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Subject: "Giornalismo", il meglio di...
Sui 5S la leggenda che Travaglio sia "affettuoso" è appunto una leggenda. Basterebbe leggerlo ogni tanto... nel merito, non capisco perché uno analizzando i fatti debba per forza stare da una parte o dall'altra. Se Casaleggio jr vuole essere parte attiva si iscrive al M5S, non fa la corrente esterna che deve influenzare le decisioni con in più l'arma del ricatto sui dati sensibili degli iscritti. Mi sembra qualcosa di talmente ovvio...
Nel frattempo Marcegaglia indagata per evasione fiscale e notizia sparita da tutti i giornaloni.
Troy non è corretto, è sparita da repubblica e il corriere ma la notizia è un po’ dappertutto compreso il fatto che sembra già partita la richiesta di rinvio a giudizio
io sinceramente qualche dubbio sulla fondatezza delle posizioni di Casaleggio ce l'ho.
Comunque rilevo che non si può dubitare del meccanismo di Rousseau a targhe alterne. O lo consideri corretto o lo consideri fallato...
inoltre fa ridere che quello che chiede la votazione come da statuto passi per cattivo ed egoista...
Comunque rilevo che non si può dubitare del meccanismo di Rousseau a targhe alterne. O lo consideri corretto o lo consideri fallato...
inoltre fa ridere che quello che chiede la votazione come da statuto passi per cattivo ed egoista...
Ma mi faccia il piacere
di Marco Travaglio | 14 Giugno 2021
Good news/1. “Un milione cambia il vaccino. Svolta nella campagna. Gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca dovranno fare la seconda con Pfizer” (Repubblica, 11.6). È il loro modo di parlare del governo e del commissario Figliuolo quando fanno una figura di merda.
Good news/2. “Addio Afghanistan. Si torna a casa. I nostri soldati si ritirano dopo 20 anni. Persa la guerra, ma n’è valsa la pena” (Renato Farina, Libero, 9.6). Sono soddisfazioni.
E la luna Rousseau. “Casaleggio, schiaffo a Conte: ‘Governo e Figliuolo egregi’” (Giornale, 13.6). La Piattaforma Leccò.
Avanti c’è posto. “La Lega è il partito di Draghi” (Lorenzo Fontana, vicesegretario Lega, Foglio, 10.6). “Il governo Draghi è casa nostra” (Enrico Letta, segretario Pd, Messaggero, 12.6). Dev’essere in multiproprietà.
Fate la carità. “Il mio vitalizio è una vittoria del diritto, nessuno deve morire di stenti” (Roberto Formigoni, pregiudicato per corruzione, Le Iene, Italia1, 1.6). Ah sì? E chi l’ha detto?
Bei tempi. “Sì, la politica ora si ribella ai pm: ma una rivoluzione ha bisogno di leader veri…” (Fabrizio Cicchitto, Dubbio, 10.6). Tipo Licio Gelli.
Mercato ortofrutticolo. “Ecco l’ultimo post di De Vito dei 5 Stelle, arrestato oggi per corruzione. Arance…” (Maurizio Gasparri, senatore FI, Facebook, 20 marzo 2019). “Siamo lieti dell’adesione in Forza Italia di Marcello De Vito, questo ci rafforza in vista della prossima sfida elettorale a Roma. È una fase nuova della vita politica italiana” (Gasparri, 7.6). Dalle arance alle banane.
Sua Altezza. “Ho un rapporto molto forte con la mia dimensione alta” (Giorgia Meloni, leader FdI, Stasera Italia, Rete4, 8.6). Mai però quanto Brunetta.
Mulino Bianco. “Barilla: ‘Ragazzi, rinunciate ai sussidi e mettetevi in gioco’” (Stampa, 11.6). Cercatevi un padre miliardario che vi lasci in eredità l’azienda e il gioco è fatto.
Mai dire mai. “Io non ho mai fatto una campagna contro gli immigrati” (Matteo Salvini, segretario Lega, In mezz’ora in più, Rai3, 6.6). In effetti una no.
