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Subject: [POLITICA]
Grazie per la preoccupazione nei miei confronti
Io non ho una convinzione e non sto cercando di portare a termine un disegno (tracciare per interpretazione personale una linea su un foglio)
Mi limito ad osservare i fatti:
La stampa ha fomentato la massa, dovevamo morire tutti DI covid. Alla luce dei fatti, la fetta più considerevole ci ha lasciato CON covid e altro.
Dopo un periodo di norme insensate, caos, bonus, malus, inflazione, ecc vedo che invece l'Europa sta fallendo (KTM, Recaro, industrie di tutti i paesi). La VERA CONSEGUENZA del post periodo 2010-2020 oggi è una crisi economica strisciante che diventerà probabilmente dilagante.
Sono qui che osservo..
Io non ho una convinzione e non sto cercando di portare a termine un disegno (tracciare per interpretazione personale una linea su un foglio)
Mi limito ad osservare i fatti:
La stampa ha fomentato la massa, dovevamo morire tutti DI covid. Alla luce dei fatti, la fetta più considerevole ci ha lasciato CON covid e altro.
Dopo un periodo di norme insensate, caos, bonus, malus, inflazione, ecc vedo che invece l'Europa sta fallendo (KTM, Recaro, industrie di tutti i paesi). La VERA CONSEGUENZA del post periodo 2010-2020 oggi è una crisi economica strisciante che diventerà probabilmente dilagante.
Sono qui che osservo..
Si torna al discorso di prima: se non sei preparato, quando i caxxi amari arrivano insieme ne pagherai il prezzo più alto.
In altri paesi non hanno dovuto chiudere e inventarsi i colori, i green pass, Immuni e app di tracciamento (comunque arenate nell'italico labirinto delle poltroncine), tutte idee che per me erano il minimo indispensabile per non mandare al macello operatori sanitari e malati oltre a quanto successo. Non lo hanno dovuto fare perché banalmente avevano un numero di posti letto per 100k abitanti doppio o triplo del nostro.
Risolvi questo, problema la cui presenza è altamente correlata al problema più grande, e tutto il resto diventa ampiamente più gestibile: perché per prima cosa pensi a salvare vite e solo dopo al far mangiare più gente possibile col proprio stipendio.
Ricordo, tanto per continuare l'eterna opera di riesumazione di dati e fatti, che la leva del Recovery l'ha ideata e imposta Conte, dopo aver minacciato l'Europa (mai nessuno lo ha fatto prima e dopo, tantomeno la pesciarola) che in caso contrario "avremmo fatto da soli". Con pesciarola e cortigiani avremmo assistito a uno scenario modello Cina, con gente ammassata fuori dagli ospedali e notiziari censurati stile Corea Del Nord.
(edited)
In altri paesi non hanno dovuto chiudere e inventarsi i colori, i green pass, Immuni e app di tracciamento (comunque arenate nell'italico labirinto delle poltroncine), tutte idee che per me erano il minimo indispensabile per non mandare al macello operatori sanitari e malati oltre a quanto successo. Non lo hanno dovuto fare perché banalmente avevano un numero di posti letto per 100k abitanti doppio o triplo del nostro.
Risolvi questo, problema la cui presenza è altamente correlata al problema più grande, e tutto il resto diventa ampiamente più gestibile: perché per prima cosa pensi a salvare vite e solo dopo al far mangiare più gente possibile col proprio stipendio.
Ricordo, tanto per continuare l'eterna opera di riesumazione di dati e fatti, che la leva del Recovery l'ha ideata e imposta Conte, dopo aver minacciato l'Europa (mai nessuno lo ha fatto prima e dopo, tantomeno la pesciarola) che in caso contrario "avremmo fatto da soli". Con pesciarola e cortigiani avremmo assistito a uno scenario modello Cina, con gente ammassata fuori dagli ospedali e notiziari censurati stile Corea Del Nord.
(edited)
il covid (rectius la gestione dissennata del covid fatta in Italia e in altri paesi europei) è una concausa della crisi economica, ma ci sono cause che incidono molto più pesantemente. Per esempio l'assurda guerra con la Russia e i problemi di approvvigionamento energetico, la deriva del green, la guerra commerciale ai prodotti tedeschi degli USA, l'incapacità di spesa pubblica nei paesi del nord-europa, l'euro, ..
