a una decurtazione di 1 euro per ogni euro in più guadagnato.
Per il resto, l’Osservatorio mensile restituisce un quadro in cui a fare la parte del leone sono ancora una volta i contratti a termine: oltre 1 milione quelli attivati nei primi cinque mesi, contro 451.704 contratti stabili, 248mila stagionali, 381mila in somministrazione e 180mila con contratto intermittente. Le trasformazioni da tempo determinato sono risultate 176.000, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-25%). Dati che confermano quanto anticipato dal presidente Inps Pasquale Tridico, che in un’intervista a Repubblica aveva annunciato come nel primo semestre i contributi che imprese e lavoratori versano all’Istituto siano aumentati dell’8% prefigurando un recupero dei livelli pre Covid entro fine anno. Il saldo annualizzato, cioè la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro negli ultimi 12 mesi, ha fatto registrare una crescita pari a +560mila, frutto soprattutto di un saldo positivo dei contratti stabili (+184.000), ma anche di quelli a tempo determinato (+169.000), in somministrazione (+110.000), stagionali (+91.000) e intermittenti (+8mila).
scusa troy ma questi numeri non permettono di archiviare nulla...
questo articolo pare scritto dall'ufficio stampa di di maio, tiro ad indovinare: FQ?
questo articolo pare scritto dall'ufficio stampa di di maio, tiro ad indovinare: FQ?
Pupe se non argomenti, non è necessario replicare con cretinate per forza... ma sentiti libero di sfogarti, in fondo per me sono tutte (scontate) conferme.
"cretinate" ... vabbè... (Troy ricordati che sei mod)
facciamola semplice il numero di assunzioni non è un indicatore di quanti restano a casa (per RDC o per qualsiasi altro motivo).
se che ci dicessero quanti di questi nuovi assunti ricevevamo il RDC... magari ci potremmo fare un'idea, ma sarebbe ancora superficiale.
L'unica cosa che non ci dice nulla sono i numeri sulle assunzioni, magari paragonate a quelle di anni completamente diversi (tipo il 2020 o quelli precedenti...)
Ma poi ci sono delle vere chicche disseminate come questa:
-una ricerca d’archivio conferma che si tratta di un record da almeno otto anni a questa parte (le serie arrivano fino al 2014). A dispetto della presunta carenza, e nonostante condizioni di lavoro tutt’altro che invitanti e spesso del tutto irregolari
ricordiamoci che stiamo commentando un "picco" di assunzioni precarie dopo il covid... e che le assunzioni registrate per definizione non possono essere "irregolari".
Facciamo a capirci, sicuramente le lamentele dei datori di lavoro sono false e strumentali, ma pure la risposta affidata all'organo di stampa di regime (FQ) è dello stesso livello.
D'altro canto nell'epoca della politica su Twitter questo pastrocchio forse si possa anche chiamare "articolo", ma per me andava nel 3d sul "giornalismo, il meglio di"
facciamola semplice il numero di assunzioni non è un indicatore di quanti restano a casa (per RDC o per qualsiasi altro motivo).
se che ci dicessero quanti di questi nuovi assunti ricevevamo il RDC... magari ci potremmo fare un'idea, ma sarebbe ancora superficiale.
L'unica cosa che non ci dice nulla sono i numeri sulle assunzioni, magari paragonate a quelle di anni completamente diversi (tipo il 2020 o quelli precedenti...)
Ma poi ci sono delle vere chicche disseminate come questa:
-una ricerca d’archivio conferma che si tratta di un record da almeno otto anni a questa parte (le serie arrivano fino al 2014). A dispetto della presunta carenza, e nonostante condizioni di lavoro tutt’altro che invitanti e spesso del tutto irregolari
ricordiamoci che stiamo commentando un "picco" di assunzioni precarie dopo il covid... e che le assunzioni registrate per definizione non possono essere "irregolari".
Facciamo a capirci, sicuramente le lamentele dei datori di lavoro sono false e strumentali, ma pure la risposta affidata all'organo di stampa di regime (FQ) è dello stesso livello.