Come si cambia. “Conte non sa ancora parlare da leader politico. È dura cambiare M5S” (Emilio Carelli, deputato M5S, poi fondatore di Centro – Popolari Italiani, ora approvato a Coraggio Italia, Libero, 10.6). Lui, nell’attesa, ha cambiato tre partiti in sei mesi.
Nardelloni. “Da Forza Italia a Leu, ecco l’altra federazione” (Dario Nardella, sindaco Pd di Firenze, Foglio, 10.6). E CasaPound niente?
Vendoloni. “Penso che la guerra dei trent’anni fra potere politico e potere giudiziario abbia fatto male alla nostra democrazia, diventando l’alibi che ha di fatto impedito una seria riforma della politica e della giustizia” (Nichi Vendola, ex Rifondazione Comunista, ex Sel, ex presidente Puglia, condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi per concussione al processo Ilva di Taranto, Giornale, 12.6). Cavaliere, è lei?
Lucanoni. “Mimmo Lucano riabilita Berlusconi: ‘Perseguitato come me’” (Giornale, 10.6). Casomai servisse la prova decisiva della sua colpevolezza.
Cappellate. “… una omologa dell’Estetista, solo che invece di vendere creme fa l’editorialista” (Stefano Cappellini di Repubblica, riferito a Selvaggia Lucarelli, Twitter, 12.6). Parola di un editorialista talmente noto che, se vendesse creme, non le comprerebbe neanche lui.
Caput che? “Tornare Caput Mundi con competenza e visione” (Maurizio Michetti, candidato a sindaco di Roma per il centrodestra, Messaggero, 10.6). Primo caso al mondo di un candidato che invita a votare per qualcun altro.
Voce del verbo. “Vogliono mettere in cella l’uomo che ha travolto la mafia” (a proposito del generale Mario Mori, Riformista, 8.6). Primo caso al mondo di un generale che, per travolgere la mafia, trattava con la mafia.
La parola all’esperta. “Cybersecurity, fatto: un altro punto per Draghi” (Claudia Fusani, Riformista, 11.6). Questa deve aver rifatto una seduta spiritica con Pio Pompa.
La parola all’esperto. “Vacciniamo i giovani in discoteca” (Flavio Briatore, Verità, 7.6). È il famoso consenso informato.
Il titolo della settimana/1. “Il Pd e la continuità dei governi Conte. Per l’ex premier, con Salvini o con i dem è stato uguale. Imbarazzo a sinistra” (Foglio, 11.6). La sinistra è talmente imbarazzata che ora governa con Salvini, con Berlusconi e con i 5Stelle insieme.
Il titolo della settimana/2. “A Milano Sala perde anche contro mister X. Secondo Tecnè il centrodestra, ancora senza un candidato, è in vantaggio sul sindaco uscente” (Libero, 9.6). Sala riuscirebbe a perdere anche contro un paracarro. Quindi il segreto per batterlo è non candidare nessuno.
Il titolo della settimana/3. “Se passa il ddl Zan i preti finiscono in galera. Con leggi simili in Inghilterra le infermiere perdono il posto e le ragazze col ciclo sono costrette a usare i bagni dei maschi” (Libero, 1.6). Uahahahahahah.
di Marco Travaglio | 14 Giugno 2021
Good news/1. “Un milione cambia il vaccino. Svolta nella campagna. Gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca dovranno fare la seconda con Pfizer” (Repubblica, 11.6). È il loro modo di parlare del governo e del commissario Figliuolo quando fanno una figura di merda.
Good news/2. “Addio Afghanistan. Si torna a casa. I nostri soldati si ritirano dopo 20 anni. Persa la guerra, ma n’è valsa la pena” (Renato Farina, Libero, 9.6). Sono soddisfazioni.
E la luna Rousseau. “Casaleggio, schiaffo a Conte: ‘Governo e Figliuolo egregi’” (Giornale, 13.6). La Piattaforma Leccò.
Avanti c’è posto. “La Lega è il partito di Draghi” (Lorenzo Fontana, vicesegretario Lega, Foglio, 10.6). “Il governo Draghi è casa nostra” (Enrico Letta, segretario Pd, Messaggero, 12.6). Dev’essere in multiproprietà.
