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Subject: »Il Grande Disegno
Mi sono incuriosito e ho dato una letta all'articolo, pesantissimo...
https://www.thefp.com/p/im-28-and-im-scheduled-to-die
Mi sembra che l'impostazione sia quella Adinolfiana, ovvero che bisogna convincerli o provarci di più. Ma dubito che una persona con un livello simile di esasperazione prenda una decisione simile perché "vittima di influenze esterne" o per un trend. Se poi i casi siano in crescendo mi viene da fare la banalissima contestazione per la quale prima si preferiva condannare la gente a vivere vite orribili, nel silenzio generale.
Ognuno deve decidere per se' stesso, a convincerlo del contrario ci pensa già l'istinto di conservazione.
https://www.thefp.com/p/im-28-and-im-scheduled-to-die
Mi sembra che l'impostazione sia quella Adinolfiana, ovvero che bisogna convincerli o provarci di più. Ma dubito che una persona con un livello simile di esasperazione prenda una decisione simile perché "vittima di influenze esterne" o per un trend. Se poi i casi siano in crescendo mi viene da fare la banalissima contestazione per la quale prima si preferiva condannare la gente a vivere vite orribili, nel silenzio generale.
Ognuno deve decidere per se' stesso, a convincerlo del contrario ci pensa già l'istinto di conservazione.
Ma dubito che una persona con un livello simile di esasperazione prenda una decisione simile perché "vittima di influenze esterne" o per un trend
Non prende la decisione per un trend, ma il trend fa che la decisione da impensabile diventi possibile.
Soprattutto se da ultima risorsa possibile diventa la prima alla prima difficoltá.
Dallo steso articolo:
Theo Boer, professore di etica sanitaria presso l'Università teologica protestante di Groningen, ha fatto parte per un decennio di un comitato di revisione dell'eutanasia nei Paesi Bassi. “Sono entrato nel comitato di revisione nel 2005 e sono rimasto lì fino al 2014”, mi ha detto Boer. “In quegli anni, ho visto la pratica olandese dell’eutanasia evolversi da morte come ultima risorsa a morte come opzione predefinita”. Alla fine si è dimesso.
Se in Olanda ci hanno messo 15 anni, in Canada solo 1, dato che offrono eutanasia ai bambini con problemi invece di curarli
Poi qualcuno mi spieghi quali sono le differenze con le pratiche della Germania nazista.
Eh, no, non vale la coercizione: un sistema che pone come opzione predefinita l'eutanasia é coercitivo e solo apparentemente non lo é: la coercizione non é solamente polizia e TSO.
Non prende la decisione per un trend, ma il trend fa che la decisione da impensabile diventi possibile.
Soprattutto se da ultima risorsa possibile diventa la prima alla prima difficoltá.
Dallo steso articolo:
Theo Boer, professore di etica sanitaria presso l'Università teologica protestante di Groningen, ha fatto parte per un decennio di un comitato di revisione dell'eutanasia nei Paesi Bassi. “Sono entrato nel comitato di revisione nel 2005 e sono rimasto lì fino al 2014”, mi ha detto Boer. “In quegli anni, ho visto la pratica olandese dell’eutanasia evolversi da morte come ultima risorsa a morte come opzione predefinita”. Alla fine si è dimesso.
Se in Olanda ci hanno messo 15 anni, in Canada solo 1, dato che offrono eutanasia ai bambini con problemi invece di curarli
Poi qualcuno mi spieghi quali sono le differenze con le pratiche della Germania nazista.
Eh, no, non vale la coercizione: un sistema che pone come opzione predefinita l'eutanasia é coercitivo e solo apparentemente non lo é: la coercizione non é solamente polizia e TSO.
faccio fatica a seguirti francamente: cosa c'è di coercitivo nel lasciare la scelta alle persone?
Mi hai preceduto.
È vero che può esserci, a seguito della legalizzazione, una legittimazione della morte come opzione che può diventare, per la disperazione del singolo e per una pressione sociale percepita (sintetizzabile nel detto "ma perché non muori") una vera istigazione a morire ma, oltre al fatto che comunque è il singolo, per quanto indebolito, a decidere, c'è una resistenza politica e sociale che può offrire al singolo una via d'uscita.
Le dimissioni citate testimoniano quella resistenza.
(edited)
È vero che può esserci, a seguito della legalizzazione, una legittimazione della morte come opzione che può diventare, per la disperazione del singolo e per una pressione sociale percepita (sintetizzabile nel detto "ma perché non muori") una vera istigazione a morire ma, oltre al fatto che comunque è il singolo, per quanto indebolito, a decidere, c'è una resistenza politica e sociale che può offrire al singolo una via d'uscita.
