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Subject: Libertà d’opinione o di stampa...
mi sembra talmente chiara che speravo potesse convincere te più che altro :)
lo stato non può decidere cosa un giornale o chi per esso deve dire e non dire, mi pare evidente, in quel caso si chiamerebbe censura o controllo dell'informazione
su questo io concordo. Ma io non ho detto "deve dire" ho detto REGOLE.
Non pubblicare ciò che un giornale piattaforma blog, quello che vuoi, ritiene di non voler pubblicare fa parte della libertà di stampa. lo stato legifera, ad esempio su temi riguardo l'odio raziale e qui veniamo a te, lo stato potrebbe dire vale tutto sui giornali e al lavoro e nella vita di tutti i giorni, tranquillo licenzia pure il tuo collaboratore gay nero bianco etero quello che per qualsiasi ragione a te sta antipatico, no problem, scrivi pure che i biondi con gli occhi azzurri sono geneticamente dei minorati mentali ed è dimostrato da uno studio del dottor farfallin, zero censura, ma ancora non potrebbe obbligarti ad impedire che sul tuo giornale il correttore delle bozze passi l'articolo al direttore e questo blocchi l'uscita dello studio del dottor farfallin o che twitter non ponga limiti o chi vuoi tu non ponga limiti al controllo delle proprie informazioni.
concordo ma non c'entra nulla. un social non è un giornale.
I contenuti non sono del social, ma degli utenti. La comunicazione non è tra social e utente, ma tra utente ed utente.
Questo discorso è corretto per un giornale con un editore, che sceglie lui giornalisti e contenuti
A me pare che ci sia proprio un errore logico in questo (o forse è solo un'altra banalissima applicazione dell'ideologia di mercato):
le regole sulla libertà di informazione (e i suoi limiti! che ci sono e ti posso fare decine di esempi che il professorone dell'articolo ha stranamente dimenticato, tipo le regole sulla par condicio, quelle sulla decenza, quelle sull'iscrizione all'ordine dei giornalisti.... ma non serve forse perchè alcuni li hai già elencati tu) le può fare SOLO la collettività. Si chiama contemperare i diritti ed è il cuore pulsante di una democrazia. Se le facesse un privato sarebbe una dittatura.
Il fatto è che si ritiene ancora (a torto) che queste piattaforme siano come dei giornali o che comunque siano UNA DELLE possibilità di comunicazione. Invece no, sono monopolisti del dibattito e non sono fungibili.
Chiudi twitter a una persona e lo hai di fatto silenziato per mesi nel dibattito.
Se tutti i contenuti di navalny non fossero stati pubblicati nessuno al mondo ne saprebbe nulla. Ti piace un mondo in cui questo lo decide l'algoritmo (ROTFL) di facebook?
lo stato non può decidere cosa un giornale o chi per esso deve dire e non dire, mi pare evidente, in quel caso si chiamerebbe censura o controllo dell'informazione
su questo io concordo. Ma io non ho detto "deve dire" ho detto REGOLE.
Non pubblicare ciò che un giornale piattaforma blog, quello che vuoi, ritiene di non voler pubblicare fa parte della libertà di stampa. lo stato legifera, ad esempio su temi riguardo l'odio raziale e qui veniamo a te, lo stato potrebbe dire vale tutto sui giornali e al lavoro e nella vita di tutti i giorni, tranquillo licenzia pure il tuo collaboratore gay nero bianco etero quello che per qualsiasi ragione a te sta antipatico, no problem, scrivi pure che i biondi con gli occhi azzurri sono geneticamente dei minorati mentali ed è dimostrato da uno studio del dottor farfallin, zero censura, ma ancora non potrebbe obbligarti ad impedire che sul tuo giornale il correttore delle bozze passi l'articolo al direttore e questo blocchi l'uscita dello studio del dottor farfallin o che twitter non ponga limiti o chi vuoi tu non ponga limiti al controllo delle proprie informazioni.
concordo ma non c'entra nulla. un social non è un giornale.
I contenuti non sono del social, ma degli utenti. La comunicazione non è tra social e utente, ma tra utente ed utente.
Questo discorso è corretto per un giornale con un editore, che sceglie lui giornalisti e contenuti
A me pare che ci sia proprio un errore logico in questo (o forse è solo un'altra banalissima applicazione dell'ideologia di mercato):
le regole sulla libertà di informazione (e i suoi limiti! che ci sono e ti posso fare decine di esempi che il professorone dell'articolo ha stranamente dimenticato, tipo le regole sulla par condicio, quelle sulla decenza, quelle sull'iscrizione all'ordine dei giornalisti.... ma non serve forse perchè alcuni li hai già elencati tu) le può fare SOLO la collettività. Si chiama contemperare i diritti ed è il cuore pulsante di una democrazia. Se le facesse un privato sarebbe una dittatura.