Fate la carità. “Il mio vitalizio è una vittoria del diritto, nessuno deve morire di stenti” (Roberto Formigoni, pregiudicato per corruzione, Le Iene, Italia1, 1.6). Ah sì? E chi l’ha detto?
Bei tempi. “Sì, la politica ora si ribella ai pm: ma una rivoluzione ha bisogno di leader veri…” (Fabrizio Cicchitto, Dubbio, 10.6). Tipo Licio Gelli.
Mercato ortofrutticolo. “Ecco l’ultimo post di De Vito dei 5 Stelle, arrestato oggi per corruzione. Arance…” (Maurizio Gasparri, senatore FI, Facebook, 20 marzo 2019). “Siamo lieti dell’adesione in Forza Italia di Marcello De Vito, questo ci rafforza in vista della prossima sfida elettorale a Roma. È una fase nuova della vita politica italiana” (Gasparri, 7.6). Dalle arance alle banane.
Sua Altezza. “Ho un rapporto molto forte con la mia dimensione alta” (Giorgia Meloni, leader FdI, Stasera Italia, Rete4, 8.6). Mai però quanto Brunetta.
Mulino Bianco. “Barilla: ‘Ragazzi, rinunciate ai sussidi e mettetevi in gioco’” (Stampa, 11.6). Cercatevi un padre miliardario che vi lasci in eredità l’azienda e il gioco è fatto.
Mai dire mai. “Io non ho mai fatto una campagna contro gli immigrati” (Matteo Salvini, segretario Lega, In mezz’ora in più, Rai3, 6.6). In effetti una no.
Come si cambia. “Conte non sa ancora parlare da leader politico. È dura cambiare M5S” (Emilio Carelli, deputato M5S, poi fondatore di Centro – Popolari Italiani, ora approvato a Coraggio Italia, Libero, 10.6). Lui, nell’attesa, ha cambiato tre partiti in sei mesi.
Nardelloni. “Da Forza Italia a Leu, ecco l’altra federazione” (Dario Nardella, sindaco Pd di Firenze, Foglio, 10.6). E CasaPound niente?
Vendoloni. “Penso che la guerra dei trent’anni fra potere politico e potere giudiziario abbia fatto male alla nostra democrazia, diventando l’alibi che ha di fatto impedito una seria riforma della politica e della giustizia” (Nichi Vendola, ex Rifondazione Comunista, ex Sel, ex presidente Puglia, condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi per concussione al processo Ilva di Taranto, Giornale, 12.6). Cavaliere, è lei?
Lucanoni. “Mimmo Lucano riabilita Berlusconi: ‘Perseguitato come me’” (Giornale, 10.6). Casomai servisse la prova decisiva della sua colpevolezza.
Cappellate. “… una omologa dell’Estetista, solo che invece di vendere creme fa l’editorialista” (Stefano Cappellini di Repubblica, riferito a Selvaggia Lucarelli, Twitter, 12.6). Parola di un editorialista talmente noto che, se vendesse creme, non le comprerebbe neanche lui.
Caput che? “Tornare Caput Mundi con competenza e visione” (Maurizio Michetti, candidato a sindaco di Roma per il centrodestra, Messaggero, 10.6). Primo caso al mondo di un candidato che invita a votare per qualcun altro.
Voce del verbo. “Vogliono mettere in cella l’uomo che ha travolto la mafia” (a proposito del generale Mario Mori, Riformista, 8.6). Primo caso al mondo di un generale che, per travolgere la mafia, trattava con la mafia.
La parola all’esperta. “Cybersecurity, fatto: un altro punto per Draghi” (Claudia Fusani, Riformista, 11.6). Questa deve aver rifatto una seduta spiritica con Pio Pompa.
La parola all’esperto. “Vacciniamo i giovani in discoteca” (Flavio Briatore, Verità, 7.6). È il famoso consenso informato.
Il titolo della settimana/1. “Il Pd e la continuità dei governi Conte. Per l’ex premier, con Salvini o con i dem è stato uguale. Imbarazzo a sinistra” (Foglio, 11.6). La sinistra è talmente imbarazzata che ora governa con Salvini, con Berlusconi e con i 5Stelle insieme.