Andrea D\'Ambra
2 ore fa
-
Finché le ingerenze sono a stelle e strisce va tutto bene
2 ore fa
-
Finché le ingerenze sono a stelle e strisce va tutto bene
per i vari giustizialisti del forum:
Francesco Giorgi, marito di Eva Kaili: «Nel Qatargate hanno usato i figli contro di noi. Mi chiesero di accusare mia moglie»
A due anni dagli arresti per la presunta corruzione in Europarlamento parla per la prima volta Francesco Giorgi, velista milanese compagno della ex vicepresidente greca. «I contanti trovati a casa non erano miei e non c'è stata corruzione»
Francesco Giorgi, marito di Eva Kaili: «Nel Qatargate hanno usato i figli contro di noi. Pressioni per farmi accusare mia moglie ma io non l'ho tradita»
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8 min
i
new
A due anni dagli arresti che sconvolsero la politica europea, nessuno parla più del Qatargate, del presunto sistema di ingerenze su alcuni europarlamentari che sarebbe stato alimentato a suon di mazzette dal Marocco e dal Qatar. Le indagini sono praticamente al palo, ferme a quando finirono in cella l’ex sindacalista ed ex europarlamentare di Pd e Articolo Uno Antonio Panzeri, l’allora vice presidente dell’eurocamera, la greca Eva Kaili, suo marito Francesco Giorgi e altri. A casa di Panzeri e Giorgi furono trovati oltre un milione e mezzo di euro in contanti sulla cui provenienza non c’è ancora alcuna certezza.
Una situazione di limbo che potrebbe durare ancora perché in Belgio non c’è sostanzialmente alcun limite alla durata delle indagini preliminari che, in questo caso, sono state fatte quasi esclusivamente dai servizi segreti con metodi che non sono verificabili dalle difese. Poche e solitarie le voci in difesa dei diritti degli indagati, che non hanno ancora neppure un capo di imputazione definito contro cui difendersi. Trattamento di riguardo (trealpolitik?), invece, per i presunti corruttori: i marocchini saranno giudicati in patria dallo Stato che li avrebbe incaricati dicorrompere; di quelli del Qatar si sa solo che hanno evitato l’arresto con un salvacondotto. Unici indizi di esistenza in vita dell’inchiesta, la presenza a Milano di due nuovi pm belgi (Laurent Pierard e Marie Astrid Dembour) che hanno incontrato il collega Fabio De Pasquale, che indaga sul filone italiano e ne ha già archiviata la parte che coinvolgeva l'ex segretario generale della Cgil Susanna Camusso.
Per la prima volta parla Francesco Giorgi, milanese di Abbiategrasso, 37 anni, ex assistente parlamentare di Panzeri, prima, e di Andrea Cozzolni (anche lui convolto, 4 mesi di domiciliari a Napoli) e velista, tornato in Italia con la famiglia per le feste.
Cosa sono stati questi due anni dall’arresto?
«Un’ esperienza che ha cambiato profondamente la mia vita».
Negativa? Sei mesi tra carcere e domiciliari.
«L’arresto è stato uno choc, ma non si può dire che un’esperienza è stata solamente negativa se riesci a trasformarla in qualcosa che ti dà forza. Anche nelle situazioni peggiori ci può essere un’opportunità».
Nel suo caso, qual è stata?
«Per certi versi la mia vita è anche migliore d prima. Ora riesco a dedicarmi alle cose che mi piacciono di più, ad esempio la vela, e che reputo importanti, come mia figlia che ora ha quasi 4 anni».
Francesco Giorgi con la compagna Eva Kaili
Francesco Giorgi ed Eva Kaili
Il sistema giudiziario belga è molto diverso da quello italiano, di cui si dice un gran male.
«Sulla giustizia belga parlano i fatti. Il procuratore federale, la più alta autorità giudiziaria, aveva detto che le indagini sarebbero state chiuse entro dicembre 2023. Invece gli inquirenti sono nel caos totale. Il giudice istruttore Michel Claise, che diresse le indagini e ordinò gli arresti, è stato costretto ad astenersi per conflitto d’interessi, il pm Raphael Malagnini ha chiesto ed ottenuto il trasferimento ed il poliziotto a capo delle indagini Ceferino Alvarez Rodriguez in un audio registrato da me ha confermato che Panzeri ha confessato per ottenere uno sconto di pena e che tutto l’impianto accusatorio è basato sulle sue menzogne. C’è anche un’indagine sul ruolo avuto dai servizi segreti».
Resta che tra casa sua e di Eva Kaili e quella di Panzeri furono trovati più di un milione e mezzo in contanti.
«La magistratura belga mi ha impedito di parlare con la stampa pena l’arresto, per la prima volta posso rispondere a tutte le speculazioni e menzogne dicendo che i soldi non erano i miei e non c’era nessuna corruzione. Le carte lo dimostrano».
