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Subject: "Giornalismo", il meglio di...
l'alternanza non è per forza una stupidata e la conoscenza di lavori manuali o di supporto non è tempo buttato.
tutto è il come si fanno le cose.
tutto è il come si fanno le cose.
Vabbé dai dipende. Anche il praticantato da avvocato o commercialista inizialmente può essere poco formativo. Si tratta di un primo approccio al lavoro.. so per certo che in alcuni istituti tecnici l'alternanza inizia dal quarto anno in poi. Io sono rimasto stupito da quello che fanno in alberghiero. Da sempre l'ho ritenuta, da bigotto, una scuola pessima...in realtà alcune esperienze di alternanza le ho trovate ottime. I migliori vanno a fare l'alternanza in importanti alberghi di lusso, tipo il baglioni a Bologna.. Addirittura alcuni han fatto la stagione in un locale di ibiza( "maccheroni" se non ricordo male) sempre attraverso la scuola. Ovviamente parlo di casi isolati che ho avuto modo di conoscere e quindi non so come si comportano nella maggior parte delle scuole.
Anche il praticantato da avvocato o commercialista inizialmente può essere poco formativo.
NO.
Da una parte stiamo parlando di un ragazzo/a ragazzino/a dai 16 ai 18 anni, con l'inesperienza alla vita di un adolescente. Inesperienza alla vita degli altri e soprattutto di se stessi.
Dall'altra stiamo parlando di un adulto che ha già dovuto prendere decisioni per la propria vita, ha una formazione più consolidata, aspirazioni più definite, capacità di approcciarsi al prossimo più rodate.
L'alternanza scuola lavoro la si fa tranquillamente dopo il liceo/istituto tecnico/università. Un'alternanza di 40 anni di vita circa.
Non scherziamo. Fino ai diciotto devi imparare a ragionare, ad esercitarti, a sbagliare, a conoscere il più possibile per capire cosa ti piace e cosa non ti piace. È il pezzo di vita in cui di più ci si dedica a se stessi.
In azienda, ti dedichi all'azienda. A quello che serve per l'azienda. Alla performance per l'azienda. Al risultato per l'azienda.
A che serve a 16 anni? Se non per dare un imprinting da sottoproletariato sociale all'adolescente?
Dai, non scherziamo, cazzo.
È una visione ottoscentesca della vita e del lavoro. Pure confindustria tra un po' se ne batterà il cazzo, essendoci i robot a fare gli schiavi.
Liberiamoci di questa subalternità piddina. È finita la loro guerra. E l'hanno persa.
NO.
Da una parte stiamo parlando di un ragazzo/a ragazzino/a dai 16 ai 18 anni, con l'inesperienza alla vita di un adolescente. Inesperienza alla vita degli altri e soprattutto di se stessi.
Dall'altra stiamo parlando di un adulto che ha già dovuto prendere decisioni per la propria vita, ha una formazione più consolidata, aspirazioni più definite, capacità di approcciarsi al prossimo più rodate.
L'alternanza scuola lavoro la si fa tranquillamente dopo il liceo/istituto tecnico/università. Un'alternanza di 40 anni di vita circa.
Non scherziamo. Fino ai diciotto devi imparare a ragionare, ad esercitarti, a sbagliare, a conoscere il più possibile per capire cosa ti piace e cosa non ti piace. È il pezzo di vita in cui di più ci si dedica a se stessi.
In azienda, ti dedichi all'azienda. A quello che serve per l'azienda. Alla performance per l'azienda. Al risultato per l'azienda.
A che serve a 16 anni? Se non per dare un imprinting da sottoproletariato sociale all'adolescente?
Dai, non scherziamo, cazzo.
È una visione ottoscentesca della vita e del lavoro. Pure confindustria tra un po' se ne batterà il cazzo, essendoci i robot a fare gli schiavi.
Liberiamoci di questa subalternità piddina. È finita la loro guerra. E l'hanno persa.
E dici niente? In questo modo si ottengono nozioni dirette sulla logistica.