Il titolo della settimana/2. “A Milano Sala perde anche contro mister X. Secondo Tecnè il centrodestra, ancora senza un candidato, è in vantaggio sul sindaco uscente” (Libero, 9.6). Sala riuscirebbe a perdere anche contro un paracarro. Quindi il segreto per batterlo è non candidare nessuno.
Il titolo della settimana/3. “Se passa il ddl Zan i preti finiscono in galera. Con leggi simili in Inghilterra le infermiere perdono il posto e le ragazze col ciclo sono costrette a usare i bagni dei maschi” (Libero, 1.6). Uahahahahahah.
Nel frattempo il solenne Paolo Mieli spara una cazzata fragorosa e nessuno dice nulla. Anzi, viene anche ripreso dalla solita carta straccia compiacente come fosse un dato verificato.
Troy l’articolo (almeno da come lo vedo io) è tagliato, non riesco a leggere il finale..
Paolo Mieli e la fake news dei 14 anni di mascherine
di Marco Franchi | 19 Giugno 2021
Le vie delle notizie, vere o false che siano, sono infinite. Una frase priva di ogni riscontro pronunciata in televisione giovedì sera da Paolo Mieli, ospite di Otto e mezzo su La7, è stata ripresa in un gran numero di articoli ed è entrata nel circuito dell’informazione pur in totale assenza di fondamento.
L’ex direttore di Stampa e Corriere della Sera si stava confrontando con Marco Travaglio su meriti e demeriti dell’ex commissario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri. Nel sostenere la sua posizione, Mieli ha tirato dal cilindro retorico un dato abbacinante: “Quando è arrivato Draghi a Palazzo Chigi ha trovato che Conte e Arcuri avevano ordinato e acquistato mascherine per 763 settimane, 14 anni e mezzo, di qui al 2035”. Un numero molto specifico, che Mieli ha ripetuto e scandito nei minuti successivi: “Sette-sei-tre. Ricordati questa cifra. Settecento-sessanta-tre settimane. Un giorno faremo i conti. Ci sono cose strane. Se fosse vero quello che sto dicendo – ha insistito rivolto a Travaglio – ammetti che sono troppe? Ove mai fosse vero, magari mi sbaglio”.
In effetti Mieli si sbaglia. Ma nonostante la formula suggestiva (“ove mai fosse vero”) con cui ha propagato una fake news in una tv nazionale, la bizzarra notizia delle “763 settimane” di mascherine è stata ripresa da numerosi siti e sitarelli, soprattutto di destra, con titoli di questo genere: “Mieli asfalta Travaglio” (Il Giornale), “Mieli zittisce Travaglio” (Il Tempo), “Mieli travolge Travaglio” (Libero).
Nessuno – tranne Mieli – può sapere da dove arrivi l’immaginifica cifra riferita dal giornalista, ma ieri una nota dell’ufficio stampa di Arcuri ha divulgato i numeri (peraltro pubblici) delle mascherine acquistate dalla struttura commissariale fino al 28 febbraio 2021, prima dell’insediamento di Francesco Paolo Figliuolo.
Sono stati comprati quasi 4 miliardi di mascherine chirurgiche, 234 milioni di FFP2 e 238 milioni di FFP3. Delle prime ne sono stati distribuiti 2 miliardi e 686 milioni, delle terze ne sono stati distribuiti 110 milioni, mentre le FFP2 sono state distribuite tutte. Il calcolo sulla media di distribuzione semestrale tra giugno e dicembre 2020 stabilisce che le mascherine chirurgiche in eccedenza (fino a febbraio) sarebbero state esaurite in altri 147 giorni, le FFP3 invece in 361 giorni. Le scorte quindi coprivano poco più di un anno, non 14 anni e mezzo.
di Marco Franchi | 19 Giugno 2021
Le vie delle notizie, vere o false che siano, sono infinite. Una frase priva di ogni riscontro pronunciata in televisione giovedì sera da Paolo Mieli, ospite di Otto e mezzo su La7, è stata ripresa in un gran numero di articoli ed è entrata nel circuito dell’informazione pur in totale assenza di fondamento.