L’accusa dice il contrario.
«Capisco che la visione dei contanti possa sembrare insolita. Ma insolito non vuol dire illecito. Io sono stato assistente di Panzeri per più di 10 anni. Ho continuato ad aiutarlo come volontario nella sua ong Fight impunity. Quando c’è stato il colpo di stato dei Talebani in Afghanistan siamo riusciti a far evacuare diverse donne e attivisti in pericolo di vita. Questo tipo di operazioni non si fanno con bonifici tracciati. Tutti i soldi che mi riguardano arrivano solo dal mio stipendio e mia moglie non era a conoscenza delle questioni finanziarie di Panzeri».
Lei però ammise di essere coinvolto nelle sue attività.
«Mi sono preso colpe che non avevo per proteggere mia figlia. In quei giorni terribili, mi furono fatte pressioni enormi durante gli interrogatori. Hanno provato di tutto per farmi patteggiare. In assenza del mio avvocato, mi dissero che non avrei più rivisto mia figlia se non avessi accusato mia moglie. Non c’era alcuna prova, ma volevano che dicessi che quei soldi erano frutto di corruzione. Alcuni cedono sotto tali pressioni e ammettono crimini mai commessi. Io ho scelto di difendere la verità».
Gli inquirenti non la pensano così.
«Dopo anni di attività di sorveglianza illegale da parte dei servizi segreti nel Parlamento Europeo, intercettazioni e analisi finanziarie, quello che emerge sono attività di consulenza e diplomazia parlamentare. Nel mio caso è scritto che non ho ricevuto tangenti e che mia moglie non è coinvolta. Inoltre, c’è un paradosso geopolitico. Perché il Qatar e il Marocco, Paesi considerati come alleati strategici dall’Ue, avrebbero dovuto affidarsi a un ex deputato come Panzeri che parlava solo italiano per influenzare le istituzioni su posizioni che erano già in loro favore? Piuttosto vorrei sapere perché mia moglie, vicepresidente del Parlamento, è stata arrestata e detenuta lontano da nostra figlia per mesi senza prove».
Antonio Panzeri si è pentito e ha fatto molte ammissioni che la coinvolgono.
«Il patteggiamento di Panzeri, che rischiava 15 anni di pena che sono stati ridotti a meno di uno, è avvenuto a scapito della verità. Ha accusato altri sotto pressione sapendo che la libertà della sua famiglia dipendeva da questo. Le sue ammissioni sono infondate. Per questo il tribunale nonostante siano trascorsi due anni non ha ancora convalidato l'accordo di pentimento. Il fatto che abbiano usato i nostri familiari per minacciarci dimostra la mancanza di credibilità dell’accusa. È normale che nel cuore dell’Europa i bambini vangano usati per ricattare i genitori?».
Tutto questo come ha influito nel rapporto con sua moglie?
«C’è stato un momento molto difficile all’inizio. Hanno tentato di metterci uno contro l’altro dicendo che io avevo confessato e avevo parlato contro di lei. Non ci sono riusciti».
Cosa si aspetta ora?
«Mi aspetto verità, giustizia e responsabilità. Per esempio, abbiamo chiesto che le udienze siano rese pubbliche, ma la procura belga e il Parlamento Europeo si sono opposti. Perché hanno paura della trasparenza? Tuttavia, ho fiducia nel tribunale del riesame perché ha accettato la nostra richiesta di indagare su tutte le violazioni».
Chi l’ha aiutata in questo periodo?
«La mia bimba mi ha dato la forza, i miei genitori e mio fratello sono stati la mia ancora di salvezza. La fede mi ha dato sostegno. I miei avvocati Pierre Monville, in Belgio, e Giuseppe Vella. In Italia, l’amico Sandro Rossanigo e il perito forense Gabriele Pitzianti hanno combattuto instancabilmente al mio fianco per la verità».
