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Subject: Libertà d’opinione o di stampa...

2022-04-28 20:49:41
Praticamente Pupe ha comprato Twitter
2022-04-28 23:45:24
vediamo i fatti prima ...
2022-04-29 01:42:19
Sì, secondo me non reggerà alle pressioni... e alle cause. Certo che avrebbe i fondi per battagliare... vediamo
2022-04-29 13:45:08
Io provo a mandare un messaggio a Musk dicendo che in Sokker non c'e' liberta' di espressione.
Volessi mai che ci ritroviamo la maglia di Sokker sulla luna
2022-05-13 17:22:23
2022-05-19 16:48:34
fuffa fuffosa di "giovani" telecomandati dai media e dai partiti

Che strazio!
Lo riporto perchè secondo me si lega al discorso sui media che facevamo nel 3d sull'ucraina.

Ascoltate bene, quello che viene proposto è "solo la copia di mille riassunti", fuffa da influencer o da social media manager.
Insomma conformismo, vittimismo, qualunquismo.
2022-05-19 20:44:58
Ben che vada, ci aspetta un nuovo Medioevo…
2022-05-24 10:53:14
tweet interessante, ma più interessanti sono le risposte

per qualcuno BISOGNA OBBLIGARE gli altri a pensare e agire come "è giusto" perchè altrimenti si è "omofobi".
io credo che questo abbia un nome: fondamentalismo.
E' l'unione dei difetti del pensiero religiosoe con i difetti dell'autoritarismo.
L'idea che 1 io ho ragione e non mi serve alcun dialogo 2 ho il dovere di imporre la mia idea e censurare le altre per evitare che si diffondano.
2022-06-05 10:32:22
siamo alle liste di proscrizione

dopo aver preparato il terreno, scatteranno le censure, l'importante è sempre cominciare con quelli che sono in minoranza per fare passare il metodo.
2022-06-05 10:54:23
usando più piattaforme sociali insieme — da quelle più conosciute come Telegram, Twitter, Facebook, Tik Tok, Vk, Instagram, a quelle di nicchia come Gab, Parler, Bitchute, ExitNews

Fortunatamente non ho idea di cosa siano circa il 50% dei citati
2022-06-05 10:56:37
Interessante che si rivendono le armi sul dark web, se confermato

Siccome vivo nella zona di Westminster, sarei interessato a un sistema per i contro missili lanciati da Diavolaccio, magari riesco a ripararmi

Me lo spediscono come? Consegna in 24-48 ore?
2022-06-05 10:57:32
*demoniaccio
2023-01-14 12:08:59
Io, denunciato dall’Ilva per aver detto la verità
Di Gad Lerner
10 Gennaio 2023

Riporto testualmente, così come me la sono ritrovata trascritta nell’“avviso all’indagato” inviatomi dalla Procura della Repubblica di Milano, la frase per cui vengo accusato di condotta diffamatoria ai danni dei soci di Acciaierie d’Italia, e per cui verrò processato il 14 marzo prossimo: “…sto parlando della città di Taranto dove ormai da 10 anni nonostante diverse perizie, nonostante tutte le sentenze e le ispezioni operate dai diversi gradi della Magistratura abbiano certificato che l’acciaieria produce ancora oggi polveri che causano danni alla salute; grave per chi abita nei quartieri limitrofi e nonostante sia stata ordinata la chiusura di quelle produzioni a caldo, di quegli altiforni, si è sempre trovata una maniera. Da ultimo il Consiglio di Stato ha bloccato una sentenza del Tar ma altre volte è stato direttamente il governo, il Consiglio dei ministri a sospendere temporaneamente e si continua così”.

Rispondevo alla telefonata di un ascoltatore nel corso della rassegna stampa Prima Pagina in onda su Radio3 la mattina del 21 novembre 2021. Al di là del linguaggio parlato, questa frase indicata come “reato”, perché “offendeva la reputazione dei querelanti, soci della Società Acciaierie d’Italia S.p.A.”, io potrei ripeterla e riscriverla mille volte. Perché sintetizza correttamente la tragica, lunga vicenda che fa di Taranto l’epicentro di una maledizione nazionale: se la realtà non è conforme alle regole, chi ne ha il potere cerca in tutti i modi di cambiare le regole. Con l’ultimo, varato dal governo Meloni, salgono a 14 i decreti “Salva Ilva” che a partire dal 2012 hanno consentito di eludere il sequestro degli impianti disposto dalla magistratura a seguito di numerose perizie. Senza contare le condanne inflitte in primo grado per “disastro ambientale” nel processo “Ambiente svenduto” agli ex proprietari della famiglia Riva; e i procedimenti in corso per corruzione in atti giudiziari a carico di uno dei commissari subentrati ai Riva. Come ha ben documentato Il Fatto, nella disattenzione generale, quest’ultimo decreto mira a scongiurare preventivamente l’operatività di eventuali nuovi provvedimenti di sequestro, concedendo al tempo stesso “tutele penali”, cioè un salvacondotto, agli attuali amministratori dell’acciaieria. E ciò in vista della rimessa in funzione degli altiforni oggi spenti allo scopo di aumentare i volumi produttivi di questo “impianto di interesse strategico nazionale”.