L’ex direttore di Stampa e Corriere della Sera si stava confrontando con Marco Travaglio su meriti e demeriti dell’ex commissario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri. Nel sostenere la sua posizione, Mieli ha tirato dal cilindro retorico un dato abbacinante: “Quando è arrivato Draghi a Palazzo Chigi ha trovato che Conte e Arcuri avevano ordinato e acquistato mascherine per 763 settimane, 14 anni e mezzo, di qui al 2035”. Un numero molto specifico, che Mieli ha ripetuto e scandito nei minuti successivi: “Sette-sei-tre. Ricordati questa cifra. Settecento-sessanta-tre settimane. Un giorno faremo i conti. Ci sono cose strane. Se fosse vero quello che sto dicendo – ha insistito rivolto a Travaglio – ammetti che sono troppe? Ove mai fosse vero, magari mi sbaglio”.
In effetti Mieli si sbaglia. Ma nonostante la formula suggestiva (“ove mai fosse vero”) con cui ha propagato una fake news in una tv nazionale, la bizzarra notizia delle “763 settimane” di mascherine è stata ripresa da numerosi siti e sitarelli, soprattutto di destra, con titoli di questo genere: “Mieli asfalta Travaglio” (Il Giornale), “Mieli zittisce Travaglio” (Il Tempo), “Mieli travolge Travaglio” (Libero).
Nessuno – tranne Mieli – può sapere da dove arrivi l’immaginifica cifra riferita dal giornalista, ma ieri una nota dell’ufficio stampa di Arcuri ha divulgato i numeri (peraltro pubblici) delle mascherine acquistate dalla struttura commissariale fino al 28 febbraio 2021, prima dell’insediamento di Francesco Paolo Figliuolo.
Sono stati comprati quasi 4 miliardi di mascherine chirurgiche, 234 milioni di FFP2 e 238 milioni di FFP3. Delle prime ne sono stati distribuiti 2 miliardi e 686 milioni, delle terze ne sono stati distribuiti 110 milioni, mentre le FFP2 sono state distribuite tutte. Il calcolo sulla media di distribuzione semestrale tra giugno e dicembre 2020 stabilisce che le mascherine chirurgiche in eccedenza (fino a febbraio) sarebbero state esaurite in altri 147 giorni, le FFP3 invece in 361 giorni. Le scorte quindi coprivano poco più di un anno, non 14 anni e mezzo.
gente ossessionata dal colore della pelle
https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/euro-2020-europei-calcio-identita-nazionale-ius-soli-bfrc8x16
https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/euro-2020-europei-calcio-identita-nazionale-ius-soli-bfrc8x16
Io però non vedo come continua l'articolo... Magari la riga sotto era "tutte cazzate!"
Ma mi faccia
di Marco Travaglio | 21 Giugno 2021
Cosa ci mettono. “Sì al mix di vaccini. Draghi ci mette il braccio” (Libero, 19.6). “Quella decisione di offrire il corpo” (Repubblica, 19.6). Loro invece offrono la lingua. E meno male che i vaccini non si fanno sul gluteo.
Minzolingua. “Travaglio… patacca del giornalismo… si diletta a leggere il casellario giudiziario tranne il lungo capitolo dedicato a lui alla voce ‘diffamazione’” (Augusto Minzolini, neodirettore del fu Giornale, 16.6). Il mio lungo capitolo consta di una multa di 1000 euro per aver diffamato Previti (reato tecnicamente impossibile). Il suo, oltre alle diffamazioni e a un abuso d’ufficio prescritto, consta di una condanna a 2 anni e mezzo per peculato per aver derubato la Rai di 65 mila euro di spese ingiustificate in 18 mesi. Peculate, peculate, qualcosa resterà.