(edited)
Francesco Giorgi, marito di Eva Kaili: «Nel Qatargate hanno usato i figli contro di noi. Mi chiesero di accusare mia moglie»
A due anni dagli arresti per la presunta corruzione in Europarlamento parla per la prima volta Francesco Giorgi, velista milanese compagno della ex vicepresidente greca. «I contanti trovati a casa non erano miei e non c'è stata corruzione»
Francesco Giorgi, marito di Eva Kaili: «Nel Qatargate hanno usato i figli contro di noi. Pressioni per farmi accusare mia moglie ma io non l'ho tradita»
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A due anni dagli arresti che sconvolsero la politica europea, nessuno parla più del Qatargate, del presunto sistema di ingerenze su alcuni europarlamentari che sarebbe stato alimentato a suon di mazzette dal Marocco e dal Qatar. Le indagini sono praticamente al palo, ferme a quando finirono in cella l’ex sindacalista ed ex europarlamentare di Pd e Articolo Uno Antonio Panzeri, l’allora vice presidente dell’eurocamera, la greca Eva Kaili, suo marito Francesco Giorgi e altri. A casa di Panzeri e Giorgi furono trovati oltre un milione e mezzo di euro in contanti sulla cui provenienza non c’è ancora alcuna certezza.
Una situazione di limbo che potrebbe durare ancora perché in Belgio non c’è sostanzialmente alcun limite alla durata delle indagini preliminari che, in questo caso, sono state fatte quasi esclusivamente dai servizi segreti con metodi che non sono verificabili dalle difese. Poche e solitarie le voci in difesa dei diritti degli indagati, che non hanno ancora neppure un capo di imputazione definito contro cui difendersi. Trattamento di riguardo (trealpolitik?), invece, per i presunti corruttori: i marocchini saranno giudicati in patria dallo Stato che li avrebbe incaricati dicorrompere; di quelli del Qatar si sa solo che hanno evitato l’arresto con un salvacondotto. Unici indizi di esistenza in vita dell’inchiesta, la presenza a Milano di due nuovi pm belgi (Laurent Pierard e Marie Astrid Dembour) che hanno incontrato il collega Fabio De Pasquale, che indaga sul filone italiano e ne ha già archiviata la parte che coinvolgeva l'ex segretario generale della Cgil Susanna Camusso.
Per la prima volta parla Francesco Giorgi, milanese di Abbiategrasso, 37 anni, ex assistente parlamentare di Panzeri, prima, e di Andrea Cozzolni (anche lui convolto, 4 mesi di domiciliari a Napoli) e velista, tornato in Italia con la famiglia per le feste.
Cosa sono stati questi due anni dall’arresto?
«Un’ esperienza che ha cambiato profondamente la mia vita».
Negativa? Sei mesi tra carcere e domiciliari.
«L’arresto è stato uno choc, ma non si può dire che un’esperienza è stata solamente negativa se riesci a trasformarla in qualcosa che ti dà forza. Anche nelle situazioni peggiori ci può essere un’opportunità».
Nel suo caso, qual è stata?
«Per certi versi la mia vita è anche migliore d prima. Ora riesco a dedicarmi alle cose che mi piacciono di più, ad esempio la vela, e che reputo importanti, come mia figlia che ora ha quasi 4 anni».
Francesco Giorgi con la compagna Eva Kaili
Francesco Giorgi ed Eva Kaili
Il sistema giudiziario belga è molto diverso da quello italiano, di cui si dice un gran male.
«Sulla giustizia belga parlano i fatti. Il procuratore federale, la più alta autorità giudiziaria, aveva detto che le indagini sarebbero state chiuse entro dicembre 2023. Invece gli inquirenti sono nel caos totale. Il giudice istruttore Michel Claise, che diresse le indagini e ordinò gli arresti, è stato costretto ad astenersi per conflitto d’interessi, il pm Raphael Malagnini ha chiesto ed ottenuto il trasferimento ed il poliziotto a capo delle indagini Ceferino Alvarez Rodriguez in un audio registrato da me ha confermato che Panzeri ha confessato per ottenere uno sconto di pena e che tutto l’impianto accusatorio è basato sulle sue menzogne. C’è anche un’indagine sul ruolo avuto dai servizi segreti».
Resta che tra casa sua e di Eva Kaili e quella di Panzeri furono trovati più di un milione e mezzo in contanti.
«La magistratura belga mi ha impedito di parlare con la stampa pena l’arresto, per la prima volta posso rispondere a tutte le speculazioni e menzogne dicendo che i soldi non erano i miei e non c’era nessuna corruzione. Le carte lo dimostrano».
L’accusa dice il contrario.
«Capisco che la visione dei contanti possa sembrare insolita. Ma insolito non vuol dire illecito. Io sono stato assistente di Panzeri per più di 10 anni. Ho continuato ad aiutarlo come volontario nella sua ong Fight impunity. Quando c’è stato il colpo di stato dei Talebani in Afghanistan siamo riusciti a far evacuare diverse donne e attivisti in pericolo di vita. Questo tipo di operazioni non si fanno con bonifici tracciati. Tutti i soldi che mi riguardano arrivano solo dal mio stipendio e mia moglie non era a conoscenza delle questioni finanziarie di Panzeri».
