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Subject: Virus cinese 2...Non ci fermerete mai!
The Coronavirus Is Mutating. What Does That Mean for Us?
https://nyti.ms/3peJRqB
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. A In mezz'ora hanno discusso di una ricerca che dimostra, dati alla mano, che l'aumento dell'Rt non è dipeso da apertura e chiusura delle scuole. Chi ha aperto dopo non ha avuto vantaggi, anzi.
La Azzolina aveva ragione.
Quali dati e quale biologia?
Un virus si propaga se trova condizioni e ospiti, da sempre.
Quindi una classe è un luogo deputato alla trasmissione del contagio, volente o nolente pur lasciando perdere i trasporti. La Azzolina non può andare contro la scienza per cercare di raccattare 4 voti e stare al ministero.
Vuoi che i bambini siano stati il mezzo di trasmissione di febbraio quindi in buona parte immunizzati o vuoi che mantieni un feroce distanziamento sociale nelle scuole il concetto di base “L’Azzolina aveva ragione” è sbagliato.
In provincia di Cremona il 36% degli studenti è dovuto restare a casa almeno per 10gg se non di più. I positivi confermati sono stati meno e spesso asintomatici. Con la DAD la % si è praticamente azzerata restando con poche unità attive nelle scuole elementari che erano in presenza.
Così come un virus si propaga si sa benissimo che il distanziamento è la soluzione migliore. Quindi la Azzolina non aveva ragione, le scuole - se non forti di regole ferree e distanziamento assoluto - sono luogo di trasmissione
La Azzolina aveva ragione.
Quali dati e quale biologia?
Un virus si propaga se trova condizioni e ospiti, da sempre.
Quindi una classe è un luogo deputato alla trasmissione del contagio, volente o nolente pur lasciando perdere i trasporti. La Azzolina non può andare contro la scienza per cercare di raccattare 4 voti e stare al ministero.
Vuoi che i bambini siano stati il mezzo di trasmissione di febbraio quindi in buona parte immunizzati o vuoi che mantieni un feroce distanziamento sociale nelle scuole il concetto di base “L’Azzolina aveva ragione” è sbagliato.
In provincia di Cremona il 36% degli studenti è dovuto restare a casa almeno per 10gg se non di più. I positivi confermati sono stati meno e spesso asintomatici. Con la DAD la % si è praticamente azzerata restando con poche unità attive nelle scuole elementari che erano in presenza.
Così come un virus si propaga si sa benissimo che il distanziamento è la soluzione migliore. Quindi la Azzolina non aveva ragione, le scuole - se non forti di regole ferree e distanziamento assoluto - sono luogo di trasmissione
Questa mutazione del coronavirus avrebbe una trasmissibilità molto maggiore, il 70% in più. Un caso è stato rilevato al Policlinico Militare del Celio, è un paziente rientrato dal Regno Unito
belin 70% in più :D
ma il covid non era già un virus ad alta trasmettibilità? sto qui cosa fa? respiri e s'attacca???
belin 70% in più :D
ma il covid non era già un virus ad alta trasmettibilità? sto qui cosa fa? respiri e s'attacca???
La Azzolina non c'entra con la ricerca in questione, infatti non era a conoscenza di questo recente studio: loro (inteso come ministero) hanno fatto studi internamente e POI si è scoperto da un lavoro fatto da altri che le conclusioni erano le stesse.
I fattori in gioco sono molti e ancora non possiamo tirare le somme: il fatto però che i bambini entrino in un contesto controllato evidentemente aggiunge situazioni ma ne sottrae altre.
https://www.orizzontescuola.it/covid-la-riapertura-delle-scuole-non-e-responsabile-della-seconda-ondata-lo-rivela-uno-studio/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/10/23/germania-la-riapertura-delle-scuole-non-ha-aumentato-i-casi-di-coronavirus-litalia-ne-tenga-conto/5975000/
Oltretutto si sapeva già dalle esperienze di germania e usa che il nesso tra le due cose fosse debole.