Il fatto è che si ritiene ancora (a torto) che queste piattaforme siano come dei giornali o che comunque siano UNA DELLE possibilità di comunicazione. Invece no, sono monopolisti del dibattito e non sono fungibili.
Chiudi twitter a una persona e lo hai di fatto silenziato per mesi nel dibattito.
Se tutti i contenuti di navalny non fossero stati pubblicati nessuno al mondo ne saprebbe nulla. Ti piace un mondo in cui questo lo decide l'algoritmo (ROTFL) di facebook?
La tesi che io ed alcuni (Pupe etc) difendiamo è che nel mondo del web odierno c'è una grandissima onda d'urto che con LA SCUSA della lotta alle fake news sta in realtà PARALLELAMENTE perseguendo la censura degli "avversari" del globalismo finanziario.
Purtroppo oggi sono le destre ad avere questo ruolo ed allora è facile che molti per partito preso si foderino gli occhi con il prosciutto perché si sentono di sinistra.
No, io non dico questo:
La tesi che io sostengo è che i social debbano essere OBBLIGATI ad essere completamente neutri rispetto ai contenuti.
Poi io sono convinto che OGGI i social aiutino certi regimi e sfavoriscano altri regimi. Ma a me disturba il metodo... è quello che è pericoloso. Personalmente non ho simpatia per trump e sono contento che non sia più presidente. Poi ho la stessa antipatia per Biden e non sono contento che sia presidente. Tra due mali ho imparato a NON SCEGLIERE.
Purtroppo oggi sono le destre ad avere questo ruolo ed allora è facile che molti per partito preso si foderino gli occhi con il prosciutto perché si sentono di sinistra.
No, io non dico questo:
La tesi che io sostengo è che i social debbano essere OBBLIGATI ad essere completamente neutri rispetto ai contenuti.
Poi io sono convinto che OGGI i social aiutino certi regimi e sfavoriscano altri regimi. Ma a me disturba il metodo... è quello che è pericoloso. Personalmente non ho simpatia per trump e sono contento che non sia più presidente. Poi ho la stessa antipatia per Biden e non sono contento che sia presidente. Tra due mali ho imparato a NON SCEGLIERE.
credo che stia qua il nocciolo. come venirne a capo?
Ah ma è semplice.
Twitter non deve avere immunità come ha adesso.
Twitter e gli altri social.
E mi spiego.
Se tu pretendi (ed hai) l'immunità dicendo che non sei responsabile di quello che gli altri scrivono (in quanto sono gli altri a scriverlo) allora non puoi fare censure POLITICHE.
Perché censurare/bloccare un tweet "Non verrò all'inaugurazione il 21 Gennaio" non può essere visto da nessun ALGORITMO come tweet offensivo/violento/razzista etc.
Ci sono già forum/piattafrome dove se scrivi parolacce queste vengono censurate in automatico. E sicuramente con la tecnologia si può andare oltre.
Qui però si tratta di un'analisi ESTERNA ai tweet di Trumo.
Quindi ripeto, la soluzione è semplice.
Se vuoi l'immunità allora non puoi fare censure politiche.
Se inceve vuoi poter fare censure politiche (e per me si può fare, però patti chiari) poi devi essere pronto alle conseguenze (come dicevo prima): ovvero sembra tutto bello quando al potere ci sono quelli che sono gli amici, ma se poi ci vanno gli altri?
Cioè siete sicuri di preferire un mondo dove le grandi piattaforme web possono bandire le persone e al governo alla fine ci arrivano iCattivi?
Perché Twitter e simili hanno inziato a far casino solo quando ci sono stati i risultati delle elezioni, prima avevano giusti timori.
Ma così si sta sdoganando l'idea che in effetti bannare Trump perché dice cose che non ci piacciono è ok.
Ma poi se un giorno tornerà un simil Trump (causa le politiche assurde delle "sinistre" occidentali per me capiterà di sicuro e anche di peggio) vi andrà bene lo stesso?
A me non va bene no, ma non va bene già oggi.
Non è che non mi andrà bene solo domani.
Ah ma è semplice.
Twitter non deve avere immunità come ha adesso.
Twitter e gli altri social.
E mi spiego.
Se tu pretendi (ed hai) l'immunità dicendo che non sei responsabile di quello che gli altri scrivono (in quanto sono gli altri a scriverlo) allora non puoi fare censure POLITICHE.
Perché censurare/bloccare un tweet "Non verrò all'inaugurazione il 21 Gennaio" non può essere visto da nessun ALGORITMO come tweet offensivo/violento/razzista etc.