Lei però ammise di essere coinvolto nelle sue attività.
«Mi sono preso colpe che non avevo per proteggere mia figlia. In quei giorni terribili, mi furono fatte pressioni enormi durante gli interrogatori. Hanno provato di tutto per farmi patteggiare. In assenza del mio avvocato, mi dissero che non avrei più rivisto mia figlia se non avessi accusato mia moglie. Non c’era alcuna prova, ma volevano che dicessi che quei soldi erano frutto di corruzione. Alcuni cedono sotto tali pressioni e ammettono crimini mai commessi. Io ho scelto di difendere la verità».
Gli inquirenti non la pensano così.
«Dopo anni di attività di sorveglianza illegale da parte dei servizi segreti nel Parlamento Europeo, intercettazioni e analisi finanziarie, quello che emerge sono attività di consulenza e diplomazia parlamentare. Nel mio caso è scritto che non ho ricevuto tangenti e che mia moglie non è coinvolta. Inoltre, c’è un paradosso geopolitico. Perché il Qatar e il Marocco, Paesi considerati come alleati strategici dall’Ue, avrebbero dovuto affidarsi a un ex deputato come Panzeri che parlava solo italiano per influenzare le istituzioni su posizioni che erano già in loro favore? Piuttosto vorrei sapere perché mia moglie, vicepresidente del Parlamento, è stata arrestata e detenuta lontano da nostra figlia per mesi senza prove».
Antonio Panzeri si è pentito e ha fatto molte ammissioni che la coinvolgono.
«Il patteggiamento di Panzeri, che rischiava 15 anni di pena che sono stati ridotti a meno di uno, è avvenuto a scapito della verità. Ha accusato altri sotto pressione sapendo che la libertà della sua famiglia dipendeva da questo. Le sue ammissioni sono infondate. Per questo il tribunale nonostante siano trascorsi due anni non ha ancora convalidato l'accordo di pentimento. Il fatto che abbiano usato i nostri familiari per minacciarci dimostra la mancanza di credibilità dell’accusa. È normale che nel cuore dell’Europa i bambini vangano usati per ricattare i genitori?».
Tutto questo come ha influito nel rapporto con sua moglie?
«C’è stato un momento molto difficile all’inizio. Hanno tentato di metterci uno contro l’altro dicendo che io avevo confessato e avevo parlato contro di lei. Non ci sono riusciti».
Cosa si aspetta ora?
«Mi aspetto verità, giustizia e responsabilità. Per esempio, abbiamo chiesto che le udienze siano rese pubbliche, ma la procura belga e il Parlamento Europeo si sono opposti. Perché hanno paura della trasparenza? Tuttavia, ho fiducia nel tribunale del riesame perché ha accettato la nostra richiesta di indagare su tutte le violazioni».
Chi l’ha aiutata in questo periodo?
«La mia bimba mi ha dato la forza, i miei genitori e mio fratello sono stati la mia ancora di salvezza. La fede mi ha dato sostegno. I miei avvocati Pierre Monville, in Belgio, e Giuseppe Vella. In Italia, l’amico Sandro Rossanigo e il perito forense Gabriele Pitzianti hanno combattuto instancabilmente al mio fianco per la verità».
(edited)
Secondo me non la hai neanche letta. Una sequela di insostenibili e irritanti arrampicate sugli specchi al punto che gli aumenterei l’eventuale pena del 50% solo per l’insulto alla altrui intelligenza
intanto stanno liberi e la procura non sa che pesci pigliare.
Travaglio e co. non danno queste notizie?
edit: però è interessante che alla parola "giustizialisti" tu ti sia sentito indicato.
(edited)
Travaglio e co. non danno queste notizie?
edit: però è interessante che alla parola "giustizialisti" tu ti sia sentito indicato.
(edited)
Io le ridarei la poltrona, assolutamente. Con dedica al suo misterioso sostenitore, quello ossessionato da Travaglio
Vedi questo modo scemo di porre la questione è sintomo di come vivi la cosa.
Non è che o 100% innocente oppure deve morire di tortura.. la questione è che quando le hanno tolto la figlia (ed era innocente in quanto INDAGATA) qui si festeggiava e la si insultava.
Ora sono passati anni e si scopre che tutta questa certezza non c'è. Lei non è ancora condannata, le indagini ritardano..
Ora spiegami: CHE BISOGNO C'ERA di impedire ad una madre di vedere la figlia di neppure un anno?
