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Subject: [OLIMPIADI 2024]
Potevi almeno mettere Furlani
Non so chi sia, ho preso una foto a caso.
Non so chi sia, ho preso una foto a caso.
Il tuo esempio sui boeri non da ragione a nessuno dimostra purtroppo che di gente che ragiona in maniera retrograda (almeno da questo punto di vista) ne troviamo ovunque nel mondo ed I social danno visibilità alla loro opinione. Per fortuna quando Denny Mendez fu eletta Miss Italia non c'erano I social altrimenti sai che rottura di scatole visto che anche da noi qualche retrogrado si lamentò dell'elezione.
(edited)
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Non sono d'accordo. In quel caso si premia un fattore molto preciso: i canoni di bellezza mediterranei. Una dominicana non c'entra nulla con quel concorso e non dovrebbe nemmeno essere ammessa, perché è come fare un concorso per levrieri e presentarsi con un bellissimo dogo.
Come disse subito Alba Parietti (che non è mai stata una in orbita sovranista, anzi direi diametralmente opposta), prevalsero ignoranza e politica.
Diverso invece il discorso sull' "italianità" inteso come concetto generale, che invece ammette visioni diverse e comunque lecite: il patrimonio genetico di un italico è un frullato di etnie e contaminazioni - tra l'altro costantemente in evoluzione, essendo il nostro paese il crocevia della storia dell'uomo.
Come disse subito Alba Parietti (che non è mai stata una in orbita sovranista, anzi direi diametralmente opposta), prevalsero ignoranza e politica.
Diverso invece il discorso sull' "italianità" inteso come concetto generale, che invece ammette visioni diverse e comunque lecite: il patrimonio genetico di un italico è un frullato di etnie e contaminazioni - tra l'altro costantemente in evoluzione, essendo il nostro paese il crocevia della storia dell'uomo.
Troy la mia era una risposta a questo post ti Eheh:
Io direi che hanno ragione loro e implicitamente danno ragione a Vannacci.
https://www.corriere.it/esteri/23_settembre_26/miss-zimbabwe-bianca-protesta-social-non-ci-rappresenta-b0f0cfdc-5c51-11ee-abb6-3e1ca69e756d.shtml
E' chiaro cosí il concetto?
I boeri che stanno da 400 anni in Africa sono africani o europei?
Io direi che hanno ragione loro e implicitamente danno ragione a Vannacci.
https://www.corriere.it/esteri/23_settembre_26/miss-zimbabwe-bianca-protesta-social-non-ci-rappresenta-b0f0cfdc-5c51-11ee-abb6-3e1ca69e756d.shtml
E' chiaro cosí il concetto?
I boeri che stanno da 400 anni in Africa sono africani o europei?
Diverso invece il discorso sull' "italianità" inteso come concetto generale, che invece ammette visioni diverse e comunque lecite: il patrimonio genetico di un italico è un frullato di etnie e contaminazioni - tra l'altro costantemente in evoluzione, essendo il nostro paese il crocevia della storia dell'uomo.
Questa cosa che scrivi mi trova in accordo ed è uno dei motivi per cui ritengo che non abbia senso parlare di italianità dal punto di vista estetico. Infatti qualche pagina indietro avevo postato la mia visione in cui spiegavo che secondo me l'idea di italianità caratterizzata da molte cose cose di cui ho scritto degli esempi e di cui nessuna delle quali dipende dall'aspetto estetico.
Vorrei proprio vederla una definizione dell'aspetto estetico italiano che ci caratterizzi identificandoci e distinguendoci dagli altri. Magari tra i tanti fautori dell'aspetto estetico come prima discriminante per determinare l'italianeità o meno di una persona c'è qualcuno che ha in mente dei canoni estetici ben precisi e può, se vuole, illustrarceli.
La storia degli italiani intesi come popolazioni della penisola e isole maggiori è una storia di contaminazione con popoli europei, nordafricani e mediorientali.
Non credo di dovere spiegare che un nigeriano è, solitamente, differente a prima vista da un italiano .
Ma pure un nativo americano o un cinese..
La parte su cui ci si scontra non è mai quella corretta. La parte su cui ci dovremmo scontrare è sul.. "e quindi?"
A quel punto esce la sostanza che invece nessuno discute..
Non credo di dovere spiegare che un nigeriano è, solitamente, differente a prima vista da un italiano .
Ma pure un nativo americano o un cinese..
La parte su cui ci si scontra non è mai quella corretta. La parte su cui ci dovremmo scontrare è sul.. "e quindi?"