(edited)
I fattori in gioco sono molti e ancora non possiamo tirare le somme: il fatto però che i bambini entrino in un contesto controllato evidentemente aggiunge situazioni ma ne sottrae altre.
https://www.orizzontescuola.it/covid-la-riapertura-delle-scuole-non-e-responsabile-della-seconda-ondata-lo-rivela-uno-studio/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/10/23/germania-la-riapertura-delle-scuole-non-ha-aumentato-i-casi-di-coronavirus-litalia-ne-tenga-conto/5975000/
Oltretutto si sapeva già dalle esperienze di germania e usa che il nesso tra le due cose fosse debole.
(edited)
in Cina hanno debellato il virus senza vaccino. Qui rischiamo di fare un vaccino di massa per un virus che sta già mutando e quindi, oltre che rischioso, anche forse poco utile. Gran bel dubbio. Facciamolo e speriamo bene ?
. La Azzolina non c'entra con la ricerca in questione, infatti non era a conoscenza di questo recente studio: loro (inteso come ministero) hanno fatto studi internamente e POI si è scoperto da un lavoro fatto da altri che le conclusioni erano le stesse.
Questo è un ossimoro. Un ministro dovrebbe conoscere le ricerche che riguardano il proprio ministero.
Scientificamente parlando la Azzolina non ha ragione per nulla. San siro (all’aperto) con 5000 spettatori con mascherina ampiamente distanziati e bloccati sui loro seggiolini è un luogo sicuro. La scala con 50 spettatori idem. Tutti i luoghi sono sicuri seguendo le basi scientifiche del contagio e di come evitarlo.
Questo è un ossimoro. Un ministro dovrebbe conoscere le ricerche che riguardano il proprio ministero.
Scientificamente parlando la Azzolina non ha ragione per nulla. San siro (all’aperto) con 5000 spettatori con mascherina ampiamente distanziati e bloccati sui loro seggiolini è un luogo sicuro. La scala con 50 spettatori idem. Tutti i luoghi sono sicuri seguendo le basi scientifiche del contagio e di come evitarlo.
. in Cina hanno debellato il virus senza vaccino. Qui rischiamo di fare un vaccino di massa per un virus che sta già mutando e quindi, oltre che rischioso, anche forse poco utile. Gran bel dubbio. Facciamolo e speriamo bene ?
Fidarsi dei dati della Cina è poco sicuro oltre che pericoloso, inoltre le vaccinazioni di massa in Cina sono cominciate questa estate....
Fidarsi dei dati della Cina è poco sicuro oltre che pericoloso, inoltre le vaccinazioni di massa in Cina sono cominciate questa estate....
. ma il covid non era già un virus ad alta trasmettibilità? sto qui cosa fa? respiri e s'attacca???
Avrà una capacità di sopravvivenza più elevata, fatto che rende pericolosissimi i luoghi chiusi...
Avrà una capacità di sopravvivenza più elevata, fatto che rende pericolosissimi i luoghi chiusi...
Più che vaccino si sono chiusi dentro a doppia mandata. A chi entra e si scopre che è positivo impongono una quarantena obbligatoria in gattabuia... diciamo che usano un metodo un po' diverso da quello che intendiamo noi
https://www.huffingtonpost.it/entry/metodo-cinese_it_5fae820fc5b6b36333699b14
https://www.huffingtonpost.it/entry/metodo-cinese_it_5fae820fc5b6b36333699b14
Spinoza.it
Questi inglesi sono extracomunitari da due giorni e già portano le malattie.
Questi inglesi sono extracomunitari da due giorni e già portano le malattie.
Variante inglese già segnalata in mezzo mondo... lol :D
Nooo ma l'informazione non è pilotata :D assolutamente non era un numero della domenica per affossare le borse durante il lunedì :D
Ps: botta di culo, mercoledì ero andato long sul VIX e oggi ho fatto un +13% secco...che mondo marcio
Nooo ma l'informazione non è pilotata :D assolutamente non era un numero della domenica per affossare le borse durante il lunedì :D
Ps: botta di culo, mercoledì ero andato long sul VIX e oggi ho fatto un +13% secco...che mondo marcio
Monoclonali e mancato trial, riunione straordinaria Aifa per capire chi si è opposto alla sperimentazione
di Thomas Mackinson | 21 Dicembre 2020
Il “trial mancato” svelato dal Fatto finisce questa mattina sul tavolo di una riunione urgente dell’Aifa, l’agenzia del farmaco che a ottobre respinse la proposta di sperimentazione gratuita del Bamlanivimab (LY-CoV-555), l’anticorpo neutralizzante monoclonale sviluppato dalla multinazionale Eli Lilly e prodotto proprio in Italia. E su quel tavolo si potrebbe riaprire in tempi rapidissimi la strada ai monoclonali in uso all’estero, finora lasciata cadere nel vuoto.