La penso come el pupe. Inoltre non trovo scandaloso che un aspirante geometra venga inquadrato in uno studio con la mansione di temperamatite. Non lo si può certo metterlo a capo di un progetto di rivalutazione paesaggistica. Se è intelligente e volonteroso, di sicuro imparerà qualcosa osservando le metodologie di lavoro altrui e carpire alcuni aspetti e procedure che non trovi sui libri. Lo stesso vale per ogni settore scolastico.
Ai tempi in cui studiavo, per pagarmi in parte gli studi, durante le vacanze mettevo in pratica una sorta d'antesignana ''alternanza scuola lavoro ''.Era prassi comune per noi studenti squattrinati. Si faceva il giro delle ditte, degli artigiani, dei bar, dei negozi e quant'altro poteva offrire del lavoro stagionale. Una volta ho pure fatto il campanaro e sostituto chierichetto, l'esperienza più mal pagata della mia carriera: altro che riders di foodora :D
Tirando forsennatamente le corde e farsi trascinare in alto durante il ritorno delle campane (sensazione fichissima forse paragonabile al moderno Bungee Jumping), scuotendo campanelle durante l'elevazione e menando turiboli non sono diventato prete ma ho appreso sul campo il significato di bigotto. Quando il lunedì mattina mi presentai dal fabbricante di mobili da bar , questi non mi mise davanti ad una circolare o a capo dell'ufficio vendite ma mi diede una ramazza in mano con la raccomandazione di dividere i trucioli dalla segatura perché potessero poi essere venduti, i primi per lo più agli allevatori di polli e la segatura agli esercizi pubblici che la usavano per pulire i pavimenti. Alla fine dell'esperienza imparai a riconoscere le varie essenze del legno, a fare sedie, tavoli, usare pialle, scalpelli, sgorbie e affrontare la cattivissima circolare e altre cose interessanti. E' vero che come supporto agli studi umanistici non ne ho ricavato un gran ché, ma sul lato pratico umano sono state esperienze che mi hanno arricchito senza gonfiare a dismisura il portafogli.
Mi fa ridere quando sento parlare di sfruttamento solo perché un neofita dell'informatica viene impiegato a pulire scrivanie invece di implementare programmi sullo sparaseghe virtuale in dotazione alla prossima navicella destinata a schiantarsi su Marte...
La penso come el pupe. Inoltre non trovo scandaloso che un aspirante geometra venga inquadrato in uno studio con la mansione di temperamatite. Non lo si può certo metterlo a capo di un progetto di rivalutazione paesaggistica. Se è intelligente e volonteroso, di sicuro imparerà qualcosa osservando le metodologie di lavoro altrui e carpire alcuni aspetti e procedure che non trovi sui libri. Lo stesso vale per ogni settore scolastico.
Ai tempi in cui studiavo, per pagarmi in parte gli studi, durante le vacanze mettevo in pratica una sorta d'antesignana ''alternanza scuola lavoro ''.Era prassi comune per noi studenti squattrinati. Si faceva il giro delle ditte, degli artigiani, dei bar, dei negozi e quant'altro poteva offrire del lavoro stagionale. Una volta ho pure fatto il campanaro e sostituto chierichetto, l'esperienza più mal pagata della mia carriera: altro che riders di foodora :D
Tirando forsennatamente le corde e farsi trascinare in alto durante il ritorno delle campane (sensazione fichissima forse paragonabile al moderno Bungee Jumping), scuotendo campanelle durante l'elevazione e menando turiboli non sono diventato prete ma ho appreso sul campo il significato di bigotto. Quando il lunedì mattina mi presentai dal fabbricante di mobili da bar , questi non mi mise davanti ad una circolare o a capo dell'ufficio vendite ma mi diede una ramazza in mano con la raccomandazione di dividere i trucioli dalla segatura perché potessero poi essere venduti, i primi per lo più agli allevatori di polli e la segatura agli esercizi pubblici che la usavano per pulire i pavimenti. Alla fine dell'esperienza imparai a riconoscere le varie essenze del legno, a fare sedie, tavoli, usare pialle, scalpelli, sgorbie e affrontare la cattivissima circolare e altre cose interessanti. E' vero che come supporto agli studi umanistici non ne ho ricavato un gran ché, ma sul lato pratico umano sono state esperienze che mi hanno arricchito senza gonfiare a dismisura il portafogli.