Povera stella. “Da due anni Cesare Battisti è detenuto in regime di alta sorveglianza, di fatto in isolamento… Lo Stato italiano non sembra avere per Battisti un’urgenza di giustizia bensì un’urgenza di vendetta. Nulla giustifica l’alta sorveglianza per un uomo quasi settantenne condannato all’ergastolo per omicidi commessi più di quarant’anni fa” (Mattia Feltri, Stampa, 18.6). È solo un pluriassassino sfuggito alla giustizia per 36 anni: perché mai sorvegliarlo?
Slurp. “Mario Draghi. Il ritorno del Cavaliere Bianco” (titolo del libro di Roberto Napoletano). “Draghi, il tecno-politico che può cambiare tutto. Per il suo ‘realismo realizzatore’ l’autore accosta la figura del premier a quella di De Gasperi. ‘L’ex presidente Bce è un ammaliatore, in dieci minuti può sfilare i calzini a chiunque senza togliergli le scarpe’” (Messaggero, 17.6). Un po’ come quei giornalisti che riescono a leccarti il culo senza toglierti le mutande.
Slurp al quadrato. “C’è ancora un Cavaliere nel destino dell’Italia… Un nuovo De Gasperi?… L’esperienza del governo Draghi potrebbe davvero segnare un nuovo Rinascimento per la Politica italiana” (Renato Farina, Libero, 18.6). Betulla lecca Napoletano che lecca Draghi: cercasi volontario che lecchi Betulla.
Stampa di destra. “Virus, spie e vaccini. Un’operazione di intelligence. Non per spiare le basi Nato ma per ottenere tutti i segreti sul Covid e sul modo di contrastarlo. Ecco come la missione ‘Dalla Russia con Amore’ ha permesso al Cremlino di difendersi dal virus e realizzare di corsa Sputnik-V. Ingannando il governo italiano” (Repubblica.it, 17.6) “I russi hanno capito come fermare il Covid studiando Bergamo. Com’è nato lo Sputnik V” (Libero, 18.6). “‘Repubblica’ spara a zero su Conte: ‘Favorì Putin, ora indaghi il Copasir’” (Giornale, 18.6), Uahahahahahah.
Trova le differenze. “Giù la mascherina” (Giornale, apertura di prima pagina, 18.6). “Stop mascherine all’aperto” (Repubblica, apertura di prima pagina, 18.6). Finalmente è rinata “La Padania”.
Il Grillo (non) parlante. “M5S, Grillo pone il veto sul doppio mandato. Per Conte strada in salita sul nuovo statuto” (Repubblica, 9.6). “Pechino fa litigare Grillo e Conte: ‘Giuseppe si sta allargando’” (Foglio, 17.6). “Sfida finale tra Conte e Beppe per prendersi i 5S” (Giornale, 17.6), “Lo statuto di Conte emargina Grillo: non deciderà la linea. Rabbia del comico, che dice di non essere disposto a un ruolo fantasma” (Stampa, 18.6). “Conte fa fuori Grillo (che è furioso)” (Libero, 18.6). “Guerra aperta Conte-Grillo” (Giornale, 19.6). “M5S, alt di Grillo a Conte: ‘Non voglio una mini-Dc. Mi vuoi esautorare? Non permetterti, sai…’” (Messaggero, 19.6). “Statuto, Grillo deluso da Conte”, “Cina e statuto, Grillo contro Conte” (Repubblica, 19.6). Accipicchia quante cose dice Grillo da quando ha smesso di parlare.
Radicali liberi. “Per riformare la giustizia ci vuole uno come Salvini. Il leghista è coerente… Avevo Padellaro del Fatto e la Lezzi ex M5S con gli occhi sbarrati, come se avessi detto bestialità” (Gaia Tortora, vicedirettrice Tg La7, Libero, 14.6). Già, proprio come se.
Next Rigeneration. “Sono rigenerato, ho ritrovato il sorriso. Berlusconi mi ha telefonato l’altra sera per darmi il benvenuto” (Marcello De Vito, presidente Consiglio comunale di Roma, ex M5S ora FI, Foglio, 18.6). Nel club degli imputati. Sono soddisfazioni.
Il titolo della settimana/1. “Draghi, arriva il plauso del Financial Times” (Claudia Fusani, un’intera pagina del Riformista, 18.6). Ma tu pensa.