Hanno avuto ragione?
Si vede chi è democratico quando si ricorda DEL METODO GIUSTO sempre. Anche quando riguarda i propri avversari politici.
(considera che per me Panzeri e Kaili sono avversari politici, ma io non li voglio in galera in attesa di giudizio, io li voglio solo vedere perdere le elezioni).
Non è che o 100% innocente oppure deve morire di tortura.. la questione è che quando le hanno tolto la figlia (ed era innocente in quanto INDAGATA) qui si festeggiava e la si insultava.
Ora sono passati anni e si scopre che tutta questa certezza non c'è. Lei non è ancora condannata, le indagini ritardano..
Ora spiegami: CHE BISOGNO C'ERA di impedire ad una madre di vedere la figlia di neppure un anno?
Hanno avuto ragione?
Si vede chi è democratico quando si ricorda DEL METODO GIUSTO sempre. Anche quando riguarda i propri avversari politici.
(considera che per me Panzeri e Kaili sono avversari politici, ma io non li voglio in galera in attesa di giudizio, io li voglio solo vedere perdere le elezioni).
https://www.corriere.it/oriente-occidente-federico-rampini/24_dicembre_12/luigi-mangione-killer-giustiziere-spacca-partito-democratico-usa-da62df99-ebe9-4ae7-ba3d-8dcaa5e11xlk.shtml
interessante tutta la faccenda Mangione, ma in questo caso evidenzio come si dividano dicendo cose che tra loro non sono in contrasto.
Credo si possa dire che certe ingiustizie portano prima o poi a reazioni violente, senza per questo solidarizzare o autorizzare l'uso della violenza stessa.
Invece no, si "dividono" e "polemizzano"..
L'impressione è sempre che sia marketing, non politica. Ammesso che ancora ci sia differenza tra la comunicazione politica e il brand marketing.
interessante tutta la faccenda Mangione, ma in questo caso evidenzio come si dividano dicendo cose che tra loro non sono in contrasto.
Credo si possa dire che certe ingiustizie portano prima o poi a reazioni violente, senza per questo solidarizzare o autorizzare l'uso della violenza stessa.
Invece no, si "dividono" e "polemizzano"..
L'impressione è sempre che sia marketing, non politica. Ammesso che ancora ci sia differenza tra la comunicazione politica e il brand marketing.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/12/17/in-piena-crisi-dellindustria-linps-nasconde-i-dati-sulla-cassa-integrazione-che-dilaga-dora-in-poi-saranno-pubblicati-solo-ogni-tre-mesi/7806647/
L’Inps di Gabriele Fava continua a regalare sorprese. Prima ha bloccato la pubblicazione mensile dei dati sulle misure anti povertà (dalla scorsa estate mancano aggiornamenti sul numero di beneficiari dell’Assegno di inclusione), cambiato nome all’osservatorio sul precariato e iniziato ad accompagnare i numeri su assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro con comunicati che rivendicano presunti “record”. Infine, qualche settimana fa, l’istituto di previdenza ha deciso di rivedere il calendario di tutti gli osservatori statistici. In che modo? Con la sola eccezione di quello sull’assegno unico, tutti saranno pubblicati con cadenza trimestrale. Nei prossimi giorni è attesa una comunicazione ufficiale. Ma già ora la pagina con il calendario delle diffusioni, aggiornata il 10 dicembre, conferma: l’osservatorio sul mercato del lavoro, pubblicato a settembre, sarà aggiornato per esempio solo il 20 dicembre.
Così si spiega, per esempio, come mai l’andamento delle ore di cassa integrazione autorizzate sia stato aggiornato per l’ultima volta a fine ottobre fornendo i dati relativi a settembre. Che mostravano un forte incremento, a 44,9 milioni di ore contro le 37,8 del settembre 2023. “Questo aumento riflette l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per proteggere settori che stanno affrontando una fase di difficoltà economica“, commentava il comunicato. Da allora, il silenzio. Le informazioni su ottobre e novembre saranno disponibili solo a gennaio.
Sotto la guida del giuslavorista Fava, proposto come presidente dalla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, l’Inps ritiene dunque opportuno ridurre la trasparenza nel pieno di una pesante crisi della manifattura, con la produzione industriale in calo da 21 mesi consecutivi e la cig che dilaga negli stabilimenti Stellantis ma non solo. Un quadro in cui gli stessi dati Istat sul lavoro rischiano di essere falsati da una crescente quota di lavoratori assenti dal lavoro per effetto degli ammortizzatori, visto che chi è in cig da meno di tre mesi viene contato nella platea degli occupati.
