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Subject: Virus cinese 2...Non ci fermerete mai!

2020-12-24 14:10:13
stessa cosa per i mega cenoni, che tutti farannno lo stesso
2020-12-24 17:42:44
Il covid uccide (e purtroppo ne so qualcosa). Affrontarlo significa dare anche la giusta dimensione al fenomeno, uno stato deve prendere decisioni e fare scelte su dati certi e - possibilmente - su previsioni future. Il punto focale è il rispetto dei diritti e doveri dei cittadini con informazioni che siano compatibili e condivise, buttare numeri a caso non aiuta nessuno, anzi...
Il segreto di stato su quei dati mi fa supporre che possano essere alterati o, come vi spiego da mesi, “pilotati” per la gestione e giustificazione delle scelte governative.
Così non va bene per nulla, per il semplice motivo che sfrutti una pandemia per la gestione del consenso e per la giustificazione delle tue scelte.
Di questo passo anche psicologicamente non ne usciremo mai.
2020-12-25 10:33:30
una zona rossa fatta coime ieri non sreve a nulla poco, ma sicuro.
2020-12-26 08:27:30
Il FT: i decessi da Covid-19 sono abnormi in Sudamerica
di Fq | 24 Dicembre 2020

Giusto ieri l’Italia ha superato la soglia dei 70mila decessi riferiti all’epidemia di Covid-19. Numeri enormi che forse, qui come altrove, non catturano l’intero fenomeno e lo fanno in maniera comunque non accurata: i criteri di classificazione cambiano da Paese a Paese e dipendono anche, in larga parte, dalla capacità di tracciamento del contagio. Per tentare di dare un volto plausibile all’impatto della pandemia nel mondo, allora, il Financial Times ieri ha provato ad analizzare la mortalità generale in 30 Paesi, per vedere quella in eccesso rispetto alla media degli ultimi anni. Ovviamente i dati non sono completi e si riferiscono a periodi diversi per ogni Paese, però almeno una cosa salta all’occhio: gli effetti devastanti del Covid-19 in America Latina, una cosa spesso ignorata dai media occidentali.

Perù, Ecuador e Messico hanno tassi di mortalità in eccesso rispetto alla media davvero sorprendenti, tra il 50 e l’85%, assolutamente fuori scala rispetto al resto del mondo: per restare al Sudamerica, tra i paesi analizzati anche Cile e Brasile sono in alto in questa classifica, ma con tassi assai inferiori. Per l’Europa al momento le performance peggiori sulla mortalità sono largamente appannaggio di Belgio e Spagna, bene non se la passano neanche Russia, Usa e Gran Bretagna. L’Italia, che pure è già in una posizione medio-alta per mortalità da questo conteggio, vedrà probabilmente peggiorare le sue statistiche: i suoi dati sono tra i più vecchi. Infine un’avvertenza: mascherine, chiusure e distanziamento stanno per ora facendo sparire la normale influenza stagionale, motivo per cui l’effetto della mortalità da Covid sulla media potrebbe comunque essere più basso di quanto sia realmente quest’inverno.

2020-12-26 09:55:42
Perù, Ecuador e Messico hanno tassi di mortalità in eccesso rispetto alla media davvero sorprendenti, tra il 50 e l’85%, assolutamente fuori scala rispetto al resto del mondo

quindi sono diminuite le morti?
Io certe volte mi chiedo se i giornalisti abbiano fatto le scuole elementari...
2020-12-26 10:29:25
"In eccesso rispetto alla media"

Le parole hanno un significato preciso.
2020-12-26 10:30:52
non ho capito cosa c'è di sbagliato?
2020-12-26 10:31:18
Pupe eccesso del 50% significa che sono morte il 50% di persone in più rispetto al dato dell'anno precedente (o rispetto alla media degli anni precedenti)
Es. Morti 2019: 1000
Morti 2020: 1500 (+500 che corrisponde al 50% dell'anno precedente)