Il titolo della settimana/2. “La libertà di licenziare non sarà un catastrofe” (Foglio, 14.6). Per chi licenzia, no di sicuro.
Il titolo della settimana/3. “L’India chiude il caso dei Marò. Le mogli: ‘Carne da macello’” (Giornale, 16.6). I due pescatori indiani, ovviamente.
Il titolo della settimana/4. “Uccide anziano e due bimbi senza motivo” (Libero, 14.6). Strano, di solito hai sempre un sacco di validi motivi se uccidi un anziano e due bimbi.
di Marco Travaglio | 21 Giugno 2021
Cosa ci mettono. “Sì al mix di vaccini. Draghi ci mette il braccio” (Libero, 19.6). “Quella decisione di offrire il corpo” (Repubblica, 19.6). Loro invece offrono la lingua. E meno male che i vaccini non si fanno sul gluteo.
Minzolingua. “Travaglio… patacca del giornalismo… si diletta a leggere il casellario giudiziario tranne il lungo capitolo dedicato a lui alla voce ‘diffamazione’” (Augusto Minzolini, neodirettore del fu Giornale, 16.6). Il mio lungo capitolo consta di una multa di 1000 euro per aver diffamato Previti (reato tecnicamente impossibile). Il suo, oltre alle diffamazioni e a un abuso d’ufficio prescritto, consta di una condanna a 2 anni e mezzo per peculato per aver derubato la Rai di 65 mila euro di spese ingiustificate in 18 mesi. Peculate, peculate, qualcosa resterà.
Povera stella. “Da due anni Cesare Battisti è detenuto in regime di alta sorveglianza, di fatto in isolamento… Lo Stato italiano non sembra avere per Battisti un’urgenza di giustizia bensì un’urgenza di vendetta. Nulla giustifica l’alta sorveglianza per un uomo quasi settantenne condannato all’ergastolo per omicidi commessi più di quarant’anni fa” (Mattia Feltri, Stampa, 18.6). È solo un pluriassassino sfuggito alla giustizia per 36 anni: perché mai sorvegliarlo?
Slurp. “Mario Draghi. Il ritorno del Cavaliere Bianco” (titolo del libro di Roberto Napoletano). “Draghi, il tecno-politico che può cambiare tutto. Per il suo ‘realismo realizzatore’ l’autore accosta la figura del premier a quella di De Gasperi. ‘L’ex presidente Bce è un ammaliatore, in dieci minuti può sfilare i calzini a chiunque senza togliergli le scarpe’” (Messaggero, 17.6). Un po’ come quei giornalisti che riescono a leccarti il culo senza toglierti le mutande.
Slurp al quadrato. “C’è ancora un Cavaliere nel destino dell’Italia… Un nuovo De Gasperi?… L’esperienza del governo Draghi potrebbe davvero segnare un nuovo Rinascimento per la Politica italiana” (Renato Farina, Libero, 18.6). Betulla lecca Napoletano che lecca Draghi: cercasi volontario che lecchi Betulla.
Stampa di destra. “Virus, spie e vaccini. Un’operazione di intelligence. Non per spiare le basi Nato ma per ottenere tutti i segreti sul Covid e sul modo di contrastarlo. Ecco come la missione ‘Dalla Russia con Amore’ ha permesso al Cremlino di difendersi dal virus e realizzare di corsa Sputnik-V. Ingannando il governo italiano” (Repubblica.it, 17.6) “I russi hanno capito come fermare il Covid studiando Bergamo. Com’è nato lo Sputnik V” (Libero, 18.6). “‘Repubblica’ spara a zero su Conte: ‘Favorì Putin, ora indaghi il Copasir’” (Giornale, 18.6), Uahahahahahah.
Trova le differenze. “Giù la mascherina” (Giornale, apertura di prima pagina, 18.6). “Stop mascherine all’aperto” (Repubblica, apertura di prima pagina, 18.6). Finalmente è rinata “La Padania”.