Ci sono già forum/piattafrome dove se scrivi parolacce queste vengono censurate in automatico. E sicuramente con la tecnologia si può andare oltre.
Qui però si tratta di un'analisi ESTERNA ai tweet di Trumo.
Quindi ripeto, la soluzione è semplice.
Se vuoi l'immunità allora non puoi fare censure politiche.
Se inceve vuoi poter fare censure politiche (e per me si può fare, però patti chiari) poi devi essere pronto alle conseguenze (come dicevo prima): ovvero sembra tutto bello quando al potere ci sono quelli che sono gli amici, ma se poi ci vanno gli altri?
Cioè siete sicuri di preferire un mondo dove le grandi piattaforme web possono bandire le persone e al governo alla fine ci arrivano iCattivi?
Perché Twitter e simili hanno inziato a far casino solo quando ci sono stati i risultati delle elezioni, prima avevano giusti timori.
Ma così si sta sdoganando l'idea che in effetti bannare Trump perché dice cose che non ci piacciono è ok.
Ma poi se un giorno tornerà un simil Trump (causa le politiche assurde delle "sinistre" occidentali per me capiterà di sicuro e anche di peggio) vi andrà bene lo stesso?
A me non va bene no, ma non va bene già oggi.
Non è che non mi andrà bene solo domani.
e io ti rispondo ancora una volta che sì, può farlo. Secondo me ha fatto bene? ho seri dubbi: è auspicabile una azione al contrario cioè obbligare twitter a non fare quello che cavolo vuole ( sempre, come dici tu, per quello che vuole si intende quello consentito dalla legge)? credo che stia qua il nocciolo. come venirne a capo? tralasciando i miei gusti in tema di prosciutto e la questione specifica Trump. come si può migliorare? Pupe dice eliminando la censura, vietato censurare e come fai? vale tutto e nessuno può porre limiti su niente e postare tutto quello che viene scritto? però negro di merda non si può perchè è troppo però se vale tutto nulla è troppo ecc ecc ecc
Certo.
"negro di merda" lo punirà un tribunale se è reato o se causa un danno.
(Qui poi si apre tutto il dibattito sul limite tra i reati di opinione e i danni presunti della discriminazione, che è complicatissimo, ma non sono affari di twitter)
Certo.
"negro di merda" lo punirà un tribunale se è reato o se causa un danno.
(Qui poi si apre tutto il dibattito sul limite tra i reati di opinione e i danni presunti della discriminazione, che è complicatissimo, ma non sono affari di twitter)
comunque a mio parere ci sono già stati dibattiti simili in passato per gli ISP e i provider telefonici.
La soluzione è quella:
-interoperabilità dei fornitori (per capirsi: twitter e parler sono fornitori che dovranno usare protocolli integrati in modo che i reciproci utenti possano scambiarsi informazioni, esattamente come fanno TIM e Vodafone)
-net neutrality
-crittografia end to end.
La soluzione è quella:
-interoperabilità dei fornitori (per capirsi: twitter e parler sono fornitori che dovranno usare protocolli integrati in modo che i reciproci utenti possano scambiarsi informazioni, esattamente come fanno TIM e Vodafone)
-net neutrality
-crittografia end to end.
lo stesso succede in italia:
youtube demonetizza byoblu
il posto in cui "i buoni" censurano " i cattivi" per il loro stesso bene si chiama regime.
youtube demonetizza byoblu
il posto in cui "i buoni" censurano " i cattivi" per il loro stesso bene si chiama regime.
JUST IN - Facebook, Twitter, Microsoft, YouTube, and other Big Tech companies will now add content to a shared counterterrorism "key database," aiming to crack down on material from "white supremacists and far-right militias" (Reuters)
https://www.huffingtonpost.it/entry/in-cina-18-anni-di-galera-allimprenditore-utopista-troppo-schietto-crea-fastidio_it_6102b6fce4b0f9b5a230dfd0
una storia che ci dovrebbe spiegare con grande chiarezza per quale motivo si debba sempre diffidare dalle limitazioni del diritto di parola.
una storia che ci dovrebbe spiegare con grande chiarezza per quale motivo si debba sempre diffidare dalle limitazioni del diritto di parola.
Per qualche anno ho seguito un diario interessantissimo di un imprenditore italiano espatriato in Cina negli anni 2000/2010. E' un imprenditore laureato in psicologia, scrive e nel racconto "analitico" è molto portato. A un certo punto ha cambiato vita ed è andato a vivere tra Cina, dove ha messo su una attività di export, e paesi del sud-est asiatico (Thailandia, Cambogia, ecc) dove avviava attività alberghiere e della ristorazione per poi rivenderle. Davvero una persona di grandissima iniziativa, grande studioso e testimone del totale cambiamento della Cina negli ultimi 20 anni.