Mi fa ridere quando sento parlare di sfruttamento solo perché un neofita dell'informatica viene impiegato a pulire scrivanie invece di implementare programmi sullo sparaseghe virtuale in dotazione alla prossima navicella destinata a schiantarsi su Marte...
Inoltre non trovo scandaloso che un aspirante geometra venga inquadrato in uno studio con la mansione di temperamatite. Non lo si può certo metterlo a capo di un progetto di rivalutazione paesaggistica. Se è intelligente e volonteroso, di sicuro imparerà qualcosa osservando le metodologie di lavoro altrui e carpire alcuni aspetti e procedure che non trovi sui libri. Lo stesso vale per ogni settore scolastico.
Ci sono due questioni fondamentali. Una ideologica ed una pratica.
Quella ideologica è la convinzione tipica del piccolo-medio industriale italiano per cui la scuola è fuffa teorica lontana dalle problematiche concrete delle aziende.
Miopia pura.
La scuola non insegna il latino, il greco, a rifare i letti, a servire ai tavoli, a far di conto, a dipingere su tela, a distinguere l'entelechia aristotelica da quella leibniziana. La scuola insegna ad affrontare problemi ed eventualmente a risolverli. Che siano filosofici, matematici, di cucina, di ragioneria, artistici. Insegna un metodo, non una mansione.
A sedici anni di questo hai bisogno. Non di imparare il programmino sega di contabilità/gestione/grafica dell'azienda che verosimilmente nel giro di dodici mesi sarà da sostituire o da imparare di nuovo con l'aggiornamento.
La questione pratica, invece è la seguente: SERIAMENTE, quale cazzo di azienda ha bisogno di avere tra i piedi un sedicenne senza arte né parte a cui dire cosa fare per qualche ora alla settimana?
Dai, veramente. Davvero crediamo che un sedicenne in azienda possa imparare qualcosa di concreto, utile e duraturo che non sia l'irreggimentazione padronale e un po' di nonnismo?
Ci sono due questioni fondamentali. Una ideologica ed una pratica.
Quella ideologica è la convinzione tipica del piccolo-medio industriale italiano per cui la scuola è fuffa teorica lontana dalle problematiche concrete delle aziende.
Miopia pura.
La scuola non insegna il latino, il greco, a rifare i letti, a servire ai tavoli, a far di conto, a dipingere su tela, a distinguere l'entelechia aristotelica da quella leibniziana. La scuola insegna ad affrontare problemi ed eventualmente a risolverli. Che siano filosofici, matematici, di cucina, di ragioneria, artistici. Insegna un metodo, non una mansione.
A sedici anni di questo hai bisogno. Non di imparare il programmino sega di contabilità/gestione/grafica dell'azienda che verosimilmente nel giro di dodici mesi sarà da sostituire o da imparare di nuovo con l'aggiornamento.
La questione pratica, invece è la seguente: SERIAMENTE, quale cazzo di azienda ha bisogno di avere tra i piedi un sedicenne senza arte né parte a cui dire cosa fare per qualche ora alla settimana?
Dai, veramente. Davvero crediamo che un sedicenne in azienda possa imparare qualcosa di concreto, utile e duraturo che non sia l'irreggimentazione padronale e un po' di nonnismo?
guarda secondo me siete sulla cattiva strada.
Punto primo: il rispetto per le persone. Solo io conosco persone che hanno a cuore il futuro dei giovani? Penso proprio di no.
Nel mio studio da due anni abbiamo accordo con una scuola per far fare degli stages ai ragazzi.
Sono seguiti bene dai prof (ogni studente ha un suo tutor che telefona in studio, viene a sorpresa, si informa se lo studente è aperto all'esperienza o è uno scaldasedia, ecc ecc).
Io ed i miei colleghi di studio dedichiamo un po' del nostro tempo a formare gli stagisti.
Ovvio che non puoi di punto in bianco assegnare loro mansioni importanti, ma come abbiamo imparato noi un po' alla volta (quando sono uscito dall'università non è che sapessi esercitare la professione, tutt'altro, non avevo mai visto un tribunale, un processo, ecc ecc) così imparano anche loro.
E i ragazzi sono come tutti noi: alcuni più svegli altri meno, alcuni più volenterosi, altri molto meno.