Ieri Fava, noto per aver redatto il ccnl dei rider firmato nel 2020 dall’Ugl che inquadrava i fattorini come lavoratori autonomi ed è stato dichiarato illegittimo da diversi tribunali, era a Palazzo Chigi per presentare con Calderone l’ampliamento a tutti i disoccupati della piattaforma Siisl nata per attivare percorsi personalizzati a favore dei beneficiari di Supporto per la Formazione e il Lavoro e Assegno di inclusione. “La macchina è in moto e sta viaggiando”, ha assicurato. Finora sono “oltre 332mila” le posizioni lavorative segnalate e “più di 40mila” le assunzioni avviate. Peccato che la platea iniziale dei presunti “occupabili” che avrebbero dovuto trovar lavoro grazie alla misura di politica attiva che ora sarà ampliata fosse di 300mila persone.
L’Inps di Gabriele Fava continua a regalare sorprese. Prima ha bloccato la pubblicazione mensile dei dati sulle misure anti povertà (dalla scorsa estate mancano aggiornamenti sul numero di beneficiari dell’Assegno di inclusione), cambiato nome all’osservatorio sul precariato e iniziato ad accompagnare i numeri su assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro con comunicati che rivendicano presunti “record”. Infine, qualche settimana fa, l’istituto di previdenza ha deciso di rivedere il calendario di tutti gli osservatori statistici. In che modo? Con la sola eccezione di quello sull’assegno unico, tutti saranno pubblicati con cadenza trimestrale. Nei prossimi giorni è attesa una comunicazione ufficiale. Ma già ora la pagina con il calendario delle diffusioni, aggiornata il 10 dicembre, conferma: l’osservatorio sul mercato del lavoro, pubblicato a settembre, sarà aggiornato per esempio solo il 20 dicembre.
Così si spiega, per esempio, come mai l’andamento delle ore di cassa integrazione autorizzate sia stato aggiornato per l’ultima volta a fine ottobre fornendo i dati relativi a settembre. Che mostravano un forte incremento, a 44,9 milioni di ore contro le 37,8 del settembre 2023. “Questo aumento riflette l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per proteggere settori che stanno affrontando una fase di difficoltà economica“, commentava il comunicato. Da allora, il silenzio. Le informazioni su ottobre e novembre saranno disponibili solo a gennaio.
Sotto la guida del giuslavorista Fava, proposto come presidente dalla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, l’Inps ritiene dunque opportuno ridurre la trasparenza nel pieno di una pesante crisi della manifattura, con la produzione industriale in calo da 21 mesi consecutivi e la cig che dilaga negli stabilimenti Stellantis ma non solo. Un quadro in cui gli stessi dati Istat sul lavoro rischiano di essere falsati da una crescente quota di lavoratori assenti dal lavoro per effetto degli ammortizzatori, visto che chi è in cig da meno di tre mesi viene contato nella platea degli occupati.
Ieri Fava, noto per aver redatto il ccnl dei rider firmato nel 2020 dall’Ugl che inquadrava i fattorini come lavoratori autonomi ed è stato dichiarato illegittimo da diversi tribunali, era a Palazzo Chigi per presentare con Calderone l’ampliamento a tutti i disoccupati della piattaforma Siisl nata per attivare percorsi personalizzati a favore dei beneficiari di Supporto per la Formazione e il Lavoro e Assegno di inclusione. “La macchina è in moto e sta viaggiando”, ha assicurato. Finora sono “oltre 332mila” le posizioni lavorative segnalate e “più di 40mila” le assunzioni avviate. Peccato che la platea iniziale dei presunti “occupabili” che avrebbero dovuto trovar lavoro grazie alla misura di politica attiva che ora sarà ampliata fosse di 300mila persone.
Pesciarola indignata non pervenuta
“Giorgia Meloni la smetta di usare parole vuote e ipocrite sulla sicurezza e la lotta al crimine, presenti subito un decreto legge per cancellare questa vergogna per il nostro Paese e per i cittadini onesti”. Il Movimento 5 stelle chiede alla premier l’abrogazione urgente dell’“avviso di arresto” introdotto dalla riforma Nordio, dopo gli articoli del Fatto che hanno raccontato due vicende emblematiche: nelle Marche un presunto trafficante di eroina, convocato per l’interrogatorio preventivo, è fuggito dall’Italia per sottrarsi alla custodia cautelare in carcere, mentre in Lombardia un gruppo di imprenditori, ricevuto l’avviso, hanno tentato di imbastire una versione di comodo per scaricare su una “testa di legno” la responsabilità dei reati fiscali di cui erano accusati (e sono stati scoperti solo grazie alle intercettazioni). Storie che si aggiungono a quella – raccontata anch’essa dal nostro giornale – del testimone minacciato per aver denunciato una rete di spaccio dagli indagati, rimasti a piede libero in attesa dell’interrogatorio.