Es. 2: media morti annuali tra il 2010 e il 2019: 1000
Morti 2020: 1800 (80% in più della media degli anni precedenti)
(edited)
2020-12-26 10:37:05
edito perchè sono arrivato quarto ad esprimere gli stessi dubbi sul tuo commento riguardo i morti diminuiti.
50-85% in più
(edited)
2020-12-26 10:43:50
sono aumentate dal 50 all'85 %, no?

no, leggi gli esempi su. Perù, Ecuador e messico hanno un eccesso tra il 50% e l'85% significa ad esempio che il perù ha il 50%, l'ecuador il 75% e il messico l'85% (assegnati a caso) in più rispetto alla media della mortalità degli anni precedenti,
(edited)
2020-12-26 10:49:48
si ho scritto in maniera poco chiara.
aumenti tra il 50 e 85 %
non capisco dove sono i morti in meno, dicevo la tua stessa cosa.
2020-12-26 10:50:46
avete ragione, avevo letto male io...
2020-12-26 10:52:56
ahh ok ok :-))

Comunque questo articolo sostiene ciò che io personalmente sostengo da sempre. Per valutare l'impatto del covid (e prendere le conseguenti decisioni) va valutato l'unico dato certo e cioè l'aumento del tasso di mortalità senza spugnettarci la mente di morti con/per/fra/per/ambarabacicicoco di covid
2020-12-26 11:10:09
Il Veneto continua ad essere alle prese con l’impennata dei contagi da coronavirus. Nelle ultime 24 ore i nuovi casi accertati sono stati 5.010, come mostrato dai dati diffusi dalla regione amministrata dal governatore Luca Zaia. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria il totale dei malati raggiunge così quota 234.792. Stando sempre all’ultimo bollettino regionale, si registrano 94 morti nelle ultime 24 ore (durante la pandemia la regione ha visto 5.953 scomparse).

Spostandosi sul versante ospedaliero, per ora in terapia intensiva il dato è più o meno stabile con un totale di 384 ricoveri (+2) mentre negli ospedali sono assistiti 2.908 pazienti (+38). I cittadini che al momento sono risultati positivi al virus sono in tutto 87.385.

Il Veneto, a causa dell‘aumento dei contagi degli ultimi giorni, ha visto andare alle stelle il tasso di positività che si attesta attualmente al 36,3%. Vale a dire che rispetto alla media italiana è il triplo (la media nazionale si attesta al 12,5%). Guardando ai nuovi casi e alle altre regioni, nelle ultime 24 ore la Lombardia (2.628) e l’Emilia Romagna (2.127) hanno sfondato la soglia dei 2000 contagi. Tra i 1000 e i 2000, ci sono poi il Lazio (1.691), la Puglia (1.011) e la Campania (1.009 Campania).


Ma la zona gialla salverà l'economia e vissero tutti felici e contenti
2020-12-27 13:20:11
Astronave, non solo Moncler: Invernizzi ritira i 4 mln donati
Fiera. Anche l’importante Fondazione non si fida più dell’ospedale-simbolo di Fontana&Gallera
di Andrea Sparaciari | 24 Dicembre 2020

Dopo quella di Moncler, un’altra donazione milionaria a Regione Lombardia per l’Ospedale in Fiera riprende la via di casa. Si tratta dei 4 milioni di euro della potentissima Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi del 2 aprile 2020. Assegni staccati da tre società riconducibili alla Fondazione: la Finnapo S.r.l. (2,8 milioni bonificati il 6 aprile 2020); l’Immobiliare Mongesu S.r.l. (700 mila euro bonificati il 3 aprile); la Bina S.r.l. (che, sempre il 3 aprile, dona altri 500 mila euro). Totale: 4 milioni tondi. Fondi vincolati a uno scopo, la costruzione della struttura ospedaliera. Ma che si riveleranno non necessari, considerati i 21 milioni raccolti dalla Fondazione Fiera. Così Fondazione Invernizzi, come Moncler, ha dovuto scegliere se lasciare i fondi al Pirellone oppure prenderli indietro.