A quel punto esce la sostanza che invece nessuno discute..
E quindi?
io il mio "e quindi" l'ho espresso dicendo "chi se ne frega dell'aspetto estetico" quando si parla di nazionalità o anche di rappresentare una nazione.
Tu a quale tipo di "e quindi" ti riferisci?
io il mio "e quindi" l'ho espresso dicendo "chi se ne frega dell'aspetto estetico" quando si parla di nazionalità o anche di rappresentare una nazione.
Tu a quale tipo di "e quindi" ti riferisci?
Per esempio un e quindi sensato di cui discutere è quello delle campagne di stampa o pubblicità inclusive in cui si scelgono persone di colore in modo che non è proporzionale alla loro presenza reale.
Per alcuni è una cosa positiva perché "normalizza", per altri è una forzatura perché usi la comunicazione per imporre una considerazione di "normalità" che non è tale.. oppure una parità che non è desiderata o condivisa come valore.
(edited)
Per alcuni è una cosa positiva perché "normalizza", per altri è una forzatura perché usi la comunicazione per imporre una considerazione di "normalità" che non è tale.. oppure una parità che non è desiderata o condivisa come valore.
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Per esempio un e quindi sensato di cui discutere è quello delle campagne di stampa o pubblicità inclusive in cui si scelgono persone di colore in modo che non è proporzionale alla loro presenza reale.
Per alcuni è una cosa positiva perché "normalizza", per altri è una forzatura perché usi la comunicazione per imporre una considerazione di "normalità" che non è tale.. oppure una parità che non è desiderata o condivisa come valore.
Quoto il messaggio di pupe, ma pongo la domanda ad mkcerusky.
Prendiamo il murales della Egonu, brutalmente deturpato da qualche idiota.
E' evidente che si tratti di un'opera che rappresenti integrazione ed inclusività, ma a tuo avviso non rischia di voler quasi imporre questo concetto?
Non sarebbe forse stato ancor più inclusivo e rappresentativo di un pensiero se al suo fianco, a schiacciare insieme il pallone, ci fosse stata anche una pallavolista bianca?
Io ad esempio non vedo integrazione quando si rappresenta un unico individuo, l'integrazione si vede (sempre IMHO) su più individui, e condivido il fatto che quando invece il soggetto è solo uno si rischia di forzare il pensiero, che magari è anche giustissimo..
Per alcuni è una cosa positiva perché "normalizza", per altri è una forzatura perché usi la comunicazione per imporre una considerazione di "normalità" che non è tale.. oppure una parità che non è desiderata o condivisa come valore.
Quoto il messaggio di pupe, ma pongo la domanda ad mkcerusky.
Prendiamo il murales della Egonu, brutalmente deturpato da qualche idiota.
E' evidente che si tratti di un'opera che rappresenti integrazione ed inclusività, ma a tuo avviso non rischia di voler quasi imporre questo concetto?
Non sarebbe forse stato ancor più inclusivo e rappresentativo di un pensiero se al suo fianco, a schiacciare insieme il pallone, ci fosse stata anche una pallavolista bianca?
Io ad esempio non vedo integrazione quando si rappresenta un unico individuo, l'integrazione si vede (sempre IMHO) su più individui, e condivido il fatto che quando invece il soggetto è solo uno si rischia di forzare il pensiero, che magari è anche giustissimo..
E' evidente che si tratti di un'opera che rappresenti integrazione ed inclusività, ma a tuo avviso non rischia di voler quasi imporre questo concetto?
L'imposizione è proprio l'andare a cambiarlo.
Il murale è un'opera realizzata su commissione, non un disegno fatto dal primo writer che passava di là: non si è d'accordo? Si presenta formale contestazione all'autorità competente.
Non esiste il decidere autonomamente che un qualcosa non sia opportuno applicando la sanzione, questo è un modo di fare da fascistelli idioti.
L'imposizione è proprio l'andare a cambiarlo.
Il murale è un'opera realizzata su commissione, non un disegno fatto dal primo writer che passava di là: non si è d'accordo? Si presenta formale contestazione all'autorità competente.
Non esiste il decidere autonomamente che un qualcosa non sia opportuno applicando la sanzione, questo è un modo di fare da fascistelli idioti.
Il murale rappresenta la giocatrice italiana del momento che è stata eletta miglior giocatrice del torneo olimpico appena vinto. Non vi è motivo per doverla per forza accostare ad una giocatrice bianca che non sia stata eletta miglior giocatrice del torneo.
