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Subject: Sbarco sulla Luna
Ma con un telescopio con lente 300x non riesco a vedere la bandiera ndo cazzo sta?
È ironico: gli astronauti di Apollo 8 percorsero centinaia di migliaia di km per andare a studiare la Luna, eppure l'evento forse più significativo dell'intera missione, col senno di poi, fu la vista della Terra.
Era la vigilia di Natale del 1968 quando i tre astronauti a bordo della missione (Frank Borman, Jim Lovell e William Anders) scattarono una delle foto più celebri e iconiche di tutti tempi: l'Earthrise, in cui Terra e Luna si “scambiano di ruolo” e per una volta è la vista della prima che si offre sul suolo della seconda.
Questo rovesciamento della prospettiva consueta, il vedere per la prima volta il nostro pianeta come una fragile palla azzurra sospesa nel vuoto freddo e buio dello spazio che c'è la fuori, fu una delle spinte che diedero il la ai grandi movimenti ambientalisti.
Quello che molti non sanno, però, è che l'Eartthrise non fu la prima foto di questo tipo scattata dall'equipaggio di Apollo 8, ma la seconda. Passò alla storia perché fu la prima a colori: le foto in bianco e nero, si sa, hanno un impatto diverso.
Ebbene, eccovi la prima foto dell'intera Terra scattata da un essere umano in orbita attorno a un altro corpo celeste. I colori sono stati aggiunti in post-produzione e il risultato è da togliere il fiato. La Terra è immortalata proprio nel momento in cui bacia l'orizzonte lunare!
Apollo 8 fu una missione eccezionale. Borman, Lovell e Anders furono i primi esseri umani a uscire dalla gravità terrestre, a entrare nel campo gravitazionale di un altro corpo celeste, a vedere di persona il lato nascosto della Luna, e naturalmente a osservare la Terra sorgere su un altro mondo.
-Filippo
Credits: NASA, Apollo 8 Crew, Bill Anders; Processing and License: Jim Weigang
[url=https://ibb.co/JxZnYbQ][/url]
Era la vigilia di Natale del 1968 quando i tre astronauti a bordo della missione (Frank Borman, Jim Lovell e William Anders) scattarono una delle foto più celebri e iconiche di tutti tempi: l'Earthrise, in cui Terra e Luna si “scambiano di ruolo” e per una volta è la vista della prima che si offre sul suolo della seconda.
Questo rovesciamento della prospettiva consueta, il vedere per la prima volta il nostro pianeta come una fragile palla azzurra sospesa nel vuoto freddo e buio dello spazio che c'è la fuori, fu una delle spinte che diedero il la ai grandi movimenti ambientalisti.
Quello che molti non sanno, però, è che l'Eartthrise non fu la prima foto di questo tipo scattata dall'equipaggio di Apollo 8, ma la seconda. Passò alla storia perché fu la prima a colori: le foto in bianco e nero, si sa, hanno un impatto diverso.
Ebbene, eccovi la prima foto dell'intera Terra scattata da un essere umano in orbita attorno a un altro corpo celeste. I colori sono stati aggiunti in post-produzione e il risultato è da togliere il fiato. La Terra è immortalata proprio nel momento in cui bacia l'orizzonte lunare!
Apollo 8 fu una missione eccezionale. Borman, Lovell e Anders furono i primi esseri umani a uscire dalla gravità terrestre, a entrare nel campo gravitazionale di un altro corpo celeste, a vedere di persona il lato nascosto della Luna, e naturalmente a osservare la Terra sorgere su un altro mondo.
-Filippo
Credits: NASA, Apollo 8 Crew, Bill Anders; Processing and License: Jim Weigang
[url=https://ibb.co/JxZnYbQ][/url]
è come dire che la leotta fa schifo perchè c'ha le tette rifatte, Goditi lo spettacolo e sta zitto va
:)
:)
Che foto! Missione celebre anche per motivi... intestinali, diciamo :)
altra cosa da verificare nel 2025...non vedo l'ora!