Le dimissioni citate testimoniano quella resistenza.
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Perché nella testa di un intellettuale che si informa non da mainstream "vogliono" uccidere anche i bimbi disabili che non possono scegliere. Disabilità lievi magari...tutto nel nome di un grande reset, schwab, bla bla bla...solito loop
(edited)
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Ti voglio bene ma la parola "complottista" è la nuova reductio ad Hitlerum :)
Proprio ieri leggevo delle vite di personaggi famosi che hanno in comune l'averla fatta finita in modo alternativi all'eutanasia.
Se togli il potere decisionale a persone che vogliono mettere la parola fine a un'esistenza ritenuta non degna, non ne faranno a meno: sceglieranno in altro modo. Più sofferto, per loro e per chi li circonda; più doloroso anche in senso fisico e psicologico, perché si sentiranno anche non compresi in questa decisione. Lo faranno lo stesso ma con molto dolore in più, così come le donne di qualche tempo fa andavano comunque ad abortire ma rischiando la vita.
I fenomeni bisogna gestirli e non rifiutarli nel nome di una ormai ridicola e stucchevole opposizione al cambiamento e mania di controllo.
Se togli il potere decisionale a persone che vogliono mettere la parola fine a un'esistenza ritenuta non degna, non ne faranno a meno: sceglieranno in altro modo. Più sofferto, per loro e per chi li circonda; più doloroso anche in senso fisico e psicologico, perché si sentiranno anche non compresi in questa decisione. Lo faranno lo stesso ma con molto dolore in più, così come le donne di qualche tempo fa andavano comunque ad abortire ma rischiando la vita.
I fenomeni bisogna gestirli e non rifiutarli nel nome di una ormai ridicola e stucchevole opposizione al cambiamento e mania di controllo.
Io distinguerei tra le persone che dicono "Voglio morire!" e quelle che dicono "Vorrei morire".
Le prime non cercano un intermediario; mentre alle seconde non puoi rispondere "Compili il modulo e si accomodi, il tecnico arriverà entro dieci minuti".
Questa burocratizzazione della morte la sento inadeguata; tra il disagio/dolore/sofferenza e la morte c'è ancora lo spazio per cercare una strada alternativa
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Le prime non cercano un intermediario; mentre alle seconde non puoi rispondere "Compili il modulo e si accomodi, il tecnico arriverà entro dieci minuti".
Questa burocratizzazione della morte la sento inadeguata; tra il disagio/dolore/sofferenza e la morte c'è ancora lo spazio per cercare una strada alternativa
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Previsioni per il futuro.... direi che con la WWIII più o meno ci siamo con i tempi, il resto si vedrà...
È vero che può esserci, a seguito della legalizzazione, una legittimazione della morte come opzione che può diventare, per la disperazione del singolo e per una pressione sociale percepita (sintetizzabile nel detto "ma perché non muori") una vera istigazione a morire
Un fortemente depresso puó decire liberamente? Ha la sufficiente luciditá per farlo?
Se un fortemente depresso entra in un sistema dove "l'eutanasia é l'opzione predefinita", cosa potrá mai succedere?
Un fortemente depresso puó decire liberamente? Ha la sufficiente luciditá per farlo?
Se un fortemente depresso entra in un sistema dove "l'eutanasia é l'opzione predefinita", cosa potrá mai succedere?
Che è esattamente quello che scrivevo. Va bene la liberalizzazione ma penserei ad accompagnarla con dei consultori
Va bene la liberalizzazione ma penserei ad accompagnarla con dei consultori
Il linea generale sono d'accordo, peró se l'opzione 1 é l'eutanasia ( e avolte l'unica) il problema é politico.
E' un sistema coercitivo senza violenza, é un sistema nel quale l'unica opzie é decidere di morire apparentemente con una decisione libera che il realtá non lo é perché c'é un isstema detro che ti spinge e aprendere quella decisione.
i casi del genere in Canada e Olanda iniziano a essere numerosi.
Dove sarebbe la libertá di scelta della danneggiata dal vaccino che si é sentita dire "si uccida, le paghiamo noi l'eutanasia".
Il linea generale sono d'accordo, peró se l'opzione 1 é l'eutanasia ( e avolte l'unica) il problema é politico.
E' un sistema coercitivo senza violenza, é un sistema nel quale l'unica opzie é decidere di morire apparentemente con una decisione libera che il realtá non lo é perché c'é un isstema detro che ti spinge e aprendere quella decisione.
i casi del genere in Canada e Olanda iniziano a essere numerosi.
Dove sarebbe la libertá di scelta della danneggiata dal vaccino che si é sentita dire "si uccida, le paghiamo noi l'eutanasia".