Poi non conosco bene le motivazioni della scelta da parte dell'artista che, in quanto artista, sceglie personalmente il modo che ritiene migliore per veicolare il messaggio.
E qui mi collego alla questione evidenziata da el_pupe. Se si tratta di campagne governative, se il governo sceglie una certa strada lo fa perché ritiene che sia la strada migliore in base ai principi del nostro paese che includono inclusione ed uguaglianza. Se il governo decide di forzare in una certa direzione è, credo, perché o pensa che c'è ne sia il bisogno per educare una parte del popolo all'uguaglianza o perché ritiene che comunque anche le minoranze non vadano discriminate e debbano sentirsi rappresentate dal governo. Le periferie di Parigi, se non sbaglio, ci insegnano che uno stato debba far sentire parte dello stato anche le minoranze altrimenti possono sorgere problemi. In questo senso ad esempio l'obbligo scolastico anche solo per chi è di passaggio toglie molte braccia alla malavita.
Quando invece si tratta di campagne pubblicitarie, in quanto tali, le scelte vengono fatte per ottimizzare i profitti e se si sceglie di farle con persone di diverse etnie stai sicuro che chi le fa ha studiato bene che questo gli porterà vantaggi: questo può voler dire che le persone a cui da fastidio vedere persone di aspetto diverso dal proprio sono poche altrimenti stai sicuro che la strategia commerciale sarebbe diversa.
Poi non conosco bene le motivazioni della scelta da parte dell'artista che, in quanto artista, sceglie personalmente il modo che ritiene migliore per veicolare il messaggio.
E qui mi collego alla questione evidenziata da el_pupe. Se si tratta di campagne governative, se il governo sceglie una certa strada lo fa perché ritiene che sia la strada migliore in base ai principi del nostro paese che includono inclusione ed uguaglianza. Se il governo decide di forzare in una certa direzione è, credo, perché o pensa che c'è ne sia il bisogno per educare una parte del popolo all'uguaglianza o perché ritiene che comunque anche le minoranze non vadano discriminate e debbano sentirsi rappresentate dal governo. Le periferie di Parigi, se non sbaglio, ci insegnano che uno stato debba far sentire parte dello stato anche le minoranze altrimenti possono sorgere problemi. In questo senso ad esempio l'obbligo scolastico anche solo per chi è di passaggio toglie molte braccia alla malavita.
Quando invece si tratta di campagne pubblicitarie, in quanto tali, le scelte vengono fatte per ottimizzare i profitti e se si sceglie di farle con persone di diverse etnie stai sicuro che chi le fa ha studiato bene che questo gli porterà vantaggi: questo può voler dire che le persone a cui da fastidio vedere persone di aspetto diverso dal proprio sono poche altrimenti stai sicuro che la strategia commerciale sarebbe diversa.
Due considerazioni
1 Le periferie di Parigi insegnano ciò che voglio capire come qualsiasi cosa.. a me insegnano che il sogno della società multiculturale (non multietnica) è una distopia allo stato attuale.
2 A me pare che ti sfugga il punto. La questione non è perché si facciano certe campagne.. è che cosa ne pensiamo. È lecito considerare negativamente un governo o una multinazionale che vuole imprimere nella popolazione i valori che ha scelto.. se lo fa la Russia di Putin siamo tutti d'accordo che sia una cosa da regime.. se invece è facebook o l'EU con l'inclusione va tutto bene?
1 Le periferie di Parigi insegnano ciò che voglio capire come qualsiasi cosa.. a me insegnano che il sogno della società multiculturale (non multietnica) è una distopia allo stato attuale.
2 A me pare che ti sfugga il punto. La questione non è perché si facciano certe campagne.. è che cosa ne pensiamo. È lecito considerare negativamente un governo o una multinazionale che vuole imprimere nella popolazione i valori che ha scelto.. se lo fa la Russia di Putin siamo tutti d'accordo che sia una cosa da regime.. se invece è facebook o l'EU con l'inclusione va tutto bene?
2 A me pare che ti sfugga il punto. La questione non è perché si facciano certe campagne.. è che cosa ne pensiamo. È lecito considerare negativamente un governo o una multinazionale che vuole imprimere nella popolazione i valori che ha scelto.. se lo fa la Russia di Putin siamo tutti d'accordo che sia una cosa da regime.. se invece è facebook o l'EU con l'inclusione va tutto bene?
BINGO!
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