A metterla all’ordine del giorno è stato il neopresidente dell’Agenzia del farmaco Giorgio Palù, che lo conferma al Fatto. Nel periodo in cui la sperimentazione veniva proposta e cassata, tra il 7 e il 29 ottobre, vestiva ancora i panni del virologo di fama mondiale e già sosteneva pubblicamente la necessità che l’Italia guardasse con attenzione non solo ai vaccini ma anche alle terapie anticorpali sperimentate all’estero con risultati promettenti. Come abbiamo raccontato, a inizio ottobre ne erano state offerte all’Italia 10 mila dosi: gratis e prodotte qui.
Il nostro Paese, già schiacciato dalla seconda ondata, avrebbe potuto essere il primo in Europa a sperimentarlo, somministrando ai malati l’unica cura al mondo autorizzata contro il Covid. Il farmaco riduce la carica virale e per i pazienti ad alto rischio diminuisce i ricoveri del 72%: in proporzione alle fiale, sarebbero stati risparmiati almeno 950 ricoveri.
Ora si vuole capire sulla base di quali valutazioni scientifiche e regolatorie è stato deciso di accantonarlo. Chi si è opposto? Perché? Il Bamlanivimab viene somministrato da un mese e mezzo negli Stati Uniti con risultati incoraggianti. La sperimentazione in Italia avrebbe potuto confermare i dubbi degli esperti italiani, oppure dimostrare che il farmaco è più efficace della Tachipirina che l’Aifa consiglia ai non ospedalizzati. A quanto risulta al Fatto, nella riunione chiave del 29 ottobre tra la multinazionale, Aifa, ISS e Cts, era stato proposto di non fermarsi agli ai risultati delle ricerche condotte su campioni limitati ma di usare i dati clinici degli ospedali americani che lo stavano già somministrando. Sul fronte regolatorio appare ormai certo non fosse necessario aspettare l’autorizzazione dell’Ema.
In Italia è stata fatta una legge apposta: la 648/96 consente l’uso di farmaci non autorizzati dall’Ema per i quali non esista una terapia alternativa. Accade nel 2005, ad esempio, col Trastuzumab (tumore alla mammella), un altro monoclonale. La condizione necessaria – dice la legge – è che esistano “studi conclusi, almeno in fase II, che dimostrino un’efficacia adeguata con un profilo di rischio accettabile a supporto dell’indicazione richiesta”. Nel caso del farmaco di Eli Lilly queste condizioni ci sono. “Sono farmaci molti importanti”, dice il presidente della Società Italiana di Farmacologia, Giorgio Raccagni. “Si dimostrano efficaci se somministrati precocemente a pazienti ad alto rischio perché riducono considerevolmente la carica virale e di conseguenza i ricoveri che saturano gli ospedali. Confido che l’Aifa prenda una decisione nella direzione di altri paesi europei”. Questo sarebbe anche l’indirizzo del ministro Speranza che non ha mai avuto preclusioni alla via dei monoclonali, non solo patrocinando quello italiano in fase di studio ma anche verso quelli sviluppati all’estero.