Poco importa che la Corte d’Assise di Taranto a fine maggio abbia respinto la richiesta di dissequestro dell’area a caldo in quanto persistono pericoli per l’ambiente e la salute della cittadinanza, nonché per la sicurezza dei lavoratori. Né importa che pochi giorni dopo, a giugno, il Consiglio d’Europa abbia segnalato che, sì, vi sono stati miglioramenti, ma insufficienti, visto che “il livello di produzione autorizzato potrebbe ancora creare un rischio per la salute pubblica”. Denunceranno per condotta diffamatoria anche il Consiglio d’Europa?

Comunque la pensino i cittadini di Taranto e i sindacati, divisi al loro interno, il messaggio rimane sempre lo stesso: di qui ai prossimi dieci anni, quando dovrebbero subentrare le nuove tecnologie green, l’imperativo di produrre più acciaio prevale sulla tutela della salute.

I nuovi gestori dell’acciaieria rivendicano il diritto di comportarsi come se l’esito nefasto dei comportamenti illeciti perpetrati da chi operava a Taranto prima di loro non li riguardasse. Per ottenere dal governo lo sblocco di 680 milioni di finanziamenti pubblici, l’attuale amministratrice delegata Lucia Morselli ha esercitato le più varie forme di pressione, compresa la sospensione dell’attività di 145 aziende appaltatrici. Il presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè, di nomina pubblica, promette il completamento del nuovo piano ambientale per metà 2023 e annuncia che da allora si potrà tornare a produrre più acciaio. Grazie al nuovo decreto, la magistratura non avrà più voce in capitolo. Chi nel frattempo descrive la situazione di fatto dovrà fare i conti con le pratiche intimidatorie messe in campo dai soci privati dell’acciaieria, almeno fin tanto che detengono la maggioranza delle quote azionarie. È per questo che rendo noto oggi un fatto minore come la querela per cui verrò processato: la FNSI, il sindacato dei giornalisti, le definisce “querele bavaglio”. Aziende dotate di agguerriti uffici legali e di risorse sproporzionate rispetto a chi scrive ne fanno un uso sempre più frequente per condizionare la libera stampa.

Invano, da una ventina d’anni, si è tentato di far approvare dal Parlamento una legge che disincentivi il ricorso a questa sorta di “liti temerarie” finalizzate solo a far tacere l’informazione scomoda. In un modo o nell’altro, ricorrendo al voto segreto, varie proposte, a parole da tutti ritenute necessarie, sono state affossate.
2023-01-14 18:28:57
Detto da Gad Lerner fa sorridere. Chi di spada…
Per il resto sulla questione Taranto credo che si possa dire di tutto di più visto come vanno le cose
2023-01-14 18:34:47
dopo aver visto un paio di famiglie rovinate da giornali locali veneti io sono contrario a qualsiasi modifica normativa che tolga responsabilità ai giornali e ai giornalisti.

(famiglia di immigrati accusati di "terrorismo" da un noto giornale veneto, foto in prima pagina, competamente innocenti ed estranei ai fatti, banale caso di omonimia con una persona intercettata, stesso cognomo, alla fine sono dovuti emigrare in francia. Dopo 15 anni hanno avuto un risarcimento economico che non basta neppure per i soldi persi con la casa, e i figli di 8 anni trattati come membri di al quaeda dai compagni di classe, offesi, derisi anche aggrediti per strada da estranei... avranno gli incubi per tutta la vita
e per questa gente ha pagato l'assicurazione...)
2023-01-17 10:52:00
dopo aver visto un paio di famiglie rovinate da giornali locali veneti io sono contrario a qualsiasi modifica normativa che tolga responsabilità ai giornali e ai giornalisti.


vero, anzi farei norme più feroci verso la stampa.
mesi fa descrissi qui la vicenda di quel cremonese accusato di pedofilia che si è trovato con la vita distrutta e polverizzata per poi scoprire che era tutto inventato da una famiglia di nord africani per estorcergli denaro