Ebbene, da quello che raccontava, e che un po' si capisce anche da queste vicende, la questione è più complessa di come ce la presentano. Ci sono senz'altro violazioni di diritti umani, situazioni oscure e tante questioni difficili da accettare. Ma in Cina di fatto, puoi "fare" quello che vuoi (e infatti questo magnate "sognatore" ha realizzato tutte quelle cose). I problemi arrivano nell'attaccare l'ordine costituito. Non puoi discuterlo in modo diretto. Per esempio, puoi dire tranquillamente cosa non funziona e come lo vorresti cambiare... ma non puoi criticare il partito e ciò che rappresenta, con l'obbiettivo di buttarlo giù.
Ora detto in due parole è difficile, bisognerebbe approfondire con molto più tempo e pazienza le differenze di due visioni che partono anche da una formazione culturale e religiosa completamente diverse. È un qualcosa che noi facciamo molta fatica ad accettare, ma è interessante provare a capire questa distinzione e il perché ai cinesi, in fondo, vada benissimo così.
(edited)
Ebbene, da quello che raccontava, e che un po' si capisce anche da queste vicende, la questione è più complessa di come ce la presentano. Ci sono senz'altro violazioni di diritti umani, situazioni oscure e tante questioni difficili da accettare. Ma in Cina di fatto, puoi "fare" quello che vuoi (e infatti questo magnate "sognatore" ha realizzato tutte quelle cose). I problemi arrivano nell'attaccare l'ordine costituito. Non puoi discuterlo in modo diretto. Per esempio, puoi dire tranquillamente cosa non funziona e come lo vorresti cambiare... ma non puoi criticare il partito e ciò che rappresenta, con l'obbiettivo di buttarlo giù.
Ora detto in due parole è difficile, bisognerebbe approfondire con molto più tempo e pazienza le differenze di due visioni che partono anche da una formazione culturale e religiosa completamente diverse. È un qualcosa che noi facciamo molta fatica ad accettare, ma è interessante provare a capire questa distinzione e il perché ai cinesi, in fondo, vada benissimo così.
(edited)
l'ultima parte sul fatto che ai cinesi "vada benissimo così" la trovo inaccettabile.
E' un po' come dire che nel '39 in italia erano tutti contenti del fascismo.
Poi ci sono sicuramente molte cose che vanno capite etc. Però resto dell'idea che la repressione del dissenso produce una falsa rappresentazione (e auto percezione) di consenso.
E' un po' come dire che nel '39 in italia erano tutti contenti del fascismo.
Poi ci sono sicuramente molte cose che vanno capite etc. Però resto dell'idea che la repressione del dissenso produce una falsa rappresentazione (e auto percezione) di consenso.
È semplicemente la Cina.
Mao docet ma con il capitalismo nel dna. Chissà perché inquinano per il 75% del mondo ma Greta a Pechino a fare le sue sceneggiate non ci va.
La cara vecchia Europa sempre pronta a stracciarsi le vesti per coloro che l’accusano di essere l’origine di tutti i mali del mondo.
Se fai girare un minimo il mappamondo scopri che ormai i mali partono da altre parti
Mao docet ma con il capitalismo nel dna. Chissà perché inquinano per il 75% del mondo ma Greta a Pechino a fare le sue sceneggiate non ci va.
La cara vecchia Europa sempre pronta a stracciarsi le vesti per coloro che l’accusano di essere l’origine di tutti i mali del mondo.
Se fai girare un minimo il mappamondo scopri che ormai i mali partono da altre parti
Sono molto nazionalisti pupe, questo non potrebbe essere compatibile con un dissenso diffuso.
C’è senz’altro un contraddittorio, ma non come lo intendiamo noi (che poi, come dimostra la nostra situazione, spesso ci perdiamo più sulla forma e sul dibattito fine a se stesso piuttosto che sulle soluzioni che ci aiuterebbero a vivere meglio).
C’è senz’altro un contraddittorio, ma non come lo intendiamo noi (che poi, come dimostra la nostra situazione, spesso ci perdiamo più sulla forma e sul dibattito fine a se stesso piuttosto che sulle soluzioni che ci aiuterebbero a vivere meglio).
troy non puoi criticare chi ha il potere e non puoi votare qualcunaltro...
non voglio semplificare la questione, ma non va nemmeno discusso il fatto che sia un regime totalitario.
non voglio semplificare la questione, ma non va nemmeno discusso il fatto che sia un regime totalitario.
La premessa è proprio quella. Mi sforzo di capire se forse ciò che è importante per noi, non lo sia per loro. E viceversa... sennò accettiamo di concludere che son tutti pazzi e non capiscono cosa si perdono.