Alla fine dobbiamo compilare schede di valutazione e prima della compilazione il tutor ci chiede sempre di essere il più obiettivi possibile, quindi non vogliono "pagelle" di comodo, ma serve a loro ed ai ragazzi per migliorarsi.
Magari lo avessero fatto ai miei tempi.
E succede che i genitori alla fine dello stage ci chiamano in studio e ringraziano.
Per noi è soddisfazione. Per voi sfruttamento.
Punto primo: il rispetto per le persone. Solo io conosco persone che hanno a cuore il futuro dei giovani? Penso proprio di no.
Nel mio studio da due anni abbiamo accordo con una scuola per far fare degli stages ai ragazzi.
Sono seguiti bene dai prof (ogni studente ha un suo tutor che telefona in studio, viene a sorpresa, si informa se lo studente è aperto all'esperienza o è uno scaldasedia, ecc ecc).
Io ed i miei colleghi di studio dedichiamo un po' del nostro tempo a formare gli stagisti.
Ovvio che non puoi di punto in bianco assegnare loro mansioni importanti, ma come abbiamo imparato noi un po' alla volta (quando sono uscito dall'università non è che sapessi esercitare la professione, tutt'altro, non avevo mai visto un tribunale, un processo, ecc ecc) così imparano anche loro.
E i ragazzi sono come tutti noi: alcuni più svegli altri meno, alcuni più volenterosi, altri molto meno.
Alla fine dobbiamo compilare schede di valutazione e prima della compilazione il tutor ci chiede sempre di essere il più obiettivi possibile, quindi non vogliono "pagelle" di comodo, ma serve a loro ed ai ragazzi per migliorarsi.
Magari lo avessero fatto ai miei tempi.
E succede che i genitori alla fine dello stage ci chiamano in studio e ringraziano.
Per noi è soddisfazione. Per voi sfruttamento.
Adesso non è più così ma i “biondini” erano quelli che, finita la scuola o nell’ultimo periodo della stessa, giravano nelle redazioni. Avevano dei fogli di presenza e di rendimento che dovevano essere firmati dal capo redattore e uscivano seguendo un redattore. Secondo me imparavano (imparavamo...) mettevano (mettevamo..) giù contatti, capivano che domande fare e come farle, si facevano spiegare come e perché scrivere. Ovvio che la condizione DEVE essere transitoria durava circa 18 mesi ai tempi, ma sapere come correggere l’anteprima quando era già sui monitor della tipografia era fondamentale
Oggi sanno manco impaginare in automatico
Oggi sanno manco impaginare in automatico
Ho un amico avvocato che me ne ha parlato.
Edulcorando il resoconto, l'esperienza si riduce in:
1. quello che ti racconto te lo potevano spiegare i tuoi genitori o i nonni
2. quello che ti racconto te lo poteva spiegare la professoressa di educazione civica, se venisse insegnata
3. quello che ti racconto lo potevi chiedere a yahoo answers
4. le simulazioni dei processi le potevi fare coi tuoi amici guardandoti una puntata di perry mason o ally mcbeal
5. non ti faccio fare le fotocopie perché mi consumi l'inchiostro
E non perché i ragazzi fossero stupidi.
Quanto perché la distanza tra le due parti era talmente ampia, da non sapere che farci.
Edulcorando il resoconto, l'esperienza si riduce in:
1. quello che ti racconto te lo potevano spiegare i tuoi genitori o i nonni
2. quello che ti racconto te lo poteva spiegare la professoressa di educazione civica, se venisse insegnata
3. quello che ti racconto lo potevi chiedere a yahoo answers
4. le simulazioni dei processi le potevi fare coi tuoi amici guardandoti una puntata di perry mason o ally mcbeal
5. non ti faccio fare le fotocopie perché mi consumi l'inchiostro
E non perché i ragazzi fossero stupidi.
Quanto perché la distanza tra le due parti era talmente ampia, da non sapere che farci.
Credo tu sia abbastanza intelligente da sapere che pochi casi personali, positivi o negativi che siano, non fanno una statistica.
Mi sembra anche che hai il solito pregiudizio: siccome l'ha fatto il governo del pd deve fare schifo.