Il paradosso è che il ministro ha firmato una formale manifestazione di interesse all’acquisto da parte dell’Italia in una riunione con la multinazionale – presente anche Arcuri – il 16 novembre, cioè quando era già stata lasciata cadere l’opzione delle 10 mila dosi gratis. Il loro controvalore era 10milioni di euro, che avremmo potuto risparmiare insieme a molte vite.
di Thomas Mackinson | 21 Dicembre 2020
Il “trial mancato” svelato dal Fatto finisce questa mattina sul tavolo di una riunione urgente dell’Aifa, l’agenzia del farmaco che a ottobre respinse la proposta di sperimentazione gratuita del Bamlanivimab (LY-CoV-555), l’anticorpo neutralizzante monoclonale sviluppato dalla multinazionale Eli Lilly e prodotto proprio in Italia. E su quel tavolo si potrebbe riaprire in tempi rapidissimi la strada ai monoclonali in uso all’estero, finora lasciata cadere nel vuoto.
A metterla all’ordine del giorno è stato il neopresidente dell’Agenzia del farmaco Giorgio Palù, che lo conferma al Fatto. Nel periodo in cui la sperimentazione veniva proposta e cassata, tra il 7 e il 29 ottobre, vestiva ancora i panni del virologo di fama mondiale e già sosteneva pubblicamente la necessità che l’Italia guardasse con attenzione non solo ai vaccini ma anche alle terapie anticorpali sperimentate all’estero con risultati promettenti. Come abbiamo raccontato, a inizio ottobre ne erano state offerte all’Italia 10 mila dosi: gratis e prodotte qui.
Il nostro Paese, già schiacciato dalla seconda ondata, avrebbe potuto essere il primo in Europa a sperimentarlo, somministrando ai malati l’unica cura al mondo autorizzata contro il Covid. Il farmaco riduce la carica virale e per i pazienti ad alto rischio diminuisce i ricoveri del 72%: in proporzione alle fiale, sarebbero stati risparmiati almeno 950 ricoveri.
Ora si vuole capire sulla base di quali valutazioni scientifiche e regolatorie è stato deciso di accantonarlo. Chi si è opposto? Perché? Il Bamlanivimab viene somministrato da un mese e mezzo negli Stati Uniti con risultati incoraggianti. La sperimentazione in Italia avrebbe potuto confermare i dubbi degli esperti italiani, oppure dimostrare che il farmaco è più efficace della Tachipirina che l’Aifa consiglia ai non ospedalizzati. A quanto risulta al Fatto, nella riunione chiave del 29 ottobre tra la multinazionale, Aifa, ISS e Cts, era stato proposto di non fermarsi agli ai risultati delle ricerche condotte su campioni limitati ma di usare i dati clinici degli ospedali americani che lo stavano già somministrando. Sul fronte regolatorio appare ormai certo non fosse necessario aspettare l’autorizzazione dell’Ema.
In Italia è stata fatta una legge apposta: la 648/96 consente l’uso di farmaci non autorizzati dall’Ema per i quali non esista una terapia alternativa. Accade nel 2005, ad esempio, col Trastuzumab (tumore alla mammella), un altro monoclonale. La condizione necessaria – dice la legge – è che esistano “studi conclusi, almeno in fase II, che dimostrino un’efficacia adeguata con un profilo di rischio accettabile a supporto dell’indicazione richiesta”. Nel caso del farmaco di Eli Lilly queste condizioni ci sono. “Sono farmaci molti importanti”, dice il presidente della Società Italiana di Farmacologia, Giorgio Raccagni. “Si dimostrano efficaci se somministrati precocemente a pazienti ad alto rischio perché riducono considerevolmente la carica virale e di conseguenza i ricoveri che saturano gli ospedali. Confido che l’Aifa prenda una decisione nella direzione di altri paesi europei”. Questo sarebbe anche l’indirizzo del ministro Speranza che non ha mai avuto preclusioni alla via dei monoclonali, non solo patrocinando quello italiano in fase di studio ma anche verso quelli sviluppati all’estero.
Il paradosso è che il ministro ha firmato una formale manifestazione di interesse all’acquisto da parte dell’Italia in una riunione con la multinazionale – presente anche Arcuri – il 16 novembre, cioè quando era già stata lasciata cadere l’opzione delle 10 mila dosi gratis. Il loro controvalore era 10milioni di euro, che avremmo potuto risparmiare insieme a molte vite.
Lo avevo letto oggi ma mi chiedevo davvero solo per il covid?
Da quanto ho letto era una cosa che si portava dietro da un po'. Grandissima forza d'animo, comunque.