Il Grillo (non) parlante. “M5S, Grillo pone il veto sul doppio mandato. Per Conte strada in salita sul nuovo statuto” (Repubblica, 9.6). “Pechino fa litigare Grillo e Conte: ‘Giuseppe si sta allargando’” (Foglio, 17.6). “Sfida finale tra Conte e Beppe per prendersi i 5S” (Giornale, 17.6), “Lo statuto di Conte emargina Grillo: non deciderà la linea. Rabbia del comico, che dice di non essere disposto a un ruolo fantasma” (Stampa, 18.6). “Conte fa fuori Grillo (che è furioso)” (Libero, 18.6). “Guerra aperta Conte-Grillo” (Giornale, 19.6). “M5S, alt di Grillo a Conte: ‘Non voglio una mini-Dc. Mi vuoi esautorare? Non permetterti, sai…’” (Messaggero, 19.6). “Statuto, Grillo deluso da Conte”, “Cina e statuto, Grillo contro Conte” (Repubblica, 19.6). Accipicchia quante cose dice Grillo da quando ha smesso di parlare.
Radicali liberi. “Per riformare la giustizia ci vuole uno come Salvini. Il leghista è coerente… Avevo Padellaro del Fatto e la Lezzi ex M5S con gli occhi sbarrati, come se avessi detto bestialità” (Gaia Tortora, vicedirettrice Tg La7, Libero, 14.6). Già, proprio come se.
Next Rigeneration. “Sono rigenerato, ho ritrovato il sorriso. Berlusconi mi ha telefonato l’altra sera per darmi il benvenuto” (Marcello De Vito, presidente Consiglio comunale di Roma, ex M5S ora FI, Foglio, 18.6). Nel club degli imputati. Sono soddisfazioni.
Il titolo della settimana/1. “Draghi, arriva il plauso del Financial Times” (Claudia Fusani, un’intera pagina del Riformista, 18.6). Ma tu pensa.
Il titolo della settimana/2. “La libertà di licenziare non sarà un catastrofe” (Foglio, 14.6). Per chi licenzia, no di sicuro.
Il titolo della settimana/3. “L’India chiude il caso dei Marò. Le mogli: ‘Carne da macello’” (Giornale, 16.6). I due pescatori indiani, ovviamente.
Il titolo della settimana/4. “Uccide anziano e due bimbi senza motivo” (Libero, 14.6). Strano, di solito hai sempre un sacco di validi motivi se uccidi un anziano e due bimbi.
Malagò ricorre al Consiglio di Stato per salvare il barbecue abusivo della sua villa a Sabaudia
è davvero il titolo di un articolo di Repubblica.it
capisco che ti manchino le notizie, ma sta roba cosa sarebbe?
è davvero il titolo di un articolo di Repubblica.it
capisco che ti manchino le notizie, ma sta roba cosa sarebbe?
https://www.corriere.it/cronache/21_giugno_23/draghi-vaticano-ddl-zan-senato-siamo-stato-laico-non-confessionale-55afe5fa-d421-11eb-8dcd-923bd7ac4a6d.shtml
Facciamo a capirci mariolone, quando quello vestito di bianco urlava “accettiamoli tutti!” si è dato il via alla campagna del “chiunque ovunque” in quanto il nostro stato DOVEVA ascoltare il papa. Mò siamo diventati tutti laici? Per carità a me il Vaticano e i porporati stanno sullo stomaco ma qui hanno portato avanti questioni (più o meno valide) su una legge firmata anche da loro.
Ora lo stato deve deve trasformarsi sulla base del “sentimento comune” che altro non è se non quello dei soliti radical chic?
Facciamo a capirci mariolone, quando quello vestito di bianco urlava “accettiamoli tutti!” si è dato il via alla campagna del “chiunque ovunque” in quanto il nostro stato DOVEVA ascoltare il papa. Mò siamo diventati tutti laici? Per carità a me il Vaticano e i porporati stanno sullo stomaco ma qui hanno portato avanti questioni (più o meno valide) su una legge firmata anche da loro.
Ora lo stato deve deve trasformarsi sulla base del “sentimento comune” che altro non è se non quello dei soliti radical chic?
il giornale:
Elettrodomestici come condizionatore, frigo e lavatrice in estate possono far aumentare i consumi e il costo sulle bollette
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