Del resto lo dici anche te che fino ai 18 anni bisogna conoscere il più possibile per capire cosa ti piace e cosa non ti piace. E quindi anche le ore in azienda sono un' esperienza in più.
Casomai è uno strumento da migliorare, serve trovare le esperienze positive ( che ci sono) per replicarle, per un modello da seguire, un obiettivo da raggiungere.
Ma siccome è una riforma del pd allora bisogna buttare via il bambino con l'acqua sporca
Mi sembra anche che hai il solito pregiudizio: siccome l'ha fatto il governo del pd deve fare schifo.
Del resto lo dici anche te che fino ai 18 anni bisogna conoscere il più possibile per capire cosa ti piace e cosa non ti piace. E quindi anche le ore in azienda sono un' esperienza in più.
Casomai è uno strumento da migliorare, serve trovare le esperienze positive ( che ci sono) per replicarle, per un modello da seguire, un obiettivo da raggiungere.
Ma siccome è una riforma del pd allora bisogna buttare via il bambino con l'acqua sporca
mi permetto di ricordare:
Articolo 36 Cost.
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilito dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
Articolo 36 Cost.
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilito dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
Ho scritto che è uno strumento da migliorare, forse anche sul fronte della retribuzione del tirocinio.
Ma in un paese in cui è pratica comune e tollerata il capolarato (in agricoltura ma non solo) di che stiamo parlando?
Se gli studi paghe dicono agli imprenditori come fare per non pagare straordinari, non concedere ferie e permessi... Di cosa stiamo parlando?
Ma in un paese in cui è pratica comune e tollerata il capolarato (in agricoltura ma non solo) di che stiamo parlando?
Se gli studi paghe dicono agli imprenditori come fare per non pagare straordinari, non concedere ferie e permessi... Di cosa stiamo parlando?
I commercialisti si guadagnano il pane indicando agli imprenditori quali sono i metodi legali per massimizzare i profitti minimizzando i costi, scopo ultimo degli imprenditori. Nello stesso tempo i sindacati si guadagnano la pagnotta rappresentando i diritti dei lavori il cui scopo ultimo è di ricavare il massimo possibile dallo stipendio e vedersi tutelati i propri diritti. Lo stesso vale per tutte le altre categorie, medici, insegnanti, tutori della legge ecc.
Lo scopo dello Stato è quello di promulgare leggi che non mettano in conflitto i legittimi interessi ed i doveri a tutti i membri di una comunità che elegge i propri rappresentanti affinché questi s'impegnino a tutelari tutti nella stessa misura e non creare differenze o conflitti di sorta.
La legalità è la condicio sine qua non ognuno possa essere tutelato e non vessato.
Si evince che se qualcosa non funziona la causa va ricercata nel motivo della disapplicazione della legalità e nelle cause dell'inattività di chi è preposto a che questa venga osservata.
Lo scopo dello Stato è quello di promulgare leggi che non mettano in conflitto i legittimi interessi ed i doveri a tutti i membri di una comunità che elegge i propri rappresentanti affinché questi s'impegnino a tutelari tutti nella stessa misura e non creare differenze o conflitti di sorta.
La legalità è la condicio sine qua non ognuno possa essere tutelato e non vessato.
Si evince che se qualcosa non funziona la causa va ricercata nel motivo della disapplicazione della legalità e nelle cause dell'inattività di chi è preposto a che questa venga osservata.
gru.. mi permetto una correzione
Lo scopo dello Stato è quello di promulgare leggi che regolino il conflitto tra i legittimi interessi ed i doveri di tutti i membri di una comunità che elegge i propri rappresentanti
Lo scopo dello Stato è quello di promulgare leggi che regolino il conflitto tra i legittimi interessi ed i doveri di tutti i membri di una comunità che elegge i propri rappresentanti
Giustissimo, da ingenuo sognatore, la mia forma era più improntata ad un'utopica prevenzione dei conflitti :)
Piccola precisazione per riportarti dal paese dell'utopia all'Italia:
Commercialisti e studi paghe (che non sono necessariamente la stessa cosa) indicano i metodi legali E i metodi illegali per bla bla bla
Commercialisti e studi paghe (che non sono necessariamente la stessa cosa) indicano i metodi legali E i metodi illegali per bla bla bla