D'altro canto nell'epoca della politica su Twitter questo pastrocchio forse si possa anche chiamare "articolo", ma per me andava nel 3d sul "giornalismo, il meglio di"
Non c'è bisogno che me lo ricordi, ci sei tu a farlo ogni volta che ti va. In questo senso ti chiederei di finire con questo tirarmi per la giacchetta, che è un vizio molto sgradevole e scorretto. Non avere dubbi che io quando ti riprendo lo faccio per te, stai ormai prendendo la tangente con rispostine stupide e tentativi di offendere l'interlocutore (vedi anche la tua risposta sulla questione giustizia, dove - sempre senza argomentare - praticamente mi hai dato del cretino). Mi dovresti conoscere, io sorvolo 2-3 volte ma alla 4° ti ci mando. O visto che sono mod devo farti scrivere cretinate prive di argomenti e insultini velati?
Risolto questo punto, che se vuoi approfondire mi scrivi in privato, passo al topic (scremando le cretinate, appunto).
facciamola semplice il numero di assunzioni non è un indicatore di quanti restano a casa (per RDC o per qualsiasi altro motivo).
se che ci dicessero quanti di questi nuovi assunti ricevevamo il RDC... magari ci potremmo fare un'idea, ma sarebbe ancora superficiale.
La prima frase è totalmente priva di significato. Non stiamo provando a capire quanti stanno a casa, ma se rispetto ad altri anni c'è stato un fattore frenante alla ricerca di impiego.
Se le persone senza lavoro o con reddito inferiore a quello garantito ricevono o non ricevono il RdC non cambia assolutamente nulla, ci sono più persone che "cercano" lavoro (direttamente o tramite navigator) e questo basta a concludere che il RdC non è l'incentivo a stare sul divano. Ce l'hanno menata per 6 mesi arrivando addirittura (con quello del rinascimento saudita) a supercazzole tipo "riforma diseducativa", spronati da showman e giornaloni (che evidentemente questi numeri non te li riportano di certo).
ricordiamoci che stiamo commentando un "picco" di assunzioni precarie dopo il covid... e che le assunzioni registrate per definizione non possono essere "irregolari".
Ma cosa stai dicendo? Quali chicche?!? Hai capito di cosa si sta parlando, accennando alle condizioni irregolari? Ti mancano proprio le basi. Studia un po' pupe, non precipitarti imbrattare i muri quando vedi FQ che poi ti rendi ridicolo con contributi assolutamente nulli come quest'ultimo.
Risolto questo punto, che se vuoi approfondire mi scrivi in privato, passo al topic (scremando le cretinate, appunto).
facciamola semplice il numero di assunzioni non è un indicatore di quanti restano a casa (per RDC o per qualsiasi altro motivo).
se che ci dicessero quanti di questi nuovi assunti ricevevamo il RDC... magari ci potremmo fare un'idea, ma sarebbe ancora superficiale.
La prima frase è totalmente priva di significato. Non stiamo provando a capire quanti stanno a casa, ma se rispetto ad altri anni c'è stato un fattore frenante alla ricerca di impiego.
Se le persone senza lavoro o con reddito inferiore a quello garantito ricevono o non ricevono il RdC non cambia assolutamente nulla, ci sono più persone che "cercano" lavoro (direttamente o tramite navigator) e questo basta a concludere che il RdC non è l'incentivo a stare sul divano. Ce l'hanno menata per 6 mesi arrivando addirittura (con quello del rinascimento saudita) a supercazzole tipo "riforma diseducativa", spronati da showman e giornaloni (che evidentemente questi numeri non te li riportano di certo).
ricordiamoci che stiamo commentando un "picco" di assunzioni precarie dopo il covid... e che le assunzioni registrate per definizione non possono essere "irregolari".
Ma cosa stai dicendo? Quali chicche?!? Hai capito di cosa si sta parlando, accennando alle condizioni irregolari? Ti mancano proprio le basi. Studia un po' pupe, non precipitarti imbrattare i muri quando vedi FQ che poi ti rendi ridicolo con contributi assolutamente nulli come quest'ultimo.
e nonostante condizioni di lavoro tutt’altro che invitanti e spesso del tutto irregolari, come raccontato nella video inchiesta de ilfattoquotidiano.it (PRIMA PUNTATA / SECONDA PUNTATA / TERZA PUNTATA).
Non c'è bisogno che me lo ricordi, ci sei tu a farlo ogni volta che ti va. In questo senso ti chiederei di finire con questo tirarmi per la giacchetta, che è un vizio molto sgradevole e scorretto.
cioè flammi, provochi e fai il sostenuto...
io non ti rispondo e per calmare i toni ti ricordo che hai una funzione....
e tu ti risenti?
Sei sicuro di essere adatto al ruolo?