Il 21 giugno 2020 Fondazione Invernizzi, come testimonia la delibera di giunta n. 3982 del 14 dicembre, ha reclamato il denaro con una motivazione chiara: “Destinare le donazioni per due importanti progetti (di ricerca, ndr) individuati dalla stessa Fondazione con l’Università degli Studi di Milano”. E, visto che la legge regionale n. 4/2020 prevede l’obbligo di “destinare i proventi delle donazioni” solo “per iniziative di carattere emergenziale”, Regione Lombardia è stata costretta a restituire il denaro.

Una questione tecnica, ma fino a un certo punto: la Fondazione, infatti, avrebbe potuto scegliere di lasciare i 4 milioni alla Regione, anche se, per statuto, può finanziare solo progetti specifici. Avrebbe cioè potuto scegliere la via di Moncler e foraggiare progetti proposti dalla giunta Fontana. Invece ha preferito riprenderli e girarli alla Statale di Milano, che per altro non ha ancora individuato i “due importanti progetti. “Al momento la donazione alla Statale non è stata ancora formalizzata, né riscossa”, chiarisce l’Università al Fatto. “Quando la donazione verrà effettuata, sarà portata all’attenzione del cda dell’ateneo. L’intenzione sarebbe quella di finanziare i progetti di ricerca Covid non ancora finanziati”. Un messaggio chiaro: sui soldi meglio che decida la Statale, piuttosto che il Pirellone.

Una scelta comprensibile, considerando anche la nube di mistero che circonda i 10 milioni ripresi da Moncler un mese fa. La società dei piumini, dopo l’articolo del Fatto che raccontava come avesse richiesto indietro la donazione anch’essa destinata all’Ospedale in Fiera, aveva fatto sapere che avrebbe utilizzato 2 milioni per l’acquisto di 15 mezzi da destinare alle Usca, mentre i restanti 8 sarebbero andati per un progetto di telemedicina da attivare presso l’Ospedale di Niguarda. Un mese dopo del progetto di telemedicina si sono perse le tracce. “Come sindacato non ne sapevamo nulla prima e non ne sappiamo nulla ora”, spiega Isa Guarneri, segretaria FP Cgil Milano. Nonostante il sindacato, subito dopo l’articolo del Fatto, avesse chiesto informazioni precise ai vertici della Sanità Lombarda sul tanto pubblicizzato “Progetto Moncler”. Senza ottenere alcuna risposta. Il 13 novembre Niguarda ha effettivamente avviato un progetto simile a quello annunciato da Moncler – si chiama “Monitoraggio territoriale dei pazienti Covid” ed è gestito da 4 infermieri –, tuttavia questo pre-esisteva alla donazione di Moncler ed era stato approvato ben prima della restituzione del denaro.

La stessa società dei piumini, interrogata in proposito, ha preferito non rispondere. E anche sulle dotazioni delle Usca aleggia più di un dubbio: “Non mi risulta che a Milano siano entrati in servizio nuovi mezzi”, dice la consigliera Pd Carmela Rozza. “Anzi, il vero problema, oltre alla carenza di medici e infermieri, è ancora oggi la mancanza di mezzi attrezzati”.

E, intanto, l’Ospedale alla Fiera di Milano continua a lavorare, ma ampiamente sottodimensionato, a causa della carenza di personale sanitario. Lunedì 20 dicembre i ricoverati in terapia intensiva erano 47 sui 540 totali della Lombardia; il giorno prima erano 47 su 560 e quello prima ancora, i letti occupati erano 55 su 602 pazienti gravi totali. Non certo numeri enormi, per un’Astronave che avrebbe dovuto “salvare la Lombardia” e l’intero Paese. Avrebbe dovuto avere oltre 400 letti pienamente funzionanti. Peccato siano rimasti per lo più sulla carta.
2020-12-27 15:02:29


Per tutti quelli che si battono in prima linea