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Subject: Sbarco sulla Luna
beh scusa, si vede a occhio nudo che è piatta anche la Luna
Beh secondo qualche documentario visto quà e la: il nostro universo potrebbe essere dontro un buco negro, dunque una proiezione tridimensionale di una "realtà" 2D, quindi Terra e Luna sono dei piatti sulla superficie del buco negro!
E poi il titolo del topic mi pare sbagliato, non si dovrebbe dire allunaggio???
E poi il titolo del topic mi pare sbagliato, non si dovrebbe dire allunaggio???
Allunaggio da solo pareva brutto, allunaggio sulla luna tautologico indi per cui...
Tutto bellissimo, pagherei per essere li dentro e vedere tutto in diretta
chissà che spettacolo tra 3 (?) anni....non vedo l'ora
intanto la Orion oggi è ammarata nel posto e nel momento esatto come da programma di rientro. Incredibile anche questo
LA ORION RIMBALZERÀ SULL'ATMOSFERA A 40.000 KM ORARI PRIMA DELLO SPLASHDOWN IN OCEANO
Si, avete capito bene: quello di oggi è uno splashdown storico non solo perché è una fase cruciale dell'intera missione Artemis 1 ma anche perché per la prima volta verrà tentata una manovra insolita per una navicella in grado di ospitare umani: la Lunar Return Skip Entry.
È qualcosa di molto particolare e consiste nell’entrare in atmosfera e “rimbalzare” nuovamente verso l’orbita prima di rientrare una seconda volta in atmosfera verso l'atterraggio in oceano pacifico. Questa particolare manovra consente diversi vantaggi, tra i quali:
1. Estendere la distanza tra il punto del primo ingresso in atmosfera (quello del rimbalzo) e il punto in cui avverrà lo splashdown. Al contrario di quanto avveniva con le missioni Apollo, il rientro è quindi controllato e non balistico e permette teoricamente di ammarare in una zona predefinita dell'oceano controllando molto meglio il punto dello splashdown.
2. La decelerazione non avviene in una sola fase ma viene suddivisa in due istanti perdendo parte della propria energia durante il primo "rimbalzo". Questo sottopone a uno stress minore sia la capsula che l'equipaggio che dovrà sopportare quindi una decelerazione minore.
3. Questo si traduce anche in uno stress minore sullo scudo termico che sarà soggetto a temperature minori rispetto a un rientro diretto.
Prima del primo rimbalzo Orion si libererà dell'European Service Module, il modulo di servizio dell'ESA a cui sono agganciati i pannelli solari e che fornisce la propulsione e i supporti vitali. Il rientro in atmosfera avverrà a 40.000 km orari ma rallenterà fino a qualche centinaio di km orari "grazie" all'atmosfera. Un sistema di 11 paracadute che si apriranno in momenti diversi rallenterà poi la capsula fino ai 32 km orari circa con cui la navicella ammarerà al largo delle coste della Baja California.
Matteo
Credits: ESA, traduzione di CHPBD.
[url=https://ibb.co/JcdH1Pd][/url]
intanto la Orion oggi è ammarata nel posto e nel momento esatto come da programma di rientro. Incredibile anche questo
LA ORION RIMBALZERÀ SULL'ATMOSFERA A 40.000 KM ORARI PRIMA DELLO SPLASHDOWN IN OCEANO
Si, avete capito bene: quello di oggi è uno splashdown storico non solo perché è una fase cruciale dell'intera missione Artemis 1 ma anche perché per la prima volta verrà tentata una manovra insolita per una navicella in grado di ospitare umani: la Lunar Return Skip Entry.
È qualcosa di molto particolare e consiste nell’entrare in atmosfera e “rimbalzare” nuovamente verso l’orbita prima di rientrare una seconda volta in atmosfera verso l'atterraggio in oceano pacifico. Questa particolare manovra consente diversi vantaggi, tra i quali:
1. Estendere la distanza tra il punto del primo ingresso in atmosfera (quello del rimbalzo) e il punto in cui avverrà lo splashdown. Al contrario di quanto avveniva con le missioni Apollo, il rientro è quindi controllato e non balistico e permette teoricamente di ammarare in una zona predefinita dell'oceano controllando molto meglio il punto dello splashdown.
2. La decelerazione non avviene in una sola fase ma viene suddivisa in due istanti perdendo parte della propria energia durante il primo "rimbalzo". Questo sottopone a uno stress minore sia la capsula che l'equipaggio che dovrà sopportare quindi una decelerazione minore.
3. Questo si traduce anche in uno stress minore sullo scudo termico che sarà soggetto a temperature minori rispetto a un rientro diretto.
Prima del primo rimbalzo Orion si libererà dell'European Service Module, il modulo di servizio dell'ESA a cui sono agganciati i pannelli solari e che fornisce la propulsione e i supporti vitali. Il rientro in atmosfera avverrà a 40.000 km orari ma rallenterà fino a qualche centinaio di km orari "grazie" all'atmosfera. Un sistema di 11 paracadute che si apriranno in momenti diversi rallenterà poi la capsula fino ai 32 km orari circa con cui la navicella ammarerà al largo delle coste della Baja California.
Matteo
Credits: ESA, traduzione di CHPBD.
[url=https://ibb.co/JcdH1Pd][/url]
2. La decelerazione non avviene in una sola fase ma viene suddivisa in due istanti perdendo parte della propria energia durante il primo "rimbalzo".
Vero. Dopo che vengono implementati, sembrano miglioramenti così scontati e banali... chissà quante altre se ne inventano, che scopriremo (se avranno successo) nelle prossime missioni.
Vero. Dopo che vengono implementati, sembrano miglioramenti così scontati e banali... chissà quante altre se ne inventano, che scopriremo (se avranno successo) nelle prossime missioni.
Questo sistema di rientro era quello sovietico! Consentiva di risparmiare sugli scudi.
Le missioni Apollo non lo utilizzarono perché molto complicato e puntarono sul costruire scudi capaci di reggere un impatto "diretto".
Le missioni Apollo non lo utilizzarono perché molto complicato e puntarono sul costruire scudi capaci di reggere un impatto "diretto".