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Subject: "Giornalismo", il meglio di...
Credo che: donna, è donna.. Donna.... È sti cazzi? A me fa ridere per questo, poi non so, magari ha una voce mascolina... Facendo la telecronaca...
Covid, la variante Euro2020 si prende Roma
titolo di repubblica.it
titolo di repubblica.it
giornale buono per il fondo della gabbietta del canarino
Se la gente si sente costantemente manipolata, ci sta
Non sono terrapiattista o negazionista o...
Mi limito a cercare di capire perchè le persone dopo anni di panzane si rivoltino e vadano contro ogni cosa, anche l'ovvio...per governare non basta l'Air Force One Italy e sedersi sulla poltrona romana. Bisogna dare direzione e stimoli al popolo.
Non sono terrapiattista o negazionista o...
Mi limito a cercare di capire perchè le persone dopo anni di panzane si rivoltino e vadano contro ogni cosa, anche l'ovvio...per governare non basta l'Air Force One Italy e sedersi sulla poltrona romana. Bisogna dare direzione e stimoli al popolo.
noi italiani potremmo andare avanti a gesti e conquistare il mondo ^__^
i giornalisti sono bestie disumane
ma questo titolo dà anche bene l'idea di dove siamo arrivati come società
ma questo titolo dà anche bene l'idea di dove siamo arrivati come società
I DEVASTANTI INCENDI IN SARDEGNA
Grazie all'amico scienziato forestale Giorgio Vacchiano che cerca di farci comprendere il grande incendio della Sardegna.
Le cause del grande incendio di Montiferru e Santulussurgiu sono quattro. Ma alcune sono piu importanti di altre, perché si ripeteranno altrove. È qui che dobbiamo cercare le soluzioni, per conservare i boschi, la loro bellezza e l'aiuto che ci danno.
1) la causa scatenante che tutti cercano sembra essere un'auto in fiamme, secondo le ultime notizie. Apparentemente quindi nessuna mano incendiaria. Ma questo non è importante: indipendentemente da chi o cosa li accenda, il 90% degli incendi che avvengono ogni anno in Italia sono di piccole e piccolissime dimensioni e nessuno ne parla perché semplicemente non vanno da nessuna parte. Il vero problema sono o pochi incendi grandi o estremi. Il parametro da tenere sotto controllo non è quindi il numero dei roghi, ma l'area che percorrono.
2) Da cosa dipende quindi l'area di un incendio? Da tre elementi: topografia, meteorologia, vegetazione. Sulla forma di valli, creste e montagne si può fare ben poco. Al contrario, sulla meteorologia si può agire moltissimo. Esattamente quello che sta avvenendo su tutto il pianeta: un livello di anidride carbonica che il pianeta non sperimentava da almeno 3 milioni di anni sta accelerando i cambiamenti climatici causati dall'uomo. Non è solo l'aumento della temperatura, che in Italia è il doppio della media globale, ma è l'anticiclone africano che ha sostituito quello delle Azzorre su tutta la penisola e le isole italiane. È la corrente a getto che rallenta e fa rimanere i sistemi secchi e quelli piovosi più a lungo sullo stesso territorio, come abbiamo visto il mese scorso in Canada e in Germania. Sono di conseguenza ondate di calore e siccità più frequenti, intense e prolungate. La vegetazione perde umidità, si secca e brucia più facilmente e con fiamme più intense, che consumano anche il suolo.
3) Anche la vegetazione fa la sua parte nel determinare il tipo e l'estensione dell'incendio. Non è un equazione difficile: più materiale organico equivale a più combustibile disponibile. Ed è soprattutto la vegetazione morta a fare la benzina, così come tutta quella priva di un contenuto d'acqua sufficiente a tamponare il calore necessario a innescare la combustione. Rimboschimenti mai diradati, boschi che accumulano lettiera e rami secchi, alberi colpiti dalla siccità sono la ricetta per incendi di vasta portata, in cui fuoco supera presto le soglie di intensità che permettono alle squadre antincendio di lavorare in sicurezza ( perché va detto, un incendio si spegne sempre da terra, con l'ausilio dei mezzi aerei esclusivamente finalizzato a rallentare le fiamme).
4) infine, oltre ai fattori che aumentano il pericolo, dobbiamo considerare la nostra vulnerabilità. A causa del cambiamento climatico diventano esposte ai pericoli naturali aree che fino a ieri potevano ritenersi sicure. Come per le alluvioni, il luogo dove costruire una casa o un campeggio possono fare la differenza tra la vita e la morte. E dove la sicurezza è prioritaria, l'aumento del pericolo ci costringe a prendere misure più drastiche, come un controllo più intenso della vegetazione intorno a case, paesi e Infrastrutture.