LE IMPRONTE SULLA LUNA DURERANNO PER SEMPRE?
Quando diversi anni fa il Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA ha catturato diverse immagini ravvicinate dei siti di atterraggio dell’Apollo 11, è stato possibile osservare come si è modellata la superficie polverosa della Luna durante questi anni. Le foto del sito di atterraggio individuano i percorsi compiuti dagli astronauti in visita e dai loro rover lunari, mostrando anche dove gli esploratori hanno lasciato gli esperimenti e scartato l'hardware non necessario prima di tornare sulla Terra. Tuttavia, secondo quanto dichiarato da Mark Robinson, scienziato dell'Arizona State University e ricercatore principale della fotocamera di LRO, "Non saranno lì per sempre". La Luna è costantemente bombardata da micrometeoriti. Ovvero particelle molto, molto piccole che impattano a velocità molto elevate. Robinson ha stimato che questi impatti avvengano a più di 53.000 km/h e proprio queste collisioni finiranno per consumare le tracce e gli oggetti lasciati nei siti di atterraggio. "Lentamente, nel corso del tempo, prima spariranno le impronte, che saranno tutte ridotte in polvere e mescolate al suolo", ha detto Robinson. "E poi scompariranno i pezzi più piccoli dell'equipaggiamento, e alla fine gli stadi di discesa verranno probabilmente fatti esplodere da un asteroide più grande". Da studi passati sulle rocce lunari raccolte dagli astronauti durante le missioni Apollo, i ricercatori hanno appreso che le rocce si erodono a una velocità di circa 0,04 (circa 1 millimetro) pollici ogni 1 milione di anni. "In termini umani, può sembrare un'eternità, ma in termini geologici, probabilmente non ci saranno tracce dell'esplorazione Apollo tra, diciamo, dieci o cento milioni di anni", ha detto Robinson.
Fonte: Intervista a Mark Robinson, Space
Credit foto: NASA, Pubblico dominio
LE IMPRONTE SULLA LUNA DURERANNO PER SEMPRE?
Quando diversi anni fa il Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA ha catturato diverse immagini ravvicinate dei siti di atterraggio dell’Apollo 11, è stato possibile osservare come si è modellata la superficie polverosa della Luna durante questi anni. Le foto del sito di atterraggio individuano i percorsi compiuti dagli astronauti in visita e dai loro rover lunari, mostrando anche dove gli esploratori hanno lasciato gli esperimenti e scartato l'hardware non necessario prima di tornare sulla Terra. Tuttavia, secondo quanto dichiarato da Mark Robinson, scienziato dell'Arizona State University e ricercatore principale della fotocamera di LRO, "Non saranno lì per sempre". La Luna è costantemente bombardata da micrometeoriti. Ovvero particelle molto, molto piccole che impattano a velocità molto elevate. Robinson ha stimato che questi impatti avvengano a più di 53.000 km/h e proprio queste collisioni finiranno per consumare le tracce e gli oggetti lasciati nei siti di atterraggio. "Lentamente, nel corso del tempo, prima spariranno le impronte, che saranno tutte ridotte in polvere e mescolate al suolo", ha detto Robinson. "E poi scompariranno i pezzi più piccoli dell'equipaggiamento, e alla fine gli stadi di discesa verranno probabilmente fatti esplodere da un asteroide più grande". Da studi passati sulle rocce lunari raccolte dagli astronauti durante le missioni Apollo, i ricercatori hanno appreso che le rocce si erodono a una velocità di circa 0,04 (circa 1 millimetro) pollici ogni 1 milione di anni. "In termini umani, può sembrare un'eternità, ma in termini geologici, probabilmente non ci saranno tracce dell'esplorazione Apollo tra, diciamo, dieci o cento milioni di anni", ha detto Robinson.
Fonte: Intervista a Mark Robinson, Space
Credit foto: NASA, Pubblico dominio
...quella luce è sicuramente innaturale!
e le ombre?!? vogliamo parlare delle ombre?!
e le ombre?!? vogliamo parlare delle ombre?!