“L’avviso di arresto e l’interrogatorio preventivo previsti dalla legge Nordio sono una assurda follia, l’avevamo previsto ampiamente, lo abbiamo denunciato in un question time che ha ricevuto la solita risposta saccente e impreparata del ministro Nordio ed ecco che i fatti di cronaca ce ne stanno dando la triste conferma“, denunciano i parlamentari pentastellati nelle Commissioni Giustizia, Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato. “Questa norma”, aggiungono, “è la definitiva umiliazione dei diritti delle vittime dei reati, espone le stesse vittime, chi testimonia e chi denuncia a ritorsioni e minacce, e ovviamente è un portone spalancato per chi vuole darsi alla fuga”.
Sulla vicenda del presunto trafficante dastosi alla macchia interviene anche il leader pentastellato Giuseppe Conte. “Questa è una delle storie che arrivano dall’Italia dopo il capolavoro della riforma Nordio, che in molti casi prevede l’avviso per l’interrogatorio prima dell’arresto e permette di farla franca: qualcuno scappa prima dell’arresto, altri minacciano i testimoni, in alcuni casi ci sono tentativi di inquinare le prove per mandare all’aria anni di indagini. “Io voglio combattere la mafia!” ha urlato una spiritata Meloni qualche giorno fa, ad Atreju. Poi nella realtà spacciatori e criminali li fanno scappare, aumentando l’insicurezza dei cittadini perbene. Ma smettetela di prendere in giro i cittadini onesti!”, incalza.
“Giorgia Meloni la smetta di usare parole vuote e ipocrite sulla sicurezza e la lotta al crimine, presenti subito un decreto legge per cancellare questa vergogna per il nostro Paese e per i cittadini onesti”. Il Movimento 5 stelle chiede alla premier l’abrogazione urgente dell’“avviso di arresto” introdotto dalla riforma Nordio, dopo gli articoli del Fatto che hanno raccontato due vicende emblematiche: nelle Marche un presunto trafficante di eroina, convocato per l’interrogatorio preventivo, è fuggito dall’Italia per sottrarsi alla custodia cautelare in carcere, mentre in Lombardia un gruppo di imprenditori, ricevuto l’avviso, hanno tentato di imbastire una versione di comodo per scaricare su una “testa di legno” la responsabilità dei reati fiscali di cui erano accusati (e sono stati scoperti solo grazie alle intercettazioni). Storie che si aggiungono a quella – raccontata anch’essa dal nostro giornale – del testimone minacciato per aver denunciato una rete di spaccio dagli indagati, rimasti a piede libero in attesa dell’interrogatorio.
“L’avviso di arresto e l’interrogatorio preventivo previsti dalla legge Nordio sono una assurda follia, l’avevamo previsto ampiamente, lo abbiamo denunciato in un question time che ha ricevuto la solita risposta saccente e impreparata del ministro Nordio ed ecco che i fatti di cronaca ce ne stanno dando la triste conferma“, denunciano i parlamentari pentastellati nelle Commissioni Giustizia, Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D’Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato. “Questa norma”, aggiungono, “è la definitiva umiliazione dei diritti delle vittime dei reati, espone le stesse vittime, chi testimonia e chi denuncia a ritorsioni e minacce, e ovviamente è un portone spalancato per chi vuole darsi alla fuga”.
Sulla vicenda del presunto trafficante dastosi alla macchia interviene anche il leader pentastellato Giuseppe Conte. “Questa è una delle storie che arrivano dall’Italia dopo il capolavoro della riforma Nordio, che in molti casi prevede l’avviso per l’interrogatorio prima dell’arresto e permette di farla franca: qualcuno scappa prima dell’arresto, altri minacciano i testimoni, in alcuni casi ci sono tentativi di inquinare le prove per mandare all’aria anni di indagini. “Io voglio combattere la mafia!” ha urlato una spiritata Meloni qualche giorno fa, ad Atreju. Poi nella realtà spacciatori e criminali li fanno scappare, aumentando l’insicurezza dei cittadini perbene. Ma smettetela di prendere in giro i cittadini onesti!”, incalza.