Le soluzioni esistono, e devono concentrarsi sugli ultimi tre punti. A chi gestisce il territorio la scelta se considerarle un costo o un investimento.
Grazie ancora a Giorgio per il preziosissimo contributo.
Grazie all'amico scienziato forestale Giorgio Vacchiano che cerca di farci comprendere il grande incendio della Sardegna.
Le cause del grande incendio di Montiferru e Santulussurgiu sono quattro. Ma alcune sono piu importanti di altre, perché si ripeteranno altrove. È qui che dobbiamo cercare le soluzioni, per conservare i boschi, la loro bellezza e l'aiuto che ci danno.
1) la causa scatenante che tutti cercano sembra essere un'auto in fiamme, secondo le ultime notizie. Apparentemente quindi nessuna mano incendiaria. Ma questo non è importante: indipendentemente da chi o cosa li accenda, il 90% degli incendi che avvengono ogni anno in Italia sono di piccole e piccolissime dimensioni e nessuno ne parla perché semplicemente non vanno da nessuna parte. Il vero problema sono o pochi incendi grandi o estremi. Il parametro da tenere sotto controllo non è quindi il numero dei roghi, ma l'area che percorrono.
2) Da cosa dipende quindi l'area di un incendio? Da tre elementi: topografia, meteorologia, vegetazione. Sulla forma di valli, creste e montagne si può fare ben poco. Al contrario, sulla meteorologia si può agire moltissimo. Esattamente quello che sta avvenendo su tutto il pianeta: un livello di anidride carbonica che il pianeta non sperimentava da almeno 3 milioni di anni sta accelerando i cambiamenti climatici causati dall'uomo. Non è solo l'aumento della temperatura, che in Italia è il doppio della media globale, ma è l'anticiclone africano che ha sostituito quello delle Azzorre su tutta la penisola e le isole italiane. È la corrente a getto che rallenta e fa rimanere i sistemi secchi e quelli piovosi più a lungo sullo stesso territorio, come abbiamo visto il mese scorso in Canada e in Germania. Sono di conseguenza ondate di calore e siccità più frequenti, intense e prolungate. La vegetazione perde umidità, si secca e brucia più facilmente e con fiamme più intense, che consumano anche il suolo.
3) Anche la vegetazione fa la sua parte nel determinare il tipo e l'estensione dell'incendio. Non è un equazione difficile: più materiale organico equivale a più combustibile disponibile. Ed è soprattutto la vegetazione morta a fare la benzina, così come tutta quella priva di un contenuto d'acqua sufficiente a tamponare il calore necessario a innescare la combustione. Rimboschimenti mai diradati, boschi che accumulano lettiera e rami secchi, alberi colpiti dalla siccità sono la ricetta per incendi di vasta portata, in cui fuoco supera presto le soglie di intensità che permettono alle squadre antincendio di lavorare in sicurezza ( perché va detto, un incendio si spegne sempre da terra, con l'ausilio dei mezzi aerei esclusivamente finalizzato a rallentare le fiamme).
4) infine, oltre ai fattori che aumentano il pericolo, dobbiamo considerare la nostra vulnerabilità. A causa del cambiamento climatico diventano esposte ai pericoli naturali aree che fino a ieri potevano ritenersi sicure. Come per le alluvioni, il luogo dove costruire una casa o un campeggio possono fare la differenza tra la vita e la morte. E dove la sicurezza è prioritaria, l'aumento del pericolo ci costringe a prendere misure più drastiche, come un controllo più intenso della vegetazione intorno a case, paesi e Infrastrutture.
Le soluzioni esistono, e devono concentrarsi sugli ultimi tre punti. A chi gestisce il territorio la scelta se considerarle un costo o un investimento.
Grazie ancora a Giorgio per il preziosissimo contributo.
la causa scatenante che tutti cercano sembra essere un'auto in fiamme, secondo le ultime notizie. Apparentemente quindi nessuna mano incendiaria
D'altronde a chi non è mai capitato che l'auto gli andasse a fuoco? :)
L'articolo in se' mi sembra un voler dimostrare la propria tesi ma senza apportare nessun dato a supporto o, magari, il giornalista li ha omessi
D'altronde a chi non è mai capitato che l'auto gli andasse a fuoco? :)
L'articolo in se' mi sembra un voler dimostrare la propria tesi ma senza apportare nessun dato a supporto o, magari, il